Cosa vedere in Andalusia? Domanda sempre difficile, perché ogni città e ogni borgo sono affascinanti e meritano una sosta, ma i giorni a disposizione sono sempre pochi. Tra le città più belle della Spagna c’è Cordova (o Córdoba, come la chiamano gli spagnoli); sicuramente è tra le città da visitare in un tour dell’Andalusia: è pure Patrimonio Unesco per la sua eredità moresca dal 1994; la Mezquita è un capolavoro da visitare almeno una volta nella vita. Io ci sono stato durante il mio ultimo viaggio a Siviglia: ho visitato Cordova in un giorno e sono rimasto abbagliato dalla bellezza dei suoi colori, dalla sua luce e dai suoi monumenti; poi i patios di Cordoba mi hanno lasciato senza parole! Lo ammetto… avrei voluto rimanerci di più! Ti racconto quella giornata e cosa vedere a Cordoba in un giorno.
- Come arrivare
- Storia di Cordoba
- Cosa vedere a Cordoba in un giorno
- Conclusioni
1. Come arrivare




Per spostarsi tra una città e l’altra dell’Andalusia puoi affidarti ai mezzi pubblici: sono abbastanza rapidi e efficienti, soprattutto tra le città principali. Quindi è facile raggiungere Cordoba da Siviglia; i treni della Renfe o gli autobus di Alsa connettono le due città; valuta se è più vicina a te la stazione dei treni o degli autobus, i costi e i tempi di percorrenza. Io ho scelto il treno partendo dalla Estación de Santa Justa, anche se dal centro di Siviglia è un po’ lontana a piedi.
Il viaggio in treno dura circa 45 minuti e attraversi l’affascinante campagna andalusa piena di aranci e ulivi. Sceso dal treno, i cartelli ma soprattutto le altre persone ti guidano nel centro di Cordoba.
Altra storia invece è se viaggi in auto e stai percorrendo l’Andalusia on the road: in quel caso hai solo il problema del parcheggio.
2. Storia di Cordoba




La felice posizione è la chiave del successo di Cordoba sin dalla preistoria: si trova ai piedi della Sierra Morena, era circondata da giacimenti minerari ed il fiume Guadalquivir era fondamentale per i commerci. Perciò è sempre stata una città importante: dopo la conquista dei Romani nel 206 a.C. divenne la capitale dell’Hispania Ulterior. I Visigoti contribuirono a fortificarla ed abbellirla; ciò sorprese gli Arabi quando la conquistarono nel 756 d.C. Ma con gli Arabi fiorì ulteriormente: Cordoba divenne capitale del regno al-Andalus che copriva quasi tutta la penisola iberica e parte del Maghreb: nel 985 saccheggiarono pure Barcellona! Il Califfato di Cordoba della dinastia Omayyade è l’apice degli Arabi in Spagna: la città raggiunse il milione di abitanti e venne realizzata la grande Moschea; fioriva la cultura, come dimostra la grande biblioteca con 400.000 volumi e il filosofo Averroè. Nel 1031 il potere si fratturò in piccoli emirati, finché gli Almoravidi con base a Marrakech ripresero la Spagna; ma ormai Cordoba è secondaria.
Nel 1236 i cristiani riconquistarono la città e ne fecero la base per la lotta contro i Nasridi di Granada. Vennero convertite le moschee e i Re Cattolici cacciarono prima gli ebrei e poi gli Arabi. Si impongono i rigidi dogmi della Controriforma e la tolleranza tra arabi, cristiani e ebrei che fece fiorire Cordoba divenne un ricordo lontano. Entra in un cono d’ombra; nonostante alcuni edifici castigliani e moderni, ciò ha conservato la città antica con un irresistibile fascino millenario.
3. Cosa vedere a Cordoba in 1 giorno




