Cosa vedere a Itaca in un giorno in escursione da Cefalonia

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Un’isola mitica, famosa da ormai 3.000 anni; forse più nota in età antica che ora. Sto parlando di Itaca, l’isola di Ulisse che si trova nelle Isole Ionie della Grecia, distesa accanto alla più grande Cefalonia. Gli abitanti dell’isola maggiore la considerano una sorella minore, con affetto e protezione; del resto Itaca ha solo 3.200 abitanti, di cui quasi 2.000 vivono nella capitale Vathy. Quindi domina la natura, fatta di rocce sferzate dal vento e macchia mediterranea verde, che contrasta col blu del mare che puoi ammirare spesso; infatti Itaca ha la forma di un “8”: due parti unite da uno stretto braccio di terra. Alcuni studiosi sostengono che Ulisse nemmeno visse qui, ma a Cefalonia prima che un terremoto spezzasse le due isole; ad ogni modo fin dai tempi dell’Odissea di Omero a Itaca tutto parla del mito di Ulisse: ammiri statue o resti archeologici dedicati a lui. I piccoli villaggi hanno case spartane e semplici e conservano affascinanti chiese bizantine, da scovare con pazienza e fortuna.
Ti racconto la mia escursione di un giorno da Cefalonia e cosa vedere a Itaca.

  1. Come raggiungere Itaca da Cefalonia
  2. Vathy
  3. Perachori
  4. Anogi
  5. Stavros
  6. Il Monastero Kathara
  7. Il ritorno a Cefalonia
  8. Conclusioni

Cosa vedere a Itaca

1. Come raggiungere Itaca da Cefalonia

Busto di Ulisse a Vathy, capitale di Itaca nelle Isole Ionie della Grecia
Busto di Ulisse a Vathy, capitale di Itaca

Come raggiungere Itaca da Cefalonia? Il traghetto collega comodamente Sami al porto di Aetos (o Pisaetos), sulla costa occidentale di Itaca; in alta stagione Ionion Pelagos fa più corse, in bassa stagione bisogna accontentarsi e gli orari sono praticamente vincolanti. Come per il mio Lago di Como, puoi attraversare da solo o con l’auto: bisogna specificarlo quando compri il biglietto; quindi arriva al porto di Sami almeno 20-30 minuti prima dell’orario d’imbarco per aver tempo di acquistare il biglietto dal rivenditore dall’altra parte della strada e fare la fila per salire.
Prendiamo il largo alle 8:15 da Sami. L’imbarcazione è talmente grande che non ti accorgi che stai navigando: è super stabile. Puoi rimanere in auto oppure salire nella sala d’aspetto; altri stanno fuori, ma il vento mattutino è freddo.
Il traghetto impiega mezz’ora per attraversare lo stretto: l’orario previsto è 8:45, anche se per sbarcare perdi qualche minuto.

 

2. Vathy

Cosa vedere a Itaca? Vathy, la capitale con case colorate sul mare
Le case di Vathy riflesse nel mare al mattino

Appena sbarcato, esco dal porto e mi dirigo subito a Vathy, la capitale di Itaca (si pronuncia Vafi). Non è difficile: Itaca è lunga e stretta e quindi le strade principali sono poche: impossibile sbagliare.
Dopo aver costeggiato il mare, ecco che appare una grande baia a U, con barche e taverne pittoresche e colorate che la circondano: questa è Vathy! Coi primi raggi del mattino il mare è piatto e le barche attraccate appaiono immobili; regna la pace e si vede l’isoletta di Lazaretto al centro. Stupende le case colorate sull’altro lato: ci vorrebbe lo zoom per fare gran foto. Qui si sente tantissimo l’atmosfera greca autentica, fatta di sedie e tavolini di legno, locali dal fascino antico e insegne colorate a mano. L’eroe locale ovviamente è Ulisse (o Odisseo come lo chiamano in Grecia), raffigurato in un busto davanti al Municipio di Itaca, proprio sul lungomare.

