Cosa vedere in Lombardia? La mia regione è molto sottovalutata da molti Italiani, ma ha tante bellezze da visitare e tanti dei posti più instagrammabili d’Italia. Infatti ci sono tanti luoghi da fotografare in Lombardia, nascosti tra le montagne, le città d’arte, la pianura e naturalmente i grandi laghi. Non è solo Milano! Il mio profilo instagram @srake lo dovrebbe dimostrare: può ispirare tante foto fantastiche! È vero che i lombardi sono persone sfuggenti e spesso poco chiacchieroni; alcuni di loro probabilmente nemmeno conoscono bene la regione. Quindi ci penso io a raccontarti cosa visitare in Lombardia e soprattutto i 20 posti da fotografare in Lombardia e poi condividere sui social, a partire da instagram.
Montagne, poi colline e fiumi, laghi e pianure, città d’arte e borghi… Insomma, manca solo il mare! La mia splendida regione, la Lombardia, un tempo era sottovalutata turisticamente ma ora sta riscuotendo grandi risultati, trainata ovviamente da Milano. Tra tante bellezze e troppo cemento che soffoca la natura, ti racconto le caratteristiche della regione, che si può dividere in 7 zone. Ecco cosa vedere in Lombardia:
Milano è una città sfuggente, super vivace e all’avanguardia. Allo stesso modo è sempre di fretta, per cui non ha il tempo di guardarsi allo specchio o raccontarsi e per questo non è così semplice scoprirla. Duomo a parte, ci vorrebbe un mese per riuscire ad estorcere qualche segreto ai milanesi, ma alcuni di loro probabilmente nemmeno conoscono bene la loro città. Quindi ci penso io a raccontarti cosa visitare a Milano e soprattutto le 15 cose da fotografare a Milano e poi condividere, magari su Instagram.
In Italia si può scherzare su tutto tranne che su tre cose: la mamma, la squadra del cuore e la cucina. La cucina italiana è amata ed invidiata in tutto il mondo, ma considerando la pasta e la pizza molti sottovalutano un pasto indispensabile e caratteristico che ci contraddistingue: la colazione. È un momento cruciale perché è la prima assunzione di cibo dopo il digiuno notturno; quindi deve fornire energia di rapida utilizzazione per affrontare la nuova giornata. La colazione del nord Europa (cosiddetta “internazionale”) presenta alimenti molto calorici e salati come uova, formaggio, prosciutto e burro accompagnati dal te o un succo di frutta. Invece in Italia (e in Francia) domina la colazione dolce: brioches, pane e marmellata/cioccolata, biscotti, pasticcini e torte accompagnati da caffè e/o latte o tè; tutto questo copre le tavole apparecchiate delle case di tutta la penisola italiana. Però se si vuole assaporare la colazione in Italia al suo massimo livello ci sono luoghi eccezionali dove poterlo fare: i bar.
SICILIA, vetrina piena di paste in un bar-pasticceria
2. Il rito della colazione al bar
Il bar è il fulcro di ogni centro abitato italiano. Non c’è città o paese in cui nella piazza principale non ci sia – oltre alla chiesa – un bar. Qui ogni giorno dalle 6:00 alle 10:00 di mattina persone di ogni età cominciano una danza vorticosa; entrano e uscono dalle sue porte per fare colazione in Italia. Infatti se qualcuno si permette la colazione al bar solo nei giorni festivi, ci sono molte persone che ogni santo giorno si presentano al bancone. È una sorta di rito quotidiano: stessa ora, stesso identico ordine, stesso identico tavolino; capita spesso che sia un ritrovo con amici o partner: “ci vediamo al bar” è l’incipit di ogni buona giornata. Il protagonista assoluto è il cappuccino schiumoso; a volte decorato come fosse un’opera d’arte, inventato probabilmente a Vienna ma divenuto nel corso del Novecento emblema dell’italianità; ad accompagnarlo non può mancare un cornetto (detto anche croissant o brioche a seconda della latitudine) dalla inconfondibile forma a mezzaluna, oppure ancor meglio i pasticcini (o paste come le chiamano al Sud). Colorati e golosi, fatti a mano in mille forme diverse, i pasticcini sono una delizia per il palato; le specialità e i gusti variano a seconda delle regioni italiane: a volte prevale la crema e il cioccolato, a volte la ricotta o il mascarpone… In ogni caso la loro dolcezza è travolgente!
