L’interno della Sicilia ha gemme da scoprire con pazienza. Ad esempio sulle Madonie, a quota 1.000 metri sul livello del mare, si trova uno dei borghi più belli d’Italia che ha vinto il titolo di “Borgo dei Borghi” nel 2014. Precisamente sorge sul Monte Marone ed è ritenuto il “gioiello delle Madonie”: sto parlando di Gangi, una delle cose da vedere in Sicilia vicino a Palermo. È un borgo che sorprende: non ti aspetteresti di trovare 18 chiese e palazzi signorili, oltre a scorci fantastici e la natura del Parco delle Madonie che abbraccia il borgo. Recentemente Gangi è diventato famoso per le case vendute a 1€ (da restaurare però), iniziativa che l’ha fatto conoscere in tutto il mondo. Ma la bellezza di Gangi attrae già tanti turisti: è uno dei borghi più belli della Sicilia! Leggere per credere… Ti racconto cosa vedere a Gangi sulle Madonie.
- Come raggiungere Gangi
- Come organizzarsi
- Cosa vedere a Gangi
- Gli artigiani di Gangi
- Cena alla Trattoria Sant’Anna
- Cosa vedere e fare nei dintorni di Gangi
- Conclusioni
cosa vedere a Gangi
1. Come raggiungere Gangi




Essendo tra le montagne delle Madonie, l’auto è l’unico mezzo per raggiungere Gangi. Infatti da Palermo ci sarebbe l’autobus, ma devi raggiungere Enna e poi cambiare; 4h sono decisamente troppe. Più semplicemente, in auto da Palermo sfrutti l’Autostrada A19 per uscire ad Irosa ed addentrarti sulle Madonie. Invece provenendo da Catania (come me), dall’autostrada ammiri stupendi paesaggi ondulati; ad inizio estate vedi ancora colline verdi che ricordano un po’ la Toscana. Sfiori Enna sul costone roccioso a sinistra e poi esci; la strada sale tra campi di grano e vacche. Arrivati in quota ai bordi della strada ginestre gialle in fiore ti danno il benvenuto sulle Madonie. Ammiri tanto verde e paesi sui cucuzzoli dei rilievi. Procedendo sulle strade ondulate finalmente appare Gangi, sdraiata in cima a una collina e circondata dalla natura; il contrasto è netto, che paesaggio stupendo! Impossibile non fermarsi a scattare una foto; effetto scenico fantastico!
2. Come organizzarsi




Gangi è un borgo di 6.000 abitanti, con strade aggrovigliate al pendio come un gomitolo. Le case hanno più o meno tutte la stessa altezza e sono allineate sulle vie; perciò qui le foto dal drone sono spettacolari: riprendono una distesa ordinata di edifici che segue il pendio del monte. Gli spazi sono pochi, così come i posteggi. Noi fortunatamente abbiamo trovato posto al Parcheggio San Paolo, che trovi sbucando dopo aver risalito il Viale delle Rimembranze. Altrimenti ci sono spazi lungo il suddetto viale. Poi bisogna muoversi a piedi lungo le belle vie lastricate che salgono e scendono. Quindi servono scarpe comode.
Il borgo è gestito benissimo: te ne accorgi subito da una grande mappa che mostra cosa vedere a Gangi, con cartelli stradali che indicano le direzioni delle principali attrazioni. Qui hanno puntato tantissimo sul turismo… e si vede!
3. Visita di Gangi




La piazza col Parcheggio di San Paolo è il punto di partenza per visitare Gangi. Subito noti sventolare le bandiere rosse che indicano che Gangi è uno dei Borghi più belli d’Italia; da questa ringhiera hai una vista sulle case sottostanti. Ma soprattutto nella piazza dalla forma irregolare noti che è racchiusa tra due chiese: da un lato il muro della chiesa della Badia, dall’altro la facciata della piccola chiesa di San Paolo (che dà il nome al parcheggio). Tutta in pietra a vista con 2 campanili frontali, ha un pregevole portale seicentesco con bassorilievi. Dentro ammiri gli archi a tutto sesto che dividono le tre brevi navate, con un semplice altare in stile neoclassico, bianco. Infatti fu ristrutturata nel 1812.
3.1 Chiesa della Badia