2.1 Cosa vedere a Vathy

Dove mangiare a Itaca? In una pittoresca taverna tipica di Vathy
Una pittoresca taverna tipica sul lungomare di Vathy

Una grande piazza con altri bar e tavolini è il cuore di Vathy; qui arrivano i traghetti; proprio sul molo c’è un’altra statua di Odisseo. Io cammino costeggiando la baia, dove vedi i pescatori indaffarati, mentre le barche dei turisti sono ferme e oscillano lentamente. Atmosfera super tranquilla: c’è praticamente una sola strada che lambisce il mare e passano poche auto, mentre gli abitanti del posto camminano lentamente per raggiungere qualche caffè. Più cammini e più apprezzi il colore delle case colorate, sia vicine, sia dall’altro lato della profonda baia, dove passa qualche barca. Qualche altra casa è in collina, circondata dal verde della natura.

La Chiesa della Presentazione di Maria Vergine a Linovrohia

La Chiesa della Presentazione di Maria Vergine a Linovrohia a Vathy, Itaca
L’interno della Chiesa della Presentazione di Maria Vergine a Linovrohia

Arrivato all’altro angolo della baia noto un campanile che spunta: è quello della Chiesa della Presentazione di Maria Vergine a Linovrohia, la principale di Vathy; peraltro il campanile è situato a distanza dalla chiesa e con l’intonaco scrostato e cadente, così come le case attorno. Tutto il contrario della cattedrale, dipinta di giallo brillante: sembra sia stato fatto ieri! Vicino ha il busto di un uomo barbuto, probabilmente un vescovo dell’800.
Dentro come ogni chiesa ortodossa è molto affascinante; apprezzo sempre le tante icone e le scene di Cristo dipinte e incastrate nell’iconostasi, qui scolpita nel legno; semplici invece i lampadari pendenti e la volta bianca, senza affreschi, probabilmente per il devastante terremoto di Cefalonia del 1953 che ha colpito anche qui. Invece è stato difficile fotografare: è tutto asimmetrico ed un po’ storto e non sai che riferimento prendere.

Il Museo Marittimo e del Folklore

Il Museo Marittimo e del Folklore è da vedere a Itaca
L’interno del Museo Marittimo e del Folklore

La strada dietro la Cattedrale conduce al Museo Archeologico di Itaca. Conserva il risultato degli scavi dell’isola, dal periodo geometrico fino all’età romana; come a Cefalonia, anche qui l’ho trovato chiuso. Però ho visitato il Museo Marittimo e del Folklore, con davanti all’ingresso una copia della famosa statua di Poseidone (che ho visto ad Atene). Entrare è gratis ed è ospitato nell’antica stazione ferroviaria costruita nel 1923 e restaurata dopo il terremoto. Ti fa fare un salto indietro nel tempo, per vedere come si viveva qui un secolo fa, tra fotografie, oggetti nautici e arredi antichi. Piccolo museo, ma vale una visita.

La Chiesa di San Nicola degli Stranieri

La celeste chiesa di San Nicola degli Stranieri a Vathy, Itaca
La celeste chiesa di San Nicola degli Stranieri

Ritornando verso l’auto ho visto un altro campanile, vicino alla piazza principale. È della graziosa chiesa di San Nicola degli Stranieri, di colore celeste dentro e fuori; l’interno semplice ospita una copia dell’ultima Cena sopra l’altare ed il “Gesù ferito”, considerato una delle prime opere di El Greco dipinta sul legno; ammetto che io ho qualche dubbio.
Tra angoli pittoreschi, negozi di souvenir, case dal gusto decorativo spartano ed essenziale ritorno sul lungomare per fotografare i tavolini vicino al mare dei ristoranti. La luce cominciava ad essere buona ed i turisti si preparavano finalmente per uscire in barca, ma è tempo per me di lasciare Vathy.

 

3. Perachori

Cosa vedere a Itaca in Grecia? Il borgo di Perachori
Scorcio di Perachori con campanile

