Cosa vedere a Salisburgo e dintorni in 3 giorni in Austria

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Una cittadina attraversata da un fiume, con piccoli monti attorno. Le miniere di sale l’hanno resa ricca… e non sta sul mare, ma tra le Alpi austriache! Questo la contraddistingue, così come l’essere stata indipendente per secoli e governata da principi-arcivescovi. Hai capito di quale città sto parlando? Ovviamente di Salisburgo, la città di Mozart e della musica. Ma colpiscono maggiormente il meraviglioso stile barocco di chiese e palazzi, gli scorci, le attività tradizionali e i panorami mozzafiato dai monti. Insomma, fotograficamente è super ispiratrice! Sebbene sia turistica, è tranquilla (soprattutto in confronto alla grande Vienna). La vita scorre dolcemente come le acque del fiume Salzach o le biciclette sulle ciclabili, perfette per visitare le bellezze dei dintorni come il Castello di Hellbrunn. E poi la regione del Salisburghese ha luoghi sorprendenti da scoprire: io sono rimasto affascinato dal lago Wolfgangsee! Salisburgo mi ha colpito tantissimo: è incantevole. E poi le palle di Mozart sono buonissime! Ti racconto cosa vedere a Salisburgo e dintorni in 3 giorni.

  1. Storia di Salisburgo
  2. Come raggiungere Salisburgo
  3. Dove dormire a Salisburgo
  4. Visita di Salisburgo
  5. Cosa vedere a Salisburgo il secondo giorno
  6. Cosa vedere nei dintorni di Salisburgo
  7. Conclusioni

Cosa vedere a Salisburgo e dintorni

1. Storia di Salisburgo

Mappa seicentesca di Salisburgo in Austria con bastioni e fortificazioni
Mappa seicentesca di Salisburgo con bastioni e fortificazioni

La storia di Salisburgo sorprende per due cose. In primis il nome deriva dal “sale” (salz in tedesco), perché i Celti scoprirono miniere di sale in montagna; ne deriva pure il fiume Salzach che attraversa la città. Inoltre per secoli fu governata dai principi-arcivescovi di Salisburgo, sotto il Sacro Romano Impero ma assolutamente indipendenti (come Trento); e molto ricchi grazie al sale! Perciò quei 3 colli vicino al fiume abitati fin dal Neolitico, poi da Celti e Romani, dal Duecento divennero sede di una città ricca e potente, che riusciva ad attirare artisti e costruire grandiosi edifici a partire dalla fortezza di Hohensalzburg con cui i principi-arcivescovi controllavano la città. In particolare nel Seicento 3 di loro trasformarono una vivace città medievale in una grandiosa capitale barocca. L’arte era coltivata: non casualmente qui nacque Mozart nel 1756. Il potere temporale dei principi-arcivescovi terminò col Congresso di Vienna nel 1816, quando Salisburgo fu annessa all’Impero Austriaco. Subì gravissimi danni durante la Seconda Guerra Mondiale, quando furono distrutti o danneggiati il 46% degli edifici, compresa la cupola del Duomo e una delle case di Mozart. Ma gli stessi Americani favorirono la rapida ripresa della città.
Ora Salisburgo è la 4° città dell’Austria, con circa 150.000 abitanti e un fascino da tranquilla cittadina colma di magnifici monumenti che attirano i turisti; questo anche perché il film Tutti assieme appassionatamente del 1964 l’ha fatta conoscere in tutto il mondo (tuttora ci sono appositi tour!).

 

2. Come raggiungere Salisburgo

Leopoldskron, da vedere nei dintorni di Salisburgo
Il Leopoldskron, bellezza da vedere nei dintorni di Salisburgo

Salisburgo si trova nell’omonima regione Salisburghese (Salzburgerland), ma attaccata al confine con la Germania; Monaco di Baviera è a soli 150km. Invece Milano è distante 570km di strada, per cui l’auto non è il mezzo ideale per raggiungere Salisburgo, a meno che non abiti in Veneto, Friuli Venezia Giulia o Trentino Alto Adige. Visto che dalla Lombardia l’aereo è troppo vicino, il modo migliore per arrivare a Salisburgo è il treno; ce ne sono alcuni che viaggiano di notte, facendoti risparmiare tempo. Io ho preso il treno HBF che va a Monaco; carrozza con cuccette, con inclusa una borsa con dentro il necessario per un sereno viaggio: ciabatte, snack, maschera e tappi per gli orecchi… persino una salvietta per lavarsi nel mini lavandino nello scompartimento! Poi è passata la responsabile che ha preso l’ordinazione per la colazione della mattina seguente, alle 6:00. Questa non era granché, ma ho dormito bene.

 

3. Dove dormire a Salisburgo

Dove dormire a Salisburgo? All'Hotel Goldgasse in centro
La mia camera dell’Hotel Goldgasse

Dove dormire a Salisburgo? All’Hotel Goldgasse, in pieno centro storico a Salisburgo. Si trova in una stretta e pittoresca via laterale (Goldgasse appunto) che collega due delle piazze principali: Alter Markt e Residenzplatz col Duomo. Il bello è che passi da ampi spazi e tanta rumorosa gente ad una via stretta e silenziosa, nonostante i tanti negozi.
Il Goldgasse è un accogliente boutique hotel con dettagli di design e sole 16 stanze, costellate di splendide immagini del Festival di Salisburgo. La mia è dedicata alla musica ed ha il nome di artisti effigiati sulle pareti; vicino al letto leggo Donizetti di Bergamo! La camera è ampia e pulitissima, davvero bella; doccia e bagno sono pure spaziosi. Una fantastica fragranza di limone si diffonde nell’aria, nonostante la finestra aperta. Poi è piacevole chiacchierare con l’eccentrica e vulcanica padrona di casa, molto simpatica. Luogo perfetto per alloggiare a Salisburgo.

 

4. Visita di Salisburgo

Panorama di Salisburgo dal ristorante Stiegl-Keller
Panorama di Salisburgo dal ristorante Stiegl-Keller

Salisburgo è una piccola città, perfettamente visitabile a piedi. I mezzi pubblici sono utili per arrivare dalla stazione/aeroporto, poi in centro le distanze sono limitate. Geograficamente somiglia a Firenze: è tagliata in due da un fiume e ha rilievi che regalano super panorami; le accomunano pure i tanti musei e la ricchezza culturale. I principi-arcivescovi non si dedicarono alla guerra, ma decorarono Salisburgo con uno stile barocco diffuso, omogeneo ed affascinante, che tuttora ammalia i turisti. Torri, campanili e cupole dai rilievi sono una magnifica foresta di pietra che si eleva in cielo. Perciò il centro storico è Patrimonio Unesco dal 1996. Praticamente Salisburgo si divide in tre zone: il monte Mönchsberg col castello di Salisburgo, la Città Vecchia e la zona oltre il fiume Salzach (riva destra).
Per visitare Salisburgo consiglio di comprare la SalzburgCard, che dà ingressi gratuiti a musei e mezzi pubblici, oltre a sconti ed agevolazioni.

4.1 Colazione al Café Bazar

Lo storico Café Bazar, dove fare colazione a Salisburgo
La colazione al Café Bazar

La colazione in treno era così così; essendo passato già diverso tempo, decido di fare una degna colazione per avere un ottimo benvenuto a Salisburgo. Scelgo lo storico Café Bazar, nel quartiere elegante vicino alla sponda del fiume Salzach. Gli interni in legno in stile retrò ti danno una calda accoglienza. Da buon italiano scelgo la colazione dolce: ordino un cappuccino con brioche alla marmellata. Stranamente la brioche arriva vuota, con a fianco il coltello per tagliarla ed una ciotola con marmellata per riempirla. Mi sorprende, ma poi l’ho sempre trovata così dappertutto! Il Café Bazar è affascinante, ma un po’ costoso. Del resto Salisburgo è la città più cara dell’Austria (anche più di Vienna), quindi bisogna abituarsi ai prezzi più alti del solito. Ma la bellezza della città e la qualità dei servizi valgono decisamente qualche euro in più speso; più visiti Salisburgo, più lo capisci.

4.2 La guida per visitare Salisburgo

Guida in italiano a Salisburgo? Scegli Francesco Postiglione
La Kapitelplatz con la sorprendente Sfera Dorata e scacchiera gigante

Per vedere Salisburgo scelgo una visita guidata con Francesco Postiglione; è italianissimo e preparatissimo, ti sa dire tutto di tutto! Arte e storia sono il suo forte: essendo anche la mia passione, ci siamo trovati benissimo! Francesco mi dice che gli arcivescovi governarono Salisburgo fin dall’XI secolo: furono loro a costruire la fortezza di Hohensalzburg. Tuttavia il potere dei principi-arcivescovi di Salisburgo fu sancito nel 1278. La carica era elettiva (proprio come il papa), ma ovviamente dilagò la corruzione per assicurarsi l’elezione… e quindi il potere. Nel Seicento Salisburgo cambiò volto grazie a 3 principi-arcivescovi (peraltro imparentati): Wolf Dietrich, Markus Sittikus ed il trentino Paride Lodron; tutti ispirati da Roma, trasformarono Salisburgo nella magnifica capitale barocca che ammiri oggi. I monumenti che visiti portano quasi tutti la loro firma. Inoltre combatterono l’eresia protestante e mantennero la città neutrale nella devastante Guerra dei Trent’anni. Preferirono diffondere arte e commerci.

