Capodanno a Lecco

Capodanno a Lecco tra luci colorate e fuochi d’artificio

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Ci sono tanti posti dove passare la notte dell’ultimo dell’anno: al ristorante, a casa con amici, in viaggio… Una cosa che ho quasi sempre scartato è la piazza. Invece con questo clima pazzo la notte di San Silvestro era tiepida; quindi sopportabile anche per i freddolosi come me. Perciò sono andato a festeggiare il Capodanno in piazza a Lecco. Va detto che la celebrazione non è stata indimenticabile: è una città secondaria e non attrae cantanti famosi e vip. Ma ho scelto Lecco per ammirare i fuochi d’artificio sul lago, riflessi dall’acqua: che spettacolo fantastico! A mezzanotte sono stati sparati nel cielo scuro, mentre migliaia di persone li ammiravano sulla sponda e brindavano per il nuovo anno.
Poi il centro di Lecco era tutto illuminato; le “Luci su Lecco” decoravano i palazzi con disegni natalizi e colorati creando un’atmosfera incantata che piace tantissimo ai bambini e ai fotografi. Ti racconto il mio Capodanno a Lecco. 

  1. Come organizzarsi
  2. La pista di pattinaggio sul ghiaccio
  3. Le “Luci su Lecco”
  4. Il Capodanno a Lecco in piazza
  5. Conclusioni

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Vacanza a Mykonos consigli

Cosa fare in vacanza a Mykonos: consigli e la mia esperienza

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Uno dei posti più belli d’Europa, una vacanza da sogno: questa è Mykonos, isola della Grecia dove turisti da tutto il mondo vengono per divertirsi. Una vacanza a Mykonos è sempre consigliata e anche io l’avevo sulla lista dei miei viaggi: “sfruttando” le incertezze della pandemia, nel 2020 ho prenotato un volo con un amico per scoprirla senza la solita massa di turisti che l’affolla ogni estate. Ma cosa fare a Mykonos e cosa vedere? Ne parlo in questo articolo. Oltre ai posti da visitare a Mykonos voglio mostrare gli angoli pittoreschi per foto fantastiche da scattare e darti preziosi consigli per una vacanza a Mykonos.

  1. Introduzione
  2. Come organizzarsi
  3. Primo giorno a Mykonos
  4. Secondo giorno a Mykonos
  5. Terzo giorno: Delo
  6. Quarto giorno a Mykonos
  7. Il cibo greco
  8. Conclusioni

vacanza a Mykonos consigli

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King's Day Giorno del Re Amsterdam

King’s Day: la Festa del Re che colora Amsterdam e l’Olanda

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Alcuni viaggi rimangono indimenticabili. Spesso sono quelli in cui vivi qualcosa di unico, quel turismo esperienziale da ricordare per sempre nella vita. Soprattutto se la tua vacanza coincide con le feste tradizionali, che riassumono l’orgoglio e lo spirito di un popolo come ho potuto osservare con la festa di Sant Jordi a Barcellona.
Amsterdam in Olanda è già eccezionale, ma ho avuto la fortuna di vivere la città in una giornata unica che ha coronato un viaggio indimenticabile alla scoperta della storia di Amsterdam e dei campi di tulipani. Infatti in quei giorni si celebrava anche il King’s Day, il Giorno del Re, popolarissima festa che anima i Paesi Bassi come non mai. Il 27 Aprile peraltro coincide con il mio compleanno… per cui mi sono sentito anche io il Re d’Olanda! Ti racconto quel giorno incredibile.

  1. Storia della Festa del Re
  2. Lo spirito della festa
  3. Cosa succede durante il King’s Day
  4. Il mio King’s Day a Amsterdam
  5. Conclusioni

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Qual è il momento magico di Marrakech? Certamente il tramonto, quando si può ammirare la città cambiare colori sorseggiando un te alla menta da una terrazza sopra la frenetica piazza Jamaa El Fna

Marrakech: cosa vedere nella Città-Giardino del Marocco

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Una sarabanda di colori, profumi e sapori; un intricato labirinto di negozi artigianali e palazzi da mille e una notte con giardini lussureggianti; una metropoli cosmopolita dove oriente e occidente convivono. Tutto questo è Marrakech, una città da visitare almeno una volta nella vita!

