Cosa vedere a Spalato e dintorni, cuore della Dalmazia

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La Croazia è una terra che adoro! Essendo stato incantato dalla bellezza di Dubrovnik e dei suoi dintorni, ho approfittato appena possibile delle offerte di Volotea per prenotare un altro volo e scoprire altri angoli meravigliosi della Dalmazia. Questa volta sono andato un pochino più a nord (200 km): ti racconto cosa vedere a Spalato e le bellezze da visitare nei dintorni: prima Klis, Salona e Trogir e poi il centro della Dalmazia. Una vacanza da sogno in Croazia che consiglio a tutti.

  1. Introduzione
  2. Il Palazzo di Diocleziano
  3. 1° giorno: Spalato
  4. 2° giorno: il resto di Spalato
  5. I dintorni di Spalato
  6. Conclusioni

Cosa vedere a Spalato

1. Introduzione

Arrivando a Spalato si vede spiccare alto sopra ai tetti il campanile romanico simbolo di Spalato
Una vista di Spalato dal porto col campanile che spicca

Arrivando in aereo si sorvolano le isole della Dalmazia disposte come pezzi di un puzzle attorno al blu intenso del mare. Il verde della vegetazione si alterna al chiarore della roccia brulla di queste terre; lungo la linea di costa paesi e città appollaiate come uccellini sui rami, quasi leggeri; qua e là si vedono cave della famosa pietra dalmata.
Una volta atterrato, il modo più semplice e economico per raggiungere Spalato è prendere l’autobus. Prima però cambio gli euro in kuna: all’aeroporto ho incontrato sempre un ottimo tasso; nel minuscolo aeroporto consiglio Splitska banka in fondo a destra. In città comunque si cambia meglio.
I pullman per la città si prendono uscendo sulla sinistra e costano 30 kune. Il tragitto è rapido e si scorge subito il mare sulla destra; dopo 10 minuti sulla collina spuntano lo stadio e i palazzoni chiari della periferia industriale che occupa ormai tutta la penisola di Spalato; passandoci vicino rivelano la loro bruttezza moderna. Lo stradone curva verso sinistra e si infila in città, sfiorando le mura rimaste per raggiungere la stazione degli autobus vicino al porto. Poco prima di arrivare ecco sbucare alto il campanile romanico bianco, simbolo di Spalato. Lascio subito le valigie e mi getto alla scoperta. Vieni con me!
spalato croazia

 

2. Il Palazzo di Diocleziano

Spalato è eccezionale: l'unico caso al mondo di città sorta attorno ad un palazzo, il Palazzo di Diocleziano
Scorcio del cuore di Spalato

Spalato è eccezionale: è l’unico caso al mondo di città sorta attorno ad un palazzo, il Palazzo di Diocleziano, imperatore romano del III-IV secolo famoso per le persecuzioni dei cristiani: più o meno un terzo dei santi è “merito” suo! Il nome Spalato però è greco, perché fu fondata dagli Achei, probabilmente di Sparta. Sono state trovate le fondamenta della città greca sotto al palazzo; Diocleziano la rase al suolo sfruttando proprio le fondamenta costruite sulla roccia dalmata. Il palazzo era (ed è) di 40.000 mq, circondato da mura e possenti torri come fosse un accampamento; del resto Diocleziano era un militare. Metà era per l’imperatore e metà per le 20.000 persone che lo accompagnarono; le due parti divise dal cardo e dal decumano si incontrano tutt’ora nel Peristilio, l’area comune che serviva per le adorazioni ed adesso è il salotto della città. Osservando le alte colonne in granito egiziano si può immaginare lo splendore di un tempo: gli edifici dovevano lasciare senza parole! Per tutto ciò è Patrimonio Unesco.
palazzo di diocleziano a spalato

2.1  Storia del Palazzo

L'antico Palazzo di Diocleziano è ora il cuore di Spalato, città principale della Dalmazia.
Due studenti vestiti da soldati romani nel Peristilio

Il palazzo ha avuto una storia tribolata: dopo la tranquilla morte di Diocleziano (unico imperatore romano che abdicò), vi trovò la morte l’ultimo imperatore; seguirono 3 secoli bui, in cui probabilmente venne in parte spogliato delle ricchezze. Con la distruzione della vicina Salona da parte degli Avari, ripararono qui i 2-3.000 sopravvissuti (ormai tutti cristiani): per paura di altre invasioni per 30-40 anni abitarono nei sotterranei. A poco a poco, hanno cominciato a popolare la parte superiore vendicandosi del malvagio Diocleziano: così distrussero i simboli dell’imperatore, a partire dalla tomba. Riciclarono i materiali del palazzo per costruire le proprie case e bucarono i pavimenti per farne latrine: la “merda” (come dice la mia guida Dino, personaggio super!) e il tufo scioltosi col tempo per l’umidità, hanno conservato per oltre un millennio tutto ciò che avevano buttato nei sotterranei, consegnandoci tantissimi reperti come i resti della tomba e 12 sfingi, scambiate erroneamente per simbolo imperiali e perciò fatte a pezzi; due di esse si trovano ora accanto alla cattedrale e al battistero.
Col passare dei secoli le forme perfette della città romana sono andate perse: pure il decumano (=dieci mani, ovvero persone armate affiancate: era la grandezza classica delle città) non è più rispettata perché nel medioevo tutti vollero abitare dentro le mura del palazzo, stringendo le vie; lo dimostrano gli archi romani rimasti che adesso terminano nella casa di qualcuno. Puoi osservarlo da Riva: le colonne del porticato che dava sul mare sono state inglobate nella pietra delle case.
palazzo di diocleziano spalato

