Festa del Torrone di Cremona: cosa vedere e fare

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In Italia ogni luogo ha le sue tradizioni e le sue feste; questo caratterizza una città e la distingue dalle altre. A volte più recenti, altre volte secolari (basta pensare al Palio di Siena); a volte originate da un evento storico, a volte legate ad un santo patrono; molte volte invece celebrano un cibo tradizionale; questo è il caso della Festa del Torrone di Cremona, dolce tipico legato indissolubilmente alla città lombarda. In realtà questo dolce non è originario di Cremona: già i Romani avevano un dolce simile e in Spagna si parla del turrón già nel XIII secolo; tutt’oggi è un dolce comune in Spagna. Comunque la Festa del Torrone è un ottimo motivo per visitare Cremona e scoprire i suoi luoghi tipici, come le liuterie, il Museo del Violino e i palazzi nobiliari. Ti racconto cosa vedere in due giorni con la Festa del Torrone di Cremona.

  1. Consigli per la Festa del Torrone
  2. Prima sera a Cremona
  3. 1° Giorno di visita di Cremona
  4. Cosa vedere il 2° giorno a Cremona
  5. La Festa del Torrone di Cremona
  6. Conclusioni

1. Consigli per la Festa del Torrone

La Festa del Torrone di Cremona ha come protagonista il torrone
Il torrone, protagonista della Festa del Torrone di Cremona

La Festa del Torrone di Cremona è un evento importante; in meno di 10 giorni richiama solitamente 200.000 persone! Sono due weekend e la settimana in mezzo, a novembre. Sebbene ci siano eventi anche in settimana, è chiaro che le attrazioni principali e più numerose sono nel weekend; perciò chi arriva in giornata il sabato o la domenica trova sicuramente tanta folla e i conseguenti disagi: traffico, difficoltà a trovare parcheggio, strade chiuse, ristoranti e musei pieni…
Ciò che consiglio è di approfittare della Festa del Torrone per visitare Cremona, dormendo 1-2 notti in città. Così ho fatto io; sono arrivato il venerdì sera, passando tra paesi e campi della Pianura Padana; del resto è abbastanza vicina a Milano. Con pazienza ho lasciato l’auto al parcheggio gratis di Piazza della Libertà/via Mantova. Per chi non si fidasse, ci sono molti altri parcheggi a pagamento. Poi ho raggiunto l’hotel per lasciare la valigia.

 

2. Prima sera a Cremona

Piazza del Comune a Cremona con decorazioni natalizie
Piazza del Comune di notte con decorazioni natalizie

Non era la prima volta che visitavo Cremona. Anzi, ci ero già stato altre volte, in particolare una calda giornata di agosto qualche anno fa; l’ho raccontata qui, parlando di cosa vedere a Cremona in un giorno.  Però era la prima volta che trascorrevo un weekend a Cremona e la prima volta che vedevo Cremona di notte. Del resto tramontando presto a novembre, il cielo era già buio. Il centro era come me lo ricordavo: molto tranquillo, con biciclette che passano e le botteghe tradizionali e pittoresche: di cappelli, cibo e molto altro; super affascinanti e tipiche. Tra queste trovi i palazzi storici, come quelli di Corso Giacomo Matteotti per entrare in centro; gli ingressi imponenti e misteriosi nel buio fanno intravvedere il giardino interno. Il cuore di Cremona è ovviamente il Duomo, con le due piazze affascinanti attorno. Sempre emozionante ammirarlo; poi ho trovato già le luminarie natalizie!

2.1 Cena all’Hosteria 700

Dove mangiare a Cremona? All'Hosteria 700 con volta affrescata
Stupenda volta affrescata dell’Hosteria 700

È già ora di cena. Passeggiando raggiungo Piazza Gallina, a nord del centro storico; qui un po’ nascosta c’è l’Hosteria 700, un’osteria che mischia antico e moderno. Lo noti subito: ha un bancone da film americano con piante pendenti che contrastano col soffitto delicatamente ed elegantemente affrescato. Come dice il nome, è un palazzo storico del ‘700 con fantastici affreschi come tre putti incorniciati dalla decorazione dorata. Piano piano lo stanno restaurando ampliando gli spazi: noi abbiamo cenato nell’ex limonaia. Il ristorante è aperto dal 1994 e offre un menù vario; senti il mix culturale tra Lombardia ed Emilia, tipico di Cremona. Abbiamo preso come antipasto lo sformatino di patate con crema al tartufo bianco, poi tortellini di ossobuco con la crema di zafferano e parmigiano. Per concludere il dolce: sbrisolona con crema di zabaione da mangiare con le mani, come fanno qui. Tutto buono, ma le porzioni erano limitate.

