Mura cinquecentesche che racchiudono la città e regalano belle viste; palazzi medievali e chiese piene di arte e fascino; il retaggio romano che si vede ancora dalle strade perpendicolari. Sembra che sto parlando della mia Bergamo e invece qui regna la semplice eleganza toscana: siamo a Lucca! La storia unica che l’ha lasciata indipendente per secoli ha forgiato il carattere orgoglioso e campanilista dei lucchesi, che emerge con le feste tradizionali come Santa Zita e le diffusione dei prodotti tipici come il buccellato. Forse questa chiusura dentro le mura li ha resi pure introversi, ma ha conservato la forte identità cittadina; perciò è una delle città più belle ed autentiche della Toscana. Una città viva, come dimostrano i tanti eventi a partire dal Lucca Summer Festival e Lucca Comics. Secondo me molti la sottovalutano, dedicandogli una rapida sosta; ma la città di Puccini e della Torre Guinigi merita di essere visitata con calma: io ho deciso di fermarmi due giorni, più un altro per ammirare alcune meraviglie della provincia di Lucca come la Villa Reale di Marlia. Ecco la mia esperienza e il mio itinerario su cosa vedere a Lucca e dintorni in 3 giorni.
- Storia di Lucca
- Come arrivare e come organizzarsi
- Primo giorno a Lucca
- Secondo giorno a Lucca
- I dintorni di Lucca
- Conclusioni
Cosa vedere a Lucca e dintorni
1. Storia di Lucca




Insediamenti etruschi sparsi, poi una città edificata dai Romani nel II secolo a.C.. La crisi e poi il Medioevo, in cui la città combatté contro le città vicine e per un breve tempo fu governata da una signoria. Sembra una storia come tante altre… e invece no! Lì inizia la storia unica di Lucca, che diventa una repubblica indipendente grazie all’imperatore Carlo IV e lo rimane fino al 1799, quando le truppe francesi entrano in città e il potere viene preso da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone. Durante il suo dominio, Elisa rivoluziona Lucca trasformando alcune zone, a partire dalle mura che diventano viali alberati dove passeggiare. Dopo Waterloo il potere passa a Maria Luisa Borbone, che conferma e mette in pratica i progetti già pensati: Lucca diventa una piccola capitale. Poi come da accordi entra a far parte del Granducato di Toscana. Ma siamo oramai nel 1847: da lì a poco viene annessa all’Italia unita seguendone la storia.
Perciò è terminato il periodo della “Libertas”, storico motto della Repubblica di Lucca; ma i cittadini hanno mantenuto questo orgoglio campanilistico e lo alimentano coi prodotti tipici, le feste cittadine e qualche sfottò verso i vicini Pisani.
2. Come arrivare e come organizzarsi




Tante strade arrivano a Lucca. Puoi prendere l’autostrada della Liguria da nord-ovest, oppure fare il passo della Cisa con la A15 provenendo da Parma (come ho fatto io); invece con l’autostrada A1 da Firenze imbocchi la A11 che porta dritta a Lucca. Ultimo modo è l’autostrada A12 che risale la costa della Toscana.
L’alternativa è il treno, mezzo green che prendo spesso; ma per raggiungere certe città i cambi e le coincidenze sono fattori che possono essere sfavorevoli. Pensa che solo da Firenze a Lucca ci vogliono da 1:20h a 1:46h!
Però chi viaggia in treno non ha il problema di dove lasciare l’auto. Ma a Lucca questa è una difficoltà relativa: infatti trovi tanti parcheggi all’esterno delle mura; alcuni sono a pagamento e custoditi, ma c’è pure un’enorme area di parcheggio gratuita nel Piazzale Don Franco Baroni dove ho lasciato tranquillamente la mia auto in questi giorni.
2.1 Dove dormire a Lucca




Come ovvio, Lucca ha tanti hotel e tante possibilità alternative per alloggiare. Io consiglio di trovare un hotel nel centro storico all’interno delle mura per non perdere tempo a raggiungerlo ed essere sempre circondato dal fascino senza tempo della città, dal risveglio alla notte. Ad esempio io ho alloggiato all’Hotel La Luna in Corte Compagni 12, una meravigliosa piazzetta lungo il Fillungo (la via principale di Lucca) con un pittoresco ristorante accanto e l’albergo sul fondo; la reception e la zona colazione sono però sulla destra. L’hotel è 3 stelle e la camera ha tutto ciò di cui hai bisogno.
Uscendo a destra arrivi a Piazza Anfiteatro e la Porta dei Borghi, a sinistra entri nel cuore di Lucca e raggiungi praticamente Piazza San Michele. Alla fine girare a Lucca è semplice.
3. Primo giorno a Lucca




Io sostengo che in Toscana ogni posto merita una visita; ovviamente ci sono città famosissime come Firenze, Pisa e Siena che attirano turisti quasi solo per il nome e bellezze più sottovalutate, ma non inferiori alle altre; Lucca fa proprio parte di questa categoria perché ha tantissimi monumenti eccezionali e un fascino che colpisce. Quindi sono contento di aver scelto di visitare Lucca in 3 giorni, perché è il minimo per conoscerla bene e apprezzarla in modo completo. Ma da dove cominciare la visita? Io ho dedicato il primo giorno alle bellezze assolutamente da vedere a Lucca.
3.1 Piazza Anfiteatro




Cosa vedere a Lucca? Partiamo dall’ovale Piazza Anfiteatro, simbolo di Lucca. Perché si chiama così? Perché qui c’era l’anfiteatro romano; le sue pietre vennero usate nei secoli per costruire gli altri edifici cittadini, finché nell’800 l’architetto Nottolini decise di salvaguardare quello che rimaneva e mostrarne la forma ellittica, abbattendo ciò che era stato costruito interamente ed esternamente. Così ora puoi fare una passeggiata attorno ed osservare le pietre antiche inglobate nelle case; poi accedi attraverso uno dei 4 archi nella piazza, che è certamente una delle piazze più belle e iconiche d’Italia; i palazzi gialli ti circondano a 360°, con altezze diverse come un tetris e la sorprendente curvatura. A piano terra trovi negozi e tavoli di ristoranti pittoreschi per una cena romantica; qui al tramonto l’atmosfera è magica! Davvero imperdibile.
La festa di Santa Zita




Il giorno di Santa Zita (27 aprile) Piazza Anfiteatro è completamente piena di fiori coloratissimi in vendita; i commercianti gentili presentano le loro varietà e la piazza è più vivace del solito. Questa festa ricorda il miracolo della Santa: accusata di rubare il pane dal proprio padrone, dichiarò che stava portando fiori; sciolto il grembiule, caddero proprio fiori! Santa Zita è la patrona di Lucca e la festa tradizionale è molto sentita in città. Di lei parlò pure Dante!
Io sono stato fortunato ed ero in città proprio quel giorno: così ho potuto ammirare la piazza ovale in modo unico: piena di colori e profumi. Peraltro il 27 aprile è pure il folle King’s Day nei Paesi Bassi ed il mio compleanno: tante feste nello stesso giorno!
3.2 La basilica di San Frediano




Lì vicino, anche di fronte alla basilica di San Frediano ci sono piante e fiori per la festa di Santa Zita, con aiuole temporanee che puoi ammirare per una settimana. La donna, che era una domestica lucchese della famiglia Fatinelli, è sepolta proprio nella loro cappella di famiglia dentro alla chiesa dal 1278; la tradizione dice che il corpo è incorrotto, ovvero mummificato naturalmente. Per vederlo devi pagare il biglietto di 3€. Prima però ammira l’alto campanile romanico che sembra una torre e la facciata bianca dove spicca in alto l’eccezionale mosaico dorato dell’Ascensione del Salvatore del XIII secolo; un mix di stile romanico e bizantino in Toscana.
La chiesa è tanto bella fuori che dentro. Quando entri sembra che abbia 5 navate, ma in realtà sono 3: le tante cappelle laterali aggiunte successivamente ingannano. Il centro è semplice, con imponenti colonne in cui rimangono solo tracce di affresco.
Le cappelle di San Frediano