2.2  Il Trono di Spade

Spalato è stata una delle location per le riprese del Trono di Spade
I manichini di Daenerys e Jon Snow in un negozio del Trono di Spade

Non lo sapevo prima di venire, ma anche Spalato è stata una delle location del Trono di Spade; dopo aver visitato i sotterranei del Palazzo di Diocleziano capisco benissimo la scelta! Girando la città si incontra persino un museo e diversi negozi dove comprare i prodotti ufficiali, dalle magliette alle tazze a cianfrusaglie varie; come già a Dubrovnik, trovi i manichini dei personaggi a grandezza naturale, compreso Tyrion il nano, oppure proprio il Trono per una foto (se compri qualcosa). Passeggiando tra le vie si incrocia pure qualche faccia da Trono di Spade, un po’ inquietante. La serie TV ha aumentato del 30% i visitatori di Spalato: incredibile per una città già turistica!
trono di spade spalato

 

3. 1° Giorno: Spalato

Dal Campanile di Spalato c'è la vista più bella della città della Dalmazia
La vista verso ovest dal campanile di Spalato coi tetti rossi della città

Il Palazzo di Diocleziano ora è il cuore storico di Spalato, assieme a due piazze medievali costituitesi appena fuori sul lato ovest. La visita deve partire da qui: ha grande fascino, con viuzze e piazzette nascoste e piene di turisti; le 4 porte sono sempre aperte e sono l’unica via per accedervi.
Un modo per conoscerlo è girare a zonzo per le vie in cerca di meravigliosi dettagli e splendidi scorci; è come un grande borgo quadrato: puoi andare alla scoperta di ogni suo angolo e vederlo mutare nel corso del giorno e con la movida serale. Però ti consiglio una visita guidata per comprendere al meglio la storia di Spalato; non solo ti può mostrare dove sono state girate la 4-5° stagione del Trono di Spade, ma svelare le pietre dei sotterranei intagliate per incastrarsi perfettamente o il sistema delle fognature che sfruttava la marea marina. C’è una parte sotterranea visitabile solo a pagamento, con le architetture che ricalcano quelle dei piani superiori: Diocleziano volle infatti che il palazzo svettasse sopra a tutti. Questa parte superiore invece è stata rovinata pure dalla Seconda Guerra Mondiale rimanendo scoperchiata, ma è visitabile liberamente arrivando dal lato della Cattedrale.
La cosa che mi ha più colpito è il Vestibolo circolare del palazzo dove Diocleziano si mostrava al popolo, con un buco circolare che l’ha reso perfetto per le scene del Trono di Spade; un tempo era ricoperto da foglie d’oro, in modo che la luce si irradiasse esaltando la figura dell’imperatore. Del resto Diocleziano fu il primo a dichiararsi imperatore assoluto, Dio in terra come i Faraoni egiziani (da lì l’amore per le sfingi).
palazzo di diocleziano

3.1  La Cattedrale

Cosa vedere a Spalato? Di sicuro la Cattedrale di San Doimo, l'ex mausoleo di Diocleziano.
L’altare barocco della Cattedrale di Spalato, ex mausoleo di Diocleziano

Cosa vedere a Spalato? Di sicuro la Cattedrale di San Doimo! Si entra dal retro, scendendo una scalinata: prima il presbiterio, con il meraviglioso coro duecentesco intagliato in legno; poi gli sguardi per i 4 angeli barocchi dorati ti portano alla sala ottagonale, quello che era il mausoleo di Diocleziano. Dino la guida reputa che il mausoleo sia stato costruito come un tempio di Iside, circolare perché rappresenta la fine e l’inizio nell’attesa di risorgere come il Dio egizio. È il colmo che la casa dell’imperatore che più ha perseguitato i cristiani è ora una cattedrale che è rimasta in gran parte come lui l’ha voluta! Le colonne corinzie, i fregi e i medaglioni coi ritratti della famiglia dell’imperatore sono originali, mentre sono state ricavate 2 cappelle laterali, con due arche con rilievi che sono capolavori medievali; l’altare maggiore invece è barocco. Meraviglioso pure il pulpito esagonale in pietra. La forma decisamente insolita è affascinante, così come le scene evangeliche del 1214 intagliate nei portoni. Ha pure un piccolo museo, che si visita all’inizio.
cattedrale di san doimo

3.2  Il Campanile

Il campanile di Spalato ha una scalinata vorticosa in stile Escher
L’interno del campanile: vorticoso in stile Escher

Uscendo si trova la scalinata che porta sul campanile romanico, simbolo di Spalato. Non è il massimo per chi soffre di vertigini (come me), perché la scalinata è aperta verso l’interno, ma i gradini in metallo sono stabili; quindi la salita vorticosa in stile Escher è fattibile (se non si guarda giù). Si sta peggio in cima, vista la piattaforma esile ed affollata di gente che fotografa o si fa selfie. Però c’è la più bella vista di Spalato! Tra le colonne giallastre per il sole spunta davanti il mare azzurro, con le tante barche ormeggiate nel porto; sulla destra il monte Marjan, mentre dietro il profilo della penisola e i monti circostanti. Però il meglio è il Palazzo di Diocleziano che si stende sotto, tra i tetti rossi… Che bello il buco tondo del vestibolo da qui! È più difficile scendere, ma mi sono incollato ad un grosso tizio fissando le sue spalle! 😉
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3.3  Il Peristilio

