Lago di Como o Lago Maggiore o Lago di Garda? Per me non ci sono dubbi… La classe e l’eleganza del Lario è inimitabile e le sue ville sono uniche.
Ci sono tanti modi per visitare il Lago di Como: si può scoprirlo in auto, ancor meglio in moto, prendere il traghetto e visitarlo dalle acque oppure a piedi come ho fatto per la Greenway. Per essere totalmente green un’altra alternativa è inforcare una bicicletta, così da ammirare lentamente i suoi panorami godendosi il viaggio; se hai le gambe allenate bici normale, altrimenti ci sono le bici elettriche che ti danno una bella mano riducendo lo sforzo. Ho deciso di fare così anche io in una splendida giornata di primavera alla scoperta del Primo Bacino del Lago di Como in bicicletta. Un’idea per visitare il lago di Como in un giorno.
- Cos’è il Primo Bacino
- Come organizzarsi
- Il tragitto
- Moltrasio
- Carate Urio
- Laglio
- Brienno
- Conclusioni
Primo Bacino del Lago di Como
1. Cos’è il Primo Bacino del Lago di Como




Il Primo Bacino del Lago di Como è la zona costiera del Lario più vicina a Como, quasi che fosse un riflesso della città stessa. In particolare si intende un’area che è contenuta da una strozzatura naturale del Lago; alcuni considerano quella tra Moltrasio e Torno (comprendente anche Cernobbio e Blevio), altri – me compreso – la strozzatura tra le frazioni Torriggia e Careno, nel punto più stretto del Lago di Como (solo 650m); perciò comprende anche Carate Urio e Laglio sulla sponda occidentale e Faggeto Lario e Pognana Lario di fronte. Insomma, è la parte più nobile di tutto il Lago!
2. Come organizzarsi




Punto di partenza: Como, facilmente raggiungibile in auto o treno. Qui ci sono diversi punti per noleggiare le biciclette: io ho scelto Stunning Bike Co-Tours, che ti consente di visitare la città con un Ipad montato sulla bici e auricolari bluetooth che ti fanno da guida turistica tra i monumenti di Como grazie a contenuti geolocalizzati. Sono stati pure citati dal Times nel progetto “Como The Electric Lake“!
Il mio itinerario però è differente: voglio percorrere in bicicletta il Primo Bacino del Lago di Como, dove i paesi sono disseminati come gemme preziose sulle rive del Lario. Se quelli della costa est li ho visitati nel mio giro nel Triangolo Lariano, ora l’obiettivo è la sponda ovest, verso la Svizzera. Visto che non sono allenato, ho preso una eBike, una bicicletta elettrica: al contrario di ciò che molti pensano, bisogna pedalare (eccome), ma certamente lo sforzo è minore e ogni salita non fa paura; sul Lago di Como ce ne sono poche, ma minimizzare la fatica ti fa godere di più il viaggio. Provare per credere!
3. Il tragitto




Presa la bici, percorro il lungolago di Como superando il Tempio Voltiano e il Monumento ai Caduti di Terragni e per poi imboccare il Chilometro della Conoscenza; qui bisogna procedere piano e far attenzione ai pedoni, sfiorando il blu del Lago di Como e le magnifiche ville fino a raggiungere Villa Olmo. Smonto dalla bici per attraversare il giardino perché è proibito: in alternativa si può girare attorno al perimetro. Cambia poco, perché in entrambi i casi si prende Via Cernobbio che costeggia e risale il Lago: salgo sul marciapiede e faccio attenzione ai pedoni, così almeno evito le auto che sfrecciano! Proseguo così per qualche chilometro con Como che lentamente sparisce dietro fino a raggiungere Tavernola, una frazione di Cernobbio. Una rotonda finalmente porta via il grande traffico delle auto, lasciando tranquilli i paesi che seguono; così proseguo dritto sulla Via Regina che entra in paese. Scorrono le bellissime ville di Cernobbio, che meritano una giornata intera di visita (ne ho parlato qui) e quindi vado oltre. Dopo Villa d’Este finisce il paese e si ritorna sul Lago, col promontorio che gira e la strada rialzata regala un bel panorama di Cernobbio all’altezza di Villa Pizzo; mi fermo a fotografarlo, poi la costa gira verso nord.
4. Moltrasio