Come quasi tutte le città, la città moderna e poco speciale si estende ampiamente attorno al centro storico. A Cordoba però è piacevole percorre i Jardines de la Victoria, giardini verdi che scendono fino al fiume Guadalquivir (cambiando più volte nome), costeggiati da due viali; qui puoi trovare ad esempio il Mausoleo Romano di forma cilindrica del I secolo d.C. e riscoperto di recente o il Mercado Victoria. Ma proseguiamo: il centro storico è vicino.
3.1 Le mura romane di Cordoba




Improvvisamente da anonime case appare il centro di Cordova e lo noti chiaramente: il confine sono le mura romane di Cordoba, visibili ancora con le antiche torri solo in alcuni tratti; uno di questi è Calle Cairuan, deliziosa via con fontane e vasche che esalta la bellezza delle mura. Qui fuori trovi due statue: la statua di Averroè e la statua di Seneca; entrambi grandissimi pensatori e filosofi nativi di Cordoba, massime espressioni di due momenti di fulgore della città: il XII secolo con gli Arabi e il I secolo d.C. coi Romani.
Accanto a questa seconda statua c’è la Puerta de Almodóvar, portale di ingresso nel centro storico in pietra; le merlature appuntite qui sono di fattura araba e ricordano quelle del Castillo de Gibralfaro a Malaga.
3.2 La Judería




Oltrepassato il portale, si entra in una tipica città andalusa dai muri bianchi evidenziati dai vasi di fiori appesi ovunque e dai colori accesi giallo e blu dei profili delle case; fascino incredibile. Strade strette e ondulate dove le auto non entrano e che sembrano un labirinto; prendo la prima subito a destra che prosegue rettilinea per un tratto: calle Judíos. Passo davanti alla Casa Andalusí, una casa museo tradizionale che riporta ai tempi del califfato moresco. Io però entro poco dopo, nella Sinagoga di Cordoba, risalente al 1315 e l’unica sinagoga medievale rimasta in Andalusia; siamo infatti nella Judería, il vecchio quartiere ebraico di Cordoba; la sinagoga si visita gratis e dentro in realtà ha stucchi bianchi e decorazioni arabe! Ma se guardi le iscrizioni noti che sono in ebraico e c’è una menorah, il candelabro a sette braccia. Questo esprime benissimo lo spirito di tolleranza di Cordova durante la dominazione araba, così come la statua del filosofo ebreo Maimonide poco oltre lungo la via; pochi passi ed ecco la piazza omonima, dove trovi il Museo Taurino: siamo sempre in Andalusia e la corrida è una grande passione.
3.3 I patios di Cordoba




Ma noti soprattutto i patios di Cordoba, ovvero i cortili interni delle case che puoi sbirciare dalle vie e dai cancelli in ferro battuto. Sono tipici dell’Andalusia, ereditati dal mondo arabo (e prima ancora dalla casa romana); ma specialmente a Cordoba sono meravigliosi perché totalmente riempiti di piante profumate e vasi di fiori colorati! Spesso hanno una fontana al centro e sono decorati dagli azulejos, piastrelle coloratissime tipiche della Penisola Iberica (basta pensare a Porto); insomma l’influenza araba è ancora forte, come dimostrano anche le lampade in stile moresco. Questi angoli di pace e bellezza sono diffusi in tutta la città, in particolare nei quartieri della Judería, di San Lorenzo e nel Barrio San Basilio; nei primi giorni di maggio si tiene il Festival de los Patios, dove aprono al pubblico i cortili tradizionali ed il più bello vince un premio. Deve essere meraviglioso visitare Cordoba in quei giorni!
3.4 La Mezquita




