Nel mio peregrinare alla scoperta di nuove città un pochino sottovalutate da vivere e visitare, mi sto concentrando sulle bellezze della Lombardia. Dopo Brescia, Cremona e Varese, ho scovato un’altra deliziosa città fuori dalle principali rotte turistiche, ma che certamente merita ed è perfetta per trascorrere il fine settimana. Sono stato a Pavia: seguimi per capire cosa vedere a Pavia in un giorno (o forse due, con ritmi più tranquilli).
- Un po’ di storia
- Informazioni preliminari
- La mattina
- Il pomeriggio
- La Certosa di Pavia
Cosa vedere a Pavia
1. Un po’ di storia




Pavia è adagiata sulle sponde del Ticino e questo bisogna tenerlo sempre presente: le fortune della città nascono e finiscono con il fiume (e il vicino Po): per questo i Longobardi e poi Franchi la scelsero come capitale. Questo segnò l’apice della gloria cittadina: si possono trovare ancora (caso unico) resti di chiese longobarde o tombe dei loro re. Niente invece resta della precedente epoca romana: questa città “di provincia” però mantiene nel centro storico il reticolato tipico delle urbes classiche.
I resti corporei di Sant’Agostino, letteralmente acquistati e traslati in San Pietro in Ciel d’Oro, mantennero Pavia sotto i riflettori. I Visconti costruirono il castello per controllare la città e il Ponte Coperto, i due attuali simboli della città. L’ultima grande rifioritura artistica ci fu con Gian Galeazzo Visconti che portò alla realizzazione della meravigliosa Certosa di Pavia, uno dei 3 capolavori architettonici del Rinascimento in Lombardia, terminata però dai nuovi signori, gli Sforza. Ma nel ‘500 in Lombardia il potere si spostò a Milano; gli Sforza vollero lasciare il segno creando una città nuova e la usarono come ispirazione, vista la vicinanza. Così Pavia rimase ai margini della grande storia, come tuttora: una città sfiorata dai grandi traffici come se fosse una bella addormentata circondata dalla natura. Può sembrare triste, ma ne ha preservato l’umanità e ha salvaguardato la sua grande bellezza!
Cosa visitare a Pavia
2. Informazioni preliminari




Pavia è facilmente raggiungibile da chi arriva da ovest: è infatti collegata a Milano e a Genova dalla A7, con un raccordo che porta dritto in città. Da est invece non è così scontato: chi giunge dalla zona di Bergamo può arrivare dalla A1 da Melegnano, passando attraverso i paesi e i campi della Bassa Lombardia (come ho fatto io); chi invece arriva dall’Emilia Romagna può prendere le SP234 e SP235 oppure la A21. Costeggiare fossi, le sterpaglie di fine raccolto e passare attraverso viali alberati riconcilia con la natura, principalmente per chi vive assediato dal troppo cemento.
Pavia è una città di modeste dimensioni e si può trovare facilmente gratuito parcheggio fuori dal centro storico, soprattutto nella parte nord: io ad esempio ho trovato posto appena oltre il Naviglio, in via Cicco Simonetta; da lì arrivare in centro a piedi è un attimo. Del resto la città si gira benissimo a piedi: anzi, è il modo migliore per farlo! Il Naviglio Pavese a nord della città disterà dal Ponte Coperto a sud 15 minuti; essendo completamente piatta, è una città che può essere visitata piacevolmente e facilmente da famiglie con bambini e passeggini. Insomma, è una città per tutti!
Ok, abbiamo parcheggiato: andiamo a visitare Pavia!
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3. Cosa vedere a Pavia: la mattina