Il luogo più bello di Spalato è il Peristilio, cuore dell'antico Palazzo di Diocleziano
Il magnifico Peristilio, vuoto come accade solo la mattina presto

Il luogo più bello di Spalato è però il Peristilio, la mattina presto vuoto, poi di giorno sempre assediato dai turisti che si siedono sui gradoni urlando, chiacchierando ad alta voce e sorseggiando un drink portato dal bar di fronte; quasi un peccato, visto che sembra un anfiteatro dove ammirare in silenzio lo spettacolo della bellezza delle millenarie colonne e arcate.
Danno un colpo di colore due ragazzi vestiti da legionari romani che fanno le foto coi turisti divertiti: sono studenti e accettano mance per sostenere gli studi, ma così facendo promuovono la città e regalano foto indimenticabili.
L’unico neo alcuni palazzacci moderni che hanno lasciato costruire: sono un pugno in un occhio tra le vie in pietra, come i finestroni in vetro della banca proprio sul Peristilio! Diciamo che i Croati in quanto a restauri non sono eccezionali: ho trovato pure qualche pietra nuovissima – quasi tagliente – inserita accanto ad altre pietre erose dal tempo; evidentemente qui non usano invecchiare i materiali per renderli simili agli antichi.
peristilio spalato

3.4  Il Battistero

Il Battistero di San Giovanni di Spalato era il tempio di Giove del Palazzo di Diocleziano
L’interno del Battistero di San Giovanni

Con lo stesso biglietto d’entrata della cattedrale si può visitare anche il Battistero di San Giovanni, appena oltre il Peristilio; era il tempio di Giove, ovvero dell’imperatore stesso in vita; gli altri due nei paraggi, di Cibele e Venere, sono invece andati persi. È rialzato da terra e c’è un bel frontone d’ingresso, ma l’interno molto spoglio delude: solo un paio di tombe di vescovi e i plutei scolpiti che costituiscono la fonte battesimale a forma di croce; dentro monete e banconote lasciate dai turisti di tutto il mondo. L’ultima decorazione è una statua di San Giovanni di Ivan Mestrovic davanti al muro di fondo.
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3.5 La Porta Aurea

La Porta Aurea è l'ingresso principale dell'antico Palazzo di Diocleziano a Spalato
Tratto di mura del Palazzo di Diocleziano con la Porta Aurea

Altro posto imperdibile è la Porta Aurea, l’entrata principale a nord del palazzo di Diocleziano: era così chiamata perché la più adornata, con statue e decorazioni. Poco è rimasto e nell’XI secolo è stata ricavata al primo piano la chiesetta di San Martino; però qui si possono ammirare bene le mura con i torrioni quadrati che circondano tuttora il Palazzo e dove altri studenti vestiti da Romani concedono foto.
Fa da cornice un piccolo parco con la immensa statua del vescovo Ninski (sempre di Mestrovic), fotografatissima. Oltre invece si estende la città moderna, senza particolare bellezza.
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3.6 La Porta Argentea

La Porta Argentea è la bella entrata del Palazzo di Diocleziano di Spalato
L’affascinante passaggio della Porta Argentea

Seguendo le mura esternamente si arriva alla porta est, la Porta Argentea; qui ogni giorno si svolge un mercato dove trovare cibo, frutta freschissima da mangiare o souvenir (anche se rovina la vista delle mura). È la mia entrata preferita, perché bisogna scendere alcuni gradini per vedere spalancare la vista del Palazzo, come si fa quando si entra a teatro.
Accanto c’è la Chiesa di San Domenico, purtroppo bombardata nella seconda guerra mondiale; si nota che è tutto nuovo: gli unici resti sono altari e quadri ai lati e la zona dell’altare con qualche resto barocco; molto particolari invece le raffigurazioni della Via Crucis con dipinti ultramoderni, affascinanti per il loro contrasto.
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3.7 La cena

Dove mangiare a Spalato? Io consiglio via Petrova, piena di ristoranti interessanti
Il risotto ai frutti di mare di Bistro Toc

Ci sono tanti bar e ristoranti dentro al Palazzo di Spalato o lungo Riva, ma ovviamente se ne approfittano e costano. Se si vuole mangiare bene e in modo economico mi hanno consigliato via Petrova, dietro alla stazione, dove ci sono una serie di ristoranti. Io ad esempio ho scelto Bistro Toc e un abbondante risotto ai frutti di mare, specialità locale. Ci voleva dopo una giornata intensa!
cosa fare a spalato
cosa vedere a Spalato

 

4. 2° giorno: il resto di Spalato

Il Palazzo di Diocleziano a Spalato ha 4 porte tutte da ammirare
La Porta Ferrea con la torre dell’orologio

