Qualche anno fa ho fatto una gita fuori porta in Canton Ticino tra Bellinzona e Lugano; un viaggio green in treno che ricordo con grande piacere perché mi ha portato alla scoperta di due splendide cittadine che sottovalutavo e mi hanno fatto ricredere sulla Svizzera: prima di allora infatti non avevo mai pensato a cosa vedere in Svizzera.
Quel giorno ho visto alcuni dei posti assolutamente da visitare in Ticino. È una perfetta gita fuori porta da Milano e dalla Lombardia (ma in generale dal Nord Italia), visto che questi luoghi da visitare in Ticino si trovano vicino al confine, ed anche un modo per riprovare l’emozione “antica” di cambiare moneta, come si faceva prima dell’euro. Ti racconto cosa visitare a Lugano e cosa vedere a Bellinzona.
- Come organizzarsi
- Bellinzona
- Lugano
- Conclusioni
Gita fuori porta in Ticino
1. Come organizzarsi




È una gita fuori porta in treno. La partenza è dalla Stazione Centrale di Milano oppure la successiva stazione di Monza; io ho scelto questa perché è più vicina a casa mia. La prima meta sarà Bellinzona e ci sono due possibili opzioni coi treni TILO: il treno direzione Locarno con un cambio da effettuare a Lugano oppure il treno per Chiasso, dove si cambia sul treno svizzero; il primo impiega 1:23h da Monza, l’altro 1:46h. Il prezzo è il medesimo (12,30 franchi svizzeri, biglietto sola andata); così ho scelto semplicemente il treno più adatto ai miei orari.
Il cambio sul treno svizzero a Chiasso è sul binario accanto e lì subito noti la differenza: non solo ci sono tanti controllori dei biglietti, ma il treno è pulitissimo. Sembra nuovo! Poi ha grandi finestroni per potere ammirare i panorami della Svizzera.
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2. Bellinzona




La Svizzera che non ti aspetti. Questa è stata per me Bellinzona, città di cui non avevo mai sentito parlare a parte le piccole imprese europee del suo club calcistico. Ho visto su Instagram una foto del suo castello e così ho deciso di visitarla nella mia gita fuori porta in Ticino. In realtà i castelli di Bellinzona sono ben 3 (e tutti dichiarati Patrimonio Unesco per l’importanza come architettura militare tra le Alpi) ed è uno dei posti belli da visitare in Ticino. È in un punto strategico, una stretta vallata attraversata dal fiume Ticino che conduce a importanti passi alpini; sostanzialmente era ed è la porta tra centro Europa e l’Italia!
2.1 Storia di Bellinzona




Per tutto ciò la zona fu abitata fin dal Neolitico e divenne una città romana dal nome Castrum Bilitio; recentemente ne sono state trovate le mura. Per il punto strategico, furono combattute qui diverse battaglie dell’epoca. Successivamente anche l’imperatore Federico Barbarossa si fermò nel castello prima della battaglia di Legnano. Poi Bellinzona fu contesa tra Como e Milano, finché nel 1340 si imposero i Visconti che da qui controllavano i passi alpini. Proprio in questo periodo divenne un importante centro commerciale e sorsero i tre castelli che rendono celebre Bellinzona.
Nel Quattrocento la Confederazione svizzera voleva espandersi a sud e per 3 volte tentò di conquistarla: per 3 tre volte Milano vinse e rafforzò le difese. Approfittando della discesa in Italia del re di Francia e la conquista del Ducato di Milano, i bellinzonesi chiesero protezione agli Svizzeri (1503); questi nel 1512 conquistarono pure Milano, perdendola poi nella disastrosa battaglia di Marignano; così il 1515 pose fine al mito della fanteria svizzera e nacque la celebre neutralità. I possessi del Canton Ticino non furono più reclamati: Bellinzona rimase alla Svizzera.
Nell’Ottocento si rifugiavano dissidenti repubblicani e democratici della Lombardia austriaca e i rapporti divennero tesi. Era però una terra povera, fino alla costruzione della ferrovia e delle strade che portarono industrializzazione e ne fecero di nuovo la porta della Svizzera a sud. Nonostante i timori, le due guerre risparmiarono la città e ora incanta i turisti col suo fascino molto medievale e molto italiano.
2.2 Cosa vedere a Bellinzona