Invece giri l’angolo per trovare l’ingresso della chiesa della Badia o di San Pietro, con inferriate alle finestre. Anche questa è una piccola chiesa con stupendo portale, ma decisamente più alta dell’altra. È la prima chiesa di Gangi, costruita dai monaci benedettini al posto di un magazzino. I Benedettini arrivarono qui sul Monte Marone nel 1100-1200, dopo aver abbandonato Gangivecchio, che dista qualche chilometro. Ci rimasero fino al 1500, poi subentrano le suore di clausura: perciò ci sono le grate alle finestre. Però vedi il risultato di una magnifica ricostruzione settecentesca: perciò entrando ti colpiscono le colorate decorazioni tardo barocco-rococò; ma io ho notato subito le belle maioliche delle piastrelle verdi gangitane; queste sono recenti, opera dei restauratori; quelle originali un po’ consunte le vedi sotto i 4 altari laterali, che incorniciano la navata unica. La chiesa è dedicata a San Pietro, rappresentato nel dipinto sull’altare.
3.2 Corso Umberto I




Dalla chiesa della Badia sali in Via del Castello per vedere l’antico Castello dei Ventimiglia, dalla forma compatta; è nel punto più alto del monte (ovviamente). Però la via principale di Gangi è Corso Umberto I, quella inferiore. Qui mi colpisce la pulizia e l’ordine: la strada ed i muri non hanno sporcizia alcuna, domina la pietra chiara. Anzi la strada è decorata da piante, dipinti contemporanei abbelliscono i muri protetti da un vetro, insegne in maiolica colorata o scolpite in ferro battuto pubblicizzano le attività come “Scarpello calzature”. Ma che bellezza, fossero tutti così i borghi!
Poi su Corso Umberto I trovi i palazzi più belli di Gangi, come l’ottocentesco palazzo Mocciaro con saloni affrescati in stile neoclassico e liberty e l’annessa chiesa di San Giovanni Battista. Purtroppo non ci sono entrato, ma ho visitato il palazzo più bello di Gangi: Palazzo Bongiorno.
3.3 Palazzo Bongiorno




Un bar con tavolini su uno spiazzo che si affaccia sulla campagna e regala un panorama magnifico. Dopo sorge un palazzo, che non spicca particolarmente; su Corso Umberto I ha solo mattoni e pietra, l’ingresso è di un solo piano, incorniciato da un portale in pietra. Questo è Palazzo Bongiorno, un gioiello da vedere a Gangi. Fu costruito dai baroni di Gangi a metà Settecento e subito ti colpisce per gli stupendi affreschi illusionistici dei soffitti; furono dipinti da Gaspare Fumagalli e Pietro Martorana, già attivi a Palermo; le tematiche scelte dal barone sono l’elogio della sapienza umana, con simboli massonici come il compasso o il cielo stellato. Solo una stanza ha affreschi religiosi: era la piccolissima cappella privata dei Bongiorno. Il salone ha un grande lampadario in vetro di Murano. Insomma il palazzo aveva la nobiltà di un palazzo palermitano, piuttosto che provinciale. Due curiosità: qui si riuniva l’Accademia degli Industriosi di Gangi con idee gianseniste; inoltre le porte sono basse perché i pavimenti sono stati rialzati. Ora è sede del Comune di Gangi; nello stemma comunale c’è un Minotauro, per rimarcare le origini greco-cretesi della fondazione di Gangivecchio, su un monte vicino che vedi affacciandoti dal balcone; ma offre soprattutto una fantastica vista sulle sottostanti case di Gangi.
3.4 La Chiesa di San Nicolò (Chiesa Madre)