Le cappelle laterali hanno arricchito la chiesa con quadri e stupende decorazioni. In fondo a destra la navatella battesimale, con vasca circolare del XII secolo scolpita con storie bibliche e terracotte smaltate come sfondo. Alle spalle la Cappella del Soccorso, ma più importante a fianco proprio la Cappella di San Zita: nella teca vedi il corpo. La successiva Cappella Cenami costudisce la reliquia del Sangue Preziosissimo tra stupende sculture barocche di angeli. Poi colpisce la Cappella Trenta in fondo a sinistra, con polittico marmoreo della Madonna con Bambino e ai suoi piedi le tombe di Lorenzo Trenta e della moglie, capolavoro di Jacopo della Quercia del ‘400.
Altrettanto meravigliosa la Cappella della Croce o di Sant’Agostino, interamente affrescata da Aspertini tra 1508-09. Grande delicatezza rinascimentale con influenza del Perugino e colori stupendi, come il blu della volta col Padre eterno circondato da Angeli o il verde dei paesaggi ai lati; qui sono custodite diverse reliquie. Chiude la monumentale Cappella Buonvisi.
3.3 Palazzo Pfanner




Un altro gioiello della parte nord di Lucca è Palazzo Pfanner. Appare tra vie labirintiche e dall’esterno non dice nulla; ma dentro è una meraviglia eccezionale, come puoi ammirare pure dalle mura.
Lo costruì nel 1660 la famiglia Moriconi, mercanti di seta; travolti dai debiti, lo vendettero presto ai “colleghi” Controni che lo ampliarono e decorarono. Più che toscano, il palazzo ha influenze europee vista l’esperienza a Praga e Vienna dell’architetto lucchese Domenico Martinelli.
Il monumentale scalone – apparso nel celebre film “Il Marchese del Grillo” – regala una fantastica vista sul giardino e conduce agli appartamenti nobiliari. Per primo percorri il grande salone affrescato da Scorsini ad inizio ‘700, con soffitto trompe l’oeil con l’Aurora che vola in cielo. Le piccole sale laterali sono ammobiliate ed espongono strumenti chirurgici di Pietro Pfanner, medico di fine ‘800. La famiglia bavarese Pfanner arrivò a Lucca e comprò il palazzo a metà ‘800; nelle cantine installarono una delle prime birrerie italiane. Sono ancora i proprietari del palazzo e grazie a loro questa meraviglia di Lucca è visitabile.
Il giardino di Palazzo Pfanner




Ma è il giardino di Palazzo Pfanner che lascia senza parole! La famiglia Controni chiamò addirittura Filippo Juvarra per creare un meraviglioso giardino all’italiana. Come tipico, doveva essere bello ma anche pratico; perciò trovi gli agrumi, pianta decorativa per eccellenza a partire dal ‘500, ma anche utilissimi per i loro frutti. Il giardino è pieno di limoni (ed aranci), che ad aprile sono pieni di frutti gialli; in fondo la limonaia, dove vengono posizionati in inverno; una parte però è diventata un ristorante stellato. Come per Lucca, nel giardino l’acqua è fondamentale; qui è usata per produrre un suono come fosse una musicista: zampilli e cascatelle sono un sottofondo incantato. Al centro ammiri la vasca ottagonale con attorno le statue degli Dei dell’Olimpo del ‘700 e le Quattro Stagioni. Completa lo scenario il campanile di San Frediano che spicca a destra. Sembra un posto incantato; difatti è stato scelto per diversi film, come Ritratto di signora con Nicole Kidman e John Malkovich.
Bello che ci sono tante panchine e sedie per contemplare la bellezza. Ha pure azalee e ortensie per fioriture più tarde e in un angolo il bambù che imperversa (grave errore); ma girando trovi anche un viale di camelie e tante rose sparse. Insomma Palazzo Pfanner è una meraviglia barocca dentro la Lucca medievale!
3.4 Il Fillungo




Ritorno sulla strada principale; sto percorrendo via Fillungo (o “il Fillungo” come è chiamato), la via commerciale di Lucca. Qui da sempre ci sono attività artigianali e negozi di tutti i tipi, che rendono la via frizzante e viva. Stupende le affascinanti insegne retrò, spesso in stile liberty come quella dell’ex Profumeria Venus al n°65 o della “Ditta P. Galliani” in via Roma 23. La cosa caratteristica è che spesso l’attività è cambiata, ma l’insegna antica è stata mantenuta creando un ossimoro molto particolare: vedi scritto ad esempio “intimo” e vendono prodotti alimentari, “articoli sanitari” e trovi souvenir oppure semplicemente l’insegna porta un nome personale ed il negozio è di un noto brand diffuso. È un fenomeno che noti in via Fillungo, ma succede in tutta la città.
Comunque le botteghe artigianali rendono Lucca vivace e sono uno spaccato di vita cittadina; sono sparse ovunque e molte vendono prodotti locali: in questi si sente l’orgoglio cittadino. Ad esempio in via Santa Lucia ci sono tre negozi storici imperdibili: il Forno Giusti per prendere la focaccia, poco dopo La Bottega di Prospero specializzata in cereali e legumi (come il farro della Garfagnana: ci vengono personaggi famosi!) ed infine La pizza da Felice dove ho assaggiato la “cecina”, fatta coi ceci; mi ha ricordato la panella di Palermo, ma è più croccante e pepata alla fine.
3.5 Piazza San Michele




A pochi passi dal Fillungo si trova il cuore di Lucca: Piazza San Michele. È la piazza del mercato fin dai tempi dei Romani, al centro di Lucca; del foro non è rimasto nulla, ma la piazza è circondata dai palazzi medievali in mattoni e alcuni luoghi storici, come il negozio Taddeucci che fa il buccellato, il dolce tipico di Lucca; è un pane dolce con anice e uva passa. Qui dicono “a Lucca non sei stato se il buccellato non l’hai mangiato”.
In mezzo alla piazza trovi la statua di Francesco Burlamacchi, mentre nel portico di Palazzo Pretorio all’angolo la statua bronzea di Matteo Civitali, grande architetto lucchese. Invece se guardi con attenzione sui muri della chiesa ci sono ancora incisioni e disegni con indicazioni dei banchi del mercato antico!
San Michele in Foro




Dopo la Cattedrale, San Michele in Foro è la seconda chiesa cittadina, ma spicca per la centralità; la meravigliosa facciata romanica, imponente in marmo bianco con colonne e arcatelle cieche, rimanda a Pisa. Favoloso il contrasto tra il bianco della facciata e il blu del cielo. Una particolarità: come decorazione ci sono i volti scolpiti degli eroi del Risorgimento come Garibaldi e Cavour e personaggi importanti come Dante, innesti in una chiesa originaria del 1000 che inizialmente crearono polemiche. Sopra la chiesa svetta la statua di san Michele, mentre in un angolo una magnifica Madonna.
All’interno però non è molto ricca e un po’ buia, perché il marmo è ingrigito. Bello il pulpito in pietra e la duecentesca Croce dipinta in legno sull’altare; non perderti gli animali scolpiti su alcune colonne (segnalati dai cartelli) e la Madonna di Andrea della Robbia. Sotto l’altare maggiore vedi il corpo mummificato di San Davino Armeno, un pellegrino per Gerusalemme che ha voluto farsi seppellire qui. L’ingresso è libero.
3.6 Pranzo in Piazza Napoleone




