Che terra straordinaria la Croazia! Sarà lo stile veneziano sparpagliato per la Dalmazia che mi crea grande empatia. Ma poi le tradizionali case in pietra, il mare cristallino, il vento che lascia il cielo terso e i resti romani creano un mix pittoresco e colori meravigliosi: innamoramento assicurato! Nel mio ultimo viaggio a Spalato ho avuto l’occasione di fare diverse escursioni in posti favolosi; mi sarei voluto fermare in ciascuno di questi! Te li racconto: ecco cosa visitare in Dalmazia e le escursioni da fare nei dintorni di Spalato.
- Intro sulla Dalmazia
- Hvar
- Zara
- Sebenico
- Il Parco Nazionale Krka
la Dalmazia in Croazia
1. Intro sulla Dalmazia




“Dalma” deriva da pecora, quindi la Dalmazia è la terra dei pastori. Rocce, vegetazione bassa e tantissime isole non erano certo luogo ideale per l’agricoltura. Forse usavano i celebri cani dalmata, ora pressoché scomparsi perché di difficile educazione e disubbidienti.
Nonostante ciò, le città sono fiorite sia in età antica (vedi Salona), sia successivamente come sotto la Repubblica di Venezia. Napoleone per aver via libera verso l’invasione della Russia ne ha abbattuto quasi tutte le mura originarie; perciò le città dalmate hanno ereditato un fascino tranquillo che garantisce il loro successo turistico. In aggiunta la Dalmazia conserva bellezze naturalistiche che lasciano senza parole. Insomma, una vacanza qui può soddisfare ogni tipo di turista!
La porta di accesso per il centro della Dalmazia è Spalato, perfetto ombelico per raggiungere ogni destinazione. Da lì autobus e traghetti arrivano ovunque, mentre se si vuole essere indipendenti si può noleggiare un’auto; i treni invece sono poco usati. Gli hotel e alloggi sono belli ovunque e per tutte le tasche: se si vogliono visitare più destinazioni, ci si può fermare in ogni posto oppure – come ho fatto io – usare Spalato come base per le escursioni giornaliere.
Pronti? Partiamo a visitare la Dalmazia.
2. Hvar




Mattina presto, porto di Spalato; gente che va e gente che viene. Viaggiatori con valigie colorate fanno i biglietti e salgono sul traghetto. 110 kune il costo. Poi il catamarano parte tranquillo e solca il mare blu, passando nello stretto tra Brač e Solta per raggiungere l’isola di Hvar (pronuncia “Kvar” o come la chiamavano i veneziani Lesina), che appare poco dopo. Dai finestroni della barca la vista della baia di Hvar è splendida: nel verde qualche villetta moderna (forse troppo) rovina lo scorcio fatto di tante piccole case in pietra a vista coi tetti rossi, davvero deliziose; idem per qualche grosso hotel come l’Adriana sul porto.
Appena sbarcato nella città che dà il nome all’isola, l’atmosfera è fantastica: tanta gente cammina sul lungomare, ma tranquilla e vacanziera; beh tanti hanno la valigia essendo sbarcati con me, ma le palme che decorano la via danno un eccezionale tocco esotico, anche per le acque cristalline dalle sfumature verdi e celesti… viene voglia di tuffarsi immediatamente! I ristoranti e negozietti completano il perfetto clima turistico.
2.1 Piazza Santo Stefano




Come la corrente di un fiume, la gente va verso la piazza principale, dove c’è il centro informazioni: ne approfitto per prendere una mappa. Piazza Santo Stefano è lunga e ospita gli edifici principali di Hvar, a cominciare dalla cattedrale ed il suo campanile in fondo, sul lato opposto del porto. È meravigliosa: è la piazza più grande della Dalmazia e moltissimi palazzi sono in stile veneziano, come la Loggia con l’orologio; in un angolo c’è l’antico Arsenale (che ora ospita mostre e concerti nel teatro del 1612), mentre il vecchio Palazzo Ducale fu abbattuto a inizio ‘900 per costruire un hotel. Ma è la Cattedrale di Santo Stefano a rubare gli sguardi; la facciata veneziana è semplice e geometrica in pietra bianca, così come il campanile cinquecentesco decorato da una serie di finestre, bifore, trifore e quadrifore. Qui purtroppo non si può salire, così entro in chiesa: non è eccezionale, specialmente la spoglia navata centrale, ma gli altari laterali conservano quadri di artisti veneti (tra cui Palma il Giovane) e un bel coro dietro l’altare. Dopo qualche scatto vengo rimproverato: non si può fotografare! E dire che non contiene chissà quali tesori…
2.2 Le viuzze di Hvar