Cosa vedere a Marrakech? Di certo la Koutoubia, capolavoro arabo-moresco
I giardini che circondano la Koutoubia, simbolo di Marrakech

Tutte le sfumature di ocra del deserto finché non compaiono le macchie verdi: ecco Marrakech, la Città Giardino; dall’aereo si riconoscono bene i tantissimi ulivi, disposti su linee geometriche. Poi arriva la città: le case sono basse e squadrate, come fossero dei mattoncini di lego; un’enorme distesa a perdita d’occhio di edifici rossi, alti uguali, con le torri dei minareti che svettano sopra ai tetti. Lo si nota bene atterrando.
Prendo l’autobus e passa accanto a lussureggianti hotel, poi in un vialone con tanti semafori; ad ogni incrocio dromedari pronti per un giro! In fondo spunta il minareto della moschea Koutoubia – simbolo di Marrakech – che si erge tra le palme, nel verde. Scendo lì vicino, all’ombra di un giardinetto con persone sulle panchine, mentre altre si avvicinano per venderti qualcosa, seguendoti tra le carrozze di cavalli in attesa (non profumatissimi). Siamo in Piazza Jamaa El Fna: un’enorme distesa irregolare colma di gente, bancarelle, insegne e profumi, con palazzi a delimitarla; all’inizio questa moltitudine ti disorienta!
Chiedo indicazioni e un uomo gentilmente si offre di accompagnarmi, ma continuando a camminare nel Souk affollato ho capito che non era un favore… infatti mi ha chiesto 100 dirham! Contrariato, gliene ho dati 50 per tagliare corto. Però mi ha fatto risparmiare tempo: il Souk infatti è un dedalo di strade in cui è facile perdersi.
Ma anche questo è il fascino di Marrakech in Marocco!

  1. Indicazioni utili
  2. Cenni di storia
  3. 1° Giorno
  4. 2° Giorno
  5. 3° Giorno
  6. Conclusioni

Marrakech cosa vedere

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1. The famous happy hour of Milan

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MILAN, nightlife at Aperol Terrace

How Milanese people are:

The people of Milan are elusive and pragmatic, always rushing, always busy, always on the phone. Capital of fashion and finance, indeed Milan is a very active city, with a look definitely turned to Europe and to the future. All international trends and fashions pass from Milan before being reached in Italy: first music, low-rise jeans and leggings, then facebook, finally car-sharing… The Milanese express themselves with a mixed Italian and English language:  it’s not the old dialect,  but neologisms or international words as “brunch“, “training“, “call“;  even a new quarter of the city is called “CityLife” in English! For the people of Milan past doesn’t matter, their interest is only focused on the future: weekend out-of-town to spend every damn week during the warm season (perhaps at Curmayeur or Forte dei Marmi), the holiday to get away from office in August, the evenings to arrange during the week. The most important thing is to get out of house: the Milanese – quoting Aristotle – are the social animal par excellence, they can not miss any event (or “happening” as they call them) !

L'aperitivo milanese
MILAN, Naviglio Zone: Naviglio Grande at dusk.

Where to find Milanese people:

During the day it’s almost impossible to talk to anyone, they are too busy “a lavurà” (to work) and – when they take a break – don’t want to be disturbed. At most, you can find them on their lunch break to eat a pizza at Spontini or a “panzerotto” at Luini next to the Duomo.  In the evening, as mentioned, that the Milanese people do the lion’s share: there is no festivity or event, of any religion may be, to which they can be missing, even the Buddhist night of the lanterns “is a must” !  Their favorite places have to be exclusive: a restaurant to eat sushi (“the top of the top”, as they would say), a party to sip champagne or a drink on the Aperol Terrace at the Duomo, the columns of San Lorenzo or nearby the Arco della Pace. But certainly the peculiar and unique place that every Milanese has to hang out are the Navigli zone: it’s between these crowdy streets that you can enjoy the Movida of Milan (even more so after the Darsena requalification), from dusk till late night. This distinctive place perfectly embodies the worldliness of the Milanese people and their temperament. Who want to feel Milanese, even just for one night, must come here.

 

The happy hour of Milan:

Just out of the office, the Milanese are unleashed and consequently the ritual par excellence is the aperitif, pivotal point in the day. To celebrate the “daily liberation” they meet friends or colleagues at the usual bar, which everyone considers the best one around. Given that Milanese people are exaggerated by nature, it often happens that the aperitif is prolonged for hours, replacing the dinner completely instead of introducing it. For this they don’t use the term “happy hour” – too banal and passed – but the most pompous “aperi-cena” (aperi-dinner), a neologism coined ad hoc but that fits perfectly. In fact, every perfect Milanese doesn’t hesitate to let loose between 18:00 and 21:00 in front of the wide selection of food located on the bar, tasting pizzas and sandwiches, salami and cheeses, pasta and panini (usually all buffet service), always with a faithful cocktail in hand, Negroni or Spritz that it is. Especially for a tourist, it is the most genuine and practical way to discover a (small) part of Italian cuisine. As the Milanese are always careful to the wallet in an expensive city like Milan, the aperitif is also definitely cheap compared to a dinner in a restaurant: the food is free and the bill is calculated per drink, that usually costs around 10€ and that’s not bad !

In short, the famous “Milanese happy hour” is certainly the best way to experience the life of Milan and for a few days become an inhabitant of the city of fashion.

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