Non so cosa mangino tradizionalmente i croati, ma si può trovare facilmente la colazione italiana con caffè o cappuccino al bar; c’è solo un problema: le brioches non ci sono, bisogna mangiarsele poi in pasticceria. Ma sanno cosa si perdono nel dividerli? È come Tom senza Jerry, Ollio senza Stanlio… Tra l’altro i bomboloni si trovano solo alla marmellata o cioccolato; lo sanno tutti che con la crema sono la fine del mondo! Bisogna spiegarglielo ai Croati!
Anche se il meteo è grigio, faccio un giro a vedere la spiaggia principale di Spalato, chiamata Bačvice. È appena dietro al porto e alla stazione, ma essendo in sabbia è presa di assalto, anche oggi. Però mi ha lasciato sconcertato la zona attorno; sebbene a due passi dal centro, è terribile: macchine parcheggiate ovunque, strade trafficate e sporche, palazzi orribili, come se fosse lontana in periferia… Tutto molto caotico, molto…mediterraneo! Diversa da Dubrovnik, dove regna l’ordine. È pur vero che siamo vicini al porto, dove ogni giorno tantissime persone si imbarcano per mezza Croazia e per l’Italia, per vacanze o semplici escursioni; sono disponibili ad ogni ora, con tanti marinai che popolano il lungomare davanti alla propria barca pronti a caricarti.
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4.1 Riva

Riva è il lungomare pedonale di Spalato di fronte al Palazzo di Diocleziano
La passeggiata tra le palme di Riva

Pochi passi e si arriva a Riva, il lungomare pedonale di fronte al Palazzo di Diocleziano: è la zona più chic della città, sempre piena di gente che affolla i tavoli all’aperto o osserva i souvenir negli stand oppure ancora si riposa sulle panchine sotto le palme guardando il mare; proprio qui, tra il verde delle aiuole, il cemento si deforma dando spazio alle panchine: sono riusciti a rendere bello il cemento, cosa molto originale! Dove Spalato è curata, è bellissima.
Riva è la zona di ritrovo per i giovani e per passeggiare tranquillamente; forse un po’ turistica, ma certamente imperdibile; è incredibile pensare che sia stata creata dal nulla, perché il Palazzo si affacciava direttamente sul mare e l’imperatore poteva ammirarlo da un bellissimo colonnato, ora inglobato nei muri. La Porta Aenea al centro conduce direttamente al Peristilio.
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4.2  Piazza del Popolo

A Spalato cosa vedere? La splendida Piazza del Popolo, con il suo mix di stili
La splendida Piazza del Popolo, col suo mix di stili

Prendendo la strada a sinistra del Peristilio si arriva alla Porta Ferrea e poi si spalanca la splendida Piazza Del Popolo, molto particolare: addossata alla porta e alle mura c’è un campanile medievale con un grande orologio; più avanti c’è il venezianissimo Palazzo Comunale con tre grandi arcate in stile gotico e le classiche finestre: sembra di stare sul Canal Grande! Ancora oltre un palazzo giallo con torretta centrale che ricorda Praga, mentre sul fondo un palazzo decoratissimo con stucchi dorati: pare di essere sul Ring di Vienna… Insomma, una piazza multiculturale e multi stile che riflette bene la storia di Spalato e dei suoi dominatori; del resto dopo Napoleone passò all’Impero Austroungarico per oltre un secolo, influenzandola con le sue due anime.
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4.3  Piazza della Frutta

Piazza della Frutta è una delle piazze da vedere a Spalato: è pittoresca e piena di vita
Persone sedute al tavolino di un bar in Piazza della Frutta

In fondo a sinistra tra i palazzi, dopo una via di negozi, ecco Piazza della Frutta (Voćni Trg); lo sguardo in primis va alla grande Torre della Marina, unico resto rimasto del quattrocentesco castello veneziano. Ma girando lo sguardo a 360° tutta la piazza è fantastica: si passa dalle tradizionali case in pietra su due piani, con le imposte verdi e un finestrone al piano superiore (che ho ammirato a Kotor) a ristoranti e bar con tavolini all’aperto, alle mura e all’elegante Palazzo Milesi in stile veneziano con di fronte un’altra statua di Ivan Mestrovic, dove persone son sedute a riposarsi un po’. Qui ci si può sbizzarrire con le foto dei diversi meravigliosi scorci, con la gente che passa chiacchierando o prende un succo di frutta nella bancarella.
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4.4  Piazza della Repubblica

Piazza della Repubblica è una delle piazze più belle di Spalato, a pochi passi dal mare
Le arcate simmetriche di Piazza della Repubblica

Passato l’arco tra le mura siamo di nuovo a Riva: continuiamo la camminata tra la gente. Si arriva ad una rotonda stradale con dei gradini sulla destra che aprono Piazza della Repubblica (Trg Republike), con grandi porticati in colore rosso che si susseguono simmetrici come nelle piazze spagnole; questo è lo sfondo perfetto per foto da fashion blogger oppure per una cena all’aperto. Poco più in là la chiesa di San Francesco, che non pensavo di trovare aperta: ha un chiostro antico con esili colonnine, mentre la chiesa è semplice, come lo stile del santo.
Fiancheggiando il porto si può godere uno scorcio fantastico di Spalato, con barche ormeggiate che riposano e la città dietro, da cui spunta bellissimo il campanile; una grande bandiera croata completa il tutto. Foto da cartolina!
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4.5  La Galleria Mestrovic

Se ami l'arte a Spalato visita la Galleria Mestrovic, con le opere del più grande artista croato
Ragazza con violino, un’opera giovanile di Ivan Mestrovic

