Ogni luogo del mondo ha fascino che ti può attrarre come una calamita; può essere un posto esotico, una “vecchia” capitale europea o una città lontana in Oriente o in America. Poi ci sono dei momenti dell’anno in cui lo accrescono, come quando celebrano la loro festa più importante; in quei giorni la città è colorata e agghindata e la gente si riversa nelle strade gioiosa a festeggiare. Io ho avuto la fortuna di visitare Barcellona – una delle città più belle del mondo – e poter assistere da protagonista alla festa principale della Catalogna: la festa di Sant Jordi (Diada de Sant Jordi in catalano). Piena di romanticismo, libri e orgoglio catalano. Ti racconto cosa vedere a Barcellona quel weekend e perché la festa di Sant Jordi a Barcellona è indimenticabile.
1. Sant Jordi, orgoglio catalano




La festa di Sant Jordi è la festa più importante della Catalogna. Secondo la leggenda, un drago infestava il villaggio di Montblanc vicino a Tarragona, mangiando ogni giorno un abitante estratto a sorte. Quando venne estratta la principessa apparve San Giorgio (Sant Jordi); l’impavido cavaliere si scagliò contro il drago in combattimento e lo uccise infilzandolo con la sua lunga lancia. Così salvò la principessa ed il villaggio. Dal sangue versato dal drago crebbero immediatamente cespugli di rose rosse, diventate per questo il simbolo della festa.
Al tempo stesso è una rivendicazione dell’orgoglio e dei valori della Catalogna contro il governo e la cultura castigliana di Madrid.
Visitare Barcellona
2. L’invito della Casa Batlló




La festa si celebra ogni 23 aprile, giorno di San Giorgio. Giusto un mese prima sono stato contattato dal profilo Instagram della Casa Batlló (@casabatllo); mi chiedeva se mi sarebbe piaciuto partecipare alla celebrazione, ospitato come influencer. Insomma la Casa Batlló mi aveva invitato a Barcellona! Giuro che ho letto e riletto più volte il messaggio perché non credevo ai miei occhi. Ho accettato senza dubbi. Quel weekend ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita: già è meraviglioso visitare Barcellona. Passeggiare tre le sue strade sapendo di esservi stato invitato è una sensazione fantastica! Io già adoravo Barcellona: da allora è diventata una delle mie città preferite.
2.1 Programma del weekend




Il programma di quei 2 giorni prevedeva:
- pranzo a El Nacional Restaurant
- visita della Casa Amatller, edificio modernista di Puig i Cadafalch
- visita al Palau de la Musica Catalana, capolavoro modernista di Lluis Domenech i Montaner, con successivo concerto “La Nona” di Beethoven suonato dall’Orquestra Simfònica Del Vallès
- cena al Restaurante Solomillo e pernottamento nel fantastico Alexandra Barcelona Hotel, Curio Collection by Hilton
- visita finale esclusiva alla Casa Batlló ancora chiusa e senza turisti
- giro libero per Barcellona durante la festa di Sant Jordi
Ciliegina sulla torta, la presenza di altri 9 influencer di Instagram provenienti da mezza Europa. Alcuni bravissimi, ma soprattutto tutti simpatici e alla mano. Una cosa non da poco; ho conosciuto gente con più di 100.000 seguaci che si sente il dio in terra! Invece qui è stato bello confrontarsi, chiacchierare ed imparare da loro.
Casa Batlló Barcellona
3. Un sabato pieno di sorprese, colori e sapori




Il viaggio è cominciato con un’accoglienza eccezionale, come dimostrano i regali ricevuti per la partecipazione al tour; è stata una sorpresa trovarli sul letto dell’Alexandra Barcelona Hotel, Curio Collection by Hilton, in pieno centro a Barcellona. Si trova ad un passo da Passeig de Gràcia, tra la Casa Milà (o La Pedrera) e la Casa Batlló. Poi non servono parole per dire quanto è fantastico questo hotel 4 stelle. Mi sentivo un vip! Ovviamente tra i doni c’era una rosa rossa, simbolo della festa di Sant Jordi.
3.1 Pranzo a El Nacional




Dopo le presentazioni, siamo andati a mangiare in un posto speciale: El Nacional; è un ristorante di Barcellona in Passeig de Gràcia, all’interno e quasi nascosto. Infatti era un vecchio garage d’auto riconvertito mirabilmente. Adesso è uno dei locali più alla moda della città e super stiloso: te ne accorgi subito dall’ingresso. C’è chi ci passa solo per scattare foto! Pure ai bagni sono instagrammabili: gli specchi tondi circondati di lampadine hanno attirato anche Chiara Ferragni (come a Marrakech). In realtà El Nacional è composto da 4 ristoranti e 4 bar, ognuno totalmente diverso dall’altro: la Taperia per le tapas, quello specializzato in carne, in ostriche… Insomma puoi provare tutte le tipologie della cucina spagnola!
Il pranzo a El Nacional è stato ottimo; abbiamo mangiato specialità spagnole a profusione: bombitas, jamon serrano, tortillas, pa amb tomaquet tipico di Barcellona… Altra sorpresa, i camerieri che animano i commensali sono un’attrazione nell’attrazione!
3.2 Casa Amatller