Ancora qualche passo e raggiungo Piazza Napoleone, dai lucchesi chiamata Piazza Grande. Progettata da Elisa Bonaparte, ha al centro la statua di… Maria Luisa Borbone, che ha sostituito quella di Napoleone. Fu creata assieme all’imponente Palazzo Ducale (ora sede della provincia) distruggendo una chiesa e diverse case; storia simile a Piazza Aranci a Massa! Il portico pensato inizialmente rimase sulla carta, sostituito dai platani che tuttora abbracciano la piazza su tre lati.
Saltuariamente il Palazzo Ducale è aperto alle visite; ha mantenuto gli arredi ottocenteschi dei Borbone, mentre quasi nulla è rimasto del dominio napoleonico. Però puoi entrare per guardare il cortile principale con alti pini o il cortile degli Svizzeri con portico elegante di Bartolomeo Ammannati.
Attorno alla piazza ci sono diversi ristoranti con tavolini all’aperto. Visto che ora, mi fermo a pranzare da Ciacco; ho preso un panino gourmet molto gustoso con crema di parmigiano e prosciutto cotto.
3.7 Il Duomo di Lucca




Prendendo qualche via stretta raggiungi il Duomo di Lucca, o Duomo di San Martino. Il santo che divise il mantello con un povero è rappresentato sulla facciata duecentesca realizzata da Guidetto da Como, assieme a scene di caccia scolpite sulle colonne, divise in tre ordini. Completano il tutto sotto le arcate i rilievi che raffigurano I lavori dei Mesi, marmi policromi che mostrano vita quotidiana o miti e due opere di Nicola Pisano nel portale di sinistra. Se guardi bene, la facciata è asimmetrica perché l’alto campanile ne copre un pezzo; nato come torre difensiva nel 1060, i due ultimi livelli in pietra furono aggiunti quando fu aggregato al Duomo. Anche questo è un capolavoro dello stile romanico.
L’ingresso a pagamento costa 3€; si può pure salire sul campanile e c’è un biglietto cumulativo con Duomo, museo, campanile e la vicina chiesa di San Giovanni (la prima cattedrale) a 10€.
L’interno del Duomo




L’interno del Duomo di Lucca fu decorato tra XIV e XV secolo. Trovi la statua originale di San Martino sulla parete di fondo. Colpisce subito l’altissima navata dalla meravigliosa volta con cielo stellato; a metà ha un magnifico mosaico intarsiato pavimentale che ricorda il duomo di Siena. Ma il Duomo di Lucca è pieno di capolavori: a destra ammira l’Ultima Cena del Tintoretto, sulla pala dell’altare maggiore la Madonna con Bambino e santi di Fra’ Bartolomeo, mentre a sinistra ecco l’Altare della Libertà del Giambologna, con statua del Cristo risorto e bassorilievo con la veduta di Lucca.
Ma ce ne sono altri! Ad esempio la sacrestia conserva la Madonna con Bambino e santi del Ghirlandaio; però qui gli sguardi vanno sulla meraviglia del Duomo: la statua di Ilaria del Carretto, capolavoro di Jacopo della Quercia di inizio ‘400; è venerata dagli amanti perché morì partorendo, coi veli delle vesti scolpite morbidissime ed ai suoi piedi un cane, simbolo di fedeltà. Poeti come Pasolini e D’Annunzio hanno dedicato poesie a questo sarcofago: è un simbolo di eterno amore.
L’altra meraviglia assoluta è il Volto Santo di Lucca; costudito nel tempietto ottagonale di Matteo Civitali, è un Cristo nero intagliato nel legno: non sofferente, ma quasi giocoso. È importantissimo: la più antica statua lignea dell’occidente! Arrivò da Gerusalemme e la tradizione lo attribuisce a Nicodemo. Vengono da tutto il mondo per venerarlo: c’è pure la via matildica del Volto Santo. Viene portato in processione il 14 settembre, con la città buia illuminata solo da lumini: deve essere una cosa fantastica da vivere! I suoi gioielli sono custoditi nel museo del Duomo.
3.8 Puccini Museum




Un altro posto da vedere a Lucca è il Puccini Museum, in onore del celebre compositore nativo di Lucca. In Piazza Cittadella c’è la sua statua, fotografatissima dai turisti. Lì accanto in Corte San Lorenzo trovi la casa dove nacque e visse il giovane Giacomo e che dal 1979 è un museo. La sua famiglia lavorava come organisti nel Duomo di Lucca: vedi l’albero genealogico all’ingresso. Lì a fianco, il pianoforte con cui ha composto la Turandot (con Nessun dorma), l’ultimo capolavoro incompiuto. Ho apprezzato tanto che ci sono esposte le lettere autografe e gli abiti originali di scena delle sue opere. La stanza più bella è senza dubbi la camera natale, con letto e sedie in stile impero. Nelle sale seguenti premi e cimeli di quando divenne famoso in tutto il mondo, così come giornali che ne annunciano la morte per un cancro alla gola: fumava 60 sigarette/sigari al giorno!
Io conosco poco la musica classica, per cui ho apprezzato relativamente la casa di Puccini; ma certamente è uno dei posti da visitare a Lucca, così come ho visto la casa di Vincenzo Bellini a Catania. È un orgoglio cittadino e tantissimi turisti stranieri vengono e si fotografavano davanti alla statua, come se fosse una star contemporanea. Per chi ama la musica lirica è imperdibile!
3.9 Torre Guinigi




Però la grande attrazione di Lucca è Torre Guinigi: era ciò che sognavo di vedere da tanti anni. Come mai? Beh è una torre con un alberi sulla sommità: è unica! Li vedi anche dal basso.
Le torri erano una struttura innovativa per il Trecento: abbellivano le città, oltre ad avere uno scopo difensivo. In più erano un modo per ostentare la potenza familiare, in una gara con le altre famiglie cittadine. Molte città ne avevano tantissime: si pensi a Bologna, San Gimignano, ma anche la mia Bergamo; pure Lucca ne era piena come dimostrano i dipinti dell’epoca, ma Torre Guinigi è una delle pochissime torri rimaste.
Pagato il biglietto di ingresso, la prima parte delle scale è quella originaria del palazzo dei Guinigi; poi sali una struttura in metallo robusta: anche se è aperta verso l’interno, io che soffro di vertigini sono salito (e sceso) senza problemi.
La vista da Torre Guinigi




Finita la fatica, esci all’aria aperta e chiaramente è sorprendente trovare alberi in cima a una torre! Sono 7 lecci, che fanno ombra a chi sale affaticato. Peraltro sono costantemente monitorati e protetti perché delicati: hanno solo un metro di terra e sono ancora più esposti alle intemperie. Sono presenti sulla torre dal Medioevo!
Dall’alto dei 44 metri di questa torre in mattoni la vista è panoramica, verso tutta Lucca; infatti si trova in una zona laterale del centro storico: quindi da una parte hai tutti gli edifici interessanti, alle spalle praticamente nulla. Gli scorci coi rami verdi e torri e campanili che svettano sulla distesa di tetti rossi sono unici. Peccato che quando sono salito alle 17:30 verso San Michele in Foro ero totalmente controluce; ho usato proprio con le chiome dei lecci per schermare il sole. Fare foto al tramonto da quassù deve essere spettacolare!
3.10 Le Mura di Lucca




Come terminare una giornata di visita a Lucca? Le gambe possono essere stanche, ma consiglio una passeggiata sulle mura di Lucca. Lunghe 4,2 km, sono le mura integre meglio conservate d’Europa, costruite tra 1504 e 1645 con i principi della fortificazione “alla moderna”, per resistere ai cannoni. Inoltre sono totalmente percorribili (a differenza della mia Bergamo). Le mura non vennero mai espugnate: servirono però nel 1812 per salvare Lucca da un’alluvione; perciò i lucchesi dicono che hanno salvato Lucca.
Adesso le mura di Lucca sono totalmente diverse da allora; infatti Elisa Bonaparte progettò di renderle un parco cittadino, con doppio viale alberato per abbellire la città e eliminare l’aria malsana che c’era. Tutto ciò fu realizzato da Maria Luisa Borbone, che trasformò anche gli spazi antistanti in prati. Questa natura lussureggiante ti colpisce tantissimo la prima volta che arrivi a Lucca!
Il giro delle mura




