Da sempre, l’uomo ha decorato i luoghi più preziosi. Ed i più preziosi di tutti sono certamente i luoghi di culto; spesso raggiungono il vertice dell’arte e della bellezza di una cultura. Anche per il cristianesimo è così fin dal principio e ai nostri giorni le chiese rappresentano sempre luoghi significativi della visita di una città. Milano lo conferma: le chiese di Milano sono numerose, molto varie e interessanti. Essendo una città sfuggente, spesso se ne sente parlare poco (Duomo di Milano a parte, ovviamente), oppure sono sottovalutate o poco visitate. Ma sono meravigliose e descrivono la parabola di Milano degli ultimi 2000 anni; alcune sono dei veri capolavori d’arte! Visto che non è semplice scoprirla, dopo le foto da scattare a Milano ti racconto le 20 chiese più belle di Milano. Scommetto che poi vorrai immediatamente visitare Milano!
chiese più belle di Milano
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Duomo di Milano
Il Duomo, la chiesa più bella di Milano Svetta in Piazza Duomo ed è il simbolo della città. Sto parlando del Duomo di Milano, emblema di bellezza imperdibile per i visitatori. È la chiesa più grande d’Italia e luogo da fotografare assolutamente a Milano; una meraviglia sia da fuori, sia da dentro… che dall’alto! In stile gotico e neogotico, fu infatti iniziata nel 1386 e terminata solo nel 1932! La stupenda facciata in pietra bianca è dell’Ottocento. L’interno visitato ogni anno da milioni di persone è sorprendentemente cupo; vetrate colorate, pavimento marmoreo del ‘500 e cappelle lasciano senza parole. Infine dalle terrazze del Duomo ammiri lo spettacolo architettonico di archi rampanti, contrafforti e guglie, con numerose statue e la Madonnina dorata che svetta nel cielo. Assolutamente imperdibile.
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Santa Maria presso San Satiro
La chiesa di Santa Maria presso San Satiro con finto abside prospettico Questo è un tesoro nascosto di Milano, che spesso nemmeno i milanesi conoscono. Figurati i turisti! Invece si trova a due minuti da Piazza Duomo – in via Torino – in una piccola rientranza sulla sinistra. La chiesa di Santa Maria presso San Satiro rientra nel programma di abbellimento di Milano voluto dagli Sforza a fine Quattrocento; inglobò l’antico sacello di San Satiro: perciò ha questo nome particolare. Il sacello cilindrico del IX secolo è suggestivo; ma è la chiesa un capolavoro rinascimentale. Infatti fu chiamato come architetto Donato Bramante che disegnò un abside prospettico, visto che dietro passa una strada; è un finto coro di 97cm! Ne simula uno reale con soffitto a cassettoni e affresco: guardandolo frontalmente non te ne accorgi. Solo di lato apprezzi questa meraviglia. È il luogo più sorprendente di Milano: arte geniale e mozzafiato!
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Basilica di Sant’Ambrogio
La facciata della basilica di Sant’Ambrogio Il Duomo fu costruito solo dal XIV secolo. Perciò per un millennio le chiese più importanti di Milano furono altre, in particolare le 4 basiliche paleocristiane dette basiliche ambrosiane; infatti furono volute dal vescovo Ambrogio (futuro Sant’Ambrogio), quando Milano era capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Tre di queste esistono ancora, seppur modificate nei secoli. La più significativa è la Basilica martyrum, ora Basilica di Sant’Ambrogio. Per importanza, ha preso il nome del santo patrono milanese. La pianta è rimasta inalterata, ma nell’XI secolo è diventata un capolavoro d’architettura romanica lombarda, con la facciata nascosta da un quadriportico. Spiccano i mattoni, elemento fondate di molte chiese milanesi. All’interno notevoli sono il ciborio, l’altare di Sant’Ambrogio, il mosaico dorato dell’abside e il sacello di San Vittore in Ciel d’Oro con mosaici in foglia d’oro del V secolo (simili a Ravenna) e il ritratto musivo di Sant’Ambrogio. Il corpo del santo riposa nella cripta.