 

3. 1° Giorno di visita di Cremona

Angolo di Corso Garibaldi a Cremona, con arco e statue
Un angolo di Corso Garibaldi

Dopo la colazione in hotel, usciamo. Il cielo grigio fa da sfondo ai palazzi antichi in mattoni del centro storico di Cremona. In Piazza delle Pace troviamo caotiche bancarelle del mercato; invece nella vicina Piazza Stradivari si allestiscono alacremente le bancarelle della Festa del Torrone; adesso è tranquilla, ma non per molto. Noi la superiamo per arrivare in Piazza Roma, che in realtà è un parco pubblico. Qui spicca la Galleria XXV Aprile in stile razionalista, che attraversiamo; è la Galleria Vittorio Emanuele II di Cremona, anche se più defilata e malinconica. Oltre imbocchiamo Corso Garibaldi, elegante via nobiliare con bei palazzi; ammiri belle case in stile liberty e la casa nuziale di Stradivari, che è la più brutta di tutte! Per fortuna è in restauro.
Poco oltre cominciamo a scoprire la meravigliosa arte artigianale dei violini visitando una liuteria tradizionale cremonese, dichiarata Patrimonio culturale immateriale Unesco nel 2012.

3.1 Liuteria Cremonese Stefano Conia

La Liuteria Cremonese Stefano Conia, in un cortile di Corso Garibaldi
L’affascinante cortile interno della Liuteria Cremonese Stefano Conia

Un portale conduce in affascinante cortile interno pieno di piante: immediatamente sembra di stare in campagna. Oltre le grandi finestre in fondo c’è la Liuteria Cremonese di Stefano Conia, la più antica di Cremona. Ha una storia fantastica, come ci spiega Stefano. La bottega è stata aperta nel 1972 da Istvan, nonno di Stefano, un ungherese che venne qui per fare il liutaio (dopo disparati lavori). Pure il padre è liutaio e ancora lavora: anche lui di nome Istvan (ma a Cremona si fa chiamare Stefano, che è la traduzione italiana); insomma non brillano di originalità, ma portano avanti una meravigliosa tradizione familiare! Istvan peraltro è il patrono d’Ungheria (come ho scoperto a Budapest). Il figlio Stefano è 35 anni che fa violini, fin dall’adolescenza! A Cremona ci sono 70-80 botteghe, ma spesso hanno più liutai. Per farlo devi frequentare la Scuola Internazionale di Liuteria che dura 5 anni.

I segreti di un violino

Violini in fieri nella Liuteria Cremonese di Stefano Conia
Violini in fieri nella liuteria

Qui creano al 90% violini, ma anche viole e violoncelli; solitamente le liuterie lavorano su ordinazione: di un violinista oppure di un negozio. Essendo fatti a mano, i violini sembrano tutti uguali ma sono tutti diversi. Stefano dice che ci vogliono 15 anni per fare violini, perché comprano il legno appena tagliato e deve stagionare prima di essere lavorato. Materialmente occorrono 200 ore lavorative, circa 2-3 mesi. Un mese richiede solo la verniciatura finale con le resine. Poi spesso viene il compratore che lo prova e chiede piccoli aggiustamenti del suono. Per tutto ciò il prezzo è circa 12.000€; ovviamente aumenta se il committente vuole una decorazione speciale che può richiedere il doppio o il triplo del tempo.
Altre due cose diversificano i violini: l’etichetta che il liutaio pone all’interno ed il certificato di autenticità, la “carta d’identità” del violino che si consegna al compratore con lo strumento.

Visita della bottega

L'affascinante interno della Liuteria Cremonese di Stefano Conia
L’affascinante interno della liuteria

La liuteria è super affascinante: un tripudio di attrezzi e forme di violini appesi; profuma di legno e delle resine che vengono applicate. In questa stanza di 5-6m² vengono fatti tutti a mano i 70 pezzi di legno che formano un violino. Stefano racconta che il violino è fatto con diversi tipi di legno; la testa e il fondo in acero balcanico, la tavola davanti in abete rosso, mentre la tastiera nera è in ebano. Lo strumento poi non è piatto, ma bombato perché intagliato: Stefano ce lo mostra bene dandoci un violino su cui sta lavorando. È la cassa che fa il suono: infatti la corda è quasi muta, ma il ponticello trasmette la vibrazioni che muovono l’aria nella cassa; questo crea il suono. Le f permettono all’aria di uscire: sono come il naso e la bocca. Il segreto di un violino è l’anima dentro, un legno incastrato che fa da ponte tra fondo e tavola e rende omogenea la vibrazione. Sarei rimasto a lungo ad ascoltare le interessanti spiegazioni di Stefano: che esperienza meravigliosa! Per prenotare la visitare di una bottega del liutaio, bisogna chiedere all’Infopoint di Cremona.