4.3 Il Duomo di Salisburgo (Dom)

L'esterno del Duomo di Salisburgo con doppia torre campanaria
L’esterno del Duomo di Salisburgo

Uno dei grandi monumenti barocchi di Salisburgo è la Cattedrale di San Ruperto e San Virgilio o Duomo di Salisburgo (Dom in tedesco). L’antica chiesa romanica bruciò in un incendio (forse volontario), perciò il principe-arcivescovo Wolf Dietrich decise di edificare da zero una cattedrale barocca nel 1614, su progetto rinascimentale di Vincenzo Scamozzi. Per farlo abbatté pure 55 case attorno: così nacquero le piazze. Il successore chiamò l’architetto comasco Santino Solari che ridimensionò il progetto (ma ne prese spunto). Il Duomo fu completato nel 1628.
Esternamente spiccano la cupola e le due alte torri campanarie, ma la facciata bianca è piatta, più rinascimentale che barocca. Statica, senza dorature: è uno stile di passaggio. Ma conta il messaggio: nel periodo delle guerre di religione comunica che la Chiesa di Roma si oppone con l’insieme delle arti; quindi è un’opera d’arte totale! Nella facciata il linguaggio è la scultura, dentro la pittura.

Visita del Duomo di Salisburgo

Il Duomo è da vedere a Salisburgo e dintorni in 3 giorni
Il monumentale interno del Duomo di Salisburgo

Il famoso scultore bergamasco Giacomo Manzù (con moglie salisburghese) ha realizzato la porta centrale del Duomo e la statua bronzea del Cardinale fuori. Entrando nel Duomo di Salisburgo ti colpisce la monumentalità e la tanta luce. Poi è grandissimo: poteva ospitare più degli abitanti di Salisburgo! Anche questa è un’esigenza di propaganda. Bello, ma non eccezionale: mi ha ricordato le chiese dell’Andalusia dallo stile super monumentale, ma anche con tanti spazi vuoti e bianchi. I dipinti della navata unica mostrano i miracoli e la passione di Cristo, mentre sull’altare la Resurrezione di fra’ Donato Mascagni. Accanto San Ruperto è rappresentato col sale in mano, perché fu lui a riprendere il commercio del sale nel Medioevo. Poi spiccano i 4 organi sotto la cupola ed un altro grandissimo organo in fondo; anche la musica fa parte dell’opera totale. Però la cupola fu colpita da una bomba nel 1944 ed è stata ricostruita; i colori delle scene del Vecchio Testamento sono volutamente più chiari. Vicino all’altare maggiore e nel transetto vedi epitaffi dei principi-arcivescovi, con simboli di morte come candele spente e teschi: ma i principi-arcivescovi sono sepolti nella cripta sottostante, dietro semplici lapidi di marmo.
Invece non ho visto l’oratorio di San Ruperto, voluto da Paride Lodron che poi è stato alla base dell’omonima cappella della chiesa di Villa Lagarina, vicino Rovereto.

4.4 Le piazze attorno al Duomo

La statua di Mozart in Mozartplatz, da vedere a Salisburgo
La statua di Mozart in Mozartplatz

Della Salisburgo medievale rimane poco, specialmente attorno al Duomo. L’opera urbanistica dei principi-arcivescovi ha creato 4 grandi piazze con spazi ampi e edifici eleganti. Di fronte c’è la Domplatz, con la statua di Maria (Mariensaule), che però in estate è occupata dalle tribune del Festival di Salisburgo. A sud la vivace Kapitelplatz; anche qui il Festival crea un’area per vedere gli spettacoli; mi ha impedito di ammirare la splendida fontana barocca! Però ho visto una scacchiera gigante dove la gente gioca, vicino alla Sphaera (o Goldene Kugel, Sfera dorata), opera contemporanea che contrasta col castello di Salisburgo in alto. A nord la Residenzplatz, che prende nome dal Palazzo dei principi-arcivescovi; al centro la fontana barocca con cavalli e tritoni, ad imitazione di quella di Bernini a Roma. Alle spalle il Residenz-Neubau ha la Torre del Carillon con 35 campane; suona alle 7:00, 11:00 e 18:00 per 1 minuto. La melodia cambia mese per mese: io ho ascoltato un minuetto dal don Giovanni di Mozart. La piazza si restringe e poi allarga ancora, creando la Mozartplatz, con la statua di Mozart al centro.

4.5 Il Palazzo dei principi-arcivescovi

Il portale barocco del Palazzo dei principi-arcivescovi di Salisburgo
Il portale barocco del Palazzo dei principi-arcivescovi

Come detto, in Residenzplatz si staglia imponente il Palazzo dei principi-arcivescovi, detto Residenz in tedesco. Anche questo fu costruito da Wolf Dietrich in stile barocco; fa parte del medesimo progetto architettonico, chiamato DomQuartier. Molto intelligentemente, recentemente hanno unito 4 piccoli musei per creare un unico museo del DomQuartier: così puoi visitare questo palazzo, salire sulla terrazza sugli archi del Duomo per un bellissimo panorama, visitare il tesoro del Duomo e quello del Monastero Benedettino di S. Pietro. Per questioni di tempo non ci sono andato, anche se i saloni di gala del palazzo e la Wunderkammer devono essere meravigliosi!
Io ho solo ammirato da fuori l’imponente e austero palazzo, con possente portale barocco in pietra. Poi girato l’angolo sono entrato al piano terra dell’attuale Università; Francesco mi ha mostrato le volte affrescate con stupende grottesche: era il porticato dell’ingresso originario, su imitazione della moda cinquecentesca di Roma.

4.6 L’Alter Markt

Angolo di piazza Alter Markt a Salisburgo col Café Tomaselli
Angolo di piazza Alter Markt col Café Tomaselli

Sul lato nord del palazzo, dove una volta c’era l’ingresso principale trovi l’Alter Markt, la piazza del vecchio mercato. Ha forma irregolare ed allungata; pare una via. Anche se non sembra, le case sono tardo gotiche, mentre al centro ammiri la Fontana di S. Florian (Florianibrunnen); cerca anche la vecchia farmacia di corte. Qui all’angolo spicca il Café Tomaselli, che prende nome da un cantante di Rovereto che lavorava per la corte e sposò una salisburghese; nel 1852 decise di rilevare questo caffè; è il più antico caffè d’Austria, aperto dal 1764! Fuori ha ombrelloni a righe e gerani: è super pittoresco. Sembra quasi un angolo del Lago di Como! Dentro ha fascino retrò. Ha pure uno storico chiosco all’ombra sull’altro lato, perché allora l’abbronzatura era volgare. Lì accanto, in un angolo fuori dal palazzo dei principi-arcivescovi c’è una stazione meteo del 1888: funziona ancora, ma con strumenti moderni.

Le Palle di Mozart

Le Palle di Mozart, souvenir perfetto di Salisburgo in Austria
Le famose Palle di Mozart, souvenir perfetto di Salisburgo

Sempre in piazza Alter Markt c’è il Café Konditorei Fürst, l’affascinante negozio originale di Paul Fürst, aperto dal 1884. Lui è il mastro pasticciere inventore delle Palle di Mozart (Mozartkugel); avvenne nel 1890, in occasione del centenario della morte del celebre compositore. Infatti Mozart trascorse a Vienna gli ultimi 10 anni di vita; perciò fu considerato viennese. Ma successivamente Salisburgo si riappropriò della sua figura: crearono Piazza Mozart con la statua, le case-museo. Conseguentemente arrivarono i primi turisti dell’alta società viennese… ed i primi souvenir; nacquero piatti di ceramica e pipe con la faccia di Mozart. Proprio in quel periodo Paul Fürst creò il cioccolatino commemorativo, una pralina di cioccolato ripiena di marzapane al pistacchio ricoperta di gianduia. Ebbe un clamoroso successo immediato. Però Paul Fürst non registrò il prodotto, per cui presto altre pasticcerie di Salisburgo lo imitarono. Tuttora ci sono almeno 9 cioccolati venduti come Palle di Mozart (perlopiù prodotti industrialmente); ma solo quelle di Fürst sono prodotte artigianalmente dai suoi discendenti seguendo la ricetta tradizionale (quindi sono le “originali”).
Ci sono 4 negozi Fürst a Salisburgo ora e le Palle di Mozart sono il souvenir perfetto da comprare a Salisburgo.

4.7 Getreidegasse

Via Getreidegasse a Salisburgo con le caratteristiche insegne in ferro
Via Getreidegasse con le caratteristiche insegne

Dal fondo di piazza Alter Markt verso sinistra parte la lunghissima via Getreidegasse, assolutamente da vedere a Salisburgo. Aperta dalla torre del Vecchio Municipio, rappresenta la parte medievale e borghese della città. Fu creata grazie al primo argine del fiume che fece guadagnare spazio. Già il nome “vicolo delle granaglie” ne rivela l’animo commerciale. Per i mercanti era importante mostrare ciò che faceva la bottega: perciò nella via ammiri tante caratteristiche insegne in ferro; le tre più antiche sono di botteghe e risalgono al ‘600. Ma nuovi negozi aprono di continuo e creano affascinanti insegne che riprendono quelle antiche: ho visto quella del McDonald’s e dell’AlphaTauri! Tuttora è la via del commercio della città con numerosi negozi e sorprendenti passaggi sotto le case che collegano alle vie vicine. Anche Getreidegasse fa parte della zona pedonale del centro storico; solo la mattina presto vedi passare auto e furgoni per le merci.

Casa natale di Mozart

Cosa vedere a Salisburgo? La casa natale di Mozart
La casa natale di Mozart con facciata gialla

In Getreidegasse la grande attrazione è la gialla Casa natale di Mozart (Mozarts Geburtshaus), museo dal 1880; qui il grande compositore nacque nel 1756. Però la  famiglia occupava solo il primo piano e l’appartamento era piccolo per tre musicisti (padre, Mozart e la talentuosa sorella). Così all’età di 17 anni si trasferirono dall’altra parte del fiume. Dentro trovi alcuni strumenti, ritratti, cimeli e testimonianze dei viaggi; infatti Wolfgang Amadeus visse (solo) 35 anni, ma un terzo della vita lo passò in viaggio. I viaggi in Europa lo fecero crescere: conosceva la musica dell’epoca e si faceva conoscere, accrescendo la sua popolarità. Poi trovi esposto un libro su come suonare il violino scritto dal padre, che fu anche lui uno dei migliori musicisti dell’epoca; questo è il segreto del talento di Mozart. Curiosità: da fuori vedi il citofono: sono 3 manopole per 4 piani che facevano suonare una campanella.