Puoi percorrere le mura anche a pezzi; io ho fatto il primo giorno da Porta San Pietro a sud fino Palazzo Pfanner, il secondo il resto. In questo polmone verde circolare la gente corre, prende il sole, gira in risciò, legge, ammira la natura, passeggia; perciò possono essere considerate il Central Park di Lucca. Poi trovi 3 bar – molto frequentati e apprezzati – allestiti nelle vecchie caserme.
Inoltre le mura di Lucca regalano ottimi scorci sulla città, tra case e giardini; ad esempio ho visto i rododendri in fiore dell’Orto Botanico. Se da Torre Guinigi sembra di guardare su Google Maps dall’alto, qui sembra di sbirciare dentro alle case, per conoscere gli abitanti e le loro abitudini. Gli alberi importati da Elisa Bonaparte offrono fiori e profumi che ancora abbelliscono Lucca.
Tra cortine e baluardi trovi la Casa del Boia – dove ha abitato l’ultimo boia cittadino – e la Casa dei Balestrieri.
Il progetto del “corridoio biologico”




Ho ammirato molti scorci stupendi, soprattutto sul finale quando i raggi bassi del sole filtravano tra i pioppi e rendevano l’atmosfera fantastica: sembrava di stare in aperta campagna! Questo anche per i prati attorno alle mura e il viale alberato che circonda la parte nord della città e nasconde le case moderne alle spalle. Proprio qui è in atto un progetto interessantissimo: dal 2020 hanno deciso di non falciare più il prato, ovvero tagliarlo come fosse un giardino, ma lasciarlo quasi al naturale; così non solo sembra un paesaggio naturale, ma è stato creato un corridoio biologico per piante, uccelli, insetti, anfibi e pesci che vivono nel corso d’acqua che lo attraversa. In pochissimo tempo attorno alle mura sono tornati aironi e garzette che puoi osservare al mattino presto. Quindi c’è un parco naturale in piena città!
Anche sulle mura non avviene lo sfalcio. Così ho trovato bellissimi fiori gialli per una foto super al tramonto. Momento eccezionale! Sei immerso nella natura, ma guardando a sinistra vedi le case e i tetti. È veramente un posto speciale, da vedere a Lucca. Va bene qualsiasi ora del giorno, perché i viali alberati regalano sempre ombra.
3.11 Cena al Ristorante Mecenate




Dopo una meritata doccia, esco a cena. Ma dove mangiare a Lucca la prima sera? Io ho scelto il Ristorante Mecenate che fa piatti tradizionali lucchesi ed è presidio slow food. Si trova in una antica tintoria (di cui non è rimasto niente, insegne a parte), lungo via del Fosso. Ho preso l’antipasto misto del Mecenate e come primo i tordelli casalinghi lucchesi (con la d), molto gustosi; ad accompagnarli la birra bianca del birrificio Bruton. Il padrone Stefano De Ranieri è un oste cordiale e fa di tutto per metterti a tuo agio. Ho adorato l’atmosfera familiare e ho mangiato davvero bene.
4. Secondo giorno a Lucca




Il secondo giorno a Lucca è da dedicare ad un giro completo della città, girovagando tra le vie alla ricerca di scorci bellissimi, curiosità, negozi pittoreschi e bellezze inaspettate. A ciò poi aggiungo le attrazioni che si possono considerare minori, in quanto meno visitate dai turisti, ma decisamente meritevoli da vedere a Lucca come la Torre delle Ore, l’Orto Botanico o Palazzo Mansi. Ti sorprende quante bellezze ci siano da vedere a Lucca! Parto ad esplorare la parte est di Lucca.
4.1 Le porte e le mura medievali




Percorro nel verso opposto il Fillungo e raggiungo la Porta dei Borghi, una delle due porte medievali originarie; qui di sera c’è grande movida giovanile. Ma lo sai che Lucca aveva 3 cerchie murarie? Quella romana, quella medievale e poi quella moderna che tutti ammirano ora. Le mura medievali spesso sono state inglobate dagli edifici e quindi si vedono oramai solo in alcuni punti; quello migliore è certamente la Porta di San Gervasio, dove spiccano le torri circolari e pietra scura che componeva tutte le mura; all’interno ha un bell’affresco. Queste porte medievali si trovano all’interno delle grandi mura moderne; quindi sono una sorpresa inaspettata passeggiando per le vie.
4.2 Il Baluardo di San Martino




Pochi passi verso nord e arriviamo alle mura moderne. Davanti appare Porta Santa Maria, uno dei tre ingressi cittadini originari; si chiama così per la statua di Santa Maria posta all’esterno. Alla sua destra invece c’è il Baluardo di San Martino, uno degli 11 che costituiscono le fortificazioni delle mura. La particolarità è che è sempre aperto, quindi puoi fare un giro all’interno delle mura, tra corridoi e archi in mattoni. Che posto affascinante! È bello sentire le gocce d’acqua cadere a terra nel silenzio.
In uno dei baluardi i Rolling Stones fecero la conferenza stampa prima del celebre concerto del 2017! Un’associazione consente la visita dei vari baluardi.
4.3 Via del Fosso




Fuori dal baluardo si estende il quartiere “Pellerie”, dalle caratteristiche case color giallo e arancio. Qui si faceva la lavorazione delle pelli: la tintura della seta rese ricca e famosa Lucca; lo dimostra il lunghissimo fosso che attraversa il centro storico: serviva per portare l’acqua in città e riversare i liquami di scarto. Questo canale al centro di Via del Fosso ricorda in piccolo i Navigli di Milano; ci sono anche alcuni artisti di strada, ristoranti, ma soprattutto scorci stupendi, con le fronde degli alberi che scendono sulle pittoresche case dai colori pastello e le imposte verdi. Peccato solo per il livello bassissimo dell’acqua dovuto alla siccità. A metà trovi una piazzetta con la Colonna della Madonna dello Stellario che ricorda Piazza di Spagna a Roma.
4.4 Museo Nazionale di Villa Guinigi




Vicina ecco la chiesa di San Francesco, sconsacrata ma considerata la Santa Croce di Lucca perché sono sepolti personaggi importanti come Castruccio Castracani. Ci fanno dei concerti ed è splendida da visitare, ma difficilmente è aperta. Questa è una zona tranquillissima di Lucca: lo dimostrano i 3 chiostri con lapidi sulle pareti, in cui regna silenzio e pace; peccato solo che la cappella Guinigi era altrettanto chiusa.
Proseguendo raggiungo Villa Guinigi, palazzo quattrocentesco in mattoni rossi con trifore gotiche sorrette da esili colonne bianche. Era la residenza di delizia di Paolo Guinigi, signore di Lucca tra 1400 e 1430; ora è un museo nazionale che racconta Lucca dall’antichità etrusca fino al ‘700.
Stupendo il mosaico pavimentale di Tritone e Nereide d’epoca romana. Del periodo medievale ci sono soprattutto sculture, spesso provenienti da chiese; tra essi i resti della facciata di San Michele in Foro scolpiti da Taglia di Guidetto di inizio XIII secolo. Notevole la Pantera Lucchese in pietra scura. Ma colpiscono le meravigliose croci lignee lucchesi: prima un crocifisso dipinto della Chiesa dei Servi, poi quella duecentesca di Berlinghero Berlinghieri e trecentesca di Deodato Orlandi; qui siamo già in periodo gotico, così come le opere esposte di Angelo Puccinelli. Criptica l’Immacolata Concezione di Giorgio Vasari, che preannuncia le cupe sale della Controriforma (con un quadro di Guido Reni).
Diciamo che è un museo per appassionati; c’è pure il biglietto combinato con Palazzo Mansi di 6,50€.
4.5 Villa Bottini




