Salvador de Bahia: cosa vedere e fare in 4 giorni

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Ci sono luoghi che ti rimangono dentro. Magari li hai visitati anni fa, ma sembra ieri. Ricordi gli angoli, i colori, ma pure i profumi e i suoni! È ciò che è successo a me a Salvador de Bahia, coloratissima città del nord-est del Brasile (da non confondere con El Salvador, stato del centro America). Fu la prima capitale del Brasile, per cui ha un meraviglioso stile coloniale e barocco che l’hanno resa sito Patrimonio Unesco. Ma in un viaggio in Brasile vedi tantissime meraviglie, naturali e culturali; ciò che rende unica Salvador è il mix culturale unico, fatto della fusione tra la cultura europea e quella africana degli schiavi importati per lavorare nelle piantagioni. La cultura afro-brasiliana è vivissima, apprezzabile nella religione Candomblé e nella capoeira, oltre nei vestiti delle donne baiane. In questo articolo ti racconto cosa fare e vedere a Salvador de Bahia in vacanza.

  1. Introduzione
  2. Storia di Salvador de Bahia
  3. Come organizzarti per visitare Salvador
  4. Cosa vedere a Salvador de Bahia
  5. Secondo giorno di visita a Salvador
  6. Conclusioni

1. Introduzione

Il Pelourinho, centro storico coloratissimo simbolo di Salvador de Bahia
Il Pelourinho, centro storico coloratissimo simbolo di Salvador

Come ho già detto, ho fatto 3 viaggi in Brasile: uno più indimenticabile dell’altro. Per comodità, ho suddiviso tutto ciò che ho visitato in tre articoli: nel primo ho raccontato cosa ho visto nel Ceará, tra Fortaleza e spiagge da sogno; in questo articolo parlo di Salvador de Bahia; nel terzo che scriverò racconterò delle destinazioni del Pernambuco: Recife, Olinda e Porto de Galinhas.
Sono luoghi lontani tra loro, perché il Brasile ha spazi giganteschi rispetto all’Europa. Perciò per muovermi ho sempre usato l’aereo, con voli interni; ma se qualche pazzo vuole fare una vacanza on the road in Brasile, deve essere fantastico! Tutte queste destinazioni fanno parte del Nord-est del Brasile, la zona più storica, dal fascino tropicale e coloniale (anche perché più vicina all’Europa). Rio de Janeiro e San Paolo sono ancora più lontane, molto più a sud. Pensa a quanto è enorme il Brasile!

1.1 Perché si chiama Salvador de Bahia?

Il Forte de Santa Maria, nella Baia de Todos os Santos a Salvador in Brasile
Il Forte de Santa Maria, nella Baia de Todos os Santos

Nei miei viaggi in Brasile ho visitato Salvador de Bahia. Notizia numero 1: i brasiliani la chiamano solo Salvador, perché Bahia è il nome dello stato (di cui Salvador è capitale). Infatti la città è sulle sponde di una enorme baia interna, chiamata Baía de Todos os Santos (