Arrivando da nord costeggiando il Naviglio Pavese che scorre placido, si arriva immediatamente accanto al Castello Visconteo. Con i suoi mattoni a vista, le sue torri quadrate e il fossato a secco, porta subito alla mente il Castello Sforzesco di Milano: il confronto è automatico visto che entrambi sono fatti in mattoni rossi; la grande differenza sono le torri circolari: presenti a Milano per via dell’evoluzione del pensiero bellico rinascimentale per resistere ai colpi di artiglieria, mentre il più vecchio castello di Pavia era pensato per essere molto alto e difendersi dalle scalate dei fanti. Il Parco Visconteo circonda il Castello: un tempo era esteso fino alla Certosa di Pavia a chilometri di distanza ed era usato come giardino di caccia dei duchi. Il cortile interno e le sue splendide arcate in mattoni nascondono stanze adibite a museo, alcune ancora affrescate che meritano certamente una visita; su tutte la Sala Azzurra, con un magnifico cielo stellato. Sono custoditi i Musei Civici, per ripercorrere la storia di Pavia dai Longobardi fino all’800.
Visitare Pavia in un giorno
3.1 San Pietro in Ciel d’Oro




Poco lontano, nascosta dietro a un edificio, c’è la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro annunciata da un cortile acciottolato con grandi alberi e accanto il Comando dei Carabinieri. È una piccola oasi medievale della città: entrandoci si torna indietro di secoli! La chiesa è spoglia e scura e lo sguardo viene subito rapito dall’abside e dalla meravigliosa arca in marmo bianco istoriato, con statue su 4 livelli che si stagliano sullo sfondo scuro della chiesa: questa è la tomba di Sant’Agostino! Avvicinandosi si nota pure il mosaico dell’abside con il cielo dorato (da qui il nome della basilica) di chiara influenza bizantina, anche se è un rifacimento dopo le distruzioni napoleoniche. Ma è la scultura il vero capolavoro: sembra un ricamo di merletti, con statue trecentesche tutte diverse che raccontano la vita del santo; è bello che si può avvicinarsi e ammirarle da vicino, cosa che in altri posti non succede. Al di sotto, in uno scrigno d’argento, ci sono i resti di Sant’Agostino.
La basilica ha origini antichissime: lo testimonia la base di una colonna sulla destra una targa che ricorda la sepoltura di Liutprando, uno dei grandi re Longobardi; è particolare che le dominazioni successive non l’abbiano distrutta, come solitamente accadeva: va detto che fu lui ad acquistare il corpo del santo! Comunque i pavesi sono molto orgogliosi dell’eredità longobarda. Il chiostro del monastero è abbastanza anonimo, ma permette di osservare la struttura esterna in mattoni della chiesa e ricordare le visite papali, tra cui quella di Giovanni Paolo II.
Cosa fare a Pavia
3.2 L’Università




Tornando sulla via principale, che da qui prende il nome di Corso Strada Nuova, si entra dritti in centro: è una via retta che porta fino al fiume e ospita gli edifici più importanti della città a cominciare dal settecentesco Teatro Fraschini che vedo solo dall’esterno. Più avanti invece si incontra la celebre Università: era la storica università della Lombardia, fondata nel 1361 e l’unica fino alla creazione della Statale a Milano. È grandissima: dal primo ingresso all’ultimo ci saranno 200m!! Dentro è quasi un labirinto: ci sono tanti cortili – uno diverso dall’altro – che celebrano i prestigiosi professori che hanno insegnato qui come Alessandro Volta o Ugo Foscolo, oppure musei che profumano di scienza e di storia; l’ambiente più affascinante forse è il Cortile delle magnolie che sembra un giardino. Oltrepassandolo l’università si mischia alla città, con un portale neoclassico che si affaccia sulle Tre Torri, retaggio medievale della competizione ad avere la torre più alta dei rivali, così come avvenne a Bologna o San Gimignano; nemmeno lo sapevo che ci fossero a Pavia! Proprio qui ci sono i resti di una delle 3 cripte longobarde rimaste, ma i suoi strani orari non mi han permesso di visitarla.
Tutt’intorno le vie sono tranquillissime, con qualche edificio che sorprende, come la chiesa con il campanile in mattoni con l’enorme orologio; proseguendo dritto si può arrivare all’Orto botanico, per concedersi una pausa nella natura.
Cosa vedere a Pavia
3.3 Piazza della Vittoria