Esempio di decorazione (“milk art“) di un cappuccino
3. Il miglior modo per sentirsi Italiani
Come apprezzare e assaporare la vera vita italiana? Facile: stando seduto ad un tavolino di un bar o appoggiato semplicemente al bancone, soprattutto in un centro abitato di piccole dimensioni. Potrete assistere a quella che sembra una scena di un film: sentire le chiacchiere della gente che entra e esce, i loro problemi e le loro gioie, le acute voci dei bambini o le lente proverbiali parole degli anziani, intervallate da attimi di silenzio quando gustano un cappuccino oppure assaggiano un cornetto. Replicare in prima persona tutto questo – ancora meglio se con tutta la calma del mondo – è il miglior modo per sentirsi italiani; non importa che sia al bar Giolitti a Roma, allo storico caffè Florian o all’Harry’s Bar di Venezia, al Camparino in Galleria a Milano oppure in un paesino della Toscana o del Sud Italia. Intrattenersi a parlare con una cameriera – se possibile – per chiedere informazioni del luogo, eventuali mete o ristoranti da non perdere, renderà il tutto ancor più gradevole.
Insomma, la colazione in Italia del proprio hotel può essere più comoda e abbondante, ma non c’è modo migliore per sentirsi Italiani e respirare la vita di un borgo o di una città italiana che entrare in contatto con i loro cittadini. Senza dubbio fare colazione in un bar è il modo più facile per fare tutto questo.
The people of Milan are elusive and pragmatic, always rushing, always busy, always on the phone. Capital of fashion and finance, indeed Milan is a very active city, with a look definitely turned to Europe and to the future. All international trends and fashions pass from Milan before being reached in Italy: first music, low-rise jeans and leggings, then facebook, finally car-sharing… The Milanese express themselves with a mixed Italian and English language: it’s not the old dialect, but neologisms or international words as “brunch“, “training“, “call“; even a new quarter of the city is called “CityLife” in English! For the people of Milan past doesn’t matter, their interest is only focused on the future: weekend out-of-town to spend every damn week during the warm season (perhaps at Curmayeur or Forte dei Marmi), the holiday to get away from office in August, the evenings to arrange during the week. The most important thing is to get out of house: the Milanese – quoting Aristotle – are the social animal par excellence, they can not miss any event (or “happening” as they call them) !
MILAN, Naviglio Zone: Naviglio Grande at dusk.
Where to find Milanese people:
During the day it’s almost impossible to talk to anyone, they are too busy “a lavurà” (to work) and – when they take a break – don’t want to be disturbed. At most, you can find them on their lunch break to eat a pizza at Spontini or a “panzerotto” at Luini next to the Duomo. In the evening, as mentioned, that the Milanese people do the lion’s share: there is no festivity or event, of any religion may be, to which they can be missing, even the Buddhist night of the lanterns “is a must” ! Their favorite places have to be exclusive: a restaurant to eat sushi (“the top of the top”, as they would say), a party to sip champagne or a drink on the Aperol Terrace at the Duomo, the columns of San Lorenzo or nearby the Arco della Pace. But certainly the peculiar and unique place that every Milanese has to hang out are the Navigli zone: it’s between these crowdy streets that you can enjoy the Movida of Milan (even more so after the Darsena requalification), from dusk till late night. This distinctive place perfectly embodies the worldliness of the Milanese people and their temperament. Who want to feel Milanese, even just for one night, must come here.
The happy hour of Milan:
Just out of the office, the Milanese are unleashed and consequently the ritual par excellence is the aperitif, pivotal point in the day. To celebrate the “daily liberation” they meet friends or colleagues at the usual bar, which everyone considers the best one around. Given that Milanese people are exaggerated by nature, it often happens that the aperitif is prolonged for hours, replacing the dinner completely instead of introducing it. For this they don’t use the term “happy hour” – too banal and passed – but the most pompous “aperi-cena” (aperi-dinner), a neologism coined ad hoc but that fits perfectly. In fact, every perfect Milanese doesn’t hesitate to let loose between 18:00 and 21:00 in front of the wide selection of food located on the bar, tasting pizzas and sandwiches, salami and cheeses, pasta and panini (usually all buffet service), always with a faithful cocktail in hand, Negroni or Spritz that it is. Especially for a tourist, it is the most genuine and practical way to discover a (small) part of Italian cuisine. As the Milanese are always careful to the wallet in an expensive city like Milan, the aperitif is also definitely cheap compared to a dinner in a restaurant: the food is free and the bill is calculated per drink, that usually costs around 10€ and that’s not bad !
In short, the famous “Milanese happy hour” is certainly the best way to experience the life of Milan and for a few days become an inhabitant of the city of fashion.