Cosa vedere a Spalato se ami l’arte? La Galleria Mestrovic, dove sono raccolte le opere del più grande artista croato; dopo Cavtat e le statue sparse per Spalato mi incuriosiva molto. Costeggiando parte del monte Marjan si raggiunge il museo, in una zona verde tra belle case e ville. L’ingresso costa 40 kune (forse troppe). Superata la scalinata, ho trovato il giardino imbandito per un imminente matrimonio!
La collezione di statue, sculture e qualche disegno sono sparse tra il giardino e la villa, fatta costruire dall’artista stesso con una loggia neoclassica che guarda il mare. La visita all’interno parte dalla stanza sulla sinistra, che era il suo studio; è la zona della casa rimasta come ai tempi dell’artista, con piccole statue di parenti sui mobili. Tutta la villa è piena di sculture: si va da alcune piccole di 20-30cm ad altre a grandezza naturale (la maggioranza), per finire ad alcune enormi. Sia in pietra, sia in bronzo, sia in legno, dimostrando le grandi capacità di Ivan Mestrovic; ci sono anche dei gessi, prove e bozzetti di altre opere d’arte.
Il suo stile è cambiato con l’età e le vicende personali: le statue da lisce come un Michelangelo son divenute urlanti e frastagliate come una grotta. Alcune invece sono in stile Botero, senza collo e tonde, quasi con la faccia da pesce. Fu molto ispirato dall’amico Rodin (a sua volta ispirato dal non finito Michelangiolesco): quindi si trovano volti perfettamente delineati, circondati dalla pietra viva semplicemente abbozzata. I bronzi colpiscono perché sono cavi: lastre plasmate magistralmente che quasi si librano nell’aria.
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4.6  Il Kastelet

La chiesetta della Santa Croce al Kastelet a Spalato è un capolavoro dello scultore Ivan Mestrovic
La chiesetta della Santa Croce con le 28 opere di Ivan Mestrovic

Il biglietto consente la visita anche del Kastelet, un’antica residenza distante 200 metri acquistato e restaurato dall’artista come sede espositiva nel 1932; c’è un bel chiostro con una grande scultura di San Giovanni, ma soprattutto la chiesetta della Santa Croce sulla sinistra: sui muri bianchi – avvolte dal silenzio – sono appese 28 storie della vita di Cristo intagliate nel legno, mentre sull’altare campeggia un grande crocifisso del 1916. Le storie cominciano sul fondo, con l’Annunciazione, per finire con la ResurrezioneLa vita di Mestrovic è riflessa nelle sue opere, coi traumi della morte dell’amata figlia e il terrore della seconda guerra mondiale; quindi si può delineare visivamente l’evoluzione del suo stile, con linee dolci e figure piatte nelle tavole iniziali a linee nette e pungenti e figure quasi in 3D, che creano ombre alla fine.
Il custode scortese è venuto a chiamarmi 10 minuti prima della chiusura ha rotto l’idillio, ma tornando indietro ho trovato uno scorcio con un fantastico tramonto sul mare: mi sono soffermato a fotografare le meravigliose sfumature che continuavano a cambiare.
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4.7  Il monte Marjan

Uno dei panorami più belli di Spalato? Dal belvedere del monte Marjan
Una famiglia guarda il panorama dal belvedere del monte Marjan

Le ombre si allungano. Devo sbrigarmi: voglio salire sul monte Marjan. Bisogna prendere la scalinata che sale dal porto, subito repentina. Mi ricorda Cavtat: inizialmente le case poi il bosco, ma là il cimitero arrivava subito, mentre qui il percorso è molto più lungo e quasi tutto nella natura. C’è molta gente che sale che scende: tanti ragazzi, gente che legge, corre o fa fitness: è il Central Park di Spalato.
La salita fino al primo Belvedere merita tantissimo: accanto ad un ristorante si apre uno spiazzo con una splendida vista sulla città; non puoi sbagliarti: è sempre pieno di persone che scattano foto!
Decido di proseguire fino in cima: oltre una chiesetta, l’ascesa continua su gradini o sulla strada in cemento ben sistemata. Senza fretta, è un piacere camminare circondati da agavi, rosmarini, iris e qualche cactus tra le rocce. Dopo un parco giochi ecco un’enorme bandiera croata che sventola ancora lontana: ma chi me l’ha fatto fare? Finalmente arrivo in cima alla collina, su un ampio terrazzo dove purtroppo non si vede il centro di Spalato; lo sguardo spazia sul mare e i porticcioli, con lo stadio e le industrie che assediano Spalato. Con gli ultimi raggi di sole che filtrano tra i rami è fantastico!
spalato split

4.8 La sera

Passeggia la sera tra le vie del Palazzo di Diocleziano a Spalato e scopri la sua magica atmosfera!
La magica atmosfera notturna nel Peristilio

Ritornato nella zona del porto mi sono fermato al Totò Burger a mangiare un hamburger zozzo e buonissimo. Poi ho fatto una passeggiata in centro: è affascinante girare di sera per le viette di Spalato; sono brulicanti di vita, con la gente seduta ai tavoli per strada e la città che col buio ha cambiato volto.  Raggiungo il Peristilio e mi gusto l’atmosfera: un ragazzo cantava le canzoni di Bob Marley e la gente lo ascoltava bevendo un drink sui gradini, scattava foto o semplicemente si godeva il momento come me. Attimi memorabili!
spalato immagini

 

5. I dintorni di Spalato

Se Spalato è splendida, le bellezze che la circondano non sono da meno. Ma cosa vedere a Spalato e dintorni? Oltre a tante località perfette per il turismo balneare come Makarska e le isole, ci sono perle sparse qua e là; mete perfette per fare un’escursione giornaliera (ne parlerò poi). Ci sono posti fantastici nel centro della Dalmazia, ma ora ti racconto le meraviglie nelle immediate vicinanze di Spalato.