Uscendo dalla stazione, si nota subito l’aria familiare: sembra di essere in Lombardia. Le vie ariose e i palazzi in stile art nouveau con le montagne come sfondo rimandano a Como; anche l’accento degli abitanti è comasco… Ed io che pensavo di trovare gente che parlava come gli Svizzeri di Aldo Giovanni e Giacomo!
La cittadina è super tranquilla, ma a febbraio ospita il Rabadan, il più grande carnevale della Svizzera.
Essendo stata un crocevia di commerci e transiti, la città ha ospitato nei secoli tra le sue mura pellegrini e mercanti, arricchendosi; in questo è simile a Chiavenna. La dimostrazione sono le tante chiese d’importanza storica e artistica che la arricchiscono e la nobilitano; spesso sono chiese antiche con facciata in muratura e qualche affresco rimanente, ma che dentro sorprendono.
2.3 La Collegiata dei santi Pietro e Stefano




La più importante di tutte è la Chiesa collegiata dei santi Pietro e Stefano, in una pittoresca piazzetta triangolare con tavolini all’aperto; già questa è una meraviglia. La facciata è semplice, un mix tra stile rinascimentale e barocco: difatti la chiesa fu iniziata nel 1511 e terminata nel 1785. A Bellinzona prevale il culto cattolico, ma evidentemente c’è sensibilità verso i protestanti; difatti le statue della facciata sono poche (al contrario del vicino Duomo di Como!); completa la decorazione un piccolo rosone.
Al contrario l’interno è riccamente barocco: è a navata unica con 5 cappelle per lato, ma lo sguardo va dritto all’altare maggiore dove spicca una Crocifissione attribuita a Peterzano. Sebbene fosse già dominio svizzero, le opere sono state realizzate per lo più da artisti italiani come il Morazzone e Procaccini. Notevole il pulpito e l’organo dell’Antegnati, il secondo più antico della Svizzera.
2.4 Castelgrande




Uscendo hai un bellissimo scorcio sulla piazza e – in alto – sul Castelgrande che svetta. Di brutto brutto brutto (cit.) raggiungo la Piazza del Sole, ai piedi dell’imponente castello che domina Bellinzona da sopra la collina rocciosa, in mezzo alla valle. Facile capire perché si insediarono nel neolitico e perché Bellinzona nacque qui. La prima fortificazione risale all’imperatore romano Augusto. La più antica di quelle attuali è del X secolo, ma le due torri che contraddistinguono Castelgrande – la Torre Bianca e la Torre Nera – sono del XIII e XIV secolo. Pensa che coi Visconti le strutture difensive erano enormi: le mura collegavano i tre castelli e poi scendevano a sbarrare la valle fino al Ticino!
Un accurato restauro tra il 1980-91 l’ha riportato alla sua bellezza originaria e ora un comodo ascensore ti porta in cima dalla piazza.
Visita del Castelgrande




Esci dall’ascensore e ti trovi davanti l’alta e snella Torre Bianca; la pietra scura contrasta col cielo azzurro e il verde del grande prato; qui la gente è sdraiata a prendere il sole e godersi la bellezza. Infatti il castello è a libero accesso: solo i musei e alcune aree sono a pagamento, tra cui le torri (ingresso: 5 franchi svizzeri). In queste zone si svolgono manifestazioni estive che devono essere stupende. Io non ho visitato le aree a pagamento, ma ho gironzolato nei 3 cortili interni e ammirato la magnifica vista tra le mura merlate verso i tetti di Bellinzona e il castello di Montebello dritto di fronte; più in cima, il piccolo castello di Sasso Corbaro e le montagne. Varcata una piccola porta dopo la Torre Nera, si apre la lunga discesa della meravigliosa Murata: la cinta muraria scende col prato centrale che la esalta, tra vitigni e le case di Bellinzona. Si vede che è stata restaurata da poco: è tutto perfetto! La Murata stretta con il Casterlgrande sullo sfondo è la foto fantastica che mi ha invogliato a visitare Bellinzona; devo dire che dal vivo è ancora meglio! Foto super instagrammabile.
2.5 Il resto di Bellinzona