La strada continua per qualche chilometro prima di raggiungere un bivio: tengo la destra per entrare in Moltrasio e stare sulla Via Regina; proprio lì sotto c’è (invisibile) Villa Fontanelle, a lungo residenza e quintessenza di Gianni Versace. Continuando a pedalare appare lo splendido cancello di Villa Le Rose che ospitò Winston Churchill in vacanza; all’altezza della dimora svolto a sinistra su Via Besana per visitare la parte alta del paese.
Procedo dritto fino a quando spunta il campanile in pietra della Chiesa di Sant’Agata: che gioiello romanico, qui bisogna fermarsi! Purtroppo l’ho trovata chiusa, ma ci sono affreschi duecenteschi sulle pareti esterne ed è un bellissimo angolo nel verde. Tornato sulla via, proseguo costeggiando i muri merlati di Villa Passalacqua che nemmeno appare, ma è importantissima ed al centro di un grande giardino terrazzato; dev’essere ricchissima! Poi la strada gira a sinistra e si apre un fantastico panorama su Moltrasio, Torno di fronte e il Lago con alberi in fiore e una panchina per ammirarlo. Siamo ormai nel cuore del paese con la chiesa parrocchiale di San Martino; nonostante la facciata che sembra realizzata ieri, è di origine antiche, ma fu rimaneggiata nel ‘500-600 con affreschi affascinanti, marmi e stucchi; notevole il polittico leonardesco della Natività di Alvise de Donati sulla destra.
Usciti nella piazzetta, nel silenzio puoi sentire uno scroscio d’acqua: a pochi passi un ponte in pietra si affaccia sulla borbottante cascata del torrente Pizzallo che scende tra le case dal ripido colle. I pendii e le case in pietra regalano un fascino rustico; peraltro la pietra scura di Moltrasio fu usata per costruire molti edifici in tutto il lago!
moltrasio como
4.1 La parte bassa di Moltrasio




Poco prima della piazzetta scende un sentiero ciottolato: è la Scala Santa che porta direttamente sul Lungolago di Moltrasio; qui cambia totalmente l’atmosfera: da case di montagna si passa all’eleganza e esclusività, come dimostra il Grand Hotel Imperiale e la spiaggia privata che si vede. Il Ristorante L’Imperialino sembra una villa privata con un fantastico giardino in cui sbirciare; se si raggiunge la piazza dell’imbarcadero si può ammirare pure la magnifica loggia circolare nella natura affacciata sul Lago di Como che è il simbolo del ristorante: posto che fa sognare! Vicino c’è l’oratorio barocco di San Rocco con accanto l’Albergo Posta dalla splendida atmosfera lariana.
Moltrasio ebbe pure abitanti illustri: ad esempio Vincenzo Bellini alloggiò a lungo nella neoclassica Villa Erker Hocevar sul lungolago e qui compose alcune sue arie; lo ricorda anche un monumento sul lungolago che guarda l’altra sponda – a Blevio – dove risiedeva una sua amante.
ville lago di como
5. Carate Urio
Superato il porticciolo di Moltrasio, la Via Regina continua per un bel pezzo tra magnifiche case e ville nel verde. Prossima destinazione è Carate Urio, che in realtà ho scoperto essere due borghi differenti, uno vicino all’altro e uniti nel 1927.
lago di como da vedere
5.1 Urio




Pedalo sulla strada tranquilla che sfiora il lago tra altre case e muretti in pietra e raggiungo Urio, aperta da una elegante villa (di cui si notano solo le statue nel giardino terrazzato) con un passaggio che passa sopra la strada e porta al lago; sembra particolare, ma in realtà è tipico della zona (vedi poi Laglio). Girando a sinistra si trova l’entrata: è chiamata Castello di Urio perché sorta su un’antica fortificazione. Sul lato opposto, la Chiesa di San Quirico e Giulitta, proprio accanto al lago; incredibilmente accanto alla Spiaggetta di Urio in erba, dove una persona prende il primo sole primaverile. Lascio un attimo la bici per visitare la chiesa di Urio: è in pietra e esternamente svetta il tipico campanile romanico con bifore; la facciata invece è tristemente intonacata di giallo; purtroppo anche questa era chiusa e non ho potuto ammirare gli affreschi e l’altare.
Proseguendo si trova l’imbarcadero, graziosamente ricavato tra una casa e un parcheggio sotto grandi olmi. Dopo un centinaio di metri una casa bianca decorata da fiori richiama la mia attenzione: al suo fianco un vicolo conduce ad una meravigliosa piccola spiaggia in sassi; c’è un anziano che pesca e si gode un’eccezionale vista delle ville che si affacciano sul Lago!
5.2 Carate




Continuando a pedalare tra case e splendide ville che costeggiano ininterrottamente la Via Regina si arriva a Carate. Qui da notare c’è poco, giusto piccoli spiazzi che si affacciano sul Lario e un porticciolo con le barche, mentre dall’altra parte i tipici vicoli a scalinata risalgono il monte tra affascinanti archi e antiche case in pietra; qui si possono fare belle foto!
Da notare a Carate la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo con la deliziosa piazzetta di fronte, dove un monumento ai caduti regala una bellissima vista lago; sul lato un elegante ristorante si affaccia direttamente sulle acque. Io non mi faccio tentare e proseguo. Poco dopo ecco la svolta per la Chiesa di Santa Marta, gioiello di Carate posto in collina in cima a una scalinata con 14 cappelle; è difficilmente visitabile e oltre la Statale, per cui io continuo sulla Via Regina, tra attracchi per barche e ville lussureggianti; addirittura l’Ambrosiana ha una funicolare per spostarsi tra la parte alta e bassa del giardino!
laglio george clooney
6. Laglio