5.1  La fortezza di Klis

Cosa vedere a Spalato e dintorni? La fortezza di Klis, dove han girato il Trono di Spade
La Fortezza di Klis, la Meereen del Trono di Spade

Un piccolo paese in collina – Klis – sovrastato da una possente fortezza: posta tra due vallate che portano a Spalato, era un punto chiave (da qui il nome Klis) per governare la zona. Nacque già ai tempi degli Illiri nel VII secolo a.C., e fu popolata da tutte le dominazioni; sono stati trovati resti romani, paleocristiani, poi turchi e veneziani. Praticamente chi possedeva la fortezza governava anche Spalato; non accadde solo una volta ai tempi dei turchi, con Venezia che governava la costa. Anche la forma della Fortezza, lunga 350 metri e in alcuni punti larga solo 15m, ricorda una chiave. Salendoci sulla strada in forte pendenza e passato l’arco di entrata, si spalanca il panorama che arriva al mare, coi grattacieli di Spalato che nascondono il campanile della cattedrale; un modo di Tito per annichilire la chiesa oscurandola fisicamente. Attorno ci sono montagne brulle e spelacchiate e vegetazione bassa di cespugli; perciò i combattenti locali si chiamavano “uscocchi”, ovvero “coloro che saltano”, perché dovevano saltare i cespugli nelle imboscate (essendo spesso in netta inferiorità numerica contro i Turchi). In una sala ci sono i loro vestiti originali, assieme ad armi veneziane e turche. Oltre ai bastioni, nella fortezza c’è una chiesa, costruita sopra a un tempio romano: è particolare perché dentro rimbomba tutto; infatti era la moschea islamica, posta verso est, dove i sacerdoti urlavano per chiamare alla preghiera. Non è ideale invece per le messe, ma fu utilizzata così com’era dopo l’abbattimento del minareto; anche così si dimostrava il cambio di dominazione!
La fortezza di Klis però è diventata celebre perché ci hanno girato Il Trono di Spade! Questa è Meereen: qui hanno filmato le scene dei bambini crocifissi sul tragitto o Khaleesi che guarda dall’alto delle mura, anche se le piramidi sono inventate dal computer, come mi spiega Dino; in una sala ci sono le foto delle riprese. Prima di allora praticamente nessuno visitava la fortezza: incredibile.
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5.2  Salona

Ai piedi della montagna, circondata oramai da un paese insipido e da industrie, ci sono i resti della grande città romana di Salona; era il centro principale della zona fino alla distruzione degli Avari (che come detto diede vita a Spalato); questo ci ha lasciato un’enorme area archeologica, in parte ancora da scavare.

La necropoli di Manastirine

Vicino a Spalato ci sono i resti della città romana di Salona da visitare
Cosa vedere a Spalato e dintorni? La città romana di Salona

Ci sono più ingressi: il principale è da Manastirine, zona di sepolture a nord della città; ai tempi dei Romani i cimiteri erano costruiti all’esterno, sia per motivi igienici, sia perché in caso di invasioni potevano accontentarsi di depredare i monili dei morti. Perciò è stato trovato molto poco: alcune sono pure fracassate dai tombaroli; ma sono interessanti i sarcofagi scolpiti, con scene mitologiche greco-romane come la testa di Medusa, simbolo ben augurante per la discesa agli inferi (perciò si trova nella sotterranea Basilica Cisterna a Istanbul). Quando il Cristianesimo era coltivato segretamente i sarcofagi avevano stile pulito e semplice, con pochissimi simboli cristiani come il pesce; una volta divenuta religione ufficiale, fioriscono le decorazioni con scene evangeliche o simboli di resurrezione, come i grifoni col calice.
L’edificio principale è però la cattedrale proto-cristiana: era costruita su più livelli per potersi nascondere nel piano interrato ai tempi delle persecuzioni e custodiva sarcofagi e tombe. Vicino è sepolto Frane Bulić, un prete-archeologo locale che dette avvio nell’800 ai lavori di scavo: la sua è l’unica tomba “abitata”.  A chiudere l’area c’è la sua casa – chiamata Tuscolum – assemblata anche con resti trovati negli scavi, come si vede dall’ingresso; ora ospita un piccolo museo, con una notevole saletta in stile pompeiano a sinistra dove si possono ammirare i suoi scritti originali e foto del tempo.
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La città di Salona

Visitando la città romana di Salona in Dalmazia non si può perdere l'anfiteatro
La vista dell’anfiteatro romano, assediato dalle industrie