4.8 Universitatsplatz e Kollegienkirche

Stucchi bianchi barocchi dell'abside della Kollegienkirche di Salisburgo
Gli stucchi bianchi barocchi dell’abside della Kollegienkirche

Uno dei passaggi verso sud portano in Universitatsplatz; nonostante il nome è una lunga via con piazza finale. Tuttora c’è l’Università, ma merita la visita per la magnifica chiesa del Collegio (Kollegienkirche) in stile barocco. Fu costruita perché prima nella Sala del Teatro dell’Università c’era anche l’altare: quindi sacro e profano assieme; così separarono le due cose. È un capolavoro di J.B. Fischer Von Erlach, il maggiore architetto barocco austriaco. Consacrata nel 1707, la realizzò con 4 bracci della croce, come le 4 facoltà universitarie. All’interno domina il bianco candido esaltato dalla tantissima luce che entra dalle finestre; solo il pavimento, i due altari laterali in legno (che sembra marmo) e l’altare maggiore sono colorati: tutto il resto è bianco, come gli stucchi che decorano pareti e cupola, opera di artisti italiani. Perciò mi ricordano le opere dei Serpotta a Palermo. Fantastica la Gloria di Angeli e nuvole nell’abside.
Nella piazza vedi l’imponente facciata curva con due campanili, una casa gialla dove morì la sorella di Mozart ed anche il retro della casa di Mozart, con decorazioni in stile settecentesco. C’è pure un pozzo tondo: l’acqua deriva da un canale scavato nel XII secolo, uno dei primi mai realizzati.

4.9 La chiesa dei Francescani

Cosa visitare a Salisburgo? La gotica chiesa dei Francescani
L’esterno della chiesa dei Francescani

Vicina un’altra sorprendente chiesa: la chiesa dei Francescani (Franziskanerkirche). Del resto se ammiri dall’alto il panorama di Salisburgo è una foresta di cupole e campanili ravvicinati! È l’unica chiesa spiccatamente romanico-gotica in una città barocca. Un arco affrescato la collega all’edificio a fianco. Sul lato un portale romanico con statue; le finestre ricordano il Duomo di Milano, mentre il campanile ha punta neogotico, poco significativa. Tutt’altro l’interno, dove domina un ieratico stile gotico. Le tre navate sono buie, mentre il più alto coro gotico è inondato di luce; cinque snelle colonne circolari reggono una meravigliosa volta stellare e suddividono l’area dell’altare con l’ambiente a sala e le cappelle radiali. Capolavoro del maestro Hans von Burghausen! Le cappelle sono esuberanza barocca, come un intarsio che non altera l’aspetto gotico. Anche l’altare è barocco, opera di J.B. Fischer Von Erlach con l’integrazione della splendida Madonna gotica di Michael Pacher, recuperata dal precedente altare.

4.10 L’Abbazia di San Pietro Apostolo

Campanile barocco dell'abbazia di San Pietro Apostolo a Salisburgo
Il cortile col campanile dell’Abbazia di San Pietro Apostolo

Un passaggio tra due palazzi ed un arco conducono ad una piazza nascosta: Sankt-Peter-Bezirk. Siamo nell’Abbazia di San Pietro di Salisburgo. È un angolo tranquillissimo del centro storico, in un cortile circondato da edifici barocchi con al centro la fontana di San Pietro (Petersbrunnen). L’abbazia benedettina fu fondata direttamente da San Ruperto nel VII secolo ed è l’unica intatta giunta fino a noi nel centro-nord Europa. Ricostruita nel XII-XIII secolo, fu poi riadattata in stile barocco come la ammiri ora. Lo capisci subito: il campanile che spicca a sinistra ha un caratteristico tetto a bulbo. L’abbazia è articolata su 3 cortili e tuttora in uso dai monaci. C’è pure una sontuosa biblioteca in stile rococò, la più antica biblioteca dell’Austria: ha 100.000 volumi e 800 manoscritti, tra cui uno del 784. È visitabile con permesso speciale, perciò non ci sono stato. Ma ho visto altre 2 meraviglie dell’abbazia.

Chiesa di San Pietro

Cosa vedere a Salisburgo in 3 giorni? L’Abbazia di San Pietro Apostolo
Dentro la magnifica Chiesa di San Pietro

A sinistra trovi la Chiesa di San Pietro, la chiesa abbaziale (Stiftskirche St. Peter). Consacrata a San Pietro nel 1147, fu costruita su un precedente luogo di culto carolingio, ai piedi del Mönchsberg. L’ingresso è barocco – ma semplice – e nasconde un portale romanico in marmo; ma varcata quella porta tutto diventa barocchissimo, a partire dalla cancellata iniziale, nera e dorata. Rimani senza parole: uno stile barocco che sorprende! Il bianco di volta e pareti contrasta col marrone degli altari laterali con dipinti di Kremser Schmidt e statue di legno intagliato e dorato. I delicati affreschi della volta di Franz Xaver Konig rappresentano Scene della vita di San Pietro; a sinistra Vita di San Benedetto e a destra Vita di San Ruperto. Sono esaltati da stucchi rococò color pastello. Sgraziata invece la cupola, mentre vicino all’altare è sepolto San Ruperto. La meravigliosa chiesa abbaziale di San Pietro è imperdibile.

Cimitero di San Pietro

Affascinanti tombe del Cimitero di San Pietro a Salisburgo in Austria
Il fascino delle tombe del Cimitero di San Pietro

Altra gemma del monastero è il Cimitero di San Pietro (Friedhof St. Peter), considerato uno dei più belli del mondo. Si stende tra la chiesa e la parete rocciosa del Mönchsberg, su cui spicca il castello di Salisburgo. Ha un fascino eccezionale; mi ha ricordato il Cimitero Ebraico di Praga. Sulle aiuole d’erba tombe con lapidi in pietra o croci metalliche scolpite fantasiosamente con grande maestria; alcune hanno Cristo, Madonna o santi dipinti, altre sono decorate da piante e fiori. In mezzo a queste la Cappella della Croce e la gotica Cappella di Santa Margherita, mentre l’abside della chiesa e la Mariazeller Kapelle racchiudono lo spazio. Invece sui lati le gallerie con classiche tombe molto decorate, tra cui quella di Santino Solari e della sorella di Mozart.
Luogo ancora più mistico le catacombe scavate nella roccia della montagna, che furono sia rifugio di eremiti sia luogo di sepoltura. Queste si visitano a pagamento. 

4.11 Pranzo al Stiegl-Keller

Dove mangiare a Salisburgo? Al ristorante Stiegl-Keller
Il gustoso pranzo a Ristorante Stiegl-Keller

Uscendo dall’altra parte sei in Festungsgasse; a sinistra un panificio tradizionale sfrutta un vecchio mulino e scendi in Kapitelplatz. Invece salendo verso destra raggiungi il Ristorante Stiegl-Keller con vista meravigliosa sulla città; infatti è sul rilievo sotto il castello: le due terrazze all’aperto dominano i tetti di Salisburgo, con cupole e campanili delle chiese che spuntano, soprattutto il Duomo immediatamente davanti. Poi l’ombra degli alberi crea un’atmosfera perfetta. Stiegl è il maggiore produttore di birra in Austria ed è salisburghese; perciò ho preso una birra. Ho ordinato una birra weisse e cotoletta di maiale grigliata con funghi galletti e crocchette di patate. Visto che ho ancora fame chiedo anche il Keiserschmarrn (“lo strappato dell’imperatore), dolce tipico della montagna austriaca. Molto buono con la marmellata sopra, ma alla lunga stanca. Comunque un ottimo pranzo; poi il panorama su Salisburgo vale da solo come motivo per andarci.

4.12 Giro in bicicletta nei dintorni di Salisburgo

Cosa fare a Salisburgo? Prendere una bicicletta e visitare i dintorni
In bicicletta davanti allo Schloss Kaiserburg

Accanto al ponte Staatbrücke c’è un punto per noleggiare una bicicletta AVELO. Poi via! Usciamo dal centro storico percorrendo la ciclabile sul lungofiume Rudolfskai; attraversiamo la periferia in direzione sud ed in un attimo siamo già in campagna, tra campi che guardano le Alpi. Da qui incontri diversi palazzi costruiti dagli arcivescovi, come lo Schloss Freisaal circondato dal fossato. Spesso il loro colore è giallo, che spicca nel verde della natura; impropriamente si chiamano tutti “castello”. Molti sono lungo la Hellbrunner Allee, un chilometrico viale alberato che percorriamo. Nel magnifico Schloss Kaiserburg vendono abiti tradizionali e c’è un ristorante. Passiamo pure una fattoria coi cavalli all’aperto ed altri 3 palazzi, di cui lo Schloss Emslieb di un noto gallerista d’arte; difatti una scultura contemporanea spicca sul balcone! In zona c’è pure la casa del grande direttore d’orchestra Von Karajan. Noi siamo diretti alla meraviglia da vedere nei dintorni di Salisburgo.

4.13 Castello di Hellbrunn

Sala della Musica nel Castello di Hellbrunn a Salisburgo
La Sala della Musica nel Castello di Hellbrunn

Alla fine giungiamo al Castello di Hellbrunn. Anche questo è una grande villa gialla, con lungo viale davanti ed enorme parco attorno; ospita tante cose, come il Museo del Folklore o lo zoo di Salisburgo! Il Castello di Hellbrunn fu costruito tra 1612-1615 per volere del principe-arcivescovo Markus Sittikus dall’architetto Santino Solari. Dopo aver trascorso tantissimi anni in Italia, volle ricreare a Salisburgo una villa di delizia. L’idea dell’arcivescovo era di sorprendere la gente, ma non risiedere: infatti non hanno trovato letti. Tutti vengono per i giardini, ma il castello è molto interessante. A pagamento vedi ritratti di Markus Sittikus, ma soprattutto le due meravigliose sale dipinte con affreschi coloratissimi in stile italiano. La Sala da Ballo ha imperatori romani, tanti stemmi e viste di Venezia e Firenze con gli Uffizi; nell’Ottagono (o Sala della Musica) fantastico lo spartito gigante che crea un vortice, esaltato dagli affreschi della volta; contrasto vincente.