Poche pedalate e sono a Laglio, il paese di… George Clooney! Basta questo per decidere di visitarlo e cercare la villa acquistata nel 2002 (come fanno in tanti). È in via Vecchia Regina 20, proprio all’inizio del piccolo paese; la noti da un parco da cui spunta un ponte che passa sopra la strada, completamente avvolto da piante rampicanti… o dai curiosi fermi a guardarla! La proprietà è su entrambi i lati, ma Villa Oleandra è presso il lago e la puoi sbirciare da un porticciolo che è appena oltre; color crema, spunta dalla vegetazione con un cipresso accanto; da lì fantastica vista pure sul paese. Dalla strada invece non si vede nulla; attento che è vietato sostare (anche a piedi) accanto alla proprietà!
In realtà Laglio è uno splendido posto circondato dal verde con vigneti e ulivi (come si nota anche dalla Strada Statale che gli passa sopra), pieno di ville e bellissimi angoli dove regna la quiete. Punto focale è la chiesa gialla di San Giorgio che svetta tra le case semplici e strade pulite; l’interno è barocco, ma provinciale.
Proseguendo oltre la sorprendente Villa Ortensia, il paese si apre e le case diventano troppo moderne. Per fortuna c’è il bar caratteristico “Da Luciano” e poi – sempre sulla strada – la Piramide di Frank, pittoresco monumento funebre di un medico austriaco.
Segue la frazione Torriggia, con la strada accanto alle acque dove si segnala l’Osteria Vecchio Molo prima di salire tra le case: per fortuna ho una ebike!
laglio cosa vedere
7. Brienno




Laglio termina e la strada improvvisamente mi riporta sulla Strada Statale 340; è il tratto più delicato di questa giornata sul Lago di Como perché inizialmente è in leggera salita, le auto sfrecciano ad alta velocità e la strada non è ampia, ma la bici elettrica dà un grosso aiuto. Sarà un chilometro che poi diventa in discesa, finché si vede dall’alto il campanile della chiesa di San Vittore (detta anche di Sant’Anna); mi fermo sulla strada a ammirarla: sarebbe stato impossibile in auto! Un giardino verde digrada verso il lago attorno all’antica chiesa: il campanile romanico è il più antico di tutto il Lario, mentre dentro è barocca. Proseguendo la strada si tuffa in un tunnel: io svolto a destra per Brienno, con la via che si addentra tra case silenziose.
Cosa vedere a Brienno? È un borgo di origine e sembianze medievali, insolito per il Lago di Como; tutta concretezza e zero eleganza: sembra di stare in montagna, non a ridosso del Lario, che invece spunta sotto la chiesa dei Ss. Nazaro e Celso. Particolare il vicino Monumento dei Caduti, con un alpino che scaglia una pietra rievocando un gesto accaduto.
Continuando la via taglia il paese come un coltello e si percepisce ancor più l’animo rustico di Brienno, con case in pietra a vista alternate a case normali (ma a volte con facciata scrostata, stranissimo!). Non c’è alcun intento di bellezza: tutto praticità e scalinate che salgono e scendono. Altre pedalate e termina il paese… con una sorpresa! Alcuni cipressi affiancano la Chiesa della Madonna Immacolata troneggiante su uno sperone roccioso. Lo stile è più brianzolo che comasco però… Mi volto e vedo tutto il paese steso sul lago e la montagna che lo abbraccia: che fantastico punto panoramico!
turismo lago di como
8. Conclusioni




Girare in bicicletta il lago di Como ha diversi vantaggi: come detto ci si può fermare dove si vuole per godersi panorami e ville sul Lago di Como; non c’è problema di parcheggio, grosso limite per chi visita in auto. Altra cosa da non sottovalutare, bisogna poi ritornare indietro e ripercorrere l’itinerario; ciò ti consente di riflettere ancora una volta sulle bellezze che si è osservato e magari scorgere altre sfumature grazie semplicemente a una luce diversa. Nel caso invece si sia perso qualcosa, è l’occasione per coglierla!
Nel mio caso la bicicletta elettrica mi ha permesso di ritornare senza sforzi, godendomi ogni momento; è stato come un grande ripasso della giornata, per suggellare i ricordi e rivivere le sensazioni delle ore precedenti, paese dopo paese. Così questa giornata al Lago di Como è stata ancor più indimenticabile!
ville da visitare sul lago di como
Allora… ti ho dato un’idea su come visitare il Primo Bacino del Lago di Como? Spero di sì… Se ti è piaciuto il mio articolo condividilo, invece se hai qualche domanda scrivi nei commenti. Mi segui già sui social? 😉
Per sapere cosa vedere sul Lago di Como clicca qui.
Ecco altre foto di quella giornata:
















































































































































































Obrigada por me levar na garupa da sua bicicleta, passeando por este lugar tão lindo. Adoro viajar e fotografar, seu relato me fez sentir como se estivesse visitando este lugar.
Unito obrigado pelas suas palavras! É o que eu quero fazer: tentar de pegar vocês comigo e mostrar o que vejo nas minhas viagens. E isso dia foi incrivel 😃