Poi è cominciata la nostra visita di Barcellona. Siamo partiti da una chicca eccezionale, un posto dove passano tutti ma visitano in pochi: la Casa Amatller. È la casa a sinistra della Casa Batlló, quella con la facciata chiara di ceramica ed il tetto che sembra un tetris. L’architetto Puig i Cadafalch ha creato un capolavoro ispirato allo stile gotico nordico. I dettagli lasciano senza parole, come proprio San Giorgio che uccide il drago scolpito sulla facciata o le intricate decorazioni delle finestre. Me dentro è ancora più bello! Guarda lo scalone monumentale del cortile, con statue gotiche e sormontato da una delle vetrate più belle del Modernismo Catalano. Pietra scolpita, ferro e vetro dominano tutta la casa; questo mirabile mix crea decorazioni coloratissime, complesse e stupende. Fantastica la sala da pranzo con grande camino e finestra istoriata con tema naturalistico. Insomma, è un gioiello modernista dai mille colori, una sorpresa deliziosa; in tutti i sensi, considerando che Amatller era un cioccolataio. Tuttora al piano terra trovi un negozio dove comprare cioccolato. Lo consiglio a tutti!
3.3 Il Palau de la Musica Catalana




A seguire, il Palau de la Musica Catalana mi ha lasciato senza parole. L’esterno tra vie strette è sacrificato e poco appariscente, a parte il gruppo scultoreo sull’angolo. Dentro è un’esplosione di colori e vitalità, sottolineata dai numerosi elementi floreali sparsi ovunque. La sontuosa scalinata porta all’auditorium da 2000 posti costruito da Lluis Domenech i Montaner. Erano anni che sognavo di vedere la grande cupola con vetrata istoriata multicolore, una meraviglia difficile da descrivere; questo sole e coro angelico l’ho ammirato in silenzio per lunghi minuti. Ma qui tutto è notevole: il balcone con colonne con mosaici floreali in ceramica, rose sparse sul soffitto, i nomi dei grandi compositori, vetrate con fiori ed emblemi catalani, le figure femminili del proscenio… Insomma, è un capolavoro da non perdere quando si visita Barcellona. Pensa che tutto questo tripudio di dettagli (che ho fotografato a ripetizione) è stato costruito in soli 3 anni!
3.4 Concerto al Palau de la Musica Catalana
Nona Sinfonia di Beethoven al Palau de la Musica Catalana
Se sei ancora più fortunato, puoi pure assistere ad un concerto nel Palau de la Musica Catalana. È un’esperienza da fare a Barcellona: è un’emozione unica! A partire dal rituale di ingresso dei musicisti, in ordine di importanza.
Iniziato il concerto, l’Orquestra Simfònica Del Vallès ed il coro ti avvolgevano con la loro musica da pelle d’oca e piena di pathos. Abbiamo assistito alla celebre Sinfonia n. 9 di Beethoven (“La Nona”) che contiene l’ancora più celebre “Inno alla gioia”. Peccato che non capisco il tedesco, ma anche così è stata un’emozione esaltante. Le note eseguite dall’orchestra ti rimbombavano dentro e ti trascinavano. Poi meraviglioso il finale in crescendo e le vibranti mosse del direttore d’orchestra. Non sono un amante della musica classica, ma assistere a simili eventi è memorabile.
PS: solitamente non è possibile filmare: a noi hanno concesso una deroga per la nostra visita speciale. Infatti i nostri vicini di posto ci guardavano scandalizzati!
3.5 Cena al Restaurante Solomillo




Abbiamo terminato la giornata con le specialità di carne del Restaurante Solomillo, sicuramente uno dei migliori ristoranti di Barcellona. In particolare è conosciuto per la “carne al peso“: puoi scegliere il tipo di carne, il peso, il tipo di cottura, l’accompagnamento… Ovvero cucinano la carne come vuoi tu!
Noi però avevamo un menù dedicato. Abbiamo cominciato la cena con un antipasto spagnolo a base salumi (e l’immancabile pa amb tomaquet: pane abbrustolito e pomodoro); poi chiaramente carne a volontà! Per finire un enorme dolce, che dopo un po’ stancava; beh sono abituato a quelli italiani: in quello siamo imbattibili. Comunque una cena da ricordare. Poi finalmente in hotel a riposare.
4. La festa di Sant Jordi: un tripudio di rose e libri