Proseguendo il mio giro verso sud arrivo a Villa Bottini, la splendida dimora costruita dai Bonvisi a metà Cinquecento. Si trova all’interno di un grande giardino rettangolare, solitamente aperto tra le 9 e le 18. Io però sono fortunato e ho trovato l’evento Fashion in Flair: una fiera di espositori di prodotti di moda (soprattutto vestiti); è vero che ingombravano il giardino, ma così ho potuto visitare la villa! Ha un meraviglioso ciclo di affreschi di fine ‘500 con scene mitologiche e allegoriche che decorano le pareti e soprattutto i soffitti, a partire dal salone di ingresso. Ero senza parole! Ho fatto due volte il giro dell’edificio, senza nemmeno notare gli espositori. È davvero un tesoro nascosto di Lucca: che peccato che è spesso chiusa!
Il giardino si può sempre visitare, ma con questo evento c’era tanta gente, splendido clima, tavolini per sedersi…. Che volere di più?
4.6 L’Orto Botanico




Presso le mura a sud trovo l’Orto Botanico di Lucca, fondato nel 1820 sotto i Borbone con scopo didattico e scientifico. Faceva parte del Real Liceo, l’università creata da Maria Luisa; ma anche questo era un progetto pensato da Elisa Bonaparte. Sostanzialmente è un luogo per gli appassionati di botanica, visto che ci sono tante piante esotiche e particolari che le persone normali apprezzano poco. L’albero più antico è un cedro del Libano piantato nel 1822, ma colpisce anche la sequoia alta “solo” 34 metri (sono 3 nel giardino). Diversi alberi ad alto fusto, ma tanti anche piccoli; alcuni sono stati piantati da poco: renderanno ancora più bello il giardino in futuro e riempiranno gli ampi spazi vuoti in alcuni punti. Vicino l’ingresso invece c’è una montagnola artificiale, circondata da piante della Lucchesia; la vista è scarsa, ma è bello il percorso a doppia spirale per salire e scendere.
Il meglio dell’Orto Botanico




Però fotograficamente l’Orto Botanico rende poco (purtroppo), anche perché a fine aprile la fioritura di camelie e rododendri sta terminando; gli ultimi fiori comunque davano una bella macchia di colore. Un grande rododendro con fiori fucsia mi ha ricordato i Giardini Trauttmansdorff a Merano. Parte della collezione originaria fu introdotta dalla Villa Reale di Marlia, dalle piante importate da Elisa Bonaparte; tra queste proprio le camelie profumate lungo le mura.
La parte più bella dell’Orto Botanico è chiaramente quella del laghetto, coi due cipressi delle paludi al centro e le ninfee che galleggiano sull’acqua; attorno piante acquatiche e tartarughe che nuotano o prendono il sole. È il punto più affascinante e qui è ambientata la leggenda di Lucida Mansi, descritta in un cartello; a fine giornata con la luce più bassa può regalare foto fantastiche.
Insomma l’Orto Botanico è un angolo di pace all’interno di Lucca (che già non è caotica); l’unico difetto è la gente che passa sulle mura urlando e facendo casino in risciò o in bicicletta e rompe l’atmosfera incantata che c’è.
La zona delle serre




L‘altra parte dell’Orto Botanico di Lucca è ad uso scientifico, con piante officinali e aromatiche precisamente ordinate una accanto all’altra in più file, come dal rivenditore; del resto la vendita delle piante (soprattutto esotiche) fu uno dei modi per creare delle entrate nell’800. In fondo serre con piante grasse e cactus di ogni tipo; accanto invece c’è un enorme Ginkgo biloba impiantato nel 1862: chissà che spettacolo in autunno quando diventa tutto giallo! Sembrano 3 perché fu colpito da un fulmine che l’ha bruciato, ma ha ributtato; le panchine sotto le sue fronde sono molto ambite per riposare e godersi la bellezza. In questa zona però i giardinieri vanno e vengono: l’atmosfera incantata è persa.
4.7 Camminando verso il centro




Ritorno in su verso l’imponente Porta San Gervasio. All’esterno ammiri Via Elisa, creata dalla granduchessa Bonaparte su imitazione di Rue de Rivoli a Parigi; beh ora il fascino è totalmente diverso. Attraversandola prendi via Santa Croce che ti conduce nel centro cittadino. Incrocia Piazza Santa Maria Foris Portam, con la bella chiesa omonima e la “colonna mozza” con capitello rovinato; segnava il traguardo del palio di Lucca e i lucchesi la chiamano “piazza della colonna mozza”. La chiesa invece detta “Santa Maria Bianca” è in puro stile romanico; dentro è quasi spoglia, ma con decorazioni stupende come l’altare barocco e a sinistra una tomba. Ho trovato dei violinisti che provavano per un concerto: atmosfera fantastica! Lucca è anche questo!
Proseguendo ho sbirciato dentro a Palazzo Mazzarosa per una foto agli affreschi, poi prendo Vicolo dell’altopascio, con un bellissimo scorcio e l’antica sede dei Cavalieri del TAO (con la t ancora scolpita sul palazzo in mattoni con bifore), considerati più potenti dei templari. Oltre ecco l’Istituto musicale Boccherini; qui vengono studenti da tutto il mondo e fuori ha la statua dell’importante compositore; a fianco la chiesa di Santa Giulia, spesso chiusa, di origini longobarde: infatti Lucca è sul cammino di Santa Giulia da Livorno a Brescia.
Tornato sulla via principale ecco Palazzo Cenami, in possente stile rinascimentale fiorentino; al pianoterra la libreria Mondadori ha uno stupendo soffitto in vetro che sembra in stile liberty.
4.8 Pranzo al Ristorante Piccolo Mondo
È ora di pranzo ed ho gran fame. Mi hanno consigliato la Pizzeria Sbragia, ma è lontana da qui, vicino al mio hotel. Così scelgo il Ristorante Piccolo Mondo, in grazioso angolo ad un passo da Piazza San Michele. Ho preso pappardelle al ragù di cinghiale: davvero molto buone, ma poche per 10€. Ne avrei mangiate il doppio!
4.9 Piazza del Salvatore




Pochi passi a nord di Piazza San Michele trovi Piazza San Salvatore con la chiesa omonima che internamente dice poco; nel movimentato spiazzo spicca una fontana monumentale: la Fontana della “Pupporona”, chiamata così perché la statua mostra il seno. Lucca ha tantissime fontane, grazie all‘Acquedotto Nottolini e il fiume Serchio; perciò basta avere una bottiglia o una borraccia per dissetarsi. Girando per la città noto tanta gente che si incontra e si ferma a chiacchierare: è come se Lucca fosse un grande borgo! Del resto ha solo 9.000 abitanti dentro le mura.
Ancora pochi metri e via Santa Giustina conduce a Palazzo Orsetti, sede del Comune di Lucca con grande portale scolpito da vedere; di fronte c’è un piccolo giardino sempre aperto, perfetto per chi cerca pace e magari vuole leggere un libro.
4.10 Chiasso Barletti




La via più bella di Lucca è senza dubbio Chiasso Barletti. Ha un nome strano – lo so – ma è da vedere assolutamente a Lucca. È un vicolo tra il Fillungo e via Santa Lucia, caratteristico e pittoresco con fiori e case stilizzate appese sulla via e piccoli negozi splendidi come Chocolat, che vende caramelle. I tavolini con le sedie colorate, le piante davanti ai negozi, uno stupendo affresco sulla parete, i fiori che spuntano dai balconi delle case in alto… insomma tutto è curato: sembra un mondo incantato o un set di un film! Peccato solo che con la via stretta e la luce solare in alto e in fondo sia difficile fotografare qui; meglio evitare le ore centrali del giorno.
Comunque girando tra le vie di Lucca consiglio di guardare in alto: scoprirai scorci fantastici.
4.11 La Torre delle Ore




Proprio di fronte a Chiasso Barletti sul Fillungo sorge la Torre delle Ore, la torre medievale più alta di Lucca: ben 50 metri. Quindi è più alta anche di Torre Guinigi (anche se non si direbbe). La torre fu costruita nel ‘300, nel 1490 fu posizionato il quadrante esterno e a metà ‘700 fu installato l’orologio del famoso ingegnere ginevrino Louis Simon. Tuttora funziona e si può vedere salendo i “soli” 207 gradini. Ovviamente merita soprattutto la gran vista panoramica coi tetti rossi ai tuoi piedi e i campanili che spuntano. Essendo al centro di Lucca, hai tutti i monumenti principali vicini e attorno a te e la splendida la corona naturale che circonda la città: il verdissimo parco delle mura e poi le Alpi Apuane da una parte e i monti Pisani dall’altra. Davvero un posto fantastico. Attento però: le campane suonano ogni 15 minuti!
4.12 Palazzo Mansi




