Le gite fuori porta sono una delle cose che amo di più organizzare. Sono escursioni di una giornata a scovare le bellezze dei dintorni; quelle che preferisco sono gite in giornata on the road con più fermate secondo un itinerario prestabilito. Tempo fa ho fatto una meravigliosa gita fuori porta in Veneto con due amici. Siamo partiti da Padova, ma si può fare pure da Vicenza o dalla provincia di Venezia e Treviso. Te la voglio raccontare perché è stato un viaggio indimenticabile: racchiude cittadine come Cittadella e Bassano del Grappa, l’architettura di Andrea Palladio, borghi come Asolo, l’arte di Canova, panorami e natura… insomma riassume in un giorno cosa vedere in Veneto!
Prendi uno zaino e viaggia con me! 😉
Itinerario:
- Cittadella
- Bassano del Grappa
- Villa Barbaro a Maser
- Possagno
- Asolo
- Villa Contarini a Piazzola sul Brenta
1. Cittadella




Per questa gita fuori porta in Veneto partiamo da Padova. Pochi chilometri verso nord percorrendo la SS47 e si arriva a Cittadella. È il terzo centro della provincia di Padova e soprattutto Cittadella è conosciuta per la cinta muraria circolare che ancora cinge il centro.
Bisogna parcheggiare fuori, nel fossato sotto le alte mura in mattoni ed entrare a piedi da una delle 4 porte, disposte sui 4 punti cardinali; le strade sono perpendicolari e si incrociano al centro: è il segno dello studio a tavolino al momento della fondazione! Infatti sebbene la via Postumia romana passi a pochi chilometri, Cittadella venne fondata solo nel 1220 dai Padovani per ribattere alla costruzione trevigiana di Castelfranco Veneto. Il centro è tranquillo, dotato di semplice eleganza nei dettagli e nei negozi. Il suo cuore è Piazza Pierobon, dove si congiungono le 2 vie principali e c’è il Duomo con facciata neoclassica che merita una visita; oggi è domenica e c’è messa, ma faccio un salto per La Cena in Emmaus di Jacopo Bassano.
1.1 Le mura di Cittadella




Cosa fare a Cittadella? Salire sulle mura e percorrere il camminamento di ronda. Il restauro è terminato da pochi anni; puoi fare tutto il giro per avere bei panorami sul centro e all’esterno dalle merlature. Le mura rosse in mattoni, affascinanti perché consunte dal tempo, sono alte mediamente 14 metri e larghe 2; le 16 torri però arrivano fino a 30 metri! Nicchie delle porte e arcate hanno tracce di affreschi o statue.
È importante la porta sud con la Torre di Malta, dove Ezzelino da Romano governava e faceva torturare gli oppositori; con abilità, riuscì nel Duecento a conquistare Veneto e mezza Lombardia, prima di morire nella rocca di Soncino.
Paragonandole alle mura di Soncino, si vede che sono concepite prima dell’epoca della polvere da sparo: avrebbero resistito poco così alte e strette. Per fortuna dal ‘400 la Repubblica di Venezia garantì la pace.
2. Bassano del Grappa




Procediamo verso nord e entriamo in provincia di Vicenza. Altri 25 minuti di auto e siamo a Bassano del Grappa, posta nel punto in cui il fiume Brenta sbocca in pianura. Questa cittadina prosperò sotto la Repubblica di Venezia e tuttora ne porta la grande impronta visibile in Piazza Libertà con le due colonne tipiche: quella col Leone di San Marco e quella col patrono (qui San Bassiano). Piazza Libertà è cinta da palazzi eleganti e prestigiosi con affreschi e un orologio in stile veneto e la neoclassica chiesa di San Giovanni Battista; questo è il centro della movida serale con i tavolini all’aperto presi d’assalto. D’aspetto più antico l’attigua Piazza Garibaldi, con la fontana al centro e la Torre Civica in mattoni che svetta; la chiesa di San Francesco e il Museo Civico che celebra Jacopo Bassano e Canova completano la vista.
Altri importanti palazzi storici sono disseminati per il centro (tra cui dormirono Napoleone e Hemingway), ma son difficili da visitare. Io consiglio di fare una passeggiata ammirando gli scorci fino ad arrivare al Castello degli Ezzellini con la torre quadrata che spunta e il Duomo lì accanto; poi scendi da via B. Gamba coi suoi locali pittoreschi.
2.1 Il Ponte degli Alpini