Dall’alto della collina sovrastante la piazza, domina la Fortezza Spagnola coi leoni di San Marco sui bastioni: uno scorcio stupendo! Dalla fortezza scendono le mura a proteggere l’abitato, anche se nella parte bassa non si vedono più, in parte abbattute, in parte inglobate dagli edifici. Rimangono invece le porte, in cui ci si imbatte improvvisamente camminando tra le belle vie che si arrampicano in salita, curate e piene di vasi e piante; mi hanno ricordato Korčula o la parte alta di Dubrovnik. Tutte lastricate… fascino eccezionale! Bellissimo anche lo stile delle case in pietra a vista e ricche di dettagli, come colonne scolpite e un pozzo con il leone di San Marco. Sono preservate molto bene come a Kotor… insomma è un paradiso turistico: lo dimostrano i tanti piccoli ristoranti che decorano scalinate; tutto molto pittoresco e profumato di lavanda, coltivata nei campi dell’interno.
Tra le vie interne si trova il convento benedettino; purtroppo oggi è domenica ed è chiuso: posso solo vedere la facciata della Chiesa di Sant’Antonio abate, così come la vicina splendida chiesetta del Santo Spirito. Prendendo una qualsiasi via in discesa – passando sotto agli archi – si finisce inevitabilmente nella piazza principale.
2.3 La baia e il pranzo




Allontanandosi dalla piazza e dai ristoranti pieni di gente, ho camminato lungo la baia a U con tante barche attraccate e colori favolosi: il bianco della pietra, il blu del cielo, il rosso dei tetti e l’azzurro cristallino del mare! La Fortezza completa la vista da cartolina. Proseguendo si può raggiungere l’ex monastero ortodosso e numerose spiagge, ma torno indietro. Mi è venuta fame e allo Sport Bar Delfin ho trovato un gran club sandwich ! Beh… 119 kune (16,5€) è forse troppo; del resto mi avevano detto che Hvar è abbastanza cara, ma in una fugace escursione tutto sommato ci può stare. Del resto si vedono turisti di un certo livello, tra cui tanti americani. Ci sono pure regole ferree, come non girare in costume e non bere alcolici in giro. L’atmosfera straordinaria ripaga tutto: qui c’è un clima vacanziero perenne.
2.4 La Fortezza Spagnola (Spanjola)




Mi incammino faticosamente sotto al sole sulla strada in salita; regala belle viste, soprattutto grazie al campanile dell’ex chiesa di San Marco che svetta a ovest della grande piazza. Questa zona è più recente e le case moderne stonano un po’.
Continuando si raggiunge la Fortezza Spagnola (Spanjola), semplicemente la Fortezza. La salita non è impegnativa come a Kotor, ma dopo pranzo faticosa. Alle sue pendici un giardino mediterraneo, creato nel 1925 per la visita del re di Jugoslavia; moltissime agavi, cactus, iris (ormai sfioriti) e pini marittimi, che comunque lasciano passare i caldi raggi; molto mediterranee pure le sterpaglie e l’abbandono.
Finalmente si arriva all’imponente Fortezza: i bastioni circolari e le mura merlate lasciano senza parole. C’è una panchina per riposarsi e godersi il panorama. Da sempre la Fortezza difende Hvar: è pure nello stemma comunale! Le sue origini sono addirittura illiriche, ma il Leone di San Marco testimonia la costruzione veneziana. Internamente non offre molto: c’è un museo con anfore, le prigioni (ma ero stanco e non ho osato scendere i tanti gradini), una torre da salire, un bar e gli spalti. Certo: 40 kune sono forse tante, ma il panorama che si gode dall’alto è mozzafiato e indimenticabile! La baia di Hvar a forma di U è in basso e guarda le isolette verdi al largo, mentre le barche bianche, come formiche, si muovono nel blu; la città si stende da sinistra a destra coi suoi tetti rossi da cui spunta il campanile bianco della cattedrale.
Molto più in alto c’è anche la Fortezza Napoleone, ma non ho avuto il coraggio (e il tempo) di avventurarmi fin lassù.
2.5 Considerazioni passeggiando per Hvar