Nella parte ovest di Lucca c’è un tesoro nascosto: Palazzo Mansi. Era l’abitazione della famiglia Mansi, ricchi mercanti; acquistato nel 1616, a fine ‘600 fu allargato e rinnovato. Dal 1977 è un museo nazionale che ti fa fare un viaggio nel tempo nella Lucca di qualche secolo fa. È ricco e ben tenuto; dall’esterno sobrio non ti aspetti una bellezza simile: invece internamente sembra un palazzo ducale. E ti lascia senza parole, a partire dalla grande carrozza all’ingresso.
La visita di Palazzo Mansi




Dopo l’atrio con grottesche e ritratti di esponenti importanti della famiglia, salgo lo scalone per arrivare nella meravigliosa Galleria Nuova, in stile neoclassico: fu una delle prime realizzazioni in questo stile; come per Palazzo Terzi a Bergamo, fu creata per il matrimonio di Raffaele Mansi: le vittorie alate al centro del soffitto alludono l’unione delle due famiglie. Altrettanto stupenda l’attigua Sala Della Musica, realizzata per le nozze di Carlo Mansi nel 1689; la decorazione pittorica di Dal Sole e Chiarini lascia senza parole: erano bolognesi come la sposa. Rappresentano miti greci: il Giudizio di Paride e la Fuga di Enea, che segnano inizio e fine della guerra di Troia. Sul soffitto ammira imponente L’apoteosi di Ercole, quando sale all’Olimpo; è in trompe l’oeil e fotografandola ti rendi conto di quanto le pareti siano storte!
Oltre trovi la stupenda Pinacoteca con 83 opere tra cui trovi Tintoretto, il Veronese, Bronzino, Vasari, il Domenichino… Bella la cappellina, ma fantastici gli arazzi fiamminghi dei Salotti di Parata! In queste sale gli affreschi illusionistici delle volte sono sempre dei pittori bolognesi. Sorprendente pure la stupenda Sala dell’Alcova, col soffitto con Amore e Psiche e un superbo letto a baldacchino decorato da pappagalli su fondo giallo dorato; le figure che la introducono sono dorate pure loro. Mi ha ricordato il Palazzo Ducale di Massa (che è pure vicino). Infine visiti gli appartamenti privati, tra cui spicca la camera da letto gialla. Posto meraviglioso.
4.13 Le chiese minori di Lucca




Sparse per Lucca incontri tantissime chiese minori, piccoli gioielli disseminati tra le mura; alcune sono difficili da visitare perché aprono di rado o sono state sconsacrate: ad esempio la già citata chiesa di San Francesco, Sant’Alessandro – il più antico esempio di romanico a Lucca dalla facciata bianca e essenziale – o la monumentale chiesa di San Romano: era la chiesa gesuita e si trova nella piazza dove c’era pure il convento, ma oggi è un auditorium spesso chiuso. Vicino a Palazzo Pfanner ecco la chiesa di Sant’Agostino, esempio autentico di romanico, mentre sul Fillungo San Cristoforo: qui ci sono tornato più volte ed erano sempre chiuse.
Ma ho visitato tante altre chiese: quella che mi è piaciuta di più è la trecentesca chiesa di Santa Maria della Rosa: una bomboniera. Poi la chiesa di Santa Maria corte Orlandini, per i lucchesi “della Maria Nera”; è poco turistica e dall’interno barocco: per Lucca è sorprendente! Tutta completamente affrescata, mi ha ricordato la chiesa di Gromo; la zona del coro sembra la poppa di un galeone. Poi c’è la Basilica di San Paolino, l’unica chiesa rinascimentale di Lucca. Facciata bianca sobria, dentro ha grandi tele attorno all’altare; nell’altare a sinistra trovi un dipinto della Lucca trecentesca con le tante torri rosa che spiccano (forse prima erano rosse). Stupenda anche la chiesa di San Giusto, dall’esterno romanico a strisce bianche e nere e l’interno barocco con altare d’ispirazione borrominiana.
Poco significative invece la Chiesa di San Salvatore e di San Matteo, sconsacrata.
4.14 Cena da Gigi Trattoria




Dopo un buon gelato alla Gelateria Veneta e una meritata doccia, esco a cena per mangiare da Gigi Trattoria (semplicemente “da Gigi” per i lucchesi); si trova in Piazza del Carmine, dove l’antica chiesa è stata sostituita dallo storico grande mercato, ora in fase di restauro e rilancio. Gigi Trattoria è un locale storico: c’è dal 1962 e dentro il locale è affascinante. Bisogna prenotare perché è sempre pieno.
Io ho preso due piatti tipici lucchesi; come primo la garmugia, zuppa di verdure con polpette, molto primaverile; è gustosa e delicata: è piaciuta tanto anche a me che non amo le zuppe! Invece come secondo un pollo al mattone con erbe aromatiche e patate al forno: il mattone serve per schiacciare il pollo sulla griglia, non da mangiare! Buono, ma non speciale: alla lunga il pollo stanca. Ottimi i dolci, tutti fatti da loro.
4.15 Lucca di notte




Terminata la cena, esco per un giro serale. Lucca di notte è una città ancora più tranquilla e affascinante. Chiudono i negozi, non girano più le biciclette e le vie sembrano tutte simili o anonime, ma così arrivi senza distrazioni ai monumenti principali e noti meglio cosa succede. Attorno a Piazza Anfiteatro alcuni locali con tavoli all’aperto sotto un’intrigante luce gialla. La facciata di San Michele in Foro crea ombre profonde con le arcate e sembra ancora più alta; nella piazza la movida è iniziata. In via San Paolino e dove c’è la casa di Puccini (via Cittadella) le serrande sono dipinte con street art colorata: tutte bellissime! Il Duomo si stende in fondo all’enorme piazza deserta, dove un gatto gironzola placido; la torre spicca ancora di più nel nero e nel silenzio della notte.
5. I dintorni di Lucca




Passeggiare per le vie di Lucca è splendido: ha tante bellezze e scorci stupendi all’interno delle mura. Ma ci sono molte bellezze anche in provincia di Lucca. Io ho ritagliato una giornata per ammirare 3 meraviglie da vedere nei dintorni di Lucca, tutte e 3 molto diverse l’una delle altre: una villa, una bellezza naturale e un borgo. La prima è abbastanza vicina per cui ho deciso di raggiungerla in bicicletta risalendo il fiume Serchio, le altre due le ho visitate arrivando in auto prima di rientrare a casa.
5.1 Giro in bicicletta lungo il fiume Serchio




In Corso Garibaldi Ciclismoplus mi ha dato una fantastica bicicletta da corsa. È la prima volta che ne utilizzavo una: inizialmente la posizione e impugnatura sono strane, ma poi ti abitui.
L’obiettivo è raggiungere la Villa Reale di Marlia; perciò sfrutto parte della ciclabile del Parco fluviale del Serchio, un misto di strade bianche e sterrato, ma con percorso agevole: la usano pure le famiglie. In alternativa c’era la via della scogliera, sull’altro lato del fiume e in asfalto, ma percorsa pure dalle auto. Io ho preferito la tranquillità. Il percorso è bello, a parte un paio di attraversamenti stradale difficili: il primo proprio all’uscita da Lucca, al termine di via Borgo Giannotti. Poche pedalate e raggiungiamo la Terrazza Petroni con vista sul fiume Serchio: ammiri il pittoresco borgo Monte San Quirico ed il ponte omonimo. Però non lo attraversiamo, ma prendiamo via della Macchia che costeggia il fiume; poi praticamente vai sempre dritto, circondato dalla natura e campi: uno era punteggiato da bellissimi papaveri. Le sponde del fiume nascondono spiaggette per l’estate.
Alla fine la ciclabile incontra via Nazionale, dove c’è l’altro punto difficile: bisognava attraversarla con le auto che passano veloci. Svoltando in via della Chiesa di Saltocchio posso nuovamente pedalare tranquillo fino all’ingresso della villa. Attento però: ci sono tante ville importanti, da vedere e ammirare col tour delle ville lucchesi.
5.2 La Villa Reale di Marlia