I giochi d’acqua del Parco del Castello di Hellbrunn

Il Tavolo Reale, uno dei giochi d'acqua del Parco del Castello di Hellbrunn
Il Tavolo Reale, uno dei giochi d’acqua del Parco del Castello di Hellbrunn

La grande attrazione però sono i giochi d’acqua del Parco del Castello di Hellbrunn, attorno al castello. Qui l’ingresso è a pagamento e c’è l’audio guida in 15 lingue: turisti da tutto il mondo vengono qui! Infatti è una meraviglia imperdibile da vedere a Salisburgo e dintorni. Architetture barocche e statue con siepi perfette si specchiano nella calma acqua regalando riflessi fantastici. Sul fondo il Tavolo del Principe dove sedersi; attento: all’improvviso dalle sedie schizza l’acqua! Qui emerge la giocosa voglia di stupire del principe-arcivescovo: dove sedeva lui a capotavola rimane asciutto. Mi ha ricordato il castello di Donnafugata, dove il barone si divertiva a bagnare le donzelle che invitava.
Poi entri nel retro del castello, che somiglia a una villa toscana con statue ed affreschi in una finta grotta; anche qui partono getti d’acqua dal basso e dall’alto! I giochi d’acqua sono attivati manualmente dai responsabili: alcuni si divertono ad accenderli colpendo gli ignari turisti. Poi avanti guardando il teatro meccanico che mostra la Salisburgo settecentesca con tutti i mestieri vieni colpito alle spalle. A seguire nella Grotta della Corona il getto d’acqua solleva incredibilmente una corona dorata! Infine una fontana produce il suono degli uccellini, come succedeva a Villa d’Este a Tivoli: per me quella è stata l’ispirazione di Markus Sittikus, con Villa Litta a Milano. Pur stando attento, anche io mi sono bagnato: gli schizzi partono da ovunque… è inevitabile! D’estate va benissimo: i bambini sono entusiasti e si bagnano apposta. Alcuni passaggi sono ovviamente scivolosi… è l’unico difetto.

Il parco del Castello di Hellbrunn

Il Castello di Hellbrunn è da vedere a Salisburgo e dintorni
Il Castello di Hellbrunn esaltato dalle aiuole

Terminato il percorso dei giochi d’acqua trovi l’area libera del Parco del Castello di Hellbrunn, un grande parco verde suburbano dove rilassarsi su una panchina o passeggiare nella natura. Subito ammiri il Parterre d’acqua: grandi vasche con carpe koi ed enormi storioni (incredibile!). L’acqua è la grande caratteristica del parco e scende dalle colline vicine; del resto “hellbrunn” significa “fonte chiara”. Il paesaggio attorno è costellato da prati alternati a boschi, attraversati da sentieri ben segnalati. C’è pure un grande parco giochi per bambini ed un teatro nella roccia! Anche qui c’è qualche fontana e qualche statua, come quelle dell’unicorno, simbolo di un principe-arcivescovo; sono pure dentro al castello. Io ho adorato le aiuole fiorite col castello giallo come sfondo; questa parte mi ha ricordato (in piccolo) il Castello di Schönbrunn a Vienna. Posto splendido!
Nella corte a dicembre organizzano il più bel mercatino di Natale dell’Austria (secondo la guida).

4.14 Ritorno lungo il canale

Il palazzo Leopoldskron, da vedere a Salisburgo in Austria
Il magnifico Leopoldskron che si riflette nel lago

Riprendiamo la bicicletta e torniamo a Salisburgo sulla ciclabile che costeggia un piccolo canale colmo d’acqua (Almkanal). Sono 4km sfiorando tante pittoresche case con piccoli giardini curati; alcune sono direttamente affacciate sul canale, con scaletta per uscire; d’estate si fa il bagno nel canale. Mi hanno ricordato l’Olanda verso Keukenhof; lo stile è diverso (là mattoni, qui stile rustico in legno), ma entrambe sono graziose con giardinetto e finestre senza ante (che fa molto strano).
In un punto una chiusa crea le onde e 4 ragazzi fanno surf! La guida dice che succede tutto l’anno: è come un parco di divertimenti gratuito e all’aperto! Similmente fanno a Monaco di Baviera. Poi deviando un po’ trovi il Leopoldskron, magnifico palazzo che si riflette nel lago antistante col castello di Salisburgo alle spalle. Sembra un posto incantato!
Infine superata una strada appare una vista superba: un sentiero scivola nella natura col castello di Salisburgo che si erge sulla collina in fondo. Oramai siamo in città.

4.15 Il Festival di Salisburgo

L'ingresso dipinto della Felsenreitschule, casa del Festival di Salisburgo
L’ingresso dipinto della Felsenreitschule, casa del Festival di Salisburgo

Salisburgo ha tanti eventi culturali. L’evento principale dell’estate è il Festival di Salisburgo (Salzburger Festspiele), il festival teatrale e d’opera più importante d’Europa. Nasce nel 1920 per celebrare Mozart ed attrarre turisti dopo la guerra, unificando la gente con un messaggio di pace; del resto Salisburgo è nel cuore dell’Europa. Questa positività è stata trasmessa col meglio dell’arte: sia opera, balletto o concerti. Nel corso degli anni il Festival di Salisburgo si è evoluto, ma ha mantenuto tradizioni; infatti l’opera inaugurale è sempre il dramma Jedermann rappresentato davanti al Duomo. Il Festival dura 6 settimane e le opere sono inscenate in 15 luoghi di Salisburgo; però le tre sedi principali del Festival sono legate ai cavalli dei principi-arcivescovi: la stalla invernale, estiva e scuola di equitazione, ora trasformate in sale da concerto. Al Festival si respira un’atmosfera internazionale; è legato anche all’Italia, per i tanti artisti che si sono esibiti.

L’opera concertante The Indian Queen

Momento dello spettacolo The Indian Queen nel Festival di Salisburgo
Momento dello spettacolo The Indian Queen

Nel 2023 gli spettacoli del Festival di Salisburgo in calendario sono 179. Io ho avuto la fortuna di assistere a due di essi, per due sere consecutive.
Poco prima delle 19.00 un addetto suona una campana davanti alla Felsenreitschule (la scuola di equitazione): annuncia l’imminente inizio. Prendo il mio posto e la sala è già gremita nei suoi 1400 posti. Le maschere di corsa fanno sedere gli ultimissimi, sbagliando anche posto… facendo ridere la platea. Poi comincia lo spettacolo, con il consueto iter (già visto a Barcellona): prima prende posto l’orchestra con gli strumenti, poi tra gli applausi arrivano i primi musicisti coi cantanti lirici ed il direttore d’orchestra. Cala il silenzio ed inizia l’opera concertante The Indian Queen di Henry Purcell. Il direttore è energico ed appariscente, anche perché alto; è il punto magnetico del concerto. Però poi quando cantano i lirici passa in secondo piano. La semi-opera racconta la storia di una principessa Maya che incontra i conquistadores spagnoli. Non è la storia originale, ma quella totalmente riscritta dal regista americano Peter Sellars (che alla fine è salito sul palco, applauditissimo). Mi è piaciuto tanto che non sia stato solo un concerto: i lirici si muovevano e impersonificavano i personaggi abbracciandosi, toccandosi ecc.; poi il testo cantato è proiettato sul fondo, così capisci lo spettacolo.
Tre ore di spettacolo dopo una giornata intensa come la mia sono state lunghe; ma meritatissimi gli scroscianti applausi: spettacolo bellissimo.

Consigli per il Festival di Salisburgo

Cosa vedere a Salisburgo d'estate? Il Festival di Salisburgo
Altra scena dello spettacolo The Indian Queen con l’orchestra protagonista

Il Festival di Salisburgo per i salisburghesi è un evento importantissimo, quasi sacro: una prima della Scala che si ripete per 6 settimane! Io l’avevo sottovalutato; sono dovuto andare a comprare una camicia per non fare brutta figura.
Oltre a ciò, ti do alcuni consigli dopo la mia esperienza. Io sono arrivato in extremis, puntuale per le 19:00 e lasciando velocemente lo zaino al guardaroba (guardandomi male). Però i salisburghesi e i turisti internazionali vanno prima a prendere posto, lasciare abiti nel guardaroba e concedersi un drink con calma.
Durante lo spettacolo c’è un codice di comportamento inflessibile; ad esempio è considerato maleducato perfino osservare velocemente il telefono. Io ovviamente ho fatto l’italiano di turno, facendo un paio di video di nascosto; anche questo è vietatissimo! Infatti è permesso fotografare o riprendere prima dell’inizio, durante le pause e soprattutto alla fine, quando si scatenano gli applausi.
La cosa più particolare avviene dopo, quando questo fiume di persone elegantissime esce per strada; è come fosse una sfilata per le vie di Salisburgo, con turisti e ragazzi che osservano straniti. Peraltro molti attraversano il fiume per mangiare un hotdog al chiosco; è come una tradizione! Infatti a quell’ora se non hai prenotato, non trovi posto al ristorante. Così faccio anche io, visto che ero molto affamato. Dopo qualche foto a Salisburgo di notte, finalmente vado a riposare.