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Santa Maria delle Grazie
L’esterno di Santa Maria delle Grazie Agosto 1943: i bombardamenti alleati colpiscono il convento e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, danneggiando le strutture e distruggendo il chiostro delle Rane; anche il Refettorio è colpito, esponendo il Cenacolo di Leonardo da Vinci agli agenti atmosferici. Abbiamo rischiato di perdere una delle chiese più belle di Milano ed il suo capolavoro d’arte assoluto! Per fortuna i restauri l’hanno ripristinata al meglio. La chiesa è un mix stilistico tra gotico e rinascimentale. A metà Quattrocento l’architetto Solari realizzò una basilica gotica a tre navate, con facciata a capanna. Ma nel 1492 il duca Ludovico il Moro volle un edificio rinascimentale e rifece completamente la parte finale; probabilmente Bramante disegnò quella che sembra una grande torta nuziale, imponente con l’enorme cupola. All’interno spiccano i cerchi, usati come decorazione e gli spazi bianchi, eredità delle bombe. Per fortuna possiamo ammirare l’inarrivabile bellezza dell’Ultima Cena. Comunque Santa Maria delle Grazie è un capolavoro del Rinascimento in Lombardia, con la Cappella Colleoni di Bergamo e la Certosa di Pavia.
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San Maurizio al Monastero Maggiore
Padre Eterno benedicente di Vincenzo Foppa, in San Maurizio al Monastero Maggiore Una facciata anonima in pietra grigia su una trafficata via di Milano: Corso Magenta. Insomma: niente da fuori ti farebbe pensare di entrare. Invece questa è una delle chiese più belle di Milano, conosciuta come la Cappella Sistina di Milano! Spesso a Milano facciate sobrie nascondono interni meravigliosi; la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore non fa eccezione. Faceva parte del monastero benedettino femminile e perciò la chiesa è divisa in due da un muro: da una parte stavano i fedeli, dall’altra le monache. La grata ora è nascosta da un dipinto, ma entrando rimani senza parole: ci sono affreschi ovunque! Restauri recenti hanno reso i colori vivaci, aumentandone la bellezza. La decorazione del ricco convento fu sovvenzionata dalla famiglia Bentivoglio, che compare in numerosi affreschi delle cappelle laterali. Il ciclo di affreschi fu affidato al pittore leonardesco Bernardino Luini, che qui mischia eleganza, espressività e dolcezza dei paesaggi. Ma ci sono anche opere di Antonio Campi (che ho visto a Cremona e Soncino) o il magnifico e vivace Padre Eterno benedicente e angeli di Vincenzo Foppa. È un tesoro nascosto di Milano.
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Basilica di Sant’Eustorgio
La volta della Cappella Portinari, nella basilica di Sant’Eustorgio I Navigli sono un posto alla moda, perfetto per prendere un aperitivo a Milano. Sicuramente sono da vedere a Milano, anche perché vicino c’è un tesoro nascosto: la basilica di Sant’Eustorgio. La trovi oltrepassando Piazza Ventiquattro Maggio, dove secondo la tradizione si fermarono nel 344 d.C. i buoi stremati trasportando l’enorme sarcofago coi corpi dei Re Magi; perciò qui Sant’Eustorgio edificò la paleocristiana basilica trium magorum. Poi le preziose reliquie furono trafugate da Federico Barbarossa, mentre la chiesa nel Duecento fu affidata ai Domenicani. La facciata però è neo-romanica in mattoni e preserva tanti tesori: monumenti funebri in marmo, l’Ancona della Passione dell’altare maggiore, ma soprattutto meravigliose cappelle in stile gotico o rinascimentale; la Cappella Visconti e la Cappella Brivio sono eccezionali. Ancor meglio la Cappella Portinari, un capolavoro rinascimentale toscano a Milano; l’arca di San Pietro in marmo bianco, gli affreschi e la cupola coi colori dell’arcobaleno sono indimenticabili!