Un meraviglioso scorcio con la Torre dei Ventimiglia in fondo: ecco Piazza del Popolo. Quest’affascinante torre d’avvistamento è d’epoca aragonese nel Trecento, quando dominava la famiglia dei Ventimiglia; unisce stile normanno di Palermo al gotico-aragonese di Barcellona. Accanto sorge la Chiesa Madre, anch’essa trecentesca; nel Seicento con l’ampliamento a tre navate sfruttò la torre come campanile.
Se a Gangi domina il colore della pietra, nella Chiesa Madre ti sorprende il bianco candido; colonne e decorazioni della volta aggiungono un tocco di azzurro. La chiesa è intitolata a San Nicolò di Bari: la statua campeggia sopra l’altare. Però le statue lignee più belle sono le 7 opere di Filippo Quattrocchi, soprannominato il Michelangelo del legno (esageratamente); splendidi San Domenico Guzman, Sant’Eligio e San Gaetano. Sempre Quattrocchi realizzò gli stalli del coro; ma nel presbiterio ammira il dipinto del Giudizio Universale di Giuseppe Salerno (1629), d’ispirazione michelangiolesca, realizzato dopo la peste.
La cripta




Raggiungibile con gradini sulla destra, la cripta sottostante è visitabile a pagamento. Vivaci affreschi dei misteri del Rosario nell’Oratorio del Santissimo Sacramento ti sorprendono. Poi un luogo difficile da definire: sconcertante o raccapricciante? Parlo della cripta con le mummie di ecclesiastici; i gangitani la chiamano “a fossa di parrini” (fossa dei preti). Prima trovi un letterato locale, segue l’abate Alessandro Buongiorno ed infine nelle nicchie almeno 58 salme! L’usanza dell’imbalsamazione dei preti fu praticata dal 1728 al 1871; ai morti facevano defluire i liquidi e fatti essiccare, come ho sentito pure alla Sacra di San Michele in Piemonte. Però qui gli applicavano una maschera di cera e impalavano per tenerli eretti, ma diversi sono gobbi o ricurvi. Girando da solo tra queste mummie che “ti guardano” e ti circondano mi sono venuti i brividi; sono tornato subito col gruppo! E dire che ha pareti bianche e la luce filtra dalle finestre. Ogni mummia ha un sonetto, scritto dalla persona prima della morte parlando delle proprie opere.
Inoltre recentemente indagando col sonar hanno trovato le cappelle gentilizie, usate dal 1600 fino all’epoca napoleonica; erano una per famiglia e si accedeva direttamente dalla chiesa. Un buco nel muro della cripta ne ha resa visitabile una. Qui tra pietre polverose e ragnatele vedi i baroni nelle casse, con figli e balie.
Salita sulla Torre dei Ventimiglia




Ma la visita alla Chiesa Madre di Gangi continua. Torniamo nella chiesa per raggiungere un altro ambiente sotterraneo; infatti nell’ex carbonaia è allestito un museo. Ha alcuni dipinti a carattere sacro e suppellettili liturgiche come un calice. Ora lo stanno allargando, inglobando una terrazza con vista. Però i panorami migliori di Gangi sono dalla Torre dei Ventimiglia. Ci arrivi sempre dalla chiesa e salendo scruti dall’alto la navata. Dalla cella campanaria hai già un’ottima vista sui palazzi di Piazza del Popolo ed il panorama attorno. Ma ho sfidato le mie vertigini salendo sulla scala a chiocciola (simile al Torrazzo): ho pure picchiato la testa per uscire; che pessimo lavoro dell’architetto! Dalla cima ammiri la cupola della Chiesa Madre ed una vista panoramica a 360° su Gangi al tramonto. Il rosato del cielo si mischia al verde della natura attorno, fondendosi col colore caldo di case e tetti. Tramonto spettacolare!
3.5 Tramonto dal Belvedere del Duomo




I tramonti di Gangi sono meravigliosi: hanno colori fantastici! Mi godo totalmente il tramonto di oggi scendendo sul Belvedere del Duomo, una grande terrazza panoramica accanto alla Chiesa Madre; è stata costruita sopra l’antica cerchia muraria. Ovviamente lo sguardo non spazia come dall’alto della Torre dei Ventimiglia, ma hai una vista da sopra i tetti e tra le strade di Gangi, dominando la parte bassa del borgo; a ciò si aggiunge la natura dei dintorni, con i monti delle Madonie a creare una corona protettiva; il contrasto tra case in pietra e monti verdi è magnifico. Questo tramonto è speciale, con le sfumature che dipingono il cielo e esaltano le linee delle case arrampicate una sull’altra. Sembra un momento incantato! Che posto perfetto per ammirare e fotografare un tramonto! Poi ci sono panchine e lampioni che lo rendono anche romantico.
3.6 Il resto da vedere a Gangi