Cos’altro vedere a Itaca? Il borgo di Perachori, sulla collina appena sopra Vathy. È uno degli antichi insediamenti dell’isola e da come mi era stato descritto sembrava interessante, soprattutto per le chiese bizantine e le passeggiate tra le rovine nei boschi circostanti. In realtà arrampicate sulla collina ci sono tante case colorate, ma brutte e di cemento; la strada stessa è in cemento, stretta e super tortuosa (come al solito). Per cui fatichi a salire e non sai dove fermarti. Un cartello indica i resti dell’antica città di Spileon Nymphon, come se fosse vicina: sono le rovine della capitale del 1500 a.C.. Così ho parcheggiato l’auto in uno dei pochi spiazzi, vicino ad una chiesa ortodossa tra sterpaglie altissime e un cimitero e mi sono incamminato; ma dopo 200-300 metri sul sentiero in salita tra ulivi, pungitopi e rovi ho desistito: stavo faticando troppo ed il sito era ancora lontano. Da lì comunque c’era una bella vista sull’isola e i paesi fino al mare.
Perciò ho deciso di scendere e fotografare qualche scorcio di Perachori. Mi aspettavo qualcosa di più: c’erano solo case brutte, spigoloso cemento e qualche gatto qua e là; persino i campanili delle chiese sono poco aggraziati, come quello della chiesa dell’Assunzione della Vergine.

3.1 La Vecchia Chiesa dell’Assunzione della Vergine

Affreschi bizantini nella Vecchia Chiesa dell’Assunzione della Vergine a Perachori, Itaca
Gli affreschi bizantini della Vecchia Chiesa dell’Assunzione della Vergine

Di persone c’era solo una vecchia signora, che si aggirava attorno alla sua casa vicino al cimitero. Io ero rientrato in auto e pensavo di andarmene, ma qualcosa dentro mi frenava, come se sapessi che c’era qualcosa che dovevo vedere. Così ho deciso di chiedere informazioni alla signora: mi ha fatto capire che non parla inglese e con un gesto mi ha fatto segno di attendere e poi… è sparita! Sono rimasto imbambolato, non capendo cosa fare. Dopo 30 secondi però è tornata sorridente, con una piccola chiave che mi ha consegnato, indicandomi la chiesa. Super sorpreso e incredulo, ho superato le sterpaglie e qualche pietra dondolante, infilato la chiave ed aperto la vecchia porta e… meraviglia! Nella polverosa Vecchia Chiesa dell’Assunzione della Vergine ho ammirato antichi affreschi bizantini sulle pareti, soprattutto nella parte dell’abside, con ben visibili santi e la Madonna col Bambino nella lunetta. Che meraviglia insperata!! Peraltro anche in Valchiavenna mi hanno dato una chiave per visitare una chiesa.

 

4. Anogi

Panorama mozzafiato a Itaca sulla baia di Vathy raggiungendo Anogi
Il panorama mozzafiato sulla baia di Vathy sulla strada per Anogi

Tutto felice, mi rimetto alla guida per raggiungere Anogi, al centro dell’isola di Itaca. Ridiscendo tra case colorate e lungo la strada noto cose abbandonate come auto e motorini. Li ho visti anche a Vathy: è una caratteristica dell’isola, al contrario di Cefalonia che è ben tenuta; qui c’è il fascino mediterraneo e decadente.
Poi ho attraversato di nuovo Vathy sul lungomare: questo tratto di strada costeggia il fantastico mare cristallino come nel golfo di Aetos; mi ha ricordato le bocche di Kotor a Perast. Poi ad un certo punto a sinistra torni al porto, mentre andando dritto imbocchi la strada verso nord e raggiungi il centro dell’isola. Con alcuni tornanti la strada risale improvvisa; ero nello stretto lembo di terra che congiunge l’isola: guardando a sinistra ammiri il mare e Cefalonia distesa davanti, guardando a destra vedi il mare e la Grecia continentale alle spalle. Vista panoramica eccezionale e posto incredibile per guidare: ho urlato diverse volte “Ma WOW!!!” perché non credevo ai miei occhi!
Poi trovi una deviazione: la strada dritta raggiunge la punta settentrionale dell’isola, con quella secondaria a destra vai ad Anogi, tra rocce bianche, ulivi e vegetazione mediterranea. Il percorso sale ancora: diversi tornanti, ma uno spettacolo, come la vista dall’alto sul golfo di Vathy; fermandomi in alcuni tornanti, ho scattato qualche foto ma rendono poco: dal vivo la vista è mozzafiato!