Ovviamente c’è altro da vedere a Bellinzona, tra cui gli altri due castelli oppure il Museo Civico di Villa dei Cedri col bellissimo parco e opere d’arte dall’Ottocento a oggi; il sabato invece si tiene un animato mercato tradizionale attorno a Piazza Nosetto. Inoltre da Bellinzona in poco tempo si può arrivare alle località di villeggiatura del Lago Maggiore come Ascona o Locarno, oppure a Verzasca in Lavertezzo; ma per quello ci vuole l’auto.
Io per questioni di tempo mi dirigo in stazione per prendere il treno verso Lugano, la seconda destinazione della mia gita fuori porta in Canton Ticino di oggi. Pensavo che fosse la capitale, invece scopro che la piccola Bellinzona è la capitale del Canton Ticino.
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3. Lugano




In circa mezz’ora il treno arriva a Lugano. Se la stazione di Bellinzona è in mezzo alla cittadina, a Lugano è in alto. Uscendo hai un bel panorama sulle case e sul lago, col campanile della Cattedrale di San Lorenzo proprio sotto. Che bel benvenuto! Una funicolare consente di scendere direttamente in città, ma quando sono passato io stavano facendo i lavori. Perciò usando l’istinto ho seguito via Clemente Maraini parallela al lago con altre belle viste; giunti sopra a una antica e piccola chiesa, ho trovato una scalinata per scendere.
Avevo sentito parlare di Lugano come città chic e del lusso, ma al tempo stesso avevo visto foto di splendidi scorci sul lago. Amando il Lago di Como, sono voluto venire per conoscere questo “vicino” di casa e osservare le cose in comune e le differenze. Mi aspettavo una Montecarlo su un lago, avrò avuto ragione?
3.1 Storia di Lugano




Lugano è cambiata molto negli ultimi anni, arrivando ad annettere molti comuni limitrofi per creare la “Nuova Lugano” con 21 quartieri; una zona molto ampia! La mia visita si è concentrata sul borgo storico di Lugano – chiamato ora Lugano Centro – quello che i Romani chiamavano Luganum ed era il termine della via Varesina proveniente da Milano. Nel medioevo la città fu sede di mercato, ma non fu molto importante fino al Quattrocento, quando vennero redatti gli statuti luganesi del 1441 che le garantivano una certa libertà dai Visconti. Anche qui le guerre d’Italia segnarono il passaggio alla Svizzera, oltre che la distruzione del castello (costruito inizialmente dai Comaschi).
L’800 fu invece un’epoca cruciale per Lugano: non solo ospitò diversi personaggi del Risorgimento italiano come Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini, ma ci furono proteste da parte della popolazione rurale per la politica della Confederazione Svizzera. Tutto cambiò con l’arrivo della ferrovia dal traforo del San Gottardo che portò prosperità; la città così cominciò ad espandersi divenendo nel Novecento un’eccezionale località turistica per il suo fascino mediterraneo: così sorsero i palazzi e gli hotel eleganti che la contraddistinguono oggi.
3.2 Cosa vedere a Lugano