Proseguendo oltre la piazza, verso il centro dell’isola, c’è la casa estiva del poeta Hanibal Lucic, con splendido giardino in stile rinascimentale; anche questo è chiuso di domenica, non sono fortunato! Ma dal cancello si vede abbastanza. Diciamo che Hvar è più un approdo per turisti interessati alle sue bellezze naturalistiche, alle escursioni, alle spiagge e alla frizzante vita notturna piuttosto del turismo culturale, nonostante la dominazione veneziana abbia lasciato un’impronta profonda per 4 secoli.
Ma anche in queste vie secondarie è ben tenuta (non come Spalato); infatti pure la parte meno storica della cittadina ha affascinanti vie lastricate tra case in pietra, piene di vasi e piante come a Korčula. Però su Instagram non vedo molte foto di Hvar: forse gli manca un influencer che ne decanti le bellezze o a livello turistico vivono di rendita – come fa Portofino – per cui non han bisogno di promuoversi.
2.6 Le spiagge e la vita notturna di Hvar




La grande attrazione di Hvar sono le spiagge: posso solo immaginare la bellezza di quelle sparse per tutta l’isola. Vale la pena cercarne una vicina alla città per rilassarsi: io mi sono fermato nella piccola insenatura in sassi all’ombra del quattrocentesco monastero di San Francesco (ricco di opere, ma chiuso anch’esso); mi sono sdraiato a prendere il sole caldo di settembre, ma l’acqua è sorprendentemente fresca! Riposarsi davanti a tanta bellezza fa bene all’anima.
Oltre alla lavanda, Hvar è rinomata anche per la vivace vita notturna: feste e locali alla moda pullulano; turisti e molti ragazzi croati vengono appositamente da Spalato. Io purtroppo devo rientrare… Al calare triste del sole nel mare attendo il traghetto che mi riporta sulla terraferma.
Croazia turismo
3. Zara
3.1 Il viaggio sulla costa dalmata




Altro giorno, altro giro! Stavolta autobus e partenza presto da Spalato. Peraltro non hanno accettato il pagamento con carta, come ieri ritornando col traghetto. Bisogna perciò girare con molti contanti in Croazia.
L’autobus risale la costa della Dalmazia e si vedono tanti paesini, alcuni in rapida espansione con case in mattoni e cemento da terminare; tutti però hanno il proprio porticciolo con le barche addormentate sull’acqua calma del mattino; se non fossi sul bus, mi fermerei a immortalare questi scorci da cartolina. Oltre alle famose Marina e Primosten ci sono piccoli centri con spiagge rocciose incantate e insenature di acqua cristallina. Lo sguardo viene catturato dal mare azzurro, quasi mai libero: di fronte c’è spesso una terra; isola o penisola non si capisce: la Dalmazia è davvero molto frastagliata! Dove non ci sono paesi si vedono allevamenti di frutti di mare, riconoscibili dalle boe galleggianti; le insenature rendono le acque calme perfette, come nelle bocche di Cattaro. La strada litoranea ci passa spesso vicino.
3.2 Le mura di Zara




Paese dopo paese, in 3:30 h si arriva a Zara (Zadar in croato), un tempo la città della Dalmazia cruciale per i Veneziani: tuttora la presenza italiana è forte.
La stazione degli autobus è 1 km fuori dal centro, circondata dalla triste zona industriale. Bisogna costeggiare strade periferiche, perché Zara è sulla punta di una penisola, con le mura che dividono il centro storico dalla periferia moderna.
La Porta di Terraferma – con il Leone di San Marco bene in vista – è l’ingresso principale; il porticciolo all’esterno e le mura basse e possenti ricordano Peschiera del Garda. Del resto sono entrambe fortificazioni veneziane divenute Patrimonio Unesco nel 2017 (con la mia Bergamo) ed entrambe merito del genio di Michele Sanmicheli. La possente torre medievale (Bablja Kula) e la Porta Marina sul lato est sono gli altri due resti rimasti.
3.3 Le vie di Zara