3.2 Museo del Violino

Scultura di violino fuori dal Museo del Violino di Cremona
Scultura di violino fuori dal Museo del Violino

Dopo la nomina a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, Cremona ha dedicato un museo a quest’arte: nel 2013 è stato aperto il Museo del Violino. Si trova in Piazza Guglielmo Marconi, tra edifici razionalisti; anche il Palazzo dell’Arte di Cremona è in questo stile, che sfrutta il semplice mattone per grandi decorazioni creative. L’interno è stato completamente trasformato per adattare gli spazi al museo nascente.
Peraltro nei lavori hanno trovato un’importante domus romana, con decorazioni simili alla casa di Cesare a Roma; la puoi vedere dalla piazza. Qui ammiri anche una statua di Antonio Stradivari, una contemporanea di un grande violino e nel colonnato la scultura L’anima della musica: un uomo composto da spartiti; ma il meglio è dentro: il Museo del Violino è da vedere a Cremona.

Visitare il Museo del Violino

Cosa vedere a Cremona? I preziosi violini di Stradivari nel Museo del Violino
I violini preziosi dello “Scrigno dei Tesori” nel Museo del Violino

Il Museo del Violino è un museo che spiega l’arte del violino a Cremona, con diversi spazi multimediali e moderni. Si parte da come è nato lo strumento nel ‘500 e come viene costruito, pezzo per pezzo; poi illustra la storia delle grandi famiglie di liutai cremonesi, che si tramandavano i segreti da padre in figlio. Così sono nati i violini di Stradivari, Amati e Guarnieri che sono capolavori inarrivabili. Alcuni di questi sono esposti nella Sala 5, denominata “Lo Scrigno dei Tesori”: una galleria scura dove questi gioielli artigianali brillano nelle teche! Pensa che ciascun violino costa 5-10 milioni di euro! A seguire tanti altri strumenti che hanno vinto il concorso internazionale di liuteria e preziosi reperti stradivariani. Oltre agli angoli multimediali (anche per bambini), super affascinante la sala d’ascolto: in penombra senti arie di musica classica suonate dai violini; nessuna immagine, solo note che ti avvolgono.

L’Auditorium Giovanni Arvedi

Cosa vedere a Cremona? L'Auditorium Giovanni Arvedi nel Museo del Violino
Il meraviglioso Auditorium Giovanni Arvedi

Il Museo del Violino ha altri spazi, alcuni inaccessibili; ad esempio un laboratorio di ricerca universitario che serve anche alla conservazione dei violini antichi. Invece con un biglietto a parte puoi seguire le audizioni nell’Auditorium Giovanni Arvedi, meraviglia d’architettura e acustica contemporanea. Terminato nel 2012, ha linee curve “alla Gaudí” che sorprendono e somigliano ad un drago; domina il colore del legno d’acero, lo stesso della cassa del violino.
Nelle audizioni ascolti i preziosi violini del museo, suonati per essere tenuti vivi. Io ad esempio ho ammirato Aurelia Macovei eseguire “La Primavera” di Vivaldi suonando un violino Antonio Stradivari Clisbee 1669. Le note si libravano nella sala nel silenzio generale, come se fossero incantate. Fare video era proibito, ma dovevo catturare quel momento meraviglioso!
A seguire una favola musicale, molto apprezzata dai tanti bambini (rumorosi) che affollavano l’auditorio; infatti era un’audizione per famiglie. Trovi qui il calendario delle audizioni future.

3.3 Pranzo al Museo del Violino

Il Museo del Violino di Cremona ha uno spazio bar chiamato Chiave di Bacco
Il Bar Chiave di Bacco nel Museo del Violino

Tra gli altri spazi del Museo del Violino c’è pure il Bar Chiave di Bacco; ha un grande bancone circolare nero ed ha un design contemporaneo eccentrico, come vedi dalla volta che sembra un mezzo uovo. È talmente strano che mi piace! Qui abbiamo pranzato con pizzette, salumi locali, polpette e altri stuzzichini che ci hanno offerto. Forse non è il luogo migliore per mangiare a Cremona, ma se vuoi fare un pranzo leggero senza girovagare cercando un ristorante ci sta. Così ci siamo riposati e siamo pronti per tornare a visitare Cremona!