C’è molto altro da vedere a Gangi. Disseminate tra le strade serpeggianti che avvolgono il monte nelle sue spire trovi la quattrocentesca chiesa della Madonna della Catena, con portale barocco con colonne del 1647. All’interno due statue rievocano il miracolo della Madonna della Catena avvenuto nel 1392 a Palermo: una in marmo, l’altra in legno di Filippo Quattrocchi. Anche la trecentesca chiesa di San Cataldo custodisce statue del Quattrocchi ed Il martirio dei diecimila martiri di Giuseppe Salerno; ma opere dei due artisti sono presenti in altre chiese di Gangi, come la chiesa del Santissimo Salvatore e la chiesa di Santa Maria di Gesù con stupende statue dell’Annunciazione. Altri edifici sacri sono alla base del borgo, come il Santuario dello Spirito Santo ed il convento dei Cappuccini, con attigua la Torre Saracena, il monumento più antico di Gangi.
Invece l’ottocentesco Palazzo Sgadari ospita il Museo Civico e Museo delle Armi.
4. Gli artigiani di Gangi: Sareddu e Fabrizio Fazio




Ma Gangi è affascinante perché custodisce attività artigianali tramandate da generazioni, da osservare nelle botteghe. Io ho avuto la fortuna di ammirare due artigiani. Il primo è Rosario Restivo – Sareddu in siciliano – che crea capolavori in vimini. La sua casa in cima al borgo ha lo sguardo volto verso l’altro versante del monte, sulla natura. Ci ha mostrato le opere artigianali come cestini, parlando siciliano… quindi ho capito pochissimo!
Poi l’incredibile Fabrizio Fazio, che crea tamburi dall’età di 4 anni. Ora ne ha 35 (anche se totalmente ingrigito) ed è famoso in tutto il mondo: spedisce tamburi ovunque. È magnetico quando parla di come lavora, ma soprattutto quando suona. Ti lascia senza parole: è un artista del tamburo! Le dita percuotono o accarezzano il tamburo producendo un suono magnetico e ammaliante, anche col tamburo da 2cm che vende! Non sorprende che ha lavorato per film e molti suonano i suoi tamburi… Fabrizio dice che il tamburo è vivo, solo guardandolo suona. È consapevole della sua magistrale bravura; del resto è iscritto nel registro delle eredità immateriali della Regione Sicilia! Un patrimonio vivente.
5. Cena alla Trattoria Sant’Anna




Scende l’ora blu su Gangi. Le luci accese dei lampioni spargono una gialla luce retrò per le vie lastricate del borgo. Che fascino! Peccato solo per qualche auto parcheggiata, altrimenti sembrerebbe un’atmosfera d’altri tempi. Comunque anche questo rende Gangi uno dei borghi più belli della Sicilia.
Comunque finalmente è giunta ora di cena. Dove mangiare a Gangi? Noi scegliamo la Trattoria Sant’Anna, con un bel cortile con tavoli all’aperto. Calma e pace: non si sentono rumori nel borgo. Per antipasto arrivano ottimi salumi, formaggi e la figliulata (frittata con uova, mollica di pane e salsa di pomodoro). Poi un primo piatto tipico: la pastorella, pasta con salsiccia, ricotta e finocchietto selvatico. Da amante della pasta devo dire un po’ troppo finocchietto e poco sale. A seguire secondo piatto di spezzatino di carne e patate: che bontà, si scioglie in bocca! Un amaro fatto in casa completa questa super cena.
6. Cosa vedere e fare nei dintorni di Gangi




Gangi è uno dei borghi da visitare vicino Palermo, ma nelle Madonie non c’è solo Gangi da vedere. Al contrario è un territorio magnifico contraddistinto da diversi borghi interessanti, oltre alla bellezza del Parco delle Madonie da scoprire, magari facendo una camminata con vista sulle montagne e sul mare oppure turismo sportivo. Tra i borghi interessanti delle Madonie vanno citati Geraci Siculo, Petralia Soprana e Sperlinga che fanno parte pure loro dei Borghi più belli d’Italia in Sicilia, così come la meravigliosa Cefalù sulla costa che rientra nell’area delle Madonie; anche Polizzi Generosa merita. Insomma le Madonie racchiudono tanti borghi medievali della Sicilia da scoprire!
Io però ti racconto di altri luoghi che ho visitato e che sicuramente sono da vedere nei dintorni di Gangi.
6.1 Petralia Sottana