Dentro le mura vie lunghe e parallele senza auto e circondate dal mare su tre lati ricordano La Valletta, ma qui tutto è in piano. È l’eredità romana: perdersi è impossibile! Ci sono case e chiese antiche come San Crisogono, ma anche tantissime case moderne che fanno a cazzotti tra loro… Difatti Zara fu disastrosamente bombardata durante la seconda guerra mondiale dagli Alleati essendo stato territorio italiano dal 1920 (non lo sapevo!). Un gran peccato: prima era nota come la “piccola Venezia” mentre ora pare una città senza identità. Però i palazzi moderni hanno lunghissimi porticati, dove ci sono negozi senza vetrina: così la gente passeggia all’ombra e passa da un negozio all’altro, tra il profumo di caramelle, gelati e souvenir. Bella idea!
3.4 Cosa vedere a Zara




La visita parte da Piazza della Liberazione (Trg Petra Zoranića) dove c’è un’alta colonna romana vicino alla Chiesa di San Simeone: dentro non si può fotografare (ma ne ho rubate un paio) e si vede la grande arca trecentesca sull’altare con i resti del santo e interni barocchi; l’esterno invece è semplicissimo: portale scolpito a parte non sembra neppure una chiesa (mentre il campanile è splendido)!
Da lì parte la tranquilla via centrale di Zara (Ul. Elizabete Kotromanić) che in pochi passi porta alla bellissima Piazza del Popolo (Narodni trg): colpisce subito il Palazzo della Gran Guardia con l’alta Torre dell’Orologio, mentre di fronte sempre il Sanmicheli costruì la Loggia della città nel 1565; sul lato invece il Municipio del 1934 in italianissimo stile razionalista.
Continuando a camminare sulla moderna via si intravede sul fondo un alto campanile bianco: non farti ingannare, c’è una chiesa a fianco ma appartiene alla Cattedrale che sta stranamente alle sue spalle! Si può anche salire per avere il miglior panorama dall’alto di Zara. L’antica Cattedrale di Sant’Anastasia ha una facciata romanica semplice con due rosoni centrali e tre portali di cui resta qualche colore. Anche l’interno è semplice ma non elegante come a Bari: si fa notare il coro in legno e alcuni altari laterali dove si sente forte l’influsso italiano, tra barocco romano, rinascimento fiorentino e dipinti di artisti veneti.
3.5 Il Foro Romano




La piazza principale di Zara è affascinante e conserva i resti del Foro Romano, con tracce di tabernae, edifici, lapidi e una vecchia colonna, usata come gogna nel medioevo. Domina la pietra bianca, plasmata pure per creare facce millenarie. Sono visibili liberamente e si possono toccare, così come si può camminare sulla pavimentazione originale. Altrettanto straordinarie sono le tre chiese antiche che la circondano: sembra di stare fuori dal tempo! Se della Cattedrale abbiamo detto, la Chiesa di Santa Maria è tipicamente dalmata: la facciata rinascimentale tondeggiante è splendida e il campanile accanto sono dell’XI secolo! Accanto sorge un antico monastero, che ora ospita il Museo di Arte Sacra; si possono visitare solo assieme e così – per non perdere troppo tempo – ho dovuto desistere per l’interno della chiesa coi suoi stucchi. Dall’altra parte c’è invece il modernissimo Museo Archeologico, che contrasta parecchio (forse troppo) con le chiese antiche.
3.6 La Chiesa di San Donato




La terza chiesa è il gioiello di Zara: la Chiesa di San Donato, posta in mezzo alla piazza. Costruita nel IX secolo dal vescovo Donato (a cui è stata intitolata) è un capolavoro di architettura bizantina con la sua pianta a base centrale e circolare su due livelli, coronata da 3 absidi. Se è splendida fuori, dentro incanta; innanzitutto si può vedere che fu costruita integrando numerosi frammenti di colonne e travi del Foro, sparsi alla base. In più sei massicci pilastri e 2 colonne romane sostengono il matroneo al piano superiore e la cupola, che dal basso si nota che non è un cerchio perfetto. Ora è spoglia, però sicuramente era ricoperta di mosaici e affreschi. Dal 1798 non è più un luogo di culto, ma data l’ottima acustica ospita manifestazioni musicali.
3.7 L’Organo Marino e il Saluto al Sole