Passata la Capilla de San Bartolomé in stile mudejar, appare un campanile tra le case che somiglia alla Giralda di Siviglia; è la Torre del Alminar, il campanile della Mezquita, la Grande Moschea di Cordoba che ti guida verso l’ingresso. Non te l’aspetti così enorme: le mura sono lunghissime! La Puerta del Perdon per entrare è proprio sotto al campanile. Inizialmente costruita tra 785 -787 d.C., fu ingrandita nel corso dei secoli da altri 3 califfi e poi nel ‘500 trasformata in Cattedrale, mantenendo gli archi arabi che sono il simbolo della stessa Cordoba; tanta bellezza non poteva essere gettata via. Quindi è un posto con due anime che coesistono.
Assieme all’Alhambra di Granada, è l’edificio arabo più importante e visitato dell’Andalusia. L’ingresso costa 11€, a cui si aggiungono 2-3€ per salire sul campanile.
Il Patio de los Naranjos e il panorama dal campanile




La Mezquita è certamente l’edificio da vedere a Cordoba in un giorno: da sola vale il viaggio in città. La visita comincia dal Patio de los Naranjos (Cortile degli Aranci), dove si elevano anche cipressi e palme; ma il profumo degli aranci che circola è indimenticabile! Qui i fedeli arabi compivano le abluzioni rituali prima della preghiera, ovvero si lavavano; le fontane ancora ci sono.
Sopra le teste svetta la Torre del Alminar, il campanile barocco alto 93 metri costruito al posto del vecchio minareto; in cima ha la statua di San Raffaele. Come detto, si può salire per avere un panorama magnifico: dalla cella campanaria ammiri la distesa delle case bianche dai tetti chiari di Cordoba e soprattutto la meraviglia della Mezquita, con il patio ai tuoi piedi e il corpo centrale della Cattedrale che emerge nettamente al centro; e sorprendentemente ha le tipiche sembianze di cattedrale gotico-rinascimentale!
Visita della Grande Moschea




Poi finalmente entro nella Cattedrale. La giungla di colonne e doppi archi rossi e bianchi che ammiri in tante foto è reale: fatichi pure ad orientarti. Sembra un labirinto! Queste colonne sono state edificate in vari secoli, ma non te ne accorgi: sembrano tutte uguali, anche se alcuni punti sono molto scuri mentre altri hai grande visibilità. In totale sono oltre 850 colonne di granito e marmo, spesso prese da edifici romani o visigoti (che erano 1293 un tempo). Il fascino è dato anche dai lampadari tondi che pendono dal soffitto e le simmetrie che tutto ciò crea.
Sorprendentemente sono rimasti elementi importanti della Grande Moschea come il mihrab e la maqsura; quest’ultima è la loggia del califfo, mentre il mihrab è la nicchia della preghiera, capolavoro del X secolo con un arco a ferro di cavallo egregiamente decorato; imperdibile anche la suntuosa cupola dorata.
Visita della Cattedrale




Al centro della Mezquita, nel suo cuore, dal XV secolo fu costruita una superba cattedrale cattolica che ha rotto l’unitarietà dell’edificio arabo; è quella che vedi emergere dal campanile. Le forme sono quelle classiche delle chiese andaluse; solo che qui ci arrivi attraversando archi moreschi. Il contrasto quindi è stridente, anche perché passi ad un soffitto altissimo e inondato di luce. La Cattedrale ha pianta a croce latina, con abbondante uso di marmi, statue, dorature e stucchi come noti dalla Capilla Mayor; qui il maestoso coro cinquecentesco in legno scuro tutto intagliato lascia senza parole. Che differenza con la volta e la cupola bianca e dorata!
Non è l’unica realizzazione cristiana; anzi tutti e 4 i muri sono interamente ricoperti di cappelle cattoliche. Però le due più importanti sono sparse tra gli archi arabi: la Capilla Real in stile mudejar e la Capilla de Villaviciosa.
3.5 Calleja de las Flores