 

5. Cosa vedere a Salisburgo il secondo giorno

Che bella Salisburgo! La Fortezza Hohensalzburg vista dal Mönchsberg
La fortezza di Salisburgo vista dal Mönchsberg

Cosa visitare a Salisburgo il secondo giorno? Sempre con la guida Francesco Postiglione oggi vado a vedere le altre due parti della città: il castello di Salisburgo ed il monte Mönchsberg che dominano la Città Vecchia, poi la riva destra del fiume Salzach, di fronte al centro storico. Sono le due parti che circondano il nucleo cittadino visitato ieri, come ad abbracciarlo; panorami e viste sul fiume regalano foto da cartolina di Salisburgo. Solo dopo aver visitato tutte e tre le parti puoi dire che hai visto Salisburgo. Io non vedo l’ora: finisco l’abbondantissima colazione dell’Hotel Goldgasse ed esco a visitare Salisburgo.

5.1 Funicolare di Salisburgo

Panorama dalla funicolare di Salisburgo con Duomo e Città Vecchia
Vista panoramica dalla funicolare di Salisburgo

La Fortezza Hohensalzburg domina i panorami di Salisburgo da ogni posizione. Si può raggiungere faticosamente a piedi oppure con la funicolare che parte da via Festungsgasse. Per un bergamasco seconda opzione: in funicolare ci sentiamo a casa! La funicolare di Salisburgo è storica, inaugurata nel 1892. Serviva ai nobili della Belle Époque che venivano in visita alla fortezza, gli stessi che visitavano le case di Mozart e che andavano al Wolfgangsee (che vedremo dopo). Sono 99 metri di dislivello e 200m di lunghezza. Inizialmente sfruttava l’acqua: alcune pompe spingevano in alto l’acqua del canale che scorre in basso, che poi entrava nei serbatoi sotto ai vagoni, facendoli scendere; sfruttando il contrappeso l’altro vagone collegato da un cavo saliva. Anche a Sant’Anna a Genova e Mondovì funzionava così. Dal 1960 ha un normale motore elettrico che in pochi minuti ti porta in alto. Con la SalzburgCard è gratis.

5.2 La Fortezza Hohensalzburg

Cosa vedere a Salisburgo e dintorni? La fortezza Hohensalzburg
L’imponente Fortezza Hohensalzburg vista dal basso

Appena uscito dalla funicolare sei già nella prima cerchia di mura del Castello di Salisburgo, meglio detto Fortezza Hohensalzburg (ovvero “Alta Salisburgo”: quanto è complicato il tedesco?!). Per visitare la fortezza giri a destra, passando davanti ad un pittoresco ristorante coi tavoli sul bastione, all’ombra di alberi. Qui e poco oltre hai un super panorama dagli spalti verso la campagna a sud-ovest; le due montagne vicine sono il confine con la Germania: dietro è già Baviera e c’è il Nido dell’Aquila di Hitler (ora un rifugio alpino). Invece sul portale di San Giorgio vedi lo stemma dei Lodron con due leoni; ne vedi altri, ma in tutta la fortezza Hohensalzburg vedi soprattutto lo stemma dell’arcivescovo l’arcivescovo Von Keutschach (1495-1519): la sua rapa è rappresentata 58 volte!
La fortezza doveva essere indipendente per resistere agli assedi; perciò aveva stalle per gli animali, tre cisterne per l’acqua, ma anche cantine di vino!

Storia della fortezza

Armature esposte nella Fortezza Hohensalzburg, da vedere a Salisburgo
Armature esposte nella Fortezza Hohensalzburg

Con la SalzburgCard entri nell’arsenale, dove sono esposte alcune armi e armature ed un cannone del 1565 chiamato Gufo; ma soprattutto approfondisci la storia della fortezza Hohensalzburg. Il primo nucleo del castello è del 1100, durante la lotta per le investiture. Comunque essendo un punto strategico, c’erano torri di osservazione romane e probabilmente un duca di Baviera ebbe una residenza qui. La fortezza crebbe e si evolse nel corso dei secoli, adeguandosi alla rivoluzione militare e all’uso dei cannoni; ad esempio l’arcivescovo Von Keutschach la trasformò in un palazzo tardo-gotico. Invece nel 1620 Santino Solari costruì mura e bastioni come a Palmanova; sia nella fortezza, sia a proteggere la città, con bastioni e fossato nella zona del Mirabell (poi rimossi nel’800). L’ultima fortificazione fu nel 1681: l’erezione del Bastione di Fuoco.
Il più grande pericolo corso dalla fortezza Hohensalzburg fu la rivolta dei contadini del 1525. Poi nulla più, anche perché con l’arrivo delle truppe napoleoniche Salisburgo si arrese senza combattere (e perciò la fortezza fu risparmiata). Con l’annessione all’Impero Asburgico divenne caserma e prigione, ma già da fine ‘800 con la costruzione della funicolare cominciarono le visite turistiche, proprio come ora.

Visita della fortezza

Panorama su Salisburgo dalla Fortezza Hohensalzburg
Il panorama su Salisburgo dagli spalti della Fortezza Hohensalzburg

Come detto, nella fortezza erano stipati centinaia di animali. Nella torre a nord c’era il toro, che non era un animale ma bensì un organo; suonato tutto assieme segnalava apertura e chiusura delle porte cittadine: sembrava facesse un forte muggito. Anche nella mia Bergamo succedeva. Sugli spalti sottostanti hai un panorama fantastico su Salisburgo: la Città Vecchia è ai tuoi piedi; peccato solo per il cielo grigio e uggioso di oggi! Col cielo azzurro la vista deve essere fantastica. Siamo nella zona del cortile centrale; al centro spicca un pozzo del 1539 e sul lato la chiesa di San Giorgio con bassorilievi gotici in marmo rosso. Però qui eravamo ancora fuori l’ingresso: un ponte levatoio (ora sparito) portava nel nucleo antico. Appena a destra la cappella romanica del 1140 con piccoli resti di affreschi.

Le Stanze dei Principi
La magnifica stube nelle Stanze dei Principi del Castello di Salisburgo
Dettaglio della magnifica stube nelle Stanze dei Principi

Un corridoio coperto con cannoniere conduce nel cuore della fortezza. Qui trovi le Stanze dei Principi, meravigliose stanze in stile gotico rimaste come il 1502; dimostrano che non aveva solo scopo militare, ma era anche la residenza dei principi-arcivescovi. Prima l’eccezionale Salone Dorato (Goldener Saal), salone delle feste con stemmi dipinti sul soffitto e tantissimo bottoni di legno dorato; di notte con le luci di candela simulavano il cielo stellato; aveva un loggiato ed ora fanno dei concerti. A fianco la Stube Dorata, con magnifica stufa del 1501; è verde, gialla blu con temi vegetali, religiosi, e personaggi come l’imperatore Massimiliano I. Fantastiche pure le decorazioni in legno intagliato e dorato in tutta la sala, con temi religiosi come la Madonna o scene di caccia. Segue la Camera da letto, che usava l’arcivescovo quando aveva ospiti (altrimenti risiedeva sotto); aveva la comodità del bagno che dava direttamente all’esterno. Questi tre ambienti valgono la visita alla fortezza Hohensalzburg.
L’ultima parte del tour è un classico percorso museale; ad esempio si parla delle guerre mondiali e dell’imperatore Francesco Giuseppe. Ma vedi 78 monete d’oro del ‘400 e finestre romaniche che erano state murate, scoperte per caso negli ultimi restauri. Un ultimo panorama su Salisburgo e la Stanza delle torture, poi usciamo scendendo.  

5.3 Passeggiata sul Mönchsberg

Panorama sul centro di Salisburgo dal Mönchsberg: che vista!
Il panorama su Salisburgo dal Mönchsberg

Scendiamo tra i portali che regalano ottimi scorci sulla fortezza, poi passiamo sotto la funicolare. Siamo sul Mönchsberg, il “Monte dei Monaci” che affianca il rilievo della fortezza; prende il nome dall’abbazia di San Pietro ai suoi piedi. È una zona con prati e boschi ricca di sentieri facili da percorrere; perciò salisburghesi e turisti vengono qui a rilassarsi. Anche noi facciamo una passeggiata nella natura. Passiamo davanti al WasserSpiegel, serbatoio idrico ora diventato Museo dell’acqua; pochi passi e dal bastione Richterhöhe ammiriamo mura trecentesche e viste panoramiche sulla fortezza; ma girandoti la vista spazia sul Leopoldskron e Hellbrunn! Continuiamo accanto a belle ville nella natura, fino a dominare case di design raggruppate; è una zona novecentesca, creata dopo il traforo nel monte. Ma il meglio viene quando appare improvvisa una super vista panoramica su Salisburgo, con la Città Vecchia davanti a te. Ammiri le 5 chiese, una dietro l’altra.

5.4 Pranzo allo Stadtalm

Birra weisse e bierfleisch, il mio pranzo allo Stadtalm a Salisburgo
Il mio pranzo allo Stadtalm

A fianco un ottimo luogo dove mangiare sul Mönchsberg : lo Stadtalm; significa “l’alpeggio della città” e difatti ha un’atmosfera rustica e semplice, con tavoli di legno all’aperto e ombrelloni; ma sempre con fantastica vista panoramica su Salisburgo! Per me va benissimo così. Ho ordinato una birra weisse e bierfleisch, ovvero gnocchetti spatzle bianchi col ragù alla birra; davvero gustosi, anche perché il ragù in realtà sono grossi pezzi di carne. Mentre mangiamo due gheppi volano sopra le teste e si posano sul tetto; siamo ad un passo dalla città, ma immersi nella natura!
Terminato il pranzo, usciamo dalle mura per continuare sulla strada. Due passi e siamo al Museo d’Arte Moderna, altro vanto di Salisburgo. Per questioni di tempo non entriamo, ma osserviamo le due opere del Walk of Modern Art fuori; è un percorso artistico con opere contemporanee sparse in tutta Salisburgo. Qui c’è una seduta circolare circondata da un muro, con buco in alto per osservare il cielo. A me lascia sempre perplesso. Anche da qui super panorama su Salisburgo: praticamente il Mönchsberg è un balcone affacciato sulla Città Vecchia (e non solo). Il cielo si sta aprendo: che vista magnifica!