Girare mette appetito e trovo un ristorante all’aperto accanto alla piazza. Data l’influenza italiana mi fido e ordino la pasta al Ristorante Bello. Non era un capolavoro, ma mangiare con uno sguardo sulla storia a 76 kune ci sta.
Poi passeggiando sulla riva dove un tempo sorgevano le mura, vado a vedere due cose totalmente inedite che si trovano sulla punta della penisola. Sono opera dell’architetto Nikola Basic e esaltano le due fonti principali della Dalmazia: il mare e il sole. Infatti filtrando tra fessure dei gradini le onde fanno suonare le canne dell’Organo Marino che emette curiosi suoni in un incessante concerto; ancor più sorprendenti le 300 lastre di vetro che formano un cerchio di 22 metri che al tramonto si illuminano di svariati colori per il Saluto al Sole: magia che lascia i presenti senza parole! Io l’ho visitato di giorno e ero scettico… ma non potevo aspettare: la giornata era ancora lunga!
4. Sebenico (Šibenik)




Altro autobus per tornare a sud e raggiungere Sebenico (Šibenik, pronuncia “Scibenik“), una cittadina fondata dai Croati nel IX secolo che nasce affacciata sul mare e ora si sta arrampicando sulle colline circostanti. Una fila di orrendi condomini residenziali preannunciano la stazione degli autobus proprio sul mare. Le navi attraccate accompagnano i primi passi.
4.1 Le vie di Sebenico




Consiglio di lasciare subito la Marina affollata dove picchia il sole e addentrarsi tra le vie affascinanti e quasi deserte: tutte in pietra con le insegne che sentono il peso del tempo… passeggiare tra le vie strette e levigate (che quasi scivolano) ha qualcosa di magico: è come un viaggio nel passato. Stando in silenzio forse si sentono ancora le urla dei corsari e dei turchi che tentarono di conquistare questi posti!
Sebenico entrò a far parte della Repubblica di Venezia solo nel 1412; questo segnò l’inizio della fase di prosperità economica e culturale facilmente leggibile nei monumenti e nei palazzi: i lussuosi portali in pietra e gli splendidi cortili sono una delle meraviglie della città. Grandissimo fascino come piace a me.
La serpentina di vie sale e scende, seguendo le linee della collina. Si incontrano piazze deliziose come
4.2 La Cattedrale di San Giacomo




All’improvviso spunta il diamante di Sebenico, la Cattedrale di San Giacomo. Il candore della pietra bianca dalmata abbaglia i passanti: non notarla è impossibile. È un capolavoro del Rinascimento croato grazie all’opera di Niccolò Fiorentino, Andrea Alessi e soprattutto Juraj Dalmatinac, anche se presenta elementi gotici nel portale. Cosa ha di straordinario? Cominciamo dai 72 ritratti scolpiti all’esterno che rappresentano la gente comune in autentico spirito umanista. Poi la splendida facciata con il grande rosone centrale rispecchia esattamente lo spazio interno a tre navate, dove spicca il presbiterio finemente lavorato e il battistero con sculture e rilievi. Ultima cosa unica è che la Cattedrale è totalmente in pietra, assemblata ad incastro senza malta; insomma un enorme difficile puzzle che esalta ancora di più la bellezza della cupola! Per tutto ciò è Patrimonio Unesco.
4.3 La bellezza di Sebenico