Cos’altro vedere a Cordoba in un giorno? Ci sono posti nascosti che sorprendono per la loro bellezza. Il primo è la Calleja de las Flores (il Vicolo dei Fiori), che si trova a un passo dalla Mezquita; infatti è una traversa di Calle Velazquez Bosco. Stretta e non facile da individuare, è totalmente decorata da vasi blu con fiori appesi alle pareti bianche delle case; alla fine porta alla minuscola Plaza de las Flores, dove questi vasi colorati ti circondano a 360° assieme ad un altrettanto colorato negozio di souvenir: tutto super pittoresco! Se arrivi all’ora giusta, puoi scattare una foto super coi muri della via illuminati e i fiori e il campanile della Mezquita sul fondo. Non è però facile: devi trovare il sole che illumina il campanile e che non sia controluce; per sicurezza, io ci sono passato 3 volte! Quella migliore è stata attorno a mezzogiorno.
3.6 Il Ponte Romano




Girando attorno ai lunghi muri della Mezquita giungi accanto al fiume Guadalquivir, passando davanti al Palacio Episcopal. Di fronte hai il ponte, ma per arrivarci devi ammirare il Triunfo de San Rafael, statua super barocca dedicata al patrono della città e la rinascimentale Puerta del Puente che faceva parte delle mura cittadine; qui infatti ne puoi vedere un altro tratto.
Il Puente Romano (ponte romano) è un altro simbolo di Cordoba; fu costruito nel I secolo a.C. e presenta archi bassi per un totale di 247 metri. Per quasi 2000 anni è stato l’unico ponte cittadino: per cui era importantissimo! Ovviamente nel corso dei secoli ha subito molti restauri, dall’epoca araba al XXI secolo; ad esempio la Puerta del Puente e l’antistante Torre de la Calahorra sono di epoca mussulmana; l’aspetto attuale è cinquecentesco, quando fu posizionata anche la statua di San Raffaele al centro. Il Ponte Romano è stata la location di alcune scene del Trono di Spade, nella 5° stagione.
3.7 La Torre de la Calahorra




Passeggiando sul Puente Romano hai una sorprendente vista: infatti verso ovest il fiume si impaluda ed ammiri la riserva naturale Sotos de la Albolafia, paradiso per tante specie di uccelli; prende il nome dal Molino de la Albolafia, di origine araba e che ancora puoi osservare. Ma il panorama migliore dal Ponte Romano è verso Cordoba, con le arcate che portano lo sguardo verso la Mezquita che spicca; di notte è magica! Puoi cogliere anche la possente Torre de la Calahorra in primo piano, essenziale e decorata con merlature arabe; forse per la pietra chiarissima, a me ha ricordato una delle porte di Valencia. Come detto, fu costruita dagli Arabi proprio per proteggere il ponte. Adesso ospita il Museo Vivo de al-Andalus che celebra il periodo arabo dove fiorì tolleranza e cultura. Peraltro dalla torre hai la vista migliore del ponte e di Cordoba, anche incorniciata da un’arcata!
3.8 Pranzo a Cordoba




Camminare mette fame ed è ora di pranzo. Dove mangiare a Cordoba? Visto che ero vicino al Puente Romano, mi sono fermato sul lungofiume alla Taberna La Romana in Ronda de Isasa 12. No, non si mangia cucina romana (né attuale né di 2000 anni fa); è una taverna tipica andalusa dove ho provato 5 tapas. Tra queste ensaladilla, croquetas ed il salmorejo, tipico di Cordoba. La cucina mediterranea è sempre buonissima! Il tutto era accompagnato da un’ottima birra chiara.
3.9 L’Alcazar de los Reyes Cristianos




Senza dubbi, la seconda attrazione di Cordoba è l’Alcazar de los Reyes Cristianos; è il palazzo-fortezza costruito dal 1328 dai re cristiani dopo la Reconquista. Prima c’era un edificio romano, poi una fortezza visigota ed infine un palazzo arabo: insomma è sempre stato importantissimo. Prende il nome dai Re Cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona che vi soggiornarono durante l’assedio di Granada; proprio qui venne Cristoforo Colombo a chiedere i soldi per il suo viaggio.
Certamente era un posto da re: i giardini sono una meraviglia indimenticabile! Restaurati negli anni ’50, hanno influenza araba con vasche terrazzate con pesci e fontane circondate da piante, fiori colorati e alberi; gli zampilli d’acqua creano un sottofondo quasi musicale. Poi l’arte topiaria di tagliare le siepi crea archi coi cipressi, anfore… insomma sculture della natura! È uno dei giardini più belli che ho mai visto! Un tripudio di colori, suoni e profumi.
La fortezza e le mura