5.5 Piazza Makartplatz

La Chiesa della Santa Trinità sulla Makartplatz di Salisburgo
La Chiesa della Santa Trinità sulla Makartplatz

Il Museo d’Arte Moderna ha un ascensore che sfruttiamo per scendere. Passiamo davanti al Museo di Scienze Naturali (Haus der Natur), un’altra delle principali attrazioni di Salisburgo; i bambini impazziscono per l’acquario! Noi però raggiungiamo il lungofiume e attraversiamo il Salzach sulla Passerella Marko Feingold, conosciuta come “Ponte dei Lucchetti”.
Sulla riva destra trovi subito la Casa Natale di Von Karajan, con statua dorata del direttore d’orchestra. Il grande edificio a destra è l’Hotel Sacher Salzburg, lussuoso hotel con pasticceria dove comprare la torta più famosa d’Austria (ma viennese). Invece oltre il trafficato incrocio si stende la Makartplatz. La piazza prende il nome da un pittore, ma qui si trova la seconda casa di Mozart (Mozart-Wohnhaus); distrutta da una bomba durante la guerra, è stata ricostruita ed ospita un piccolo museo. Sull’altro lato il prestigioso Hotel Bristol, costruito durante la Belle Époque, quando i turisti nobili cominciavano a visitare Salisburgo.

Chiesa della Trinità

Cupola ovale dipinta da Rottmayr della Chiesa della Santa Trinità di Salisburgo
La cupola ovale della Chiesa della Santa Trinità

In fondo alla Makartplatz spicca la Chiesa della Santa Trinità (Dreifaltigkeitskirche; ho già detto che il tedesco è difficile?!), prima opera di J.B. Fischer von Erlach a Salisburgo, nel 1694; giusto pochi anni dopo essere tornato dall’Italia. Si capisce: facciata concava e bianca, due campanili gemelli affiancati e la cupola incombente; somiglianza evidente con Sant’Agnese in Agone a Roma! L’architetto rielaborò di continuo la pianta a basa centrale (come dimostra la chiesa di San Carlo a Vienna); qui realizza una grande cupola ovale, dipinta internamente da Michael Rottmayr, altro grande artista dell’epoca. Ciò testimonia che i principi-arcivescovi avevano i mezzi economici per chiamarli. Poi l’interno è piuttosto semplice e bianco, con solo 4 affreschi degli evangelisti.

5.6 Giardini Mirabell

I Giardini Mirabell con vista sulla fortezza di Salisburgo
I Giardini Mirabell con vista sulla fortezza di Salisburgo

Un passaggio trasversale alla Makartplatz conduce al luogo più bello da visitare a Salisburgo: i Giardini Mirabell. Furono costruiti nel 1606 dal principe-arcivescovo Wolf Dietrich per la sua amante, dalla quale ebbe 15 figli; quindi aveva bisogno di spazio! Lui finì i suoi giorni prigioniero nella fortezza e nulla dell’epoca è rimasto. Infatti i Giardini Mirabell furono ridisegnati nel 1690  in stile barocco; ci lavorò anche J.B Fischer von Erlach: era instancabile! Sono coloratissimi giardini alla francese: le geometrie delle aiuole, i gruppi scultorei  e fontane, i fiori… tutto è meraviglioso! Visto che l’accesso è gratuito, sono frequentatissimi dai turisti come i grandi parchi di Parigi.
Prima incontri una fontana al centro e 4 statue di tema mitologico scolpite dall’italiano Ottavio Mosto: Enea e Anchise, Ercole che solleva Anteo, il rapimento di Elena e Proserpina rapida da Ade; la base sono i 4 elementi naturali. Davanti hai il palazzo, a destra l’Orangerie, mentre svoltando a sinistra trovi il Naturtheater, creato prima di Mozart con siepi di carpino che circondano un palco; mi ricorda quello della Villa Reale di Marlia vicino Lucca. Invece più avanti un ponte collega ad un bastione; è ciò che resta delle fortificazioni. Sopra vedi tante statue settecentesche di nanetti, super particolari! Rappresentano i 12 mesi dell’anno, un turco e poi le maschere della commedia dell’arte con Arlecchino. Alcuni posti sono vuoti, perché venduti nell’800 e non sono riusciti a ricomprarli tutti; ne mancano 11 su 28.

Lo Schloss Mirabell

Scalone d’Onore coi putti dello Schloss Mirabell a Salisburgo
Lo Scalone d’Onore coi putti dello Schloss Mirabell

Fulcro di tutto è il palazzo bianco che dà il nome ai giardini: Schloss Mirabell. Quello di Wolf Dietrich era modesto; nel Settecento il principe-arcivescovo Harrach volle una magnifica residenza barocca, opera dell’architetto Von Hildebrandt; però fu distrutta da un incendio nel 1818 e ricostruita nuovamente in stile neoclassico. Alcune parti si salvarono e puoi ancora ammirarle entrando nel palazzo; sono l’armonioso Scalone d’Onore, conosciuto come “scala degli angioletti” per i tantissimi putti in marmo e al primo piano la Marmorsaal (Sala di Marmo) con strabilianti dorature e decorazione in marmo (appunto); qui celebrano i matrimoni civili. Altra cosa conservata è la facciata verso i giardini, che con la fontana di Pegaso davanti regala una prospettiva unica verso la Città Vecchia e la fortezza di Salisburgo: foto imperdibile da scattare! Salendo sui gradini il giardino continua; trovi ad esempio una statua di Ballerina di Manzù (una delle 2 di Salisburgo).

5.7 Birreria degli Agostiniani

Cosa fare di tipico a Salisburgo? Andare alla Birreria degli Agostiniani
Una sala della Birreria degli Agostiniani

L’Austria è il terzo stato al mondo che beve più birra. Posso tralasciare questa tradizione locale? Assolutamente no. Non solo ho bevuto sempre birra durante i pasti, ma ho visitato un luogo speciale: la Birreria degli Agostiniani (Bräustübl), aperta dal 1621. Si trova sulla collina di Mülln, nuovamente oltre il fiume. In Augustinergasse c’è l’antico convento degli Agostiniani, dove di mattina producono birra, dalle 15:00 aprono al pubblico. Io sono arrivato alle 15:45 ed é già tutto pieno!!! Infatti è un luogo di aggregazione super popolare, specialmente d’inverno. Vieni qui e ti incontri; numerosi tavoli sono prenotati dallo stesso gruppo lo stesso giorno della settimana! Oppure trovi armadi dove lasciare il tuo boccale. Il posto è enorme: dentro le affascinanti sale con sedie in legno e lampadari e vetrate art nouveau ci stanno 1400 persone, mentre fuori 1200. È l’unica birreria di Salisburgo che spilla direttamente dalle botti di legno.

Come ordinare la birra

La Birreria degli Agostiniani è un luogo tipico dove andare a Salisburgo
Il mio boccale di birra alla Birreria degli Agostiniani

Se non piove o fa freddo sono tutti fuori, nel grande giardino alberato pieno di tavoli. Ci sono persone a perdita d’occhio e trovare posto è difficile se non ci vai presto. L’ideale è che mentre uno cerca un tavolo, l’altro paga e poi prende le birre. Mezzo litro costa solamente 3,60€!! Inoltre puoi comprare da mangiare o portartelo comodamente da casa; gli Austriaci sono avanti.
Finalmente arriva il mio boccale, dal colore anonimo; ma l’importante è il contenuto! La birra fresca è poco gasata, scende dolcemente in gola; fa caldo, quindi è perfetta. La Birreria degli Agostiniani è un luogo tradizionale: stare qui ti fa sentire salisburghese!
Comunque fuori trovi anche la chiesa degli Agostiniani in stile barocco, ma con Madonna del ‘400 sopra l’altare. Due delle 4 stupende cappelle laterali sono dei fratelli di Wolf Dietrich: le riconosci dallo stemma. In fondo a destra una splendida croce romanica.

5.8 Cimitero di San Sebastiano

Il Cimitero di San Sebastiano è un tesoro da vedere a Salisburgo
Una galleria del Cimitero di San Sebastiano

Ritorno sulla riva destra per visitare un altro luogo affascinante. Oltre la Makartplatz, imbocco l’effervescente Linzer Gasse, via con negozi e tanta gente. In uno spiazzo a sinistra ci sono getti d’acqua per bambini; sul fondo vedi un campanile barocco, della chiesa di San Sebastiano. Il portale è stupendo, ma alle spalle nasconde un tesoro nascosto di Salisburgo: il cimitero di San Sebastiano (Friedhof St. Sebastian); è un camposanto in stile italiano con cappelle allineate nel perimetro quadrato e all’interno tombe tra prato e alberi; al centro la cappella circolare di Wolf Dietrich con sorprendenti maioliche coloratissime. Mi ha ricordato il cimitero di Staglieno a Genova. In questo cimitero c’è un monumento per Paracelso, studioso che visse a Salisburgo; è alla base della farmacologia moderna. Inoltre sono sepolti i parenti di Mozart; lui essendo morto lontano fu sepolto in una fossa comune… quindi non ha una tomba!

5.9 Convento delle Benedettine

Il Convento delle Benedettine di Salisburgo (Stift Nonnberg) affascina i visitatori
All’interno del Convento delle Benedettine

Il pomeriggio sta terminando, ma ho un ultimo posto affascinante che voglio visitare. Così attraverso di nuovo il fiume, ammiro di nuovo la vista dal ponte e raggiungo la Città Vecchia; poi mi inerpico sulla strada verso il castello, passando oltre lo Stiegl-Keller. Finalmente la strada spiana e rifiato; ma non posso fermarmi perché il Convento delle Benedettine (Stift Nonnberg) chiude alle 19. Sono arrivato in tempo per una visita veloce. All’esterno c’è un piccolo cimitero curato. Oltrepassato lo splendido portale entri nella chiesa gotica quattrocentesca; gli occhi vanno subito sulla magnifica pala d’altare. Il convento fu fondato da San Ruperto per ospitare la nipote, Santa Erentrude, che è sepolta nella cripta; ma ciò che vedi è la ricostruzione di metà Quattrocento, dopo un devastante incendio. Però conserva affreschi romanici del XII secolo. È il più antico convento femminile al mondo e ogni mattina alle 6:45 le suore cantano.