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Basilica di San Lorenzo
Vista della basilica di San Lorenzo tra le colonne Rimaniamo in una zona mondana di Milano, nota per l’ “aperitivo alle colonne”. Sono quelle della basilica di San Lorenzo Maggiore, con il colonnato originale romano che costeggia la strada. Le colonne di San Lorenzo sono un punto di ritrovo popolarissimo di sera; ma la chiesa è importante: era la basilica del palazzo imperiale (basilica palatina), costruita nel IV secolo. Le colonne facevano parte dell’antiportico. Il palazzo imperiale romano è sparito nei secoli, così come la chiesa è stata modificata con forme romaniche. Però conserva la pianta centrale originale, la prima dell’Occidente cristiano; inoltre un quadrato si sovrappone ad un cerchio (tetraconco) reggendo una cupola ottagonale: perciò fu ammirata e studiata nel Rinascimento da Bramante e Leonardo (e molti altri). Dal Parco delle Basiliche ammiri le cappelle e le torri che circondano la basilica. Davanti all’ingresso capeggia la copia di una statua dell’imperatore Costantino. L’interno un po’ cupo è contraddistinto da imponenti pilastri e stupende cappelle, come la Cappella di Sant’Aquilino e Sant’Ippolito che riportano ai tempi romani.
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Basilica di San Simpliciano
L’abside affrescato della basilica di San Simpliciano Se le prime 7 chiese più belle di Milano sono facili da individuare, sulle altre si può discutere molto. Secondo me merita l’ottavo posto la chiesa di San Sempliciano, vicina al quartiere di Brera. È l’ultima basilica ambrosiana giunta a noi, anche se di romano non resta più nulla; difatti è in stile romanico, ma ha subito grossi interventi nell’Ottocento. Su una piccola piazza tranquilla, la facciata mischia i mattoni rossi alla pietra grigia del grande portale romanico. L’interno l’ho trovato molto scuro, ben due volte. Ricche cappelle laterali in vari stili conducono verso l’altare maggiore neoclassico, ieratico. Alle spalle trovi il coro ligneo cinquecentesco; se alzi gli occhi nel catino absidale ammiri l’affresco dell’Incoronazione della Vergine di Ambrogio Bergognone: capolavoro rinascimentale coloratissimo.
La chiesa ha conservato un grande chiostro e un sacello paleocristiano.
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San Bernardino alle Ossa
Le ossa che decorano la chiesa di San Bernardino alle Ossa Potrà sembrare macabra, ma l’ho trovata affascinante e sicuramente unica a Milano. Sto parlando della chiesa di San Bernardino alle Ossa, così chiamata perché decorata da ossa umane! Si inserisce nel filone della Danza Macabra, quando la morte era molto presente nella vita quotidiana. Però questa chiesa è Seicentesca. Infatti nel 1642 il campanile crollò danneggiando la chiesa di San Bernardino ai Morti, costruita presso il cimitero dell’antico ospedale di Milano (l’attuale Università Statale). Nella ricostruzione, sistemarono i resti umani in un ossario. Curiosamente le ossa sono usate come elemento decorativo: i teschi formano croci, i femori riempiono le pareti. Sei circondato di ossa a 360°! Però il macabro è fuso con la grazia rococò, come dimostra l’affresco del Trionfo di anime in un volo di angeli di Sebastiano Ricci della volta. Perciò non è inquietante: è arte.
A fianco la chiesa a pianta ottagonale; spicca la grande cupola bianca.
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Chiesa del Carmine
Facciata della chiesa del Carmine con la statua di Mitoraj Anche qui i mattoni rossi. Sono un elemento costante delle chiese di Milano. Però probabilmente la chiesa di Santa Maria del Carmine (o semplicemente chiesa del Carmine) ha la facciata più bella di Milano, Duomo escluso. In stile neogotico, fu realizzata nell’Ottocento dall’architetto Machiachini (lo stesso del Cimitero Monumentale, ma che ho ammirato anche a Trieste); è altissima, con un grande articolato rosone al centro e cinque cuspidi che si innalzano verso il cielo. A decorarla, nella piazza è stata messa un’opera di Igor Mitoraj, che ho appena visto alla Valle dei Templi e a Tivoli. Lo scorcio con pure i tavolini all’aperto è imperdibile.