Poi inizia la città di Salona con le possenti mura a forma di stella che affiorano; il sentiero le segue, passando sopra a quelle non scavate e regalando una bella vista sull’area archeologica: a sinistra le terme, in fondo l’acquedotto e la Porta Cesarea, purtroppo crollata ultimamente; in mezzo invece campeggia la Grande Basilica a croce latina ben visibile, con a fianco quella a croce greca; assieme potevano ospitare 4.000 fedeli! Di templi pagani nessuna traccia visto che l’imperatore Teodosio, fervente cristiano, fece piazza pulita.
Poco oltre l’anfiteatroEra su 3 livelli e poteva ospitare 20.000 persone (perciò si calcola che Salona ne avesse 60.000), ma fu in gran parte spogliato dai Veneziani per i palazzi in Laguna (ma anche Spalato); resta parte del primo anello, che si può guardare dalla cima o scendere in mezzo. Voltandosi verso il monte si vedono le cave da cui si ricavava la famosa pietra bianca dalmata, estratta fin dai tempi antichi; l’anfiteatro però è scuro, visto che la pietra è molto porosa e con lo iodio marino perde il colore chiaro.
Nell’area di Salona sarebbero da fare molti altri scavi, ma i terreni sono in mano private: c’è chi ci coltiva gli ulivi e può passare in trattore, chi usa reperti come decorazioni del giardino e chi ha costruito un nuovissimo Grand Hotel… Insomma noi esageriamo con la burocrazia, ma qui fanno l’opposto! Resta comunque un luogo ricco di fascino che merita di essere valorizzato.
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5.3  Trogir

Cosa vedere a Spalato e dintorni? Trogir, la città più bella al mondo su un'isola
La vista di Trogir, col campanile della Cattedrale che spunta

Attorno a Spalato la terza perla è Trogir (Traù in italiano), definita dal National Geographic la città più bella al mondo su un’isola, oltre ad essere Patrimonio Unesco dal 1997.
C’è un grande parcheggio (caro) dove lasciare l’auto prima di attraversare il ponte che ti porta nella cittadina. Il campanile della Cattedrale spunta sopra le case e gli alberi specchiandosi nel breve tratto di mare, dove sono attraccate delle barche; scorcio fantastico! La città è racchiusa nelle mura bianche che le lasciano un fascino antico, anche se in parte abbattute da Napoleone e dai bombardamenti alleati durante la Guerra. Nonostante ciò, è splendidamente conservata all’interno della Porta di Terraferma e l’atmosfera tranquilla si riflette pure nel centro abitato, con le persone che passeggiano tra le case in pietra e i negozietti di souvenir che vendono di tutto.
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Piazza Giovanni Paolo II

Trogir è la città più bella al mondo su un'isola e si trova vicino a Spalato, in Croazia
Una ragazza fotografa la Torre dell’Orologio, simbolo di Trogir

Pochi passi e si raggiunge la piazza principale, piazza Giovanni Paolo II (trg Ivana Pavla II). Qui svetta la Cattedrale, il Municipio e il Palazzo di Giustizia: i tre poteri vicini! Quest’ultimo ha accanto la splendida Torre dell’orologio, simbolo della cittadina dal 1447. La loggia del Palazzo di Giustizia è sorretta da 6 colonne romane e ha uno splendido soffitto in legno dipinto; presenta ancora il tavolo dove si sedeva il giudice, davanti all’altorilievo quattrocentesco di Niccolò Fiorentino decorato dalle statue raffiguranti la Giustizia e i due santi locali, San Lorenzo e San Giovanni Orsini. Nel mezzo c’è uno spazio vuoto: c’era il Leone di San Marco, rimosso dopo che Mussolini promise la conquista dei territori dove vigeva il Leone; anche sulla fortezza di Hvar tentarono di cancellarlo.
Dino mi ha raccontato la storia di San Giovanni Orsini…che non è nemmeno santo! È venerato perché da vescovo aiutò Trogir: prima bonificò le paludi vicine portatrici di malaria, poi la salvò dall’attacco ungherese, vendendola e risparmiando molte vite. Nella loggia venivano giudicati gli uomini, mentre le donne all’interno del palazzo.
Pure il Municipio è del Quattrocento, anche se più volte modificato; belle insegne e finestre decorano l’essenziale facciata su tre piani; consiglio di ammirare anche il cortile interno con portico.
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La Cattedrale

La Cattedrale di Trogir ha un meraviglioso portale scolpito del 1240, capolavoro del Maestro Radovan
Il meraviglioso portale scolpito della Cattedrale di Trogir

Però l’edificio più bello è senza dubbio la Cattedrale di San Lorenzo, il gioiello di Trogir. Esternamente è poco appariscente: come un cioccolatino da scartare, il meglio è dentro. Un muro protegge la vista dell’entrata: ora ti spiego il perché. Il capolavoro della Cattedrale è il portale scolpito nella pietra opera del Maestro Radovan attorno al 1240. Colpiscono subito i due grandi leoni stilofori: uno con una preda, per dimostrare protezione familiare; l’altro, una leonessa (con criniera!) coi figli da nutrire e crescere. Sulle cornici della porta 28 meravigliose scene della vita di Cristo; le colonne invece hanno le stagioni, con l’inverno quando si ammazza il maiale e si potano le viti (a sinistra) e la primavera con la nascita degli agnelli e la fioritura (a destra); dopo la prematura morte dell’artista, forse per peste, i suoi allievi misero 3 apostoli – di minore qualità – al posto delle restanti stagioni.
Il portale nasconde un messaggio provocatorio! Uno schiavo ha parte dei genitali in mostra, sul lato due serpenti divorano una prostituta… mostrando le sue grazie scolpite! Ancor più Adamo ed Eva con l’ombelico ben in vista: insomma, l’artista mette in dubbio la teoria della creazione! Per questo secondo Dino la guida l’ha fatto sparire il vescovo! Perciò fu costruito il muro.

La Cattedrale di Trogir conserva un gioiello rinascimentale: la cappella di San Giovanni Orsini
La cappella di San Giovanni Orsini: lascia senza parole!