La domenica Barcellona era frizzante fin dalle prime ore del mattino. Già alle 8:00 le strade brulicavano di gente; tante persone allestivano le bancarelle per la festa di Sant Jordi, mentre altri donavano il sangue nelle postazioni mobili lungo Passeig de Gràcia; anche nei giorni di festa è giusto pensare alla solidarietà! Come detto, il sangue ha una stretta connessione con questa festa. Altri protagonisti sono i libri: infatti per la festa di Sant Jordi gli uomini regalano una rosa rossa alla loro amata e ricevono in cambio un libro; perciò vedi in giro molte bancarelle di libri.
Noi però ci siamo recati a visitare la Casa Batlló in modo esclusivo, da soli prima che aprisse al pubblico.
4.1 La Casa Batlló e Sant Jordi




La Casa Batlló di Barcellona è il capolavoro massimo di Antoni Gaudí. Costruita tra 1904 e 1906, in realtà è il risultato del restyling di un precedente edificio (come sanno in pochi). Josep Batlló era un ricco uomo d’affari e non diede limiti di soldi e tempo per avere una residenza all’altezza della vicina Casa Amatller. Si affaccia sul Passeig de Gràcia, nel quartiere più alla moda della Barcellona del tempo: la casa doveva farsi notare.
Dando libero spazio all’originalità, Gaudí dà vita all’orgoglio catalano; Casa Batlló è l’emblema architettonico della leggenda di Sant Jordi: la casa è il drago, come si vede dal tetto che è formato da squame colorate; la torretta è la lancia conficcata ed i mascheroni dei terrazzi rappresentano i morti.
Perciò la casa celebra in modo particolare la festa di Sant Jordi: per l’occasione i balconi della facciata sono coperti di vistose rose rosse (finte).
4.1 Visita alla Casa Batlló vuota




“Siete liberi di andare e fotografare quello che volete”: poche parole mi hanno resto super felice! Anche perché la Casa Batlló è uno dei posti più belli al mondo.
Ci ero già stato in una precedente visita a Barcellona; è un luogo magico che ogni volta ti conquista e ti fa scoprire nuovi dettagli. Il genio di Gaudí qui unisce bellezza e funzionalità; pensò a tutto, dalle maniglie ergonomiche al circolo dell’aria sfruttando il patio. Anche il colore delle piastrelle: più scure in alto dove c’è tanta luce e viceversa.
Sono andato subito alla magnifica vetrata del piano nobile e sul tetto: incredibile avere il terrazzo tutto per me! Ho scattato foto a ripetizione.
Quando sono entrati i visitatori ho preso l’audioguida per la visita interattiva; è di alto livello: muovendo lo smartphone potevi vedere come erano gli arredamenti originari. Consigliatissima per conoscere tutti i dettagli della Casa Batlló.
4.2 Barcellona in festa




Prima di tornare a casa, ho avuto il tempo per godermi Barcellona in festa. L’aria della città era elettrica, con bandiere catalane ovunque e rose disseminate sulle bancarelle assieme ai libri. Del resto è il “giorno di San Valentino” della Catalogna: per tradizione in cambio della rosa, le ragazze regalano un libro al proprio innamorato.
Perciò le Ramblas erano stracolme di gente festante, febbrile, instancabile. Io mi sono messo in un angolo a godermi quei sorrisi, quegli sguardi felici. Poi ho passeggiato tra alcuni dei posti più belli di Barcellona, come la Cattedrale e la Plaça Reail. Stavo osservando l’orgoglio catalano nel suo giorno più importante; anziani ballavano in piazza, mentre bambini giocavano nel Parc de la Ciutadella davanti all’enorme fontana. Continuando per inerzia, sono finito sulla spiaggia di Barcellona dove ragazzi si godevano il sole di aprile. È stata un’esperienza assolutamente indimenticabile.
5. Conclusioni




Ti è venuta voglia di fare le valigie? Non preoccuparti. Barcellona è fantastica, da vedere assolutamente! Ha un’atmosfera gioiosa che riesce a contagiarti. E durante la festa di Sant Jordi ha ancora più fascino, orgoglio ed allegria; insomma, è ancora più bella. Se vuoi vivere anche tu le celebrazioni della festa di Sant Jordi a Barcellona, non devi fare altro che segnare la data sul calendario: la festa tornerà puntuale il prossimo 23 aprile!
È un’ottima occasione per un viaggio in un weekend di primavera; con il bel tempo potresti pure abbronzarti in spiaggia! Una città può essere più bella ed interessante di così?! Non credo…
Se vuoi conoscere meglio Barcellona, scopri le 20 foto da scattare in città.
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Muchas gracias Casa Batlló !
Cosa vedere a Barcellona
Ecco altre foto del viaggio:












































































L’Inno alla Gioia di Beethoven
























E comincia una pioggia di petali rossi dentro la Casa Battló !