Scendere quella scalinata dalla stazione regala contrasti visivi. Davanti vedi case arrampicate e ammassate sulle coste del Lago di Lugano, mentre attorno scorgi un modernissimo edificio che abbraccia la chiesa antica in fondo e sfiori una strana torretta con merlature medievali. Arrivato in piazza avverti la tranquillità del Lago di Lugano davanti a te, che si trasmette sulle persone che camminano placide.
L’edificio moderno è il LAC Lugano Arte Cultura, centro culturale aperto nel 2015. Pensa che solo ultimamente la città sta puntando sulla cultura; in precedenza non è stato così, tanto da perdere l’eccezionale collezione Thyssen-Bornemisza che è finita a Madrid. A me però interessa la chiesa, un gioiellino.
3.3 La chiesa di Santa Maria degli Angioli




La chiesa è Santa Maria degli Angioli (o degli Angeli), una sorpresa rinascimentale in Svizzera. Costruita nel 1499 per celebrare la fine delle lotte cittadine e per ringraziare i francescani per il servizio durante la peste precedente, è in stile romanico con facciata in muratura e un campanile quadrato che spunta da dietro la chiesa. Se fuori dice poco, dentro ti sorprende; infatti sul tremezzo è dipinta la grande “Passione e Crocefissione” di Bernardino Luini (1529), un tripudio di figure, vitalità e colori che ti colpisce subito entrando. Girando la chiesa puoi ammirare altri preziosi affreschi su muri e colonne, tra cui l’Ultima Cena e una Maria col bambino sempre di Luini; qui ammiri bene l’influenza leonardesca.
3.4 Via Nassa




A sud c’è il Parco Belvedere e un porticciolo. Lugano Centro però si sviluppa verso nord, dove si apre via Nassa, la via chic dello shopping, piena di boutique e marchi di lusso. Nassa è proprio una delle 6 contrade originarie, anche se ha poco d’antico: ti colpiscono invece le insegne dei negozi che cercano di rapire la tua attenzione con vetrine super particolari; la paragonerei alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano, solo che è all’aperto. Le arcate dei palazzi si susseguono e mi riparano dalla pioggia che inizia a scendere; essendo vicini alle Alpi, il tempo può essere ballerino.
3.5 Piazza Riforma




Lungo via Nassa si aprono alcune piazzette che regalano buoni scorci. Però la piazza più bella di Lugano è Piazza Riforma alla fine della via, grande e asimmetrica. Sembra una tipica piazza italiana del Nord, con stupendi palazzi tutti da ammirare a partire dal primo a sinistra esaltato dai gerani rossi. A fianco altri tre edifici, con allegri bar con tavolini all’aperto, giusto di fronte al neoclassico e possente Municipio di Lugano; entro nel cortile colonnato ad ammirare le sue 5 statue. Sul lato Piazza Manzoni con la grande fontana ti accompagna sul lungolago.
3.6 Il Lungolago di Lugano




Parallelo a via Nassa scorre il Lungolago di Lugano, uno dei posti da visitare in Ticino. Infatti la Riva Vincenzo Vela segue sinuosamente il bordo lago all’ombra di un viale alberato che regala splendide viste sulla sponda opposta, dove svetta il tondeggiante Monte San Salvatore, emblema del panorama di Lugano.
Tantissimi approdi di traghetti e motoscafi cercano di invogliarti a fare un’escursione sul lago, magari anche sui curiosi pedalò rossi!
Le panchine sotto agli alberi invece sono perfette per riposarsi e godersi la vista e l’ombra d’estate. Ora ha smesso di piovere e ci sono persone che giocano sorprendentemente con scacchi giganti!
Comunque il Lungolago di Lugano è un posto splendido per fare foto, ma non ha l’eleganza innata del Lago di Como.
3.7 Parco Ciani