Noi invece ritorniamo sulla strada principale e la oltrepassiamo per raggiungere il cuore della città, Piazza Della Vittoria, certamente una delle piazze più belle d’Italia; evidentemente qui edificano piazze favolose, come dimostra pure la vicina Vigevano. È stretta e lunga, parallelamente alla via principale, da sempre l’ombelico della città: qui si incrociavano il cardo e il decumano romano. I palazzi si guardano e fanno a gara a chi è più bello; gli ombrelloni con i tavoli all’aperto regalano un’atmosfera di tranquillità e festività… una sorta di clima universitario perenne che coinvolge tutti. È il luogo d’incontro per eccellenza di Pavia! Ogni edificio è ricco di dettagli da notare: una cornice antica, finestre, i colori dei palazzi… La piazza fu voluta da Gian Galeazzo Visconti nel ‘400 e fu usata per le celebrazioni e parate, ma ben presto si popolò di bancarelle e botteghe; del resto fu a lungo sede del mercato, ora spostato nel sottosuolo. Passeggiando per Piazza della Vittoria lo sguardo viene attratto – come un magnete – dal fondo della piazza, dove svetta il campanile del Duomo e c’è il Broletto: è uno dei più antichi della Lombardia e colpisce per la loggia rinascimentale che si affaccia sulla piazza. Da lì la vista non è male.
Pavia cosa vedere
3.4 Il Duomo di Pavia




Girato l’angolo si giunge in Piazza del Duomo. La prima cosa che si incontra sono delle rovine, chiuse da una cancellata. Sono le rovine della Torre Civica, crollata improvvisamente nel 1989 uccidendo 4 persone; era in stile romanico, quadrata e tozza e fungeva da campanile; ogni tanto si riparla della sua ricostruzione; per secoli è stata il simbolo della città. Del resto la costruzione del Duomo cominciò a fine Quattrocento, ma si protrasse per secoli, tant’è che la cupola fu eretta solo nel 1885 e la facciata è del Novecento (come per il Duomo di Milano peraltro). Tutto questo si riscontra anche all’interno, che pare essere nuovo di zecca: il grigio-bianco freddo della pietra contrasta coi caldi mattoni dell’esterno, ma fa notare ancor di più quanto sia spoglia la chiesa; c’è solo un magnifico pulpito in legno appeso ad una colonna, alcune cappelle laterali barocche e il catino absidale decorato. Per il resto tanto vuoto, come se fosse un foglio bianco in attesa di essere scritto. Se vogliamo, questo esalta le geometrie dell’edificio, come il tamburo ottagonale della cupola, davvero enorme: difatti è la terza cupola più grande d’Italia!
Se c’è poca storia internamente, ce n’è molta fuori. Lo dimostra la statua del Regisole che osserva il Duomo; quella che si può notare è un rifacimento del 1930, perché l’originale fu distrutta dai giacobini pavesi nel 1796. Era una statua romana o tardoantica che si ergeva dai tempi dei Goti e che – per via della sua composizione, con un cagnolino che reggeva la zampa di un cavallo – aveva sempre colpito l’immaginazione dei visitatori della città, da Petrarca a Leonardo. Purtroppo si è persa nel tempo.
La Certosa di Pavia
4. Cosa vedere a Pavia: il pomeriggio