4.1 Cosa vedere ad Anogi

Casa rustica di Anogi, paese al centro dell'isola di Itaca
Una casa rustica di Anogi

Ad Anogi mi fermo nella piazza principale, che praticamente sono due strade che si incontrano, un bar e a fianco una chiesa. Siamo a 550m d’altezza e difatti l’aria è più fresca. Poche case in stile rurale decorate da fiori, bambini che tornano da scuola e una volta entrati in casa il silenzio assoluto; ero l’unico in giro! La chiesa della Vergine Maria (Byzantine Church of Panagia) è molto interessante: è una delle più grandi e antiche di tutti i Balcani e perciò è stata dichiarata monumento storico; ci vollero 700 anni per costruirla e conserva anch’essa affreschi bizantini. Per visitarla bisogna chiedere le chiavi al bar… ma è chiuso! Così sbircio dalla finestra, ma si vede poco. Però particolare il seicentesco campanile veneziano in pietra, anch’esso staccato dalla chiesa.
Ho atteso invano qualcuno che si mostrasse nel bar, così ho perso tempo prezioso. Così le rovine medievali alle porte del paese non le ho viste, così come i menhir eretti tutt’intorno al paese, uno dei quali raggiunge 8 metri! Sono un po’ in ritardo sulla tabella di marcia ma l’importante è riuscire a prendere il traghetto per Cefalonia. Allora continuo verso Stavros: la strada è solo una, ondulata tra ulivi e pietre. Non si può sbagliare.

 

5. Stavros

L'Ithaki restaurant a Stavros a nord di Itaca
Scorcio da sogno con l’Ithaki restaurant a Stavros

Stavros… che nome! Sembra preso da Game of Thrones! Situato in collina, è il paese più importante del nord di Itaca, ma comunque piccolo: ha solo 360 abitanti. Raggiungo la piazza principale, con un grande spiazzo dove spicca la grande chiesa gialla; in greco è chiamata Santo Tempio della Trasfigurazione del Salvatore e sorprende per gli interni tutti azzurri. Di fronte il busto di Odisseo con la scritta “in offerta a Odisseo” e un modellino del Palazzo di Odisseo (realizzato da un italiano).
Qui ogni cosa parla di lui: il pezzo più importante del Museo Archeologico è una maschera d’argilla del I secolo d.C. con la scritta “augurio di Ulisse”; pure le imposte del ristorante hanno immagini dell’Odissea!
Visto che è ora di pranzo mangio qui. Tra i 3 ristoranti pittoreschi scelgo quello rosa con patio con vista spettacolare sul mare: scorcio da Costiera Amalfitana! Si chiama Ithaki restaurant ed ho ordinato un souvlaki pork con classica birra; due gatti si avvicinano lenti con gli occhi dolci per chiedere cibo; ma mi spiace oggi ho troppa fame!

5.1 La Scuola di Omero (o Palazzo di Odisseo)

Cosa vedere a Itaca vicino a Stavros? La Scuola di Omero
Scorcio delle rovine della Scuola di Omero

Cosa vedere a Itaca vicino a Stavros? C’è il villaggio di Platrithia con case tradizionali o Exogi, bel borgo importante nel medioevo e sotto i Veneziani (e che regala una super vista). Ma soprattutto si pensa che qui attorno ci fosse il Palazzo di Odisseo; alcuni studiosi lo identificano con la Scuola di Omero (Homer’s school) che è sulla strada verso nord, tra muretti a secco e ulivi. Google Maps lo trova con entrambi i nomi.
C’è un cartello e un cancello che puoi aprire da solo per entrare in questa distesa di pietre, alberi e arbusti, in salita. All’inizio hai un sentiero da seguire; poi salendo i gradini e nell’erba arrivi a una zona intermedia, dove riconosci che le pietre sono posizionate per un motivo, sotto una grande parete rocciosa. Salendo ancora a destra il sentiero  si fa più difficile; tra gli ulivi ci sono 3-4 zone di scavo che sono voragini da evitare, mentre a sinistra trovi 2-3 affascinanti edifici in pietra a pianta rettangolare con porte, ma senza tetto.
Cercando qualcos’altro ho scorto reti metalliche: ci doveva essere qualcosa di interessante e protetto! Ho provato a salire, ma non ci sono riuscito: era un labirinto e devi passare sulle pietre tra la salvia selvatica profumata e gli arbusti che ti graffiano le gambe ed evitando gli scavi; ho dovuto perfino superare due cipressi sradicati (penso dal vento)! Alla fine a 5 metri dalle reti mi sono arreso: era troppo impervio e pericoloso. Ma è stata un’esplorazione avventurosa e solitaria che mi è piaciuta tanto.