Io ho visitato un altro meraviglioso borgo delle Madonie: Petralia Sottana. Da Gangi dista 30 minuti ed è sempre su un rilievo roccioso. Già centro romano, con gli Arabi fu denominata “Batraliah”; nel 1062 fu riconquistata dai Normanni, che vi costruirono un castello (purtroppo sparito). Ora è sperduto, ma era un paese nobiliare e importante lungo la via per Messina; difatti l’imperatore Carlo V passò da qui nel 1535. Le tante chiese testimoniano questa ricchezza; la chiesa di San Francesco è sorprendente, la chiesa della Santissima Trinità (Badia) ha un magnifico polittico di Gaggini con la vita di Cristo, mentre il Duomo è grande e imponente. Poi ha un corso ampio ed elegante (Corso Agliata) unico nelle Madonie. Anche qui ci sono luoghi panoramici: il Belvedere del Duomo, una grande terrazza con panchine e lampioni, ed il Belvedere di Petralia Sottana, da dove domini tutto il borgo; qui al tramonto è speciale. Ma Petralia ha pure scorci interessanti, fossili che emergono da numerose pietre, negozi tipici come le coppole di Casserà e poi la Casa del “currivu” (del dispetto), esile edificio che testimonia una disputa tra vicini negli anni ’60.
Insomma Petralia Sottana è molto interessante: infatti è un borgo Bandiera Arancione del Touring Club. Ne parlerò diffusamente in un altro articolo.
6.2 La Big Bench delle Madonie




Nuova attrazione è la Big Bench delle Madonie. Cos’è? È una panchina gigante, che ho già conosciuto nelle Langhe (dove è nato il progetto nel 2010), ormai diffuso in tutta Italia. Questa è la prima big bench in questa zona della Sicilia, una delle 7 dell’isola.
Si raggiunge salendo sulla strada tra ginestre gialle. Poi il paesaggio diventa brullo: siamo a Piano Battaglia, dove avvistiamo anche un gruppo di daini tranquilli. La trovi in cima al monte, a cui arrivi camminando 10-15 minuti; niente di esagerato: il percorso è facile. Qui vedi rocce sparse, terra rossa e piante basse, tipiche della montagna. In mezzo la panchina gialla e rossa, come i colori della Sicilia. Sorprendentemente però non è in un punto molto panoramico: fosse più avanti sarebbe più esposta, con panorama migliore. Peccato che oggi c’è foschia; non aiuta ad osservare le vette attorno a noi (Etna compreso).
6.3 Trekking sulla via dei Marcati




Il Parco delle Madonie è un’area naturale protetta dalla Regione Sicilia e fa parte della Rete di Geoparchi globale dell’Unesco. Ospita ad esempio la metà delle specie vegetali siciliane, oltre a molta fauna: ad esempio tutti i mammiferi dell’isola vivono qui. Il modo migliore per apprezzare la natura delle Madonie è fare un cammino di trekking.
Noi abbiamo scelto la via dei Marcati, che sale sul monte che sovrasta Geraci Siculo. Peccato che abbiamo trovato visibilità scarsa! Il marcato era il posto dove il pastore saliva con le greggi per caseificare e lungo questo cammino ne vedi molti, alcuni dei quali tutt’ora attivi. Ma soprattutto ti godi questo percorso naturalistico. Lo chiamano anche la “via delle fate” perché ammiri tanti arbusti, soprattutto agrifogli che sono magicamente potati da giardinieri fantasma; sembra arte topiaria! In realtà sono le numerose mucche che vedi pascolare tranquille che brucandoli gli danno una forma arrotondata.
Il formaggio del Marcato Cixè