5.10 Concerto al Mozarteum

La Sala Grande del Mozarteum di Salisburgo, stile art nouveau
La magnifica Sala Grande del Mozarteum

Seconda sera a Salisburgo e secondo spettacolo del Festival di Salisburgo. Stavolta la location è il Mozarteum, uno dei conservatori più importanti d’Europa ed intitolato a Mozart (ovviamente). Si trova sulla riva opposta del fiume, vicino ai Giardini Mirabell. La Sala Grande (Grosser Saal) è magnifica: tutta bianca con decorazioni art nouveau dorate. Alcune donne salisburghesi vengono in abito tradizionale: sono bellissime.
Stasera è un concerto solistico di tre artisti, uno dopo l’altro. Il virtuoso del violoncello Jean-Guihen Queyras suona con gli occhi chiusi, posseduto dalla musica; il volto fa espressioni buffe, mentre la mano sinistra danza sulle corde e la destra padroneggia dolcemente l’archetto. Veramente meraviglioso. Ti fa venire voglia di iscriverti ad un corso domani, tanto lo fa sembrare facile e celestiale. Le note di uno solo strumento riempiono l’aria ammaliando gli spettatori. Poi si è esibita la malinconica viola di Tabea Zimmermann, con diversi pezzi che terminano improvvisamente. Gran finale, il delicato violino di Isabelle Faust che ha diffuso note soavi e argentee. È divertente che alla fine l’artista esce e poi rientra diverse volte con la faccia sorpresa per ricevere gli scroscianti applausi.

5.11 Tramonto spettacolare dal Kapuzinerberg

Dove vedere il tramonto a Salisburgo? Sul Kapuzinerberg, il “Monte dei Cappuccini”
Lo spettacolare tramonto dal Kapuzinerberg

Terminato il concerto, trovo Salisburgo nell’ora blu. Anche questa parte della città è affascinante. Oltrepassiamo un portale sulla Linzer Gasse; la strada è in ripida salita: fai molta fatica. Infatti stiamo salendo sul Kapuzinerberg, il “Monte dei Cappuccini”; praticamente fronteggia il rilievo della fortezza, sulla riva destra del Salzach. Dopo un tornante finalmente la strada spiana: da qui hai una vista favolosa sui tetti di Salisburgo al tramonto, col cielo rosso in lontananza che si mischia alle nuvole ed esalta i campanili; le strade illuminate sembrano dorate: atmosfera e panorama spettacolare! Siamo sulle antiche fortificazioni del monte; qui infatti c’era un castello, poi trasformato nel Convento dei Cappuccini che gli dà il nome. Ora è chiuso (peccato: ha una bella chiesa), ma proprio sotto trovi la Hattwer bastei, bastione voluto dall’arcivescovo Lodron. Non ha più scopi militari, ma regala una vista strepitosa anche sul castello e il fiume totalmente immersi nella notte.
Il Kapuzinerberg è l’area naturalistica di Salisburgo: puoi camminare in completo relax e c’è pure un branco di camosci! Incredibile.

5.12 Cena da Zum Fidelen Affen

Cosa mangiare a Salisburgo? L'affensteak del ristorante Zum Fidelen Affen
L’affensteak del ristorante Zum Fidelen Affen

Scendiamo di nuovo tra le vie. Bambini giocano coi getti d’acqua in Stefan-Zweig-Platz; a fianco c’è il ristorante tradizionale Zum Fidelen Affen, che abbiamo prenotato precedentemente: altrimenti sarebbe stato pieno! Fuori ha un dehors tranquillo, mentre l’interno è tutto in legno; le balaustre ricavano spazi riservati. Per cena ho preso il loro piatto tipico Affensteak che fanno dal 1989; “affen” significa scimmia, ma ovviamente non è bistecca di scimmia, ma di maiale; come contorno tante verdure colorate. La scimmia è pure nella loro insegna, con in mano un bicchiere di birra; ovviamente l’ho presa anche io. Ho mangiato molto bene.

 

6. Cosa vedere nei dintorni di Salisburgo

Cosa fare nei dintorni di Salisburgo? Un giro in battello sul Wolfgangsee
Cosa fare nei dintorni di Salisburgo? Un giro in battello sul Wolfgangsee

Il terzo giorno in Austria lo dedico a visitare i dintorni di Salisburgo. Ci sarebbero tanti luoghi interessanti nel Salisburghese con piccoli paesi pittoreschi e castelli; alcuni li ho visti arrivando in treno. A me sarebbe piaciuto andare alle miniere di sale di Hallein; l’ ”oro bianco” è stata la base della ricchezza dei principi-arcivescovi e c’è un percorso con trenino che le attraversa; non è nemmeno l’unica miniera visitabile. Anche l’Hangar-7 della Red Bull col Museo degli Aerei presso l’aeroporto deve essere stupendo. Ma io ho raggiunto una delle più grandi meraviglie della natura dell’Austria: il lago Wolfgangsee, assolutamente da vedere nei dintorni di Salisburgo. Siamo nella regione dei laghi, il Salzkammergut, ad est di Salisburgo, al confine tra Salisburghese e la regione dell’Alta Austria. Il Wolfgangsee è una zona turistica fin dall’800, grazie all’imperatore Francesco Giuseppe. 

6.1 Colazione nella terrazza dell’Hotel Stein

La terrazza dell'Hotel Stein offre un super panorama su Salisburgo
La super vista dalla terrazza dell’Hotel Stein

Il mio terzo giorno a Salisburgo e dintorni è stata una giornata sfortunata: il cielo grigio e la pioggia mi hanno accompagnato fin dalla colazione all’Hotel Stein; questo meteo era previsto, ma ha comunque ha rovinato il super panorama dalla terrazza spalancata sul fiume, con la Città Vecchia e la fortezza di fronte a te; chissà che vista meravigliosa deve essere con sole e cielo azzurro! È un posto lussuoso e per i visitatori la colazione a buffet costa 29,80€. Però puoi prendere anche solo un caffè (caro), ma un panorama del genere vale il prezzo! Del resto se la vista è fantastica anche col cielo terribilmente grigio

6.2 Sankt Gilgen

Fontana di Mozart nella piazza di Sankt Gilgen in Austria
La Fontana di Mozart nella piazza di Sankt Gilgen

In auto con Katrin dell’ente del turismo Salzburgerland andiamo a Sankt Gilgen (o St. Gilgen), grazioso paesino sul lago Wolfgangsee. Puoi arrivarci anche in autobus con la linea 150. Attraversi paesaggi tranquilli con boschi e prati verdi e passi davanti alla sede centrale della Red Bull, con particolari tetti orientaleggianti a pagoda; del resto il padrone (morto da poco) risiedeva proprio a Salisburgo.
Sankt Gilgen è la località turistica più grande del Salzkammergut e centro termale. Era il paese della madre di Mozart e dove visse la sorella; perciò nella piazza centrale trovi la Fontana di Mozart e una Mozarthaus. Ma soprattutto Sankt Gilgen è un pittoresco paese in stile alpino, con case affrescate e balconi in legno pieni di fiori; spesso i tantissimi fiori ammassati nei cortili regalano stupende macchie di colori. Eccezionale da fotografare, ma non devono essere semplici da gestire. Al centro trovi la chiesa di Sant’Egidio.

6.3 Il Wolfgangsee

Cosa fare nei dintorni di Salisburgo? Giro in battello sul Wolfgangsee
Casa affacciata sul lago Wolfgangsee

Sankt Gilgen è un centro per sport acquatici e porto lacustre. Proprio il lago ti colpisce immediatamente: il Wolfgangsee ha un fantastico colore celeste; qui dicono colore caraibico, simile al Lago di Tenno in Trentino.
Noi facciamo proprio un giro in barca sul Wolfgangsee: acquistiamo i biglietti e salpiamo. Il battello solca le acque regalando super viste sulle sponde: difatti il lago è allungato, ma stretto. Sarà la pioggia, ma tutto è tranquillissimo. Umidità e nuvole avvolgono i monti attorno; i paesaggi hanno il verde scuro della natura, verde chiaro dei prati e l’azzurro del lago. Presto vedi una grande roccia a picco sul lago; la usano per tuffarsi o per le scalate: sono pazzi! Dopo appare una grande scuola gialla (chissà che bello studiare lì!), seguita da tante piccole case in legno, ognuna con una rimessa per la barca. Col sole il Wolfgangsee deve essere un posto meraviglioso!

6.4 Il treno a cremagliera per lo Schafberg

Cosa fare nei dintorni di Salisburgo? Prendere il treno a cremagliera dello Schafberg
Il treno a cremagliera del monte Schafberg sale nella natura

Sbarchiamo a Sankt Wolfgang, nella stazione St. Wolfgang SchafbergBahn. Infatti qui c’è la stazione di partenza dello storico treno a cremagliera che sale sul monte Schafberg, giusto sopra al paese. La stazione è nuovissima, con una locomotiva antica in mostra. Salire e scendere costa 47,60€ a persona. Proprio oggi festeggia 130 anni dal viaggio inaugurale. Tuttora circolano una volta al giorno 3 vetture originali del 1893, ma per questioni ecologiche sono meglio i treni moderni.
Il treno impiega 35 minuti a salire: è il tempo giusto per ammirare i paesaggi, i panorami e la vista; insomma ti godi l’esperienza! Non è solo un mezzo di trasporto. All’inizio hai una strepitosa vista sul lago celeste in basso, poi entri nel bosco (e nelle nuvole oggi) e giri attorno al monte. Alla penultima fermata puoi scendere per raggiungere la vetta con un’ora di trekking; visto che continua a piovere, noi stiamo su.