3.4 Il Duomo

Portale del Duomo di Cremona con leoni stilofori in stile romanico
Il portale del Duomo di Cremona coi leoni stilofori

Certamente il luogo imperdibile da visitare a Cremona è il Duomo, simbolo della città con il Torrazzo altissimo accanto. Quello lo lasciamo per domani: per ora ci concentriamo sulla cattedrale. Iniziata nel 1107 in stile romanico, fu terminata solo nel 1491 con elementi gotici, rinascimentali ed internamente anche decorazioni barocche. Il Duomo di Cremona è unico: infatti ha ben 3 facciate! Alla principale facciata su Piazza del Comune, rivestita in marmo bianco di Carrara e di Verona, si sommano quelle dei due transetti in mattoni; sono tutte decorate da un rosone, statue ed un portale con leoni stilofori (tipico del romanico). Ovviamente la più bella è quella principale, col rosone che sembra un grande occhio; se la osservi bene noti che la parte è più aggraziata; quella è un’aggiunta rinascimentale. Altra caratteristica atipica sono le 10 guglie, ovvero piccole torri di ispirazione nordica che si innalzano verso il cielo.

L’interno del Duomo

Il Duomo di Cremona ha un meraviglioso interno manierista
La navata centrale del Duomo di Cremona

Se fuori impressiona per la maestosità, dentro il Duomo impressiona per le decorazioni e l’arte che raccoglie; sembra un libro di storia dell’arte! Le tre enormi navate, la cripta e le cappelle sono piene di statue e pitture, soprattutto dei primi decenni del ‘500; in particolare negli affreschi della navata centrale ammiri lavori di Boccaccio Boccaccino, Giovanni Francesco Brembo e Altobello Melone, il Pordenone ed il fugace Romanino, che ho potuto ammirare anche a Brescia e Pisogne. Ma più tardi furono chiamati a lavorare anche i fratelli Campi, artisti cremonesi che hanno decorato una meravigliosa chiesa a Soncino.
Da non perdere l’ ”Arca dei martiri persiani”, capolavoro rinascimentale di scultura di Piatti e Giovanni Antonio Amadeo (quello della Cappella Colleoni di Bergamo Alta) e il magnifico e severo Redentore del catino absidale.

3.5 Il Battistero

Interno del Battistero di Cremona con fonte battesimale
L’interno del Battistero

Altro elemento caratteristico è il Battistero, staccato dal Duomo. Sembra piccolo in confronto, ma è alto 34m! La pianta è a base ottagonale, classica dei battisteri. L’architettura riprende quella del Duomo, come dimostrano i leoni stilofori del portale ed il marmo di Verona usato; ma evidentemente terminarono i soldi e per le altre facciate hanno usato il più economico e disponibile mattone.
L’interno è visitabile a pagamento. Visto che (stranamente) non me lo ricordavo, ho deciso di entrarci. Anche qui domina il rosso del mattone, in un contesto pressoché spoglio; la luce entra dalle bifore in alto ed illumina il grande fonte battesimale del ‘500 di marmo rosso al centro, con la statua lignea dorata del Cristo Risorto. Sui lati le uniche decorazioni, tre altari in legno dorato; il più bello è l’Altare del Crocefisso, con statua trecentesca su sfondo dipinto. Che luogo sobrio e mistico!

3.6 Palazzo Calciati Crotti

Volta blu dell'ingresso di Palazzo Calciati Crotti a Cremona
La volta blu dell’ingresso di Palazzo Calciati Crotti

A seguire visitiamo un tesoro nascosto di Cremona: Palazzo Calciati Crotti.  Si trova in via Palestro e persino Google Maps sbaglia dicendo che è quello di fronte; invece è il palazzo con la bella cancellata originale in ferro e stemma nobiliare e dentro la volta blu, coi segni zodiacali dipinti. È visitabile grazie all’associazione delle Dimore Storiche Cremonesi, un circuito che raggruppa una dozzina di palazzi, castelli e ville a Cremona e provincia aprendoli al pubblico. L’iniziativa è eccezionale, perché è l’unico modo per visitarli; pensa che Palazzo Calciati Crotti è tuttora abitato dai conti. Poi a volte le visite sono speciali, animate da musicisti o figuranti in costume. In questo caso è una normale visita guidata, per cui possiamo conoscere tutti i segreti del luogo. La guida parte con un’introduzione nel bel cortile ciottolato, con piccolo giardino sul fondo abbracciato dal palazzo giallo a U.

Storia di Palazzo Calciati Crotti

Affresco del Salone delle Feste di Palazzo Calciati Crotti a Cremona
Il meraviglioso affresco del Salone delle Feste

Palazzo Calciati Crotti è uno dei meglio conservati di Cremona. Costruito nel 1763, è stato tramandato da generazione in generazione. Il quartiere era popolato dalle famiglie nobili, fin dal ‘400; lo dimostra Palazzo Stanga o quello che ospita il Museo Civico Ala Ponzone.
Qui abitava la famiglia Rota, originaria di Bergamo; nel ‘400 si trasferì a Cremona, vivendo nel piccolo palazzo originario. In breve ebbe una clamorosa ascesa sociale! Ma la generazione seguente rimase senza erede maschio; così un nipote ricevette il palazzo, l’altro il feudo di campagna. Sposandone la discendente, nel 1715 i Crotti divennero proprietari del palazzo. Conti dell’Impero Austriaco, la piccola dimora non era alla loro altezza; perciò decisero di erigere una grande dimora nobiliare settecentesca, con facciata finalmente sulla via principale (seppur semplice). In fondo al cortile stava la servitù, le scuderie e le rimesse delle carrozze. Il giardino un tempo era ovviamente più esteso. 