In fondo trovi il simbolo di Bassano: il Ponte degli Alpini (o Ponte Vecchio), costruito in legno sul fiume Brenta fin dal 1209 e poi ricostruito da Andrea Palladio nella configurazione attuale. Subì altre distruzioni (l’ultima nella 2°guerra mondiale) e prende il nome dagli Alpini che lo attraversarono in massa nel primo conflitto mondiale. Attualmente è ancora in restauro, per stabilizzare le fondamenta nel fiume: per fortuna io ci sono passato prima!
È uno dei ponti più caratteristici d’Italia: una foto ricordo è d’obbligo; sia dal ponte sotto la copertura lignea, sia dalle due sponde per avere splendide viste. Dal lato cittadino c’è una fantastica terrazza panoramica accanto ai musei di Palazzo Sturm (e un curioso rinoceronte), dall’altro puoi scendere sulla sponda per fotografare il ponte dalle sue acque; è una delle 20 foto da scattare in Veneto.
Nonostante Bassano prenda il nome dal monte e non dal liquore, presso il ponte ci sono negozietti dove comprare grappa e simili; è un buon regalo da portare a casa!
2.2 Bassano e le due guerre mondiali




Bassano del Grappa fu direttamente coinvolta nelle due guerre mondiali. Come detto, gli Alpini passarono di qui per combattere sull’altopiano di Asiago nella prima; dopo Caporetto, divenne praticamente la prima linea italiana. Per seppellire degnamente più di 5400 caduti, gli è stato dedicato il Tempio Ossario con l’imponente mole neogotica in mattoni.
Ancora più pesante fu la seconda guerra mondiale: Bassano fu un importante centro di resistenza e ne subì le conseguenze con centinaia di morti e deportati; in particolare 31 partigiani furono impiccati agli alberi dell’attuale Viale dei Martiri, splendido viale alberato con vista sul pendio verde verso nord intitolato a loro ricordo.
gita di un giorno veneto
3. Villa Barbaro a Maser




A Bassano e dintorni ci sono importanti ville venete e una delle 24 ville palladiane, ma noi giriamo verso est seguendo la SP248 ed entriamo nella provincia di Treviso. Sono oltre 35 minuti di strada pianeggiante, per cui facciamo una sosta per pranzare.
Poi raggiungiamo Maser dove troviamo Villa Barbaro, uno dei capolavori di Andrea Palladio.
Si vede direttamente dalla strada, annunciata da statue ai lati e il Tempietto Barbaro che trovi di fronte guidando; parcheggiamo davanti alla villa in uno spiazzo apposito che faceva parte del giardino, come dimostra la fontana di Nettuno che è lì, ora muta e sola. Poi andiamo ad osservare da vicino il Tempietto: è l’ultima opera del Palladio perché pare che sia morto qui dirigendo i lavori nel 1580. È assieme una raffinata chiesa della famiglia che la chiesa parrocchiale di Maser con frontone neoclassico splendido.
3.1 L’esterno di Villa Barbaro




Risalendo via Barbaro ecco l’ingresso della villa, passando accanto a un ristorante e un’azienda vinicola che produce su questi terreni un vino DOCG omonimo.
Villa Barbaro di Maser è un’eccezione tra le ville palladiane per molti aspetti. Infatti più che una villa di campagna con funzione di fattoria richiama le ville romane di Tivoli; lo scopo era l’otium e stupire gli invitati grazie agli effetti idraulici del ninfeo a monte, arricchito da una peschiera e statue di dei greci.
Ciò è dovuto ai due committenti, Daniele e Marcantonio Barbaro, patriarca di Aquileia e procuratore veneziano che erano intellettuali e intenditori di architettura e certamente contribuirono al lavoro di Palladio. Così un palazzo medievale si trasformò in un’elegante dimora cinquecentesca. Con le due barchesse laterali allineate arricchite da splendide meridiane, la villa è perfettamente simmetrica; il corpo centrale sporge in avanti: grazie ai pochi gradini, il timpano in stucco spicca nel giardino. Dominano i colori bianco e giallo e le arcate leggiadre. Il giardino invece è semplice: solo poche statue lo decorano, ma il vialetto centrale spinge lo sguardo lontano verso l’orizzonte.
3.2 Gli interni di Villa Barbaro