Costruita nel Quattrocento, internamente la chiesa è abbastanza spoglia. Spiccano le ricche cappelle, tra cui l’esuberante Cappella della Madonna del Carmine in stile barocco, con doppia cupola. Belli anche l’altare maggiore, la fonte battesimale neogotica e i dipinti del Procaccini sparsi nella chiesa.
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Chiesa di San Sepolcro
La chiesa di San Sepolcro nell’omonima piazza Altro tesoro nascosto di Milano: la chiesa di San Sepolcro. Su due livelli, si trova nell’omonima piazza, dove un tempo esisteva il Foro Romano di Milano. Costruita nell’XI secolo all’epoca delle crociate: quindi fu dedicata al Sacro Sepolcro di Gerusalemme. Le forme stesse somigliavano. Carlo Borromeo la pose al centro della spiritualità milanese della Controriforma e pregò spesso nella cripta; perciò c’è la sua statua in terracotta. La creazione della Biblioteca Ambrosiana cambiò il volto del quartiere, mentre la chiesa superiore fu restaurata in stile barocco; due gruppi scultori in terracotta a grandezza naturale ancora contraddistinguono le cappelle laterali e mi ricordano il Sacro Monte di Varese. Nell’Ottocento l’esterno tornò allo stile romanico, con due campanili simmetrici. Il tesoro è la cripta, pavimentata con lastre di marmo del Foro Romano e decorata con delicati affreschi. Un luogo mistico riaperto recentemente dopo 50 anni di restauro, visitabile grazie la Biblioteca Ambrosiana.
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San Marco
L’altare neoclassico della chiesa di San Marco I Veneziani aiutarono i Milanesi quando Federico Barbarossa attaccò. Secondo la tradizione è questo il motivo dell’edificazione della chiesa di San Marco, fuori dalla porta settentrionale delle mura; ora Piazza San Marco è in centro, vicino alla Pinacoteca di Brera. Qui spicca la grande facciata romanico-gotica in mattoni, la meglio preservata della città; infatti restaurandola, l’architetto Maciachini preservò l’aspetto originario. Varcato il portale in pietra trovi l’interno solenne e lunghissimo: infatti è la seconda chiesa più lunga di Milano (dopo il Duomo); in fondo trovi l’altare neoclassico con tempietto. Sul lato destro della navata trovi le cappelle laterali delle più importanti famiglie milanesi del Cinquecento, decorate dagli artisti più in voga dell’epoca; però tutti i monumenti funebri furono rimossi per disposizione di Carlo Borromeo. La più bella è la Cappella Foppa, con affreschi manieristi di G.P. Lomazzo. Altrettanto stupendi gli affreschi del transetto destro, tra cui una Crocifissione trecentesca.
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Sant’Eufemia
Il magnifico interno della chiesa di Sant’Eufemia Girovagando per Milano ti puoi imbattere in bellezze sorprendenti. Una di queste è la chiesa di Sant’Eufemia. Piccola e a fianco dell’ex chiesa di San Paolo Converso, ha di fronte un piccolo giardino sul caotico Corso Italia. Qui sorgeva una chiesa nel V secolo, poi ricostruita nel Quattrocento; ma ciò che vedi è il risultato di un restyling nell’800. Quindi la facciata è in stile neoromanico; spiccano tre rosoni ed un porticato decorato da mosaici e cielo blu; quest’ultimi dimostrano che sono recenti. Invece l’interno è in stile neogotico: se l’avancorpo è dell’800, la navata e l’abside sono antichi e ricchi di affreschi. E trasmettono un fascino incredibile! Le colonne bianche e nere ricordano le chiese di Siena; il cielo stellato è fantastico; sulle pareti bellissimi dipinti Marco d’Oggiono, allievo di Leonardo; c’è pure un quadro caravaggesco di Peterzano. Insomma è decisamente una delle chiese più belle di Milano!