Dentro al Palazzo

Sala da Letto con baldacchino di Palazzo Calciati Crotti a Cremona
La Sala da Letto con sontuoso baldacchino

La visita inizia dallo Scalone Monumentale, con grandi ritratti dei Rota e sopra l’affresco della “Glorificazione del casato Crotti”, con stemma familiare col leone rampante e motto; c’è anche l’albero genealogico. Poi entriamo nel piano nobile, aperto dall’Appartamento da Parata, una sfarzosa galleria dove si accoglievano gli ospiti illustri. Mostrava la ricchezza del casato con ritratti femminili e parte della collezione d’arte, come l’incisione antica delle città europee settecentesche; sembrano mappe turistiche, coi monumenti da vedere. Segue il Salone delle Feste, con meraviglioso affresco di scuola cremonese nel soffitto: la volta sembra aperta, solcata dal carro di Cerere; appesi ammiri due lampadari in cristallo di Murano. Particolarità di tutto il palazzo: le chiusure dei camini sono dipinte, con tematiche relative all’uso della sala: in questo caso bambini che giocano. Il Conte Calciati a inizio ‘900 fu topografo e creò mappe di tutto il mondo: anche di Groenlandia o Tibet! Il suo mappamondo è esposto nel piccolo studio a fianco. Sull’altro lato invece la Sala Rosa, dovuto al colore degli arredi, delle tappezzerie e cimeli legati alla famiglia, come il ritratto della giovane di famiglia. Proseguendo verso gli ambienti privati le sale si rimpiccioliscono. Dopo trovi la Sala da Letto con sontuoso baldacchino; sul camino c’è un putto che dorme; poi nel’800 è diventata un salottino; a lato due salottini piccoli per le dame di compagnia della contessa. Qui trovi la sedia dove sedette Mussolini nel 1923; Cremona era una città molto fascista. L’ultima sala ha un altare nascosto chiuso dietro un’anta! 

3.7 Palazzo Comunale

Vista sul Duomo di Cremona dalla finestra del Palazzo Comunale
Vista sul Duomo dalla finestra del Palazzo Comunale

La luce del giorno già sta scemando. Per terminare la giornata facciamo una visita veloce del Palazzo Comunale; è un edificio antico, costruito nel Duecento in stile lombardo; ovviamente ha subito modifiche nei secoli: gli interni sono stati completamente rifatti. Questa visita ti sorprende: trovi la carrozza donata dai conti Calciati Crotti, la copia di un meraviglioso portale con putti (venduto al Louvre), il Salone dei Quadri con dipinti del Genovesino, stupendi arredi di varie epoche come il camino medievale scolpito… Ma lascia senza parole l’affaccio sulla Piazza del Comune; non si potrebbe, ma ci lasciano aprire la finestra per ammirare il Torrazzo ed il Duomo di fronte. La Festa del Torrone di Cremona ha richiamato tanta gente, brulicante nella piazza ad ammirare le decorazioni natalizie.
Tornati fuori, osserviamo la Loggia dei Militi a fianco, davanti al Battistero: sotto le arcate c’è una grande statua col simbolo di Cremona.

3.8 Cena all’Osteria Melograno

Il guanciale con polenta dell'Osteria del Melograno a Cremona
Il guanciale con polenta dell’Osteria del Melograno

Come coronamento di questa giornata di visita a Cremona, andiamo a cena all’Osteria del Melograno; è in pieno centro, in via Eugenio Beltrami 5, a pochi passi dal Duomo. Abbiamo scelto un menù di cucina tradizionale cremonese. Per cominciare un piatto di marubini in brodo (una specie di tortelli con ripieno di manzo brasato, pesto di salame, lonza arrosto e gallina lessa). Come primo piatto tortelli al torrone con mandorle, speciali per la Festa del Torrone; erano molto dolciastri… anche troppo! Avrei preferito i classici tortelli di zucca. Invece come secondo un eccezionale guanciale con polenta: era morbidissimo, ne avrei mangiato un altro piatto… Ed io non amo molto i secondi! Infine semifreddo al torrone con cioccolato: mia mamma l’avrebbe adorato.
Peccato solo che le sale non sono per nulla insonorizzate, anzi le voci rimbombano; così fatichi a chiacchierare e puoi terminare la cena col mal di testa.