In cima al monte Schafberg

L’Hotel Schafbergspitze sotto la pioggia, in cima al monte Schafberg
L’Hotel Schafbergspitze sotto la pioggia, in cima al monte Schafberg

In cima a 1783m trovo una tempesta di vento e pioggia; fa pure freddo! Ma soprattutto nessuna vista mozzafiato sui laghi attorno al monte Schafberg; si vede appena l’Hotel Schafbergspitze, mentre la casetta sulla punta è invisibile: quella è la foto tipica da scattare da lì. Per raggiungere l’hotel sto attento a non farmi portare via l’ombrello dal vento; ciò nonostante, mi bagno tutto! Giornata da lupi…però sempre meglio dell’escursione sull’Etna di aprile! La montagna riserva sorprese anche d’estate. Per tirarmi su di morale, nel rifugio/ristorante ordino un pezzo di torta Topfenstrudel con cagliata dolce: troppo stopposa per me. Anche il cappuccino è così così, ma almeno mi scaldo. Alle 12:05 scendiamo; il vento ancora più forte mi ribalta l’ombrello! Ma ha aperto un po’ la vista: finalmente intravvedo il lago celeste in basso! Così scendendo faccio qualche foto e video; posso solo immaginare quanto sia meraviglioso col bel tempo.

6.5 Pranzo a Sankt Wolfgang

Trota alla mugnaia del Rössl Seerestaurant
La trota alla mugnaia del Rössl Seerestaurant

Ritornati ai 548m di Sankt Wolfgang senza vento sembra che faccia caldo; ma sotto la pioggia il bel lungolago con aiuole e panchine rimane malinconico. Nella vista sul paese spicca un resort di architettura contemporanea che contrasta con la chiesa. Noi camminiamo sotto l’ombrello proprio per raggiungere la zona della chiesa, passandoci accanto per raggiungere il Markt, la piazza principale di Sankt Wolfgang. Qui ci sono edifici in stile alpino, con balconi in legno e fiori. Sono soprattutto hotel, come il Weissen Rössl; noi pranziamo proprio nel loro ristorante con terrazza vista lago: il ssl Seerestaurant. La terrazza è coperta ed entra qualche spiffero; oggi la vista non è granché (ovviamente). Ho preso la trota alla mugnaia (meunière) pescata nel Wolfgangsee con una birra Trumer, anch’essa della zona. Molto buona. Bello che i camerieri sono in vestito tradizionale; aiutano a rendere l’atmosfera accogliente e calda (nonostante il meteo).

6.6 Visita di Sankt Wolfgang

Graziosa casa in stile alpino con fiori di Sankt Wolfgang in Austria
Una graziosa casa con fiori di Sankt Wolfgang

La piazza Markt termina con un piccolo attracco con vista sul Wolfgangsee. Anche questo è bello e curato; del resto St. Wolfgang è molto turistica: ha 2.900 abitanti e fa 300.000 pernottamenti. È famosa anche in Estremo Oriente per un film girato qui; infatti noto diversi turisti asiatici. La celebre Halstatt è vicina. Ma qui il turismo cominciò già a metà Ottocento, quando soggiornava l’imperatore. Proprio l’imperatore Francesco Giuseppe volle sia il treno per il monte, sia i battelli sul lago. Veniva qui in vacanza e voleva divertirsi; stanco di farsi portare in spalla, ordinò la creazione della ferrovia. Diede il via al turismo dell’aristocrazia viennese, che poi raggiungeva anche Salisburgo. Sarà per quello, ma Sankt Wolfgang sembra ferma nel tempo, in un meraviglioso stile alpino-mitteleuropeo. Tante case sono decorate da fiori, edera rampicante, mentre gli edifici più antichi hanno affreschi sulle facciate. Insomma è piccola, ma ha grande fascino.

La chiesa di Sankt Wolfgang

La chiesa di Sankt Wolfgang, da vedere sul Wolfgangsee in Austria
Il fascino cupo e mistico della chiesa di Sankt Wolfgang

Il cuore del paese è la chiesa di Sankt Wolfgang, col campanile che si vede da lontano, sia da terra che dal lago. Dentro è inaspettatamente grande per un piccolo paese; il motivo è che nel Medioevo San Volfango (Sankt Wolfgang) era molto venerato: la chiesa era sede di pellegrinaggio! Perciò la forma è stranissima: prima a due navate, poi diventa una; infatti fu costruita coi soldi dei pellegrini, aggiungendo parti di volta in volta. E perciò a Sankt Wolfgang trovi tante fabbriche di pan di zenzero: era un cibo economico per i pellegrini, provenienti soprattutto dalla Baviera. La chiesa è ricca e sorprendente. Fu proprio il santo a costruire una cappella nel X secolo, diventato l’attuale santuario nel Quattrocento. Lo stile gotico è mischiato al barocco, dando grandissimo fascino. Sarà per il cielo cupo, ma l’interno scuro aumenta il misticismo. Gli sguardi sono attirati dal grande altare tardogotico di Michael Pacher, che unisce pittura, scultura e architettura; il polittico mostra scene della vita di San Volfango e della vita di Cristo, intagliate e dorate. Stupendi anche gli altari barocchi. La chiesa di Sankt Wolfgang è un inaspettato tesoro d’arte!

6.7 Cena al Ristorante Goldgasse

Dove mangiare a Salisburgo? Wiener snitzel al Ristorante Goldgasse
La wiener snitzel del Ristorante Goldgasse

La pioggia non cessa; perciò riprendiamo subito il battello e torniamo a Salisburgo. Giusto il tempo di comprare un magnete per la mia collezione e torno in hotel: il mio viaggio a Salisburgo sta per finire. Prima di tornare in stazione però mi fermo a cena al Ristorante Goldgasse (Gasthof Goldgasse), ai piedi dell’hotel. Per festeggiare ordino un aperol spritz e mi portano un antipasto con pane, speck e due salse. Poi arriva un tipico piatto austriaco che mi fa sentire a casa: la wiener schnitzel, ideale prima di tornare in Lombardia; sono cresciuto con la cotoletta alla milanese! Però c’era un po’ troppo burro per i miei gusti, specialmente nelle patate. Comunque mangiare tranquilli col tavolino in strada è molto piacevole, specialmente nell’ora blu. Il servizio è di alto livello, così come l’hotel del resto. Perciò il conto è sopra la media, ma ci sta.

 

7. Conclusioni

Vista di Salisburgo di notte dal Kapuzinerberg
Vista di Salisburgo di notte dal Kapuzinerberg

Il treno che viaggia nella notte è l’occasione giusta per ripensare a questo viaggio a Salisburgo e dintorni. Meteo a parte, sono stati 3 giorni perfetti: avevo alte aspettative per Salisburgo ed è riuscita a batterle! Accade di rado: Salisburgo mi ha davvero sorpreso. Del resto è una città storicamente indipendente, dove i principi-arcivescovi hanno coltivato commerci e le arti; perciò Mozart divenne così bravo: ebbe un terreno fertilissimo. Per di più i ricchi principi-vescovi attirarono artisti importanti – specialmente italiani – che abbellirono la città; il fascino colpisce ed attira tanti turisti italiani. Queste opere ispirarono e continuano ad ispirare, visto che Von Karajan è morto da poco. Ora col Festival di Salisburgo la città diffonde musica/opere di qualità.
Ho trovato solo 3 piccoli difetti a Salisburgo: è più cara della media, i croissant sono da farcire (e quindi ti sporchi) e poi gli escrementi dei cavalli delle carrozze turistiche in giro; al contrario di Siviglia, qui non c’è una sacca dietro per raccoglierli e cadono per terra. Non è bello, anche se poi puliscono le strade, perché la mattina sono impeccabili.
Comunque architetture, panorami e scorci, arte e storia, negozi tradizionali… Salisburgo ha tutto ciò che cerco in una città. In più ha un’atmosfera vivace dove tutti si conoscono e si salutano allegramente, come se fossero in un borgo. Sembra un mondo ideale e utopico, da film americano. Per tutto questo Salisburgo è super consigliata!

 

Hai capito cosa vedere a Salisburgo e dintorni in 3 giorni? Spero di sì e ti possa ispirare un viaggio in Austria. L’importante è che se ci vai e scatti foto super dal monte Schafberg, non me le invii: rosicherei troppo! 😉 
Se avessi domande o commenti scrivili sotto. Seguimi sui miei canali social.

 

Un grande ringraziamento a Ines di VisitSalzburg e Nadine e Katrin di Salzburgerland

 

Video:

Suona il carrillon di Residenzplatz

Grotta nei Giardini di Hellbrunn

Il teatro meccanico dei Giardini di Hellbrunn

Ragazzi fanno surf sull’Almkanal

Salita con la Funicolare di Salisburgo

In battello sul Wolfgangsee

Vista del Wolfgangsee celeste dalla vetta del monte Schafberg

…poi a metà discesa dal treno del monte Schafberg

Dentro la chiesa di Sankt Wolfgang

Sankt Wolfgang sotto la pioggia battente

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2 pensieri su “Cosa vedere a Salisburgo e dintorni in 3 giorni in Austria

  1. Felicia

    Ma che meraviglia! In tre giorni hai visitato tutto questo👏👏👏
    Io c’ero stata da ragazzina ma non ricordo tanto, solo le Palle di Mozart😅
    Complimenti per l’ articolo Simone perché riesci sempre ad essere così coinvolgente!
    Si vede tutta la passione che ci metti😊🖐

    1. Srake

      Grazie per le tue parole dolci! In estate è più facile perché le giornate sono lunghe…. Comunque sì, cammino tantissimo in giro! Poi se hai davanti una città meravigliosa e sorprendente come Salisburgo nemmeno ti stanchi…. Vorresti che il sole non tramontasse! 😃

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