Fai tanta fatica in salita sotto al sole ed un breve tratto nel bosco; perciò d’estate consigliano di partire presto la mattina. Alla fine il terreno spiana: siamo a destinazione, al Marcato Cixè a 1500 sul livello del mare. Una recinzione contiene le capre allegre, mentre noi entriamo dell’edificio dove vediamo i casari fare il formaggio: dal caglio naturale aggiungendo acqua e mescolando, poi separano la parte liquida da quella solida: la prima diventa ricotta, l’altra la mozzarella! Ci fanno pure assaggiare i formaggi: io ho provato la mozzarella ed aggiungendo un pizzico di sale è davvero squisito! Un prodotto a… metro 0! Scendendo seguiamo un altro percorso; abbiamo pure visto tre cinghiali saltellare nella natura. La cosa migliore di questo trekking sono le viste panoramiche (se trovi un’ottima giornata) e le mucche tranquille che ti fanno compagnia.
6.4 Parco avventura Madonie




Cosa fare nelle Madonie se ami l’attività fisica e la natura? Vai al Parco avventura Madonie, in località Gorgonero vicino Petralia Sottana. Aperto nel 2008, è stato il primo parco avventura in Sicilia. L’inatteso successo ha fatto crescere il parco: hanno 9 percorsi, più tende sospese e case sull’albero dove pernottare, attività di tiro con l’arco ed orienteering ed un campo estivo per bambini. Spesso ci vengono i turisti in vacanza sulla costa palermitana, per passare una giornata in questo bosco frondoso, al fresco.
Non era la mia prima volta in un parco avventura, essendoci andato già nelle valli bergamasche. Però il personale gentilissimo spiega a tutti cosa e come fare. Metti l’imbragatura, casco, vedi un video di sicurezza e via! Comunque sono percorsi non semplici e abbastanza alti; perciò soffrendo di vertigini ho preferito guardare. Ma il percorso con 4 carrucole su cui scivolare veloce deve essere divertentissimo!
7. Conclusioni




Lo dico chiaramente: Gangi mi ha sorpreso. È un borgo curatissimo, con poca sporcizia in giro, tanti cartelli con indicazioni e tracce storiche ben evidenti; inoltre la bellezza è esaltata da decorazioni e dettagli, come i dipinti e le insegne dei negozi. Tutti i borghi dovrebbero essere così! Si vede che puntano sul turismo: quando arrivi ti senti accolto benissimo. Perciò girare tra le vie del borgo è piacevole: vorresti curiosare in ogni angolo! Infatti regala scorci da film e – come detto – al tramonto pare incantato. Insomma Gangi fa meritatamente parte dei Borghi più Belli d’Italia e capisco perché è stato eletto “Borgo dei Borghi” nel 2014. Per info sulle aperture di chiese e musei consulta questo link.
Un momento speciale per visitare il borgo è dicembre; ogni anno puoi ammirare Il Presepe vivente di Gangi con 100 personaggi ed i mercatini di Natale rendono ancora più interessante Gangi. Poi essendo a 1000m, potresti anche trovare la neve! Super consigliata Gangi: è davvero il gioiello delle Madonie.
pero che le mie parole ti abbiano convinto a visitare Gangi: non te ne pentirai! Fammi sapere che ne pensi lasciando un commento e seguimi sui miei canali social
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Cosa vedere a Gangi
Ecco altre foto di Gangi:
































































Il magnifico tramonto su Gangi dal Belvedere del Duomo








Fabrizio Fazio racconta come crea i tamburi e poi suona
Ancora Fabrizio Fazio che suona magistralmente




































I dο not еѵen know the way I finished up right here,
but I thouɡht this put up used to be good.
I don’t recognise who you are but definitely you are going to a famous blogger
when you aren’t already. Cheers!
Theѕe are realⅼy wonderfսl ideas in regаrding blogging.
You hɑve touched some good things heгe.
Any way keep up wrinting.
Thank you so much!! Very very kind
Che panorami meravigliosi!
Le foto sembrano delle cartoline👏👏👏
Complimenti anche per questo articolo, mi stai convincendo per un bel viaggio in Sicilia 😊
Ma grazie! Devo dire che le viste che regala Gangi sono la cosa più bella del borgo: le foto rendono poco! È davvero una gemma nascosta della Sicilia 😃
Ci vorrebbe una vacanza di un mese per la Sicilia 🙂
Buon weekend Simone🖐
Hai proprio ragione! Io non vedo l’ora di tornarci!
Buon weekend a te Felicia
Grazieee!!!