3.9 Piazza del Comune di notte

 Via dei Gonfalonieri di notte col Duomo di Cremona come sfondo
Il fascino notturno di Via dei Gonfalonieri

Dopo cena – non contenti – facciamo un piccola passeggiata serale nella Cremona notturna. Arriviamo ovviamente in Piazza del Comune, passando dall’affascinante Via dei Gonfalonieri coi tavoli all’aperto; scorcio fantastico (anche di giorno)! Nella grande piazza spiccava l’imponente facciata illuminata del Duomo di Cremona; l’ho fotografata incorniciandola con le arcate del Palazzo Comunale. Nel cielo splendeva la luna, mentre l’illuminazione del Torrazzo si perdeva salendo, ma la guglia era splendente. Però l’attenzione dei passanti andava alle decorazioni natalizie già presenti in Piazza del Comune: chi viene alla Festa del Torrone le può già apprezzare! Un arco illuminato dove farsi una foto, alcune palle con alberi di Natale ed un grande pacco regalo rosso acceso vicino al Battistero; invece una luminaria tra le vie ricorda il grande Ugo Tognazzi, nato qui 100 anni fa. Insomma a Cremona il Natale arriva presto!

 

4. Cosa vedere il 2° giorno a Cremona

Cosa vedere a Cremona? Il Torrazzo alto 112m con super vista
Il Torrazzo visto dal basso

Dopo una dormita rigenerante, sono pronto ad affrontare il giorno nuovo. Ma cosa vedere a Cremona oggi? Diciamo che la giornata parte in salita (in tutti i sensi); andiamo subito a visitare il Torrazzo per ammirare la vista mozzafiato di Cremona dall’alto. Per fortuna oggi c’è il sole: le belle foto sono assicurate!

4.1 Visita del Torrazzo

Ingranaggi dell'orologio astronomico nel Museo Verticale del Torrazzo di Cremona
Gli ingranaggi dell’orologio astronomico nel Museo Verticale

Simbolo di Cremona, il Torrazzo è da vedere assolutamente. Alto 112m, ha un orologio astronomico del ‘500 tra i più grandi del mondo; le 4 lancette mostrano le costellazioni zodiacali, fasi della Luna, eclissi e solstizi. Lo ammiri dalla Piazza del Comune, ma è molto meglio salirci. Per evitare la coda – soprattutto nei giorni di festa – consiglio di salire all’apertura (e presentarsi prima). Dal 2018 il Torrazzo ospita il Museo Verticale dedicato alla misurazione del tempo; si chiama così perché suddiviso nei vari piani della torre. Ad esempio al secondo vedi gli ingranaggi dell’orologio col suono meccanico della ruota dentata: sono i secondi che passano e un peso che scende fino alla base; ogni giorno l’orologio va ricaricato per far tornare il peso in cima. La terza sala (Sala del Tempo) ha oggetti astronomici preziosi. Quella superiore il pendolo di Foucault, che oscilla sempre e ogni ora cambia la direzione.

La vista dal Torrazzo

Cosa fare a Cremona? Salire sul Terrazzo per la vista panoramica
Vista di Cremona dal Torrazzo con Battistero e tetti rossi

Ogni finestra salendo regala una vista su Cremona, via via sempre più in basso. Terminata la parte quadrata del Torrazzo, hai un buon panorama; ma non paragonabile a quello dalla guglia, la struttura circolare che si eleva al centro. Perciò devi salire ancora, soprattutto sull’alta scala a chiocciola finale. Nonostante fossi preparato essendoci già salito, ho patito un po’ le vertigini (soprattutto scendendo); me la ricordavo difficile, ma non così tanto! Però la meravigliosa vista dall’alto ripaga la fatica: hai tutta Cremona ai tuoi piedi, che improvvisamente termina e si aprono campi verdi; intravvedi anche il fiume Po. Puoi ammirare ogni singola torre della città e fotografare il Duomo ed il Battistero dall’alto: questa è la foto più instagrammabile di Cremona. Però il panorama sarebbe stato forse meglio qualche ora più tardi, con visibilità maggiore e i raggi solari più verticali. Comunque qui c’è l’ottava campana del Torrazzo.