Sebenico non ha altri edifici che lasciano senza parole. Vanno citati la venetissima Loggia Vecchia accanto alla Cattedrale, un tempo sede del governo cittadino e restaurata dopo i bombardamenti: ora i suoi portici ospitano tavolini all’aperto; il Palazzo del Conte, residenza del governatore veneziano, che ospita il Museo Civico e la Chiesa di San Francesco con il coro del monastero trecentesco, che però ho trovato chiusa. Ma è tutto il centro storico molto curato che merita di essere visitato salendo e scendendo le scalette, passando sotto un arco alla scoperta della via successiva. Così potrai trovare la chiesa di San Lorenzo con il piccolo giardino del convento medievale, una vera oasi di pace dove godersi un drink; poco oltre imbattersi nella chiesa di San Crisogono, oppure nei gatti che riposano placidi lungo le scalinate, oppure ancora nella facciata decorata di Palazzo Foscolo. Una meravigliosa atmosfera di placida bellezza, dove pare che il tempo non passi mai e ci si possa godere la vita.
Altrettanto splendido Dolac, il vecchio quartiere dei pescatori lungo il mare, appena fuori dalle vecchie mura cittadine, con la chiesa di Santa Croce che spunta nel centro e le case semplici dove la gente vive decorate dai fiori. Più sotto, localini baciati dal sole dorato attendono clienti.
4.4 Le fortificazioni di Sebenico




Ora non si nota, ma Sebenico era una delle città più fortificate della Dalmazia: poteva contare su ben 3 fortezze. La più antica è la Fortezza di San Michele (o di Sant’Anna), di origine medievale: da qui partivano le cinte murarie che proteggevano Sebenico; svetta sopra al centro storico e ora ospita concerti estivi all’aperto. Le altre due fortificazioni, la Fortezza di San Giovanni e la Fortezza Subicevac (o del Barone) furono costruite attorno al 1646, per sconfiggere un assalto turco e sono a forma di stella.
C’è inoltre la Fortezza di San Nicola, capolavoro di Michele Sanmicheli: fu progettata su uno scoglio all’imbocco della città ed è un gioiello di architettura militare; perciò è diventata Patrimonio Unesco tra le fortificazioni veneziane del ‘500. Io purtroppo l’ho trovata chiusa per restauri.
4.5 Considerazioni sulla giornata




Io ho trascorso mezza giornata a Zara e mezza a Sebenico, ma considerando gli spostamenti in autobus ho passato poche ore in entrambe. Troppo poco per una visita adeguata: difatti non ho visitato alcun museo e ho dovuto tralasciare qualcosa. Secondo me è un programma fattibile in auto, molto più rapida dell’autobus, oppure se si pernotta qui risparmiando il ritorno a Spalato. L’esperienza serale in una città rivela sempre sfumature nuove e esperienze differenti… basta pensare al Saluto al Sole! Certamente ritornerò perché sono due città molto affascinanti e da godersi con calma.
5. Parco Nazionale Krka




Altro giro, altra corsa! Ancora sveglia presto, ancora lungo tragitto in autobus in Dalmazia. Ma anche stavolta ne vale la pena! Direzione Skradin, dove comincia il meraviglioso Parco Nazionale Krka. Qui compro i numerati biglietti per entrare; attenzione quindi ad agosto: magari comprateli online. La cittadina non è granché, perciò vado dritto al parco. Si può prendere il sentiero a piedi, oppure il battello che risale il fiume ed è compreso nel prezzo; ovviamente io giro in barca. In 25 minuti si giunge nel punto più bello del parco, lo Skradinski Buk, dove ci sono le prime grandi cascate. È organizzatissimo: pieno di addetti dello staff che controllano e aiutano i turisti in tutti i punti del parco. Più che un parco, qua sembra il prato di un grande concerto rock, con stand che vendono di tutto, gente che va e viene, mangia o si sdraia a prendere il sole.
Al centro c’è un’enorme cascata a più sbalzi dove tanti turisti già fanno il bagno e si godono la bellezza, col fragore delle acque come sottofondo. Che spettacolo naturale fantastico!
5.1 Passeggiata attorno allo Skradinski Buk