 

6. Il Monastero Kathara

Il Monastero Kathara a Itaca ha la volta con cielo stellato, Cristo e i 4 evangelisti
La volta con cielo stellato, Cristo e i 4 evangelisti del Monastero Kathara

Non ho altro tempo per visitare i dintorni di Stavros. Sono le 14:30 ed è meglio che mi riavvicini verso il porto, piuttosto che allontanarmi ancora; il piano di raggiungere Frikes sul mare salta. Così rifaccio al contrario la strada che mi ha portato qui, godendomi i paesaggi, fotografando i meravigliosi panorami e fermandomi a salutare le vacche che prendevano il sole tra le rocce a bordo strada. Mi sono fermato di nuovo a Anogi, ma niente: il bar è ancora chiuso.
Così l’ultima mia tappa della visita di Itaca l’ho fatta al Monastero Kathara (Kathara Monastery per Google Maps), angolo di tranquillità in cima al picco sud del monte Nirito, proprio prima che l’isola si restringa. Perciò anche da qui hai una bella vista sul mare. Il monastero è del 1696 ed è il più importante luogo sacro di Itaca. Varcato il cancello e superato l’edificio iniziale, si apre un piccolo cortile con piante e fiori; in mezzo trovi la chiesa. Ha dipinti interessanti e pieni di fascino e un enorme lampadario dorato coi santi dipinti; però l’attenzione va al soffitto colore celeste come il cielo, tra cui c’è Cristo e i quattro Evangelisti.
C’è pure una cappella all’esterno, ma non l’ho notata (e quindi visitata).

 

7. Il ritorno a Cefalonia

Sguardo sul mare e Itaca dal traghetto partito da Cefalonia
Sguardo sul mare e Itaca dal traghetto

Ammirando un’ultima volta il panorama su Vathy dall’alto, sono ridisceso verso il porto, passando ancora dalla strada a fianco al mare dove ho visto una specie di moderno mosaico colorato con la barca di Ulisse a bordo strada; peccato non essermi fermato!
Ci sarebbe stato molto altro da vedere a Itaca, come ad esempio una cripta vicino al porto; ma il tempo vola e in bassa stagione l’ultimo traghetto per Cefalonia è alle 16:15. Non potevo perderlo! Ho trascorso l’attesa fotografando due piccole barche attraccate in un angolo grazioso del porto. Infine sono salito sulla grande nave ed ho attraversato il mare blu per tornare a Cefalonia. Yasus Ithaki! Efkaristos!

 

8. Conclusioni

Spiaggia di Aetos a Itaca, con mare cristallino e natura incontaminata
La spiaggia di Aetos a Itaca con mare cristallino

Girando per Itaca non ho trovato praticamente nessuno. È vero che ho scelto la strada secondaria per Anogi e ci sono stato in bassa stagione, ma Itaca è ancora meno visitata e più selvaggia di Cefalonia. È un’isola perfetta per chi ama la tranquillità e la natura; ad esempio ci sono tante indicazioni per percorsi pedonali di trekking (come a Cefalonia), che ovviamente io non ho potuto fare. Immagino che anche le spiagge lo siano, che sono una bellezza che non ho potuto ammirare per questioni di tempo.
Peraltro nel mare di Itaca negli ultimi anni è attivo un progetto no profit Healthy Seas per recuperare le reti da pesca abbandonate nel mare e trasformarle in nylon per creare calzini (e molto altro); sono piccoli gesti, ma che fanno tremendamente bene alla natura. Del resto, vivere circondati da queste bellezze naturali ti insegna ad essere più rispettoso dell’ambiente.

 

Così si conclude il mio racconto su cosa vedere a Itaca. Spero di averti stuzzicato la voglia di visitarla. Io spero di tornarci presto per vedere il resto. Se avessi domande o commenti scrivili sotto. Mi segui già sui miei canali social?

cosa vedere a Itaca

Ringrazio Gerasimos e la Kefalonia & Ithaca Hotel Association.

 

Ecco altre foto e video:

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2 pensieri su “Cosa vedere a Itaca in un giorno in escursione da Cefalonia

    1. Srake

      Sim!! Uma ilha pequena, mas cheia de natureza e panoramas incriveis (muito mais lindo que nas fotos). E super tranquila…. Amei dirigir aì e visitar, mas queria ver algo mais. Muito obrigado pelas suas gentiles palavras

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