4.2 Crociera sul Po col Battello “Mattei”

Cosa fare a Cremona? Una crociera sul fiume Po
Il Battello “Mattei” pronto per la crociera sul fiume Po

Dopo la giornata impegnativa di ieri, ci vuole un po’ di riposo. Perciò hanno pensato per noi una bella crociera sul fiume Po. Come?! Sì, anche io non pensavo esistesse, invece Cremona Crociere offre proposte per navigare sul fiume più grande d’Italia; in particolare il Po Alto, dove una diga mantiene un livello costante dell’acqua (anche in anni siccitosi come questo).
Il Battello “Mattei” ci attende all’attracco; è un rimorchiatore del 1914, ma è stato restaurato e convertito al trasporto passeggeri; non avrei mai detto che avesse 100 anni! Dentro è pulito ed ordinato ed il legno risplende: sembra nuovo. Il capitano Federico è simpaticissimo; è 15 anni che fa questo lavoro ed allieta il viaggio spiegando cosa vedi sulle sponde del Po e raccontando storie; poi permette di pilotare il battello ai bambini (ma ho visto anche qualche bambino cresciuto!).

Il paesaggio del Po

Pioppeto in autunno sul fiume Po a bordo di Cremona Crociere
Un pioppeto in autunno visto dalla crociera sul fiume Po

Il Battello “Mattei” prende il largo con una manovra leggera. Inizialmente il paesaggio è molto antropizzato, con la diga, bilancioni per pescare, una centrale nucleare ed una cava di sabbia; era la fonte di ricchezza della zona: la crisi del 2008 ha cambiato molte cose. Per fortuna vedi anche il paese di San Nazzaro, adagiato tranquillo dietro la sponda con la chiesa gialla che spunta.
Finalmente proseguendo il paesaggio diventa naturale: siamo all’Isola De Pinedo; sulle sponde alberi dalle sfumature autunnali; sono soprattutto pioppeti, piantati nelle golene, da invadere d’acqua nelle piene del fiume. Però vedi pochi uccelli che volano o adagiati: solo qualche cormorano ed airone. Perciò ho preferito il giro in barca a Mantova, specialmente nelle Valli del Mincio; il paesaggio è più naturale, le sponde più strette, ed il fascino del fior di Loto è eccezionale.
Ottima idea invece la degustazione di torrone e salame a bordo.

4.3 Pranzo al Ristorante la Lucciola

L'interno accogliente della Trattoria La Lucciola a Cremona
L’interno accogliente della Trattoria La Lucciola

Vicino al Porto di Cremona c’è un ottimo posto per pranzare: la Trattoria la Lucciola. È uno di quei locali da film, un ristorante a tradizione familiare fermo nel tempo, con oggetti sparsi ovunque che lo rendono pittoresco. Sembra quasi un circolo intellettuale; infatti sulla grande lavagna c’è sempre scritta una frase che fa meditare. Poi i piatti sono buonissimi! Abbiamo preso per antipasto un tortino di castelmagno e radicchio; come primo un delizioso risotto di zucca e chiodini (che ha meritato il bis). Per concludere, come dolce torta paradiso con crema zabaione. L’atmosfera accogliente, le chiacchierate, i sorrisi… i pranzi dovrebbero essere sempre così!

 

5. La Festa del Torrone

Torrone in tutti i formati alla Festa del Torrone di Cremona
Torrone in tutti i formati alla Festa del Torrone di Cremona

Poi torniamo in centro: è finalmente arrivato il momento di vivere la Festa del Torrone di Cremona! È caratterizzata da moltissimi eventi, alcuni dei quali cominciano settimane prima; ovviamente il clou avviene nei 10 giorni della festa ed in particolare nei due weekend. Come corollario, Cremona offre itinerari turistici, didattici e musicali per i visitatori; ad esempio c’è un tour guidato del centro storico, di una liuteria o del Museo del Violino. Per informazioni o prenotazioni, contattate l’Infopoint o Target Turismo a queste mail: info.turismo@comune.cremona.it e info@targetturismo.com. Vista l’alta affluenza di pubblico, in quei giorni è consigliabile prenotare ogni visita (ed ogni ristorante). Anche i ristoranti hanno menù speciali, con piatti che comprendono il torrone (come ho assaggiato anche io) e ci sono degustazioni. Trovi anche spazi gioco per i bambini o il Trenino Sperlari che gira per la città; la crociera sul Po rientra tra questi eventi.

5.1 Le bancarelle della Festa del Torrone

Bancarelle della Festa del Torrone di Cremona prese d'assalto
Bancarelle della Festa del Torrone di Cremona prese d’assalto

Però ciò che richiama più pubblico sono le bancarelle di specialità enogastronomiche provenienti da tutta Italia, sparse tra Piazza Stradivari, via Gramsci e il cortile del Palazzo Comunale (Cortile Federico II); insomma tutte vicinissime al Duomo. Propongono cioccolato, dolci ed ovviamente il torrone, che è una specialità diffusa in tutta Italia; ho visto pure una bancarella della Sardegna! Passando accanto a quei colori e profumi deliziosi, ti viene voglia di fermarti in tutte (anche se i prezzi non sono super economici). Però nel pomeriggio cominciano ad affollarsi: nel weekend fai fatica a camminare. Del resto per la Festa del Torrone di Cremona vengono 200.000 persone!
Io ho comprato un torrone tradizionale dell’Enoteca Cremona che producono una volta all’anno: si chiama “ab limitum”; sembra duro, ma appena lo mordi è friabile.