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Sant’Alessandro in Zebedia
La chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia svetta sulla piazza Tra le chiese di Milano da visitare pochi citano la chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia, posta in zona Missori, in pieno centro. Ma la piazza è nascosta al traffico dei turisti (e delle auto), perciò è una delle piazze più autentiche e belle di Milano. Sul lato est svetta imponente la chiesa, fronteggiata da tavolini all’aperto che regalano uno scorcio pittoresco; questo grazie anche ai due imponenti campanili della facciata. Edificata nel 1601, è il primo esempio di stile barocco lombardo; si chiama così perché sorge sul carcere romano “di Zebedia”, dove fu imprigionato Sant’Alessandro. All’interno ti sorprende la pianta a croce greca centrale, sovrastata da una cupola; qui è rappresentato il Paradiso. Dipinti e decorazioni scure assieme alla poca luce la fanno sembrare cupa, ma ammira bene i dettagli: ci sono tele di Camillo Procaccini, stupendi confessionali, pulpiti ed altari in pietre rare, policrome e geometriche.
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Santa Maria della Passione
La cupola della Chiesa di Santa Maria della Passione (foto IG @instamegnam) Tantissime chiese dedicate alla Madonna caratterizzano Milano, a partire dal Duomo; infatti c’è la Madonnina. Spesso sono santuari mariani, magari rivisitati nel tempo. È il caso della chiesa di Santa Maria della Passione, in via Conservatorio. Costruita nel 1476 in stile rinascimentale con pianta centrale e 8 cappelle, per volere di Carlo Borromeo furono aggiunte le navate e la facciata barocca nel Seicento. Quest’ultima è incompleta, quindi insolitamente bassa; divisa in 5 ordini, spiccano i bassorilievi in pietra con scene della Passione di Cristo, con al centro la Deposizione. La bassa facciata fa vedere la cupola, insolitamente tozza e ottagonale. L’interno è riccamente decorato da affreschi e dipinti, presenti anche nelle numerose cappelle laterali; da segnalare la Cappella Falcucci col monumento funebre di Daniele Birago, finanziatore della chiesa. Trovi dipinti di Bernardino e Gaudenzio Ferrari, Daniele Crespi e Simone Peterzano. Il punto focale è comunque la cupola, stupenda dal basso.
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Santa Maria presso San Celso
Facciata manierista di Santa Maria presso San Celso (foto IG @clauz73) Un miracolo, un’attigua chiesa romanica, un periodo di grandi cambiamenti. Tutto questo racchiude la chiesa di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, santuario fondato nel 1493 presso l’antica chiesa di San Celso. Il miracolo di pochi anni prima portò all’erezione del santuario, per custodire il miracoloso affresco della Madonna col Bambino. La chiesa ti sorprende: infatti ha un quadriportico frontale con muro esterno che la nasconde ai passanti di Corso Italia. Entrando la facciata bianca è un capolavoro di manierismo italiano; in marmo di Carrara, è adorna di statue e fu disegnata dall’architetto Galeazzo Alessi. Era una chiesa molto importante: difatti fu visitata dall’imperatore Carlo V e dal figlio Filippo II. Perciò ci sono tele ed affreschi dei più importanti artisti dell’epoca: da Gaudenzio Ferrari al Moretto, dai Procaccini al Nuvolone (e molti altri); qui si nota l’influenza del manierismo e della pittura veneta.
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San Vittore al Corpo
San Vittore al Corpo e la sua navata (foto IG @alessandro85f) Il museo della Scienza e della Tecnologia di Milano è molto famoso; pochi sanno però che è allestito nell’antico monastero dei Benedettini (e poi Olivetani). Perciò accanto trovi la chiesa di San Vittore al Corpo. Era la basilica portiana paleocristiana, che aveva pure un Mausoleo imperiale. Ma la ricostruzione cinquecentesca degli Olivetani ha cancellato praticamente ogni traccia precedente; pure l’ordine della chiesa è stato invertito. La facciata bianca ed incompleta però è anonima. Ma la ricchezza degli Olivetani si svela all’interno: la chiesa sembra una piccola San Pietro in Vaticano, con tre navate, arcate possenti ed affreschi e stucchi ovunque; sui lati 12 cappelle, sei per lato. In particolare stupenda la cupola barocca e la volta a botte con cassettoni della navata, dove sono raffigurati santi e angeli. Ovviamente da non perdere la zona dell’altare maggiore. Peccato solo che la chiesa sia spesso chiusa!