Persone a piedi e biciclette animano la città e sono più numerose delle auto, come a Modena. Un bar tranquillo dove la gente chiacchiera è il posto perfetto per il pranzo.
Riprendo il giro da Piazza Municipio, asimmetrica, dove l’elegante Palazzo Mezzabarba è preceduto dalla statua di Augusto; è un capolavoro del Rococò lombardo, con affreschi e stucchi, ma non so se è visitabile per cui non oso andare oltre al cortile interno, comunque imponente. Accanto c’è la cappella dei Santi Quirico e Giulitta, con il particolare doppio campanile dal sapore romano: è un peccato che sia chiusa!
Proseguiamo visitando l’ultima grande chiesa cittadina: l’antichissima chiesa di San Michele Maggiore, gioiello medievale. Lo si capisce dalla facciata romanica, in pietra, praticamente spoglia; solo il portale è decorato con le colonne scolpite con foglie di acanto, animali, figure bibliche e ovviamente San Michele. Entrando la prima cosa che mi colpisce è la pietra circolare in mezzo alla navata che segna il punto dell’incoronazione dei re: l’imperatore Federico Barbarossa (tra gli altri) ricevette la corona ferrea di Monza qui! Per il resto l’interesse va verso l’area absidale, molto rialzata e con un cancello che chiude la scalinata; con la guida dei volontari presenti si può visitare, ammirando splendidi mosaici sul pavimento con figure animali e figure umane che rappresentano il ciclo dei mesi con le attività agricole; peccato che ne manchi una parte per modifiche seguenti che lo ricoprirono. Altrettanto splendidi il grande tabernacolo dorato e l’affresco nella lunetta dell’abside. Ma tutta San Michele Maggiore è un trionfo di affreschi, eseguiti nel corso dei secoli, dal medioevo all’età barocca. Alcuni però sono poco illuminati per apprezzarli bene.
Cosa vedere a Pavia
4.1 Il Ponte Coperto




La chiesa è a pochi passi dal lungofiume, con un filare di alberi che costeggia la sponda. Rispetto a città come Verona o Roma dove il fiume le divide, a Pavia segna il confine; dall’altra parte infatti c’è solo Borgoticino, un antico assembramento popolare dove lavoravano le lavandaie, ora splendido con le casette colorate tutte in fila accanto al Ponte Coperto, il vero protagonista della zona. È la foto iconica da scattare: le cinque arcate in pietra e mattoni sono il simbolo di Pavia. Pensa che non si trova dove fu costruito dai Visconti: i tedeschi in ritirata lo distrussero e quindi – recuperate le pietre – venne riedificato, ma 30 metri più in là (e con 2 arcate in meno delle originarie 7). Resta comunque bellissimo, anche se percorso dalle auto. Dalla torretta centrale hai una bella veduta sul fiume e su Borgoticino, ora conosciuto per i suoi ristoranti e trattorie. Il miglior punto per fotografare il Ponte è proprio dall’altra parte, dalla sponda di Borgoticino, per prendere anche la cupola del Duomo; proseguendo su Via dei Mille puoi raggiungere Santa Maria in Betlem, oasi di bellezza costruita lungo l’antica via Francigena.
4.2 Il resto di Pavia
Torniamo però a Pavia. Ci sarebbero altri posti da visitare come la Basilica di San Teodoro, le cripte longobarde, Santa Maria del Carmine, il Collegio Borromeo o il Collegio Ghislieri fondato da papa Pio V… ma la cosa più bella da fare a Pavia è semplicemente passeggiare tra le vie osservando la gente camminare e chiacchierare; il centro storico difatti non è tanto grande e sembra un grande borgo dove i contatti umani sono ancora molto forti e importanti. Misteriosamente si finisce sempre in Piazza della Vittoria, vero baricentro della città; verso sera i tavolini dei bar si riempiono ancora di più, perché quando si allungano le ombre i giovani si radunano qui per l’aperitivo, circondando di biciclette la piazza. Avrei voglia anche io di uno spritz godendomi il tramonto, ma ho un’altra tappa in programma. Prendiamo la macchina e proseguiamo!
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5. Cosa vedere a Pavia: la Certosa di Pavia




Cosa vedere a Pavia? Di certo la Certosa di Pavia! Come detto, fu costruita sui terreni del Parco dei duchi che arrivava fino al Castello Visconteo. Perciò me l’aspettavo vicina alla città (anche per il nome), ma in realtà dista diversi chilometri e più o meno 15 minuti di auto. C’è un ampio e polveroso parcheggio dove lasciare la macchina per poi percorrere il viale alberato di accesso. Il nome Certosa indica che era sede del monastero certosino.
Superato un primo portale con un sorprendente soffitto affrescato, appare un cancello nero scolpito e si spalanca la bellezza: siamo nel cortile di fronte alla Certosa, con le aiuole e le siepi curate che ti portano verso la facciata in marmo della chiesa. Che capolavoro! Le cuspidi, i marmi intagliati di vari colori, l’eleganza ricordano subito la Cappella Colleoni di Bergamo, altra opera di Giovanni Antonio Amadeo, genio rinascimentale; assieme alla chiesa di Santa Maria presso San Satiro di Bramante sono i 3 capolavori architettonici del Rinascimento in Lombardia. I marmi scuri creano decorazioni geometriche mentre le statue sembrano fluttuare appoggiate alla facciata. Due coppie di colonne e storie della Bibbia scolpite, molto più medievali, accompagnano l’entrata del fedele.
Cosa vedere a Pavia
5.1 L’interno