L’interno invece è poco decorato; nella pietra bianca dominante spiccano il pulpito ottagonale scolpito e il coro ligneo. Il ciborio mi ha ricordato quello di Kotor, ma credo sia caratteristico di tutta la regione. Nella navata sinistra si trova però un gioiello: la meravigliosa cappella di San Giovanni Orsini; la tomba in marmo rosso è nel mezzo, circondata da un tripudio di statue di angeli, putti e dei 12 apostoli dal gusto fiorentino. È un capolavoro rinascimentale di Niccolò Fiorentino e Andrea Alessi.
Come a Spalato, si può salire sul campanile, ricostruito dai veneziani in gotico fiorito. La scalinata è aperta verso l’interno, ma non complicata. La terrazza domina la piazza con bei palazzi, come Palazzo Cippico di fronte; dalla cima i campanili spuntano nella distesa di tetti rossi, con le isole intorno e il mare azzurro; un incanto!
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Le vie di Trogir

Trogir è una pittoresca cittadina della Dalmazia a pochi chilometri da Spalato
Un pittoresco angolo di Trogir

In pochi passi si raggiunge un tratto di mura con la Porta Marina; qui un’altra analogia con Spalato: dove un tempo era mare ora c’è un viale ampio e con le palme, con la gente che passeggia lenta e i bambini giocano; le navi attraccate regalano un tocco pittoresco. La loggia esterna è la vecchia dogana, dove si rifugiava chi rimaneva chiuso fuori di notte, come nella mia Bergamo.
Terminando la camminata e superando la chiesa di San Domenico si raggiungono il Castello del Camerlengo e la torre di San Marco, resti delle fortificazioni veneziane; sono rimaneggiate rispetto all’imponenza originaria quando erano unite. Sul Castello – un tempo residenza del governatore – si può perfino salire per un’altra vista panoramica, seppur defilata.
Torniamo nel centro: le stradine lastricate alternano splendidi angoli ad edifici moderni, costruiti dove ha colpito il bombardamento alleato. Chissà che meraviglia doveva essere prima! Trogir è deliziosa e merita di essere vista con calma; ogni angolo, ogni cortile, ogni balcone floreale e ogni chiesa che spunta all’improvviso possono rivelarsi bellissimi. Possiede scorci pittoreschi che mi hanno ricordato Korčula e Kotor. Io purtroppo sono rimasto poco, vorrà dire che tornerò!
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6. Conclusioni

Fiancheggiando il porto si può ottenere una foto eccezionale di Spalato con le barche e il campanile sullo sfondo
Vista da cartolina di Spalato, con la grande bandiera croata che sventola

Visitando questi posti ho pensato molto alla differenza tra Dubrovnik e Spalato: secondo me la bellezza di Dubrovnik è imbattibile, con le alte mura sul mare che la abbracciano regalandole un fascino eccezionale. Di certo però è più cara e isolata, sulla coda della Dalmazia, mentre Spalato è in un punto focale, circondata da tante meravigliose isole e cittadine affascinanti: è quindi perfetta per andare alla loro scoperta e fare escursioni in mare o sulla terra ferma. È il trampolino per il centro della Dalmazia, di conseguenza più caotica e industriale. Il Peristilio è fantastico, ma sempre affollato; del resto anche le vie di Dubrovnik sono assaltate dai turisti. In più Spalato ha una spiaggia sabbiosa! È vero che uscendo dal centro si possono trovare vie orrende, mentre l’altra è curata in ogni sua pietra…
Insomma, entrambe le destinazioni hanno pro e contro e sono meritevoli di una visita: andateci e valutate voi!
Hvala Spalato!

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Ecco qui altre foto di questo viaggio indimenticabile:

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5 pensieri su “Cosa vedere a Spalato e dintorni, cuore della Dalmazia

  1. Complimenti per il racconto e le foto. Veramente eccezionali. Proviamo solo a spiegare l’enigma delle brioches: se in un bar non ci sono, vuol dire che nelle immediate vicinanze c’è una Pekara (panificio) che le vende fresche. .. panificio non le darà al bar perché lo vede come concorrenza, il barista non vorrà mettere altre, perché sa di non poter pareggiare la qualità. Da turista, bisogna solo approfittare: quando nel bar non ci sono le brioches, c’è da girarsi intorno e portarsele da vicina “pekara” (buonissime), poi ordinare il cappuccino e nessuno avrà nulla da dire 😉

    1. Bellissimo ed esauriente commento Simone, ricco di dettagli e particolari! Saró in vacanza a Spalato e Dubrovnick prossima settimana, per cui faró tesoro dei tuoi preziosi consigli! Grazie di cuore!

      1. Srake

        Mi fa davvero molto piacere! C’è anche l’articolo su Dubrovnik se scorri o lo cerchi…. città meravigliosa! Se ti servono consigli chiedi pure…

  2. Annalisa

    Mi trovo adesso a Spalato con la mia famiglia e farò tesoro della tua dettagliata guida per la visita della città. Complimenti mi è molto piaciuta. Dino la guida di cui parli dove lo hai contattato? Parla italiano? Grazie

    1. Srake

      Grazie per le belle parole Annalisa, mi fanno molto piacere. Dino parla benissimo italiano e l’ho contattato tramite l’ente del turismo. Però dovrei aver messo il link al suo profilo Facebook nell’articolo. Se non lo trovi, scrivimi pure su Facebook che ti do il suo numero di telefono (cerca Simone Luigi Colombo). Buona vacanza !

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