5.2 Gli eventi speciali

Figuranti davanti al Duomo per la Festa del Torrone di Cremona
Figuranti davanti al Duomo per la Festa del Torrone

Se molti eventi si susseguono tutti i giorni della Festa del Torrone di Cremona, alcuni eventi sono speciali: avvengono una sola volta! Sono quelli in cui vengono invitati ospiti particolari, spesso sponsorizzati dai brand dolciari Sperlari, Vergani o Rivoltini. Ad esempio quest’anno veniva conferito un premio al grande Maestro Pasticcere Iginio Massari ed ad un altro presenziava Antonio Cabrini. La stessa Sperlari ha scelto Francesca Ferragni come testimonial per la festa.
Io ho assistito all’ Aperitorrone” al Pala Torrone, in Piazza Roma. Il bar tender Mike ha creato un drink da abbinare al torrone; dopo lo show ce l’ha fatto provare. In particolare la domenica pomeriggio le strade erano colme di persone. Alle 16 iniziava il corteo storico che rievoca il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti nel 1441, con 150 personaggi in abito storico che sfilano per il centro fino a raggiungere Piazza del Comune. Che bello!

5.3 La chiesa di San Sigismondo

La chiesa di San Sigismondo a Cremona ha stupendi affreschi manieristi
I vivaci affreschi della chiesa di San Sigismondo

Vista la moltitudine di persone, io ho deciso di uscire da Cremona. Ho raggiunto il luogo dove si celebrò quel matrimonio, ovvero la chiesa di San Sigismondo. Si trova cinque minuti di auto fuori dal centro di Cremona. Quel matrimonio nel 1441 significò il passaggio dalla signoria dei Visconti agli Sforza e si svolse a Cremona perché la città era la dote della sposa al condottiero. Però la chiesetta dove avvenne non esiste più; infatti i duchi nel 1463 vollero edificare una chiesa più grande, terminata solo nel 1510. Invece nel 1535 cominciò la decorazione interna, capolavoro di Manierismo lombardo di Camillo Boccaccino e dei fratelli Campi.
Ora fa parte di un monastero, ma è visitabile; fuori dice poco, ma dentro lascia senza parole! Peccato che il sole era già basso e quindi era molto buia. Ho potuto apprezzare poco gli affreschi dai colori favolosi e vivaci!

 

6. Conclusioni

Il Battistero di Cremona avvolto dall'affascinante atmosfera notturna
Il Battistero avvolto dall’affascinante atmosfera notturna di Cremona

La domenica pomeriggio la Festa del Torrone di Cremona è un caos: il centro storico era strapieno di gente e non si riesce a camminare; peraltro andando via ho visto tante altre persone arrivare! Consiglio di andarci negli altri giorni, per godersi meglio la festa.  
Così facendo ho ammirato fantastico tramonto per tornare, sugli alberi, i casali isolati e la campagna cremonese; uno di quei tramonti infiniti. Che meraviglie che ci regala la natura!
Ci sarebbero state altre cose da vedere a Cremona, come le tante chiese minori super interessanti. Fortunatamente diverse le avevo viste nella mia prima visita in città. Magari la prossima volta torno ad ammirare le altre dimore storiche cremonesi o le bellezze della provincia. Se ne parla poco, ma anche qui ci sono tante gemme nascoste!

 

Ringrazio Turismo Cremona per questo splendido tour.

 

Video di quel weekend:

Lo “Scrigno dei Tesori” del Museo del Violino

La Primavera di Vivaldi suonata all’Auditorium Giovanni Arvedi

L’interno di Palazzo Calciati Crotti

Vista di Piazza del Comune dal Palazzo Comunale

Vista panoramica dal Torrazzo

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3 pensieri su “Festa del Torrone di Cremona: cosa vedere e fare

  1. Felicia

    Veramente interessante questo articolo. A Cremona ci sono passata un pomeriggio, dopo aver visitato una fiera. Sono riuscita a vedere solo il Duomo, che è veramente meraviglioso!!! Il museo del violino era già chiuso, purtroppo.
    Bisogna ritornare😉

    1. Srake

      Si! Cremona è una di quelle città piccole e tranquille ma dal grande fascino. Io ci sono tornato super volentieri perché c’è sempre qualcosa da vedere di nuovo e poi si mangia benissimo. Super consigliata! Grazie mille

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