La chiesa internamente è opera di Giovanni Solari e appare molto più alta che fuori; le tre navate sono scandite da imponenti colonne e le volte a crociera decorate dalle stelle dorate su sfondo celeste che adoro sempre. Qui però non si può fotografare e un solerte controllore mi avvisa subito dopo il primo scatto… ma come faccio a trattenermi con tutta questa bellezza?!
La prima parte della Certosa è molto spaziosa e poco decorata: le pareti hanno la pietra a vista, per cui si arriva velocemente al transetto dove un imponente cancello in ferro battuto divide la chiesa e il solito controllore lo apre per farti entrare. Regna il silenzio. Questa parte invece è riccamente decorata, con l’abside dove domina un crocifisso e tanti altari laterali scolpiti nel marmo e con le pareti tutte affrescate e i monumenti funebri dei duchi di Milano, tra cui il fondatore della chiesa, Gian Galeazzo Visconti. Ci sono capolavori del Perugino, Bergognone e Bernardino Luini! Sopra la testa svetta la cupola, altrettanto riccamente affrescata, di grande eleganza. L’unico suono che si sente è sempre il custode, che inizia a chiacchierare con qualcuno e si allontana un attimo; è il mio momento, scatto rapido qualche foto all’altare che ho di fronte! La Certosa è proprio un gioiello che deve essere visitato: è ricca di dettagli che meriterebbero molto tempo per essere ammirati con calma.
La Certosa di Pavia
5.2 I chiostri




Prendendo la porta in fondo a destra si esce nel Piccolo Chiostro, probabilmente un tempo decorato e ora sobriamente elegante con le fini colonnine che danno sul giardino; attorno alla fontana ci sono aree coltivate ad orto, gestite dai monaci che ancora ci vivono. Nel corridoio addossato alla Chiesa ci sono ancora affreschi con splendidi putti trionfanti nelle volte e qualche altra storia biblica più sfumata; proseguendo si giunge all’enorme Grande Chiostro, con un grande prato nel centro e le casette (o celle) geometriche che lo circondano dove vivono i monaci; lo stile di entrambi i chiostri, come quello laterale della Certosa, è in mattoni rossi a vista, con statue e medaglioni di santi (altrettanto rossi) che mi ricordano la “mia” Università Statale di Milano con i suoi antichi cortili; del resto il periodo di realizzazione è più o meno lo stesso.
Ci sono altri ambienti, come il Refettorio o l’antica Foresteria, nota pure come Palazzo Ducale e ora adibito a museo, ma di cui non ho visto le indicazioni per cui l’ho saltato. Niente male: sarà per la prossima volta! Infatti il sole comincia a calare sui campi dorati attorno alla Certosa. È ora di rientrare. A presto Pavia!
Cosa vedere a Pavia
Visitare Pavia in un giorno
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Ecco altre foto di quella giornata:
Seus textos são muito bons. Além de uma escrita perfeita, a mistura de história com atualidade aumenta o desejo de conhecer tudo na Itália!!
A Itália é maravilhosa: cheia de lugares increiveis que todos tem conhecer
la mia Pavia…..e pensare che non mi sono mai soffermata a guardarla come merita…gazie spiegato molto bene e chiaro….aspeto questa primavera e comincero’ a guardarmi attorno proprio come merita……
Ciao Marisa, grazie per il commento. Ti assicuro che è normale: anche io per la mia Bergamo ho avuto lo stesso atteggiamento. La vicinanza non ti permette di vedere le cose oggettivamente…
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