Ma Villa Barbaro è straordinaria soprattutto per gli interni, decorati dagli affreschi di Paolo Veronese. I disegni illusionistici e prospettici allargano gli spazi, facendoli sembrare più grandi e mostrando viste di campagne ideali, pergolati, figure simboliche e altre scene di dei greci come nella Sala dell’Olimpo. Non sono affreschi trompe l’oeil credibili come nel Palazzo Ducale di Sassuolo, ma Paolo Veronese crea un capolavoro del Cinquecento veneto per delicatezza. Domina il tema della pace e dell’armonia.
Anche i padroni di casa sono rappresentati; io ho adorato la finta porta da cui esce una bambina. Pregevoli pure gli stucchi di Alessandro Vittoria. Peccato solo che dentro la villa è vietato fotografare! Io come al solito non sono riuscito a trattenermi… c’era troppa bellezza 😉
Comunque per tutto ciò dal 1996 è Patrimonio Unesco (con Vicenza e le altre ville).
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4. Possagno
Una ventina di chilometri ed ecco Possagno, una gemma tra i monti della provincia di Treviso strettamente legata alla figura di Antonio Canova, il grandissimo scultore. Qui il celebre scultore neoclassico nacque nel 1757 e qui volle essere sepolto, nel Tempo Canoviano da lui stesso progettato. È imperdibile per gli amanti d’arte.
4.1 Il Tempio Canoviano




Il Tempo Canoviano si ispira al Pantheon di Roma e al Partenone di Atene e si erge in cima a una collina: fa strano vedere questa architettura nelle campagne del Veneto! Del resto celebra il più grande artista dell’arte neoclassica.
Una volta raggiunto si nota che è altissimo. Superate le imponenti colonne doriche si entra in uno spazio circolare dominato dal bianco, dall’oro e dalla luce. Colpiscono il soffitto a cassettoni, una Pietà in pietra scurissima e la tomba di Canova sulla sinistra; poi ci sono diversi dipinti, tra i quali uno di Palma il Giovane, del Moretto e uno dello stesso Canova; nemmeno sapevo che dipingesse anche!
L’edificio è stato realizzato come chiesa parrocchiale del paese perché quella vecchia era decadente; fu costruito a proprie spese dallo scultore e tuttora ha questa funzione, nonostante la strana forma. Il corpo di Canova riposa qui dal 1832.
4.2 La Gipsoteca Canoviana




Ai piedi della salita si trova un altro meraviglioso luogo di Possagno: la Gipsoteca Canoviana, creata nella casa natale dell’artista. Qui sono raccolti i gessi delle famose statue dello scultore sparse nei musei di tutto il mondo; quindi è un condensato di tutta l’arte di Canova! La realizzazione delle sue opere era un processo lungo che viene spiegato bene: il gesso era uno dei passaggi finali, una sorta di prova generale prima di scolpire. La sala principale è un meraviglioso trionfo del bianco: sembra quasi di sognare!
Alcuni gessi hanno dei puntini di bronzo in faccia per aiutare lo scultore nella creazione: servivano per valutare le distanze. Altri invece sono parzialmente distrutti: infatti durante la prima guerra mondiale cadde una bomba che fece molti danni; certi sono stati ricostruiti, altri lasciati in frantumi per testimoniare quella pagina di storia.
Invece nel 1957 l’architetto Carlo Scarpa fu chiamato per ampliare il museo; i livelli sfalsati sfruttano la luce naturale valorizzando ancora di più le opere.
Al piano superiore si trova la casa natale di Canova, dove l’artista veniva a riposarsi da Roma e dove spesso lavorò. Gli ambienti hanno ancora parte del mobilio originale di gusto neoclassico; c’è pure una biblioteca e una statua di Venere, una delle pochissime opere in marmo esposte. Splendido anche il giardino, con siepi e rose e un pino secolare che fu piantato proprio da Canova.
Insomma, Possagno è un paese imperdibile per gli amanti dell’arte!
5. Asolo