Sulla destra parte una passeggiata di un’ora su sicure passerelle di legno con senso di marcia obbligatorio. Il percorso di 2 km è meraviglioso: si sfiora una lunga serie di cascate, cascatelle e isolette e sentirsi circondato da questo brusio naturale è molto piacevole e rilassante, nonostante il pieno di turisti (a metà settembre). È il paradiso delle anatre e – dove l’acqua trasparente e più ferma – si scorgono tantissimi pesci (anche di 20 cm!). Fiori d’acqua e la natura fanno da straordinaria cornice. Se dovessi rinascere pianta o papero vorrei farlo qui!!
Camminando si scorgono anche i resti della prima centrale idroelettrica d’Europa del 1895. Punto focale della passeggiata è l’antico mulino, che è stato recuperato per mostrare come funzionava e ospita una mostra fotografica; proprio attorno c’è un’altra serie di cascate, ammirabili poi da un punto panoramico che domina il parco. La fine dell’itinerario non regala altro. Ritornando nella grande spianata vengo di nuovo colto dalla bellezza della grande cascata, con il grande balzo centrale. È l’unico punto dove è permesso fare il bagno: un tuffo è d’obbligo!
5.2 Le altre escursioni




Così puoi trascorrere il resto del tempo tra acque e sole, oppure si può decidere di visitare un’altra parte dell’enorme parco (ben 109 chilometri quadrati). Sono possibili 3 differenti escursioni in nave per conoscere le altre attrazioni: la prima verso l’isola di Visovac e il suo monastero francescano, la seconda raggiungendo la cascata di Rog (Roski slap), infine la terza fino al monastero di Krka e i resti delle fortificazioni croate di Trosenj e Nevcen. Ovviamente si può pure girare per conto proprio, magari per raggiungere i resti dell’accampamento romano di Burnum… Nella quiete è più facile avvistare gli animali del parco. Insomma: per i grandi camminatori c’è pane per i denti.
5.3 Pensieri sul Parco Nazionale Krka




Il Parco Nazionale Krka e Cascate di Plitvice sono le due meraviglie naturali della Croazia da vedere una volta nella vita. Sembra un posto da sogno e capisco il prezzo alto che mettono d’estate (200 kune), mentre già a settembre cala (110 kn): è un paradiso, pieno di turisti che camminano e fanno il bagno. Pensato bene, gestito bene… anche le passerelle sono state rifatte da poco. Forse per goderselo meglio si dovrebbe venire a fine maggio o fine settembre, col rischio di non poter fare il bagno. Comunque il Parco Nazionale Krka è imperdibile!
posti più belli della Croazia
Ovviamente queste sono solo le principali escursioni che si possono fare attorno a Spalato in Dalmazia. Altre isole e altre cittadine possono lasciare senza parole e essere lo sfondo perfetto per la tua vacanza. Basta andare alla loro scoperta! La mia è durata troppo poco: tornerò presto in Croazia.
Io spero di averti dato degli ottimi spunti per trascorre dei momenti memorabili, come è successo a me. Se ti è piaciuto l’articolo o hai domande lascia un commento.
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cosa vedere in Dalmazia
Ecco altre foto di quei meravigliosi giorni in Dalmazia:
All’inizio ero un po’ scettico, ma ora leggendo il tuo post devo dire che il tuo sito web è un piacere e mi porta molta gioia 🙂 Si prega di continuare ad andare avanti!
Grazie! Spero di continuare a viaggiare…. per cui a scrivere!
Bellissimo tutto! Seguo i tuoi spunti per i miei viaggi!
Mi fa davvero molto piacere! Quelli sono posti meravigliosi e una vacanza lì è da sogno. Spero di poter visitare altre isole e altre bellezze della Croazia al più presto. Grazie mille
Meno male che ci hai taggati su Twitter, altrimenti ci saremmo persi questo bellissimo articolo 🙂 Veramente ottimo! E innanzitutto i complimenti per le foto: ne abbiamo viste tantissime delle località visitate, ma ci sembra che tu abbia l’occhio per scegliere gli angoli che finora quasi nessuno abbia provato. Solo avanti così!
Grazie tante per le bellissime parole! Io cerco di spargere il mio possibile i miei articoli e foto, ma non è semplice… certo su Instagram mi si trova prima. Comunque questi posti sono meravigliosi e Parco Krka a parte, non sono così soddisfatto delle foto: secondo me si poteva ottenere anche di più, ad esempio nella meravigliosa Hvar o tra le bellissime vie di Sebenico. Vorrà dire che dovrò tornare! 😉
Comunque se scorri un po’ trovi anche l’articolo su Spalato e Dubrovnik. La Croazia mi incanta davvero tantissimo!