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Tempio Civico di San Sebastiano
La cupola circolare del Tempio Civico di San Sebastiano (foto IG @angelo.passerini) Nella centrale via Torino, dopo Santa Maria presso San Satiro c’è un’altra delle chiese più belle di Milano; è il Tempio Civico di San Sebastiano. I tram che passano lungo la via hanno uno sfondo perfetto con l’imponente struttura circolare della chiesa, prospiciente la strada. Si chiama così perché fu voluta dal governatore di Milano, ma gestita sia dal comune che dalla chiesa; difatti all’interno sono rappresentati i sei sestieri della Milano dell’epoca. Su richiesta di Carlo Borromeo, il progetto fu affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi; disegnò una pianta circolare con archi per le 8 cappelle, ispirato a San Lorenzo ed il Pantheon di Roma. Ma i successori completarono la cupola con un alto tamburo: così risulta molto più impressionante; gli affreschi scuri e la poca luce fanno il resto, rendendola molto mistica e misteriosa. Purtroppo ora è in restauro, ma presto tornerà a splendere.
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Santa Maria alla Fontana
L’affresco rinascimentale di Santa Maria alla Fontana Nella lunga storia di Milano, il periodo di dominazione francese fu brevissimo. Tutti ricordano quello napoleonico, ma già con la calata di Carlo VIII nel 1494 i francesi governarono Milano scacciando gli Sforza. Bastarono quei pochi anni per lasciare un segno. Infatti secondo la tradizione il governatore Carlo d’Amboise guarì bevendo acqua taumaturgica da una fonte; perciò nel 1508 volle costruire un santuario: la chiesa di Santa Maria alla Fontana. Progettista ed esecutore fu l’architetto Giovanni Antonio Amadeo, genio rinascimentale che ha costruito la Certosa di Pavia e la Cappella Colleoni di Bergamo (oltre a collaborare a molte chiese milanesi). Purtroppo la fonte taumaturgica è stata inquinata e la chiesa superiore è stata stravolta nel Novecento; però se le giri attorno trovi il sacello rinascimentale, con deliziosi affreschi con gli apostoli nei dodici raggi della bassa volta; al centro in rilievo il Cristo benedicente. È un tesoro nascosto di Milano!
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Santa Maria alla Porta
L’affresco della Madonne del Grembiule, a Santa Maria alla Porta Molte altre chiese sarebbero da citare; l’ambrosiana San Nazaro in Brolo, San Giuseppe, San Fedele con la statua di Manzoni, Sant’Antonio Abate coi canoni della Controriforma o la chiesa di San Cristoforo sul Naviglio. O la stranissima Rotonda della Besana, per non parlare dei complessi monastici attorno a Milano. Però l’ultima di cui parlo è la chiesa di Santa Maria alla Porta. Racconta due distruzioni: la prima è di Porta Vercellina, una delle entrate della Milano romana; distrutta dal Barbarossa, nel 1652 fu costruita al suo posto la chiesa, prendendone il nome. Nei lavori fu ritrovato l’affresco della Madonna del Grembiule, dalla straordinaria dolcezza. La chiesa fu eretta in serioso stile barocco spagnolo, come vedi dalla facciata. Rischiò di sparire per un bombardamento nel 1943 che distrusse la cappella della Madonna; però miracolosamente si è salvato l’affresco della Madonna, tuttora ammirabile dopo un restauro nel vicolo Santa Maria alla Porta.
Spero che i miei consigli ti siano utili. Ora che conosci le 20 chiese più belle di Milano non ti resta che visitarle!
Fammi sapere se ci sono altre chiese di Milano che meriterebbero di essere conosciute lasciando un commento e seguimi sui miei canali social.
Qui puoi conoscere le foto da scattare a Milano.