Proseguendo alla fine si raggiunge il Parco Ciani, un angolo incantato e verde di Lugano. È il più grande parco di Lugano e sorge dove un tempo c’era il castello (e occupato dal Palazzo dei Congressi); prende il nome da Villa Ciani, una splendida casa rosa con torretta esaltata dalle aiuole floreali nel prato di fronte. Un tempo residenza privata, ora è considerato uno dei parchi più belli della Svizzera per la vista privilegiata sul Lago di Lugano che abbraccia. Certamente è uno dei luoghi da visitare in Ticino!
La prima parte è un parco all’inglese, con grandi alberi secolari, prati e statue sparse; il lungolago però è decorato da composizioni di fiori che regalano colore. Proprio qui c’è il fotografatissimo cancello sul Lago di Lugano: un’altra foto da scattare assolutamente. Probabilmente era l’ingresso via lago alla villa… ma mi ha sorpreso che la recinzione non continua: c’è solo il cancello e basta!
La seconda parte invece è più naturale e composta dalla vegetazione spontanea del luogo; superato un bel parco giochi per bambini, si arriva alla foce del torrente Cassarate dove i cigni riposano al sole. In questa piccola spiaggia i luganesi d’estate vengono a prendere il sole e a fare il bagno!
3.8 Pausa al bar




Dopo tutto questo girare ho bisogno di riposare un po’. Così mi fermo in un bar. Qui emerge il più grande difetto della Svizzera: il suo costo della vita. Sia per il cambio con il franco svizzero, sia perché in città costa tutto di più… ma non mi sarei aspettato questi prezzi! Un cono gelato o una cioccolata calda costano 7-8€! Era un bar normale, nemmeno nella piazza principale… e costa più di Piazza Duomo a Milano! Devo dire che questo scoraggia la visita della Svizzera da parte degli italiani come me. Un pasto al ristorante allora quanto costa?!
3.9 La Cattedrale di San Lorenzo




Attraversando la città si arriva all’altro posto da visitare a Lugano in un giorno: la Cattedrale di San Lorenzo. Supero infatti Piazza Dante Alighieri e prendo la Salita Chiattone con negozi; nella parte alta è davvero pittoresca! Alla fine spunta il possente campanile con orologio della Cattedrale.
Una chiesa qui è attestata fin dall’818, ma questa è figlia della ricostruzione nel Quattrocento; difatti ha una candida facciata rinascimentale con portale scolpito in pietra e statue chiuse in riquadri; l’eleganza lineare e semplice sembra toscana! Quando ci sono stato io purtroppo l’interno non era visitabile: un restauro infatti ha riportato lo splendore iniziale alle tre navate; spicca lo stile barocco dell’altare maggiore e la Cappella della Madonna delle Grazie: una meraviglia da vedere in Ticino!
Fuori c’è poco spazio per ammirare la facciata; del resto è una cattedrale giovane: solo dal 1888. E solo dal 1971 è sede vescovile.
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4. Conclusioni




Una città con lo sguardo sul futuro e una ben radicata nel suo passato. Queste sono a prima vista Lugano e Bellinzona, un’antitesi distante solo 30 km. Ma in realtà non è così: gli sviluppi della rete ferroviaria attraverso nuovi trafori che stanno rendendo vibrante Lugano, collegandola meglio alle altre città svizzere (tra cui Zurigo) dimezza anche i tempi per raggiungere Bellinzona, portandoli a 15 minuti. Insomma, in Svizzera anche nelle città tradizionali c’è modernità, unita all’ottima gestione del territorio. Però nemmeno a Lugano ho trovato lo splendore impeccabile di Montecarlo: c’è il casinò è vero, ma non la perfezione. Sarà l’influenza italiana?!
Altri 8,70 franchi svizzeri per il treno per Monza. Comunque in questa gita fuori porta in Ticino ho visitato due dei suoi posti più belli; e pensare che sono due cittadine di nemmeno 50.000 abitanti! Per cui c’è tantissima tranquillità che ti fa apprezzare la giornata.
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Spero di averti stuzzicato la voglia di fare una gita fuori porta in Canton Ticino e che il mio itinerario possa ispirarti.
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Ecco altre foto della giornata:
















































































































































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Figo👏👏👏👏👍
Grazie!! Due località che sorprendono, soprattutto Bellinzona