La nostra gita fuori porta in Veneto continua e raggiungiamo Asolo, la bella addormentata tra le colline ai piedi delle Dolomiti. L’atmosfera sembra infatti ferma nel tempo. C’è un perfetto equilibrio tra uomo e natura: case, palazzi e ville dalla semplice eleganza veneta spuntano nel verde, quasi come se chiedessero permesso. Perciò Asolo è uno dei Borghi più belli d’Italia. Qui si è coltivata l’arte del vivere; è stata scelta da personaggi di spicco come buen ritiro: Eleonora Duse, la viaggiatrice Freya Stark (che non centra con il Trono di Spade) o Caterina Cornaro regina di Cipro che in esilio governava questo territorio dedicandosi all’ozio e alla corte. Del resto l’etimologia asylum significa rifugio!
5.1 Cosa vedere a Asolo




Asolo è conosciuta come “la città dei 100 orizzonti“; infatti le sue vie serpenteggiano seguendo la collina deliziando gli occhi con scorci e viste sempre nuove. Le migliori sono dal Castello della regina Cornaro, simbolo di Asolo: puoi sempre visitare l’esterno e ammirare i panorami verso sud e ovest, oppure incorniciare il borgo e il duomo dalla Torre Reata per una foto indimenticabile; anche questa è una delle foto instagrammabili del Veneto. L’alta e possente Torre Civica è aperta solo nei weekend e festivi; chissà che vista da lassù! Idem dalla Rocca del XIII secolo, che è in cima al monte di fronte collegata con mura.
Prendendo via Regina Cornaro tra palazzi quattrocenteschi si arriva in Piazza Garibaldi con la grande fontana col Leone di San Marco. I portici e i palazzi dalla facciata affrescata ti fanno compagnia ovunque, dando quel senso di eleganza antica; in un angolo una casa angolo decorata da fiori, perfetta per una gran foto e trattorie e osterie pittoresche. Vicini ci sono la Loggia della Ragione col Museo Civico e la Cattedrale che nella facciata mantiene l’aspetto romanico; all’interno la meravigliosa Assunta di Lorenzo Lotto.
Il sole sta tramontando e quindi tralascio la parte bassa con gli affascinanti palazzi che scendono verso Porta Loreggia. Prendo invece via Canova e passo davanti a Casa Duse e la chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria con splendidi affreschi trecenteschi. Più avanti sempre a sinistra palazzo Pasquali con lapide a ricordo del soggiorno di Napoleone e poi si apre il giardino di una fantastica villa: il verde delle aiuole perfette e il panorama con Villa Contarini fanno sognare! Prima di riprendere l’auto c’è pure la Casa Longobarda con strane sculture.
Asolo meritava una visita più approfondita. Spero di tornarci presto!
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6. Villa Contarini a Piazzola sul Brenta




Calano le tenebre sulla gita giornaliera in Veneto e ritorniamo verso sud, nella provincia di Padova. Siamo a pochi chilometri dalla città e facciamo una piccola deviazione dalla SS47 a Piazzola sul Brenta per ammirare la grande Villa Contarini; è una delle più grandi ville venete.
Spunta imponente da una grande piazza ad emiciclo detta Anfiteatro Camerini, con splendidi portici. Ora è buio e non mi accorgo che sono solo da un lato: dall’altro ci sono alberi che creano simmetricamente la forma. Non si sa se sia mai stata costruita quella metà!
La villa invece ha un storia particolare: probabilmente il corpo centrale fu costruito da Andrea Palladio come villa rurale sopra ad un antico castello. Un secolo dopo altri membri della famiglia vollero ingrandirla creando questa fastosa reggia barocca che vediamo oggi; ciò cancellò l’opera palladiana (e perciò non è Patrimonio Unesco). A metà Ottocento la famiglia Camerini restaurò la villa aggiungendo un gusto eclettico, aggiungendo il grande parco all’inglese a nord.
Chissà che meraviglie! Io purtroppo essendo arrivato tardi le ho potute solo immaginare.
gite di un giorno nel veneto
Spero che il mio itinerario possa ispirarti una bella gita di un giorno in Veneto.
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Ecco altre foto di quella giornata:












































































































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Que passeio incrível. A arte é muita linda e o lugar muito legal para conhecer. Parabéns!
Muito obrigado. O Veneto tem muitissima arte e paisagens incriveis. Por isso eu amo demais! Nao tem sò cidades maravilhosas como Veneza, Verona, Padova e Vicenza…. é muito mais 😃