Dopo il giardino bisogna visitare la fortezza; le alte e possenti mura che la circondano è la prima cosa che ti colpisce quando arrivi. La fortezza è quadrata con 4 torri di difesa agli angoli: questo sottolinea lo spirito militare con cui è nata; una torre è intitolata all’Inquisizione, che per ben 3 secoli ebbe qui un tribunale permanente.
La fortezza è divisa su tre piani: a piano terra ci sono i resti del Patio delle Donne ed il cortile moresco con vasca d’acqua e giardino che ricorda il Palazzo Bahia di Marrakech; al primo piano la Sala dei Mosaici con un sarcofago e mosaici romani trovati in Plaza de la Corredera; poi puoi salire sulle mura e sulle torri per una fantastica vista panoramica su Cordoba e sui giardini stessi. Le merlature in stile arabo testimoniano lo stile mudejar di tutto l’edificio; luogo imperdibile dell’Andalusia.
3.10 Il Barrio San Basilio




Attorno all’Alcazar de lor Reyes Cristianos si estende uno dei quartieri caratteristici di Cordoba: il Barrio San Basilio. Negozi decorati da azulejos come la Farmacia La Botica, vie pedonali tranquille, tende stese tra le case per difendere dal sole cocente, ma soprattutto tantissimi patios meravigliosi! Come detto, questo è uno dei punti più belli per osservarli e c’è pure una “ruta de los patios”, un percorso da seguire. Si parte dalla statua “Homenaje al abuelo y al nieto”, ovvero l’omaggio al nonno e al nipote che è l’elogio al proseguimento di questa tradizione. Qui devi fare un po’ il ficcanaso: guarda dentro ogni porta e ogni cancello in ferro per osservare questi piccoli spazi pieni di vasi e fiori; pure nei ristoranti! Fantastico il contrasto tra i muri bianchi e i colori e l’eredità moresca che spunta negli archi, stucchi e colonne che trovi. Insomma, pura Andalusia!
3.11 Plaza Agrupación de Cofradías e le altre piazze




Ritorno verso la Mezquita per visitare la parte nord della città. Poco dopo le strade si accorpano tutte in Plaza Agrupación de Cofradías; è uno slargo allungato con alberi di arancio sui lati, sotto cui trovi tavolini di ristoranti pittoreschi. Lo scorcio verso sud col campanile della Mezquita e la torretta mudejar della casa all’angolo è stupendo! Sarà che ho trovato la luce giusta, ma mi ha fatto sognare.
Continuando a camminare incontri altre piccole piazze e chiese che appaiono improvvise nelle strade contorte come serpenti; ad esempio Plaza de Santa Victoria con l’omonima chiesa dalla facciata curvilinea neoclassica con colonne corinzie o l’adiacente Plaza de la Compañia: questa era la zona dell’Ordine della Compagnia di Gesù.
Non lontano ci sono il Museo Archeologico di Cordoba e il Palacio de los Páez de Castillejo con portale plateresco del ‘500, ma è impossibile vederli in un giorno a Cordoba.
3.12 Plaza de la Corredera