Per questioni di tempo posso vedere solo la Villa Reale di Marlia. Il biglietto per tutti gli ambienti costa 18€, ma solo il parco sono 10€; per aiutarti nella visita c’è un’app da scaricare. Villa Reale è magnifica, ma non è stata sempre così. È difficile da credere, ma è stata comprata nel 2015 ed è tornata a brillare come un diamante dopo un clamoroso intervento di restauro: infatti la villa e i giardini erano stati abbandonati.
Prima era appartenuta ai Buonvisi e agli Orsetti, ma la villa è emanazione della figura di Elisa Baciocchi Bonaparte che la acquistò nel 1806 accorpando la vicina Villa del Vescovo e creando un parco degno delle ville europee. Creò il giardino all’inglese, importò tantissime piante e restaurò la villa in stile neoclassico; inoltre ospitò personaggi illustri come Niccolò Paganini. Questo continuò anche coi successivi proprietari: i Borbone e soprattutto la famiglia Pecci-Blunt.
La villa




Per cominciare visitiamo la villa, vicina all’ingresso, rimasta ai tempi di Elisa Bonaparte e aperta da poco. Nella prima stanza a destra sono spiegati i restauri. Di fronte hai la Sala da pranzo e la Sala da biliardo; Elisa lo amava: è il suo originale! Poi la camera di Felice, il marito.
Prendendo la scalinata dove domina il bianco si sale, arrivando al piano nobile: la parte migliore. L’Atrio è puro neoclassicismo, con splendidi bassorilievi bianchi. La cura nell’allestimento é notevole, come noti dal Salone; tra l’altro c’è un busto in marmo della sorella Paolina e gran vista sul parco. Se il bagno a destra è ancora neoclassico con una grande vasca in marmo di Carrara, la Camera di Elisa è un trionfo di stile impero: la carta da parati con la storie di Amore e Psiche è del massimo artista del tempo proveniente da Parigi! Del resto il motto di Elisa era “tout comme à Paris” (tutto come a Parigi): l’abbiamo notato anche a Lucca. Poi favolosa la Sala da ballo, non molto lunga ma con carta da parati azzurra e blu, specchi, un’arpa e un clavicembalo; ma mi ha attirato il camino, con due statue in marmo grigio ai lati che sono uomini egizi e sfingi. Solo i soffitti affrescati delle stanze sono un po’ semplici, ma lievi. Peccato solo che i proprietari non lascino fotografare gli interni.
La Palazzina dell’Orologio




Il giardino della Villa Reale è arricchito da edifici interessanti. Alle spalle della villa la grande Palazzina dell’Orologio, in fondo a un viale, col pergolato di vite aggrappato alla facciata e il grande orologio frontale; per colori e architettura mi ha ricordato Villa Pizzo.
Voluta dagli Orsetti, dentro ospita le collezioni della famiglia Pecci-Blunt; a sinistra la Stanza delle Miniature (formato gigante) della contessa, che ricalca la Villa Reale del tempo: trovi anche gli altri 3 edifici, piscina compresa. Incredibile! Al primo piano il museo, che si apre con la stanza coi cimeli di papa Leone XIII, zio della contessa: è un sorprendente piccolo angolo di Vaticano! Poi cambia registro: lei era amante della cultura e frequentava gli intellettuali americani e di Parigi: sono esposte le sue collezioni di riviste e di dischi di musica classica. La stanza dopo ha manufatti delle tribù indiane d’America, come un fantastico vestito e copricapo piumato lunghissimo. Infine una teca con bambole di tutto il mondo, dalla Spagna alla Groenlandia, dall’Egitto all’India fino al Giappone e Perù. Insomma un misto di Villa del Balbianello e Rocca di Angera.
Il giardino della Villa Reale




Il giardino della Villa Reale di Marlia è di 16 ettari, ma prima era grande quanto Lucca! Fa parte della rete dei Grandi Giardini Italiani e stupisce per la sua bellezza. A cominciare dal Teatro d’Acqua di fronte alla villa e al Teatro di verzura, il più antico mai creato nel ‘600; in pratica è un anfiteatro di tasso, tagliato per creare pareti e la gradinata semicircolare. Nel verde ammiri statue della commedia dell’arte come il “mio” Arlecchino e Pulcinella. Qui si esibì Paganini, che era ospite fisso della villa. Stupendo più sotto il Giardino dei Limoni, con grande peschiera d’acqua dove si riflettono le statue e attorno tantissimi vasi di limoni tra le magnolie. Sicuramente uno degli angoli più suggestivi. Scendendo ancora trovi le limonaie e la Cappella di Francesco Saverio, dove sono sepolti ancora i membri delle famiglie proprietarie; piccola ma affascinante.
Ancora oltre ecco il Giardino Spagnolo ispirato all’Alhambra: si nota subito! L’acqua scorre in un canale con un arco in mattoni e poi crea una cascata, di nuovo canalizzata ad abbracciare il giardino; il rumore dell’acqua che sgorga lo ricorda, ma la vegetazione è differente e molto più verde! Poi trovi la Grotta di Pan, un grande ninfeo seicentesco con grottesche che ricorda il giardino di Boboli; dal soffitto scende ancora qualche goccia: un tempo probabilmente era una fontana fantastica. La stanza interna è super fresca e molto bene conservata: ci sono statue di tritoni, Pan e pesci.
Vicina l’area sportiva: prima il campo da tennis: ci sono foto con Dalì che giocava! A fianco la piscina (con trampolino) con stravaganti spogliatoi in stile liberty nell’edificio rosso. Peccato sia tutto decadente… probabilmente lo restaureranno in futuro.
La zona del lago




Dopo trovi la Cappella Ortodossa con i cipressi attorno: sembra un angolo meraviglioso in aperta Toscana. Vicino ammiri la Villa del Vescovo, costruita su un castello medievale e con giardini all’italiana; io però l’ho trovata in restauro.
Qui comincia il grande giardino all’inglese con arbusti e alberi che circondano il lago artificiale e un grande prato che porta dritto alla villa. Splendida prospettiva per un’ottima foto! Mi ha ricordato il parco delle Terme di Levico Terme che ha una vista simile tra gli alberi. Attorno al lago il tanto verde sembrava incantato e vedi tante piante giovani: si nota che il giardino è stato “ripreso in mano” da pochi anni. Qui ad agosto fanno un picnic retrò che ha un successo incredibile! Però anche ora potrei farlo: ci sono famiglie che vengono per fare un picnic e godersi la natura.
Per risalire il giardino prendo sulla sinistra il Viale delle Camelie col ruscello creato dai conti Picci-Blunt che scorre in mezzo: il giardino è conosciuto in tutto il mondo per questa fioritura! Non solo le varietà di camelia japonica, ma anche altre. A fine aprile solo qualche albero ha fiori, molti tappeti di petali… Bisogna venire in pieno aprile per ammirarla al meglio!
Chiude il parco la Montagnola da cui hai una gran vista sul giardino: da lassù sembra tutto incantato!
Pranzo nel Caffè del Parco




È ora di pranzo. Non posso fare un picnic, ma per mangiare c’è il Caffè del Parco, creato dai nuovi proprietari; è uno splendido angolo con tavolini all’aperto a contatto con la natura. Puoi scegliere tra primi piatti da scaldare o gustosi panini a 4.50€. Visto che camminare mette fame ne ho presi 2.
Le due cameriere sono gentilissime. Mi hanno fatto provare il Cocktail Royal Elisa, intitolato ovviamente ad Elisa Bonaparte; ha gin alle camelie, succo di limone delle limonaie, timo, acqua tonica biologica e… altri ingredienti segreti! Molto fresco e morbido all’inizio, poi esce la forza del gin: mi è piaciuto! Così le gambe erano più leggere per la pedalata di ritorno.
Comunque la Villa Reale è una meraviglia da vedere assolutamente. È incredibile che pochi anni fa era in stato di abbandono! Però mi aspettavo molti più fiori: dopo la fioritura di camelie non c’è altro.
5.3 La Quercia delle Streghe