Invece Plaza de la Corredera è imperdibile da vedere in un giorno a Cordoba. Questa grande piazza ad est del centro ti fa uscire dall’Andalusia e ti porta in Castiglia: infatti è un enorme spazio rettangolare circondato da arcate rosse figlio diretto della Plaza Mayor di Madrid. Costruita nel XVII secolo, ha ospitato corride e altri eventi; ma non ha per niente il fascino storico della capitale. A me ha ricordato di più la piazza centrale di Palma di Maiorca: stupende le simmetrie e le arcate che si susseguono, ma non è speciale; forse anche perché è talmente grande che pure i ristoranti e i locali si perdono nello spazio. Insomma qui non trovi l’atmosfera coinvolgente e passionale e i dettagli che ti fanno innamorare dell’Andalusia, ma è un buon posto per fermarsi a bere qualcosa nei tanti tavolini all’aperto.
3.13 Il Tempio Romano di Cordoba




Prendendo Calle Rodríguez Marín in pochi passi giungi in un altro luogo sorprendente: il Tempio Romano di Cordoba. Ritrovato per caso negli anni ’50 durante i lavori dell’ampliamento del Municipio, è un tempio rettangolare del I secolo d.C. dedicato probabilmente al culto imperiale. Ne sono rimaste le rovine, sostanzialmente solo le fondamenta, ma per mostrarlo meglio i restauratori hanno innalzato di nuovo 10 colonne corinzie che svettano nel cielo blu; però i basamenti in mattoni non sono eccezionali: in questo meglio il Tempio Capitolino di Brescia. Curioso comunque il contrasto tra il vecchio e il nuovo dei palazzi moderni di questa zona di Cordoba.
3.14 Plaza de las Tendillas




Continuando lungo Calle Claudio Marcelo si finisce dritti in Plaza de las Tendillas, un’altra delle piazze principali di Cordoba. Anche qui alberi d’arancio a decorarla su due lati, getti d’acqua al centro e soprattutto la fontana con la statua equestre di Gonzalo Fernández de Córdoba che svetta. Ariosa e vivace, Plaza de las Tendillas rappresenta la Cordova moderna e dinamica, con negozi affollati e hotel. La circondano palazzi novecenteschi che ricordano Madrid o la parte nuova di Granada: belli da vedere, ma non caratteristici. Fa eccezione Ave Fénix, meraviglioso palazzo in stile art nouveau con torretta dalla grande finestra in vetro e statua in cima.
Sotto i profumati alberi d’arancio ci sono tante panchine; mi fermo anche io a riposare un po’ dopo aver camminato tanto. Questa piazza è davvero piena di vita!
4. Conclusioni




Da Plaza de las Tendillas in poco tempo arrivo in stazione, sfiorando di nuovo il Mausoleo Romano; è giunto il momento di tirare le conclusioni del mio viaggio di un giorno a Cordoba. Senza dubbio Cordoba è una città meravigliosa e sarei voluto rimanerci di più, anche solo per ammirare dal Puente Romano il tramonto calare sulla città e vedere accendersi le luci: deve essere un momento speciale! Oppure visitare il magnifico Palacio de Viana e gli altri musei cittadini, come il Museo de Bellas Artes. Ma anche solo in un giorno puoi apprezzare la bellezza di Cordoba e dei suoi monumenti principali: la Mezquita e l’Alcazar de los Reyes Cristianos sono posti indimenticabili!
Spero di tornarci in futuro per godermela con calma, magari durante il Festival de los patios a maggio: lì Cordoba dà il suo meglio e lascia senza parole.
Spero che ti sia piaciuto il mio viaggio a Cordoba in un giorno. Se avessi domande lascia un commento oppure dimmi che ne pensi; mi segui già sui social?
Penso che emerga quanto io amo l’Andalusia e difatti sul mio blog trovi già i racconti di Siviglia, Granada e Malaga.
Avevo già sentito parlare di Cordoba, è un posto che esercita un certo fascino su di me e spero di potersi andare presto. Per ora mi accontento di quanto ho appena letto.
Un saluto
Ti ringrazio tanto per il commento. Cordoba è una città meravigliosa da visitare: sono sicuro che ti piacerà tantissimo. Spero che tu ci possa andare presto. Buona serata