Tornato a Lucca, lascio la bici e vado a riprendere l’auto. È quasi ora di rientrare, ma prima vado a vedere altre due bellezze nei dintorni di Lucca, verso est. La prima è una meraviglia della natura e ci arrivo in 20 minuti di auto, col pezzo finale su strada sterrata nel bosco (che non mi aspettavo). È la Quercia delle Streghe, gigantesco e affascinante albero riconosciuto come albero monumentale d’Italia: ha la circonferenza di 4 metri, circa 600 anni e impressionanti rami che partono quasi orizzontali! Si trova vicino alla frazione Gragnano e non è difficile capire perché l’abbiano associata alle streghe! Ma è pure associata a Pinocchio: questa è la “quercia grande” alla quale viene impiccato dagli assassini, prima di incontrare il Gatto e la Volpe; perciò è chiamata anche “Quercia di Pinocchio”. Beh… il paese di Collodi e il Parco di Pinocchio non sono lontani.
5.4 Montecarlo




Poco lontano c’è il borgo di Montecarlo, raggiunto in 10 minuti e posizionato su una collina isolata, da cui offre bei panorami. È il classico borgo di cui non hai mai sentito parlare prima, anche se è stupendo; difatti è Bandiera Arancione del Touring Club. Beh in Toscana ci sono tanti borghi fantastici e famosi che oscurano gli altri. Fondato nel Trecento, prende il nome dall’imperatore Carlo IV di Boemia e Lussemburgo che aiutò i Lucchesi rendersi indipendenti dai Pisani. Lui stesso si occupò delle fortificazioni della fortezza, visto che era in un luogo strategico; ma nel 1437 cadde sotto il controllo di Firenze e ci restò fino all’Unità d’Italia. Nel corso dei secoli sia la chiesa che la fortezza vennero modificate; a fine Settecento la stessa fortezza perse utilità militare e venne venduta. Rimane però la cinta muraria che tuttora avvolge il borgo: la noti immediatamente arrivando.
Visita di Montecarlo




Il borgo di Montecarlo è composto praticamente da 3 vie che si incontrano: una sale dalla Piazza d’Armi sotto le mura (dove devi parcheggiare) e arriva davanti alla fortezza; le altre due attraversano il borgo, una scendendo verso la Porta Fiorentina, l’altra a destra che procede in piano e passa davanti al campanile in mattoni simbolo del borgo, terminando con la Porta Nuova. Quindi da Piazza Garibaldi vedi tutto: la fortezza e le due vie con in fondo le porte in mattoni e quadrate.
La strada a destra, via Roma, è la principale e più interessante: passi davanti a case colorate con vasi di fiori e splendidi negozi, come quello che vende tegole dipinte con scene toscane; poi raggiungi Piazza Carrara con il Municipio e la chiesa. La piccola Chiesa Collegiata di Sant’Andrea ha facciata e portale trecentesco, mentre dentro è stata rinnovata nel Settecento e dice poco; c’è però l’affresco del ‘400 della Madonna del Soccorso. Spicca il campanile in mattoni che sembra una torre e si vede da lontano.
Lateralmente noti piccole vie collaterali con abitazioni semplici, angoli pittoreschi e una porta laterale (Porta di Lucca), ma il borgo è già finito. Quindi è piccolo: si può visitare in mezz’ora. Poi ho preso un gelato molto buono da Chiardicrema e mi sono goduto la bellezza. Un borgo che merita di essere conosciuto.
La Fortezza di Montecarlo




Nel punto più alto della collina sorge la Fortezza di Montecarlo, di proprietà privata ma visitabile nel weekend dalle 16:00 alle 19:00. Il tour è veloce, visto che gli ambienti sono quasi tutti vuoti: puoi farlo in 30 minuti. L’ingresso costa 5€. Il padrone è un po’ sordo, ma gentile e simpatico e vive proprio dentro al castello! È lui che ti accoglie, dà le indicazioni e ti spiega qualcosa. La visita parte a sinistra, dove trovi un sorprendente giardino all’italiana con siepi perfette; qui vive una tartaruga centenaria che se sei fortunato vedi passare; trovi anche diversi gatti dolci. Davanti a te le due Torri gemelle che conducono al nucleo più antico, chiamato Rocca del Cerruglio e edificato da Lucca tra 1100 e 1300; ha forma di triangolo isoscele, con tre torri ai vertici, tra cui la Torre del Mastio semicircolare sulla punta.
Poi si torna indietro per visitare la parte opposta: la fortezza medicea del ‘500. Infatti le fortificazioni sembrano omogenee, ma sono state costruite in periodi diversi. La rampa un tempo difesa da ponte levatoio conduce sugli spalti. Qui trovi la Torre di Cosimo I, punto più alto della fortezza di Montecarlo dal quale hai un panorama unico nella zona; è splendido anche dagli spalti medicei sul borgo e sulla campagna circostante, così come la vista dalla Torre delle Gobbine verso il centro del castello: qui scatti la foto iconica.
6. Conclusioni




Lucca è il mio tipo di città ideale: ha molta storia e arte diffusa, regala scorci fantastici ed essendo in piano è facile da girare. Poi ha chicche nascoste, non è così affermata e offre foto super instagrammabili come la Torre Guinigi e le chiese principali con facciate romaniche. Aggiungo che è pure ben tenuta: questo aiuta ad avere un bel ricordo. Insomma mi è piaciuta tantissimo!
Due giorni sono il tempo ideale per visitare bene la città; poi con un giorno in più ti godi le bellezze della provincia di Lucca e hai un itinerario perfetto per un weekend fuori porta in Toscana. Solo così puoi parlare con gli abitanti e cogliere il loro spirito orgoglioso, dovuto ai secoli di indipendenza; non è semplice perché sono chiusi e introversi (a differenza dei Pisani aperti e estroversi). Probabilmente è per questo che Lucca ha una mentalità provinciale e ne paga le conseguenze: pur essendo al livello di Pisa e Siena, turisticamente non è riconosciuta come tale. Ma spero di averti dimostrato che Lucca è una meraviglia da vedere in Toscana.
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Ecco altre foto e video:
Il giardino di Palazzo Pfanner
Il Laghetto dell’Orto Botanico
Giovani violinisti suonano nella Chiesa di Santa Maria Foris Portam
Panorama dalla Torre delle Ore
MERAVIGLIOSO! Complimenti davvero! Ti sei impegnato tantissimo a scrivere questo articolo.
Non puoi non innamorarti di questa citta’.
Appena avrò occasione, la visiterò sicuramente.
Ancora grazie!!!
Grazie!! Ci ho impiegato troppo a scriverlo, ma spero traspaia la mia gioia nel visitare certi posti e la sorpresa nell’ammirarne altri. Le foto sono molto ispirate.
Sono splendide! Mi hai molto incuriosita. Ciao👋
Grazie ancora! Buonanotte 😃😃
Bellissimo servizio,complimenti e Grazie.
Le tre città medievali più belle al mondo:
SIENA
LUCCA
URBINO
Ti ringrazio Marco, è stata una visita speciale questa a Lucca: ho avuto modo di conoscerla in modo approfondito, come tutti dovrebbero fare. Invece purtroppo ultimamente va di moda visite veloci e superficiali dove appena hai un’idea di ciò che visiti, ma hai foto da mettere social come se fossi un esperto.
Comunque ad Urbino sono stato troppi anni fa, spero di tornarci presto.
Spero di andarci presto
È una città meravigliosa e sorprendente, spero per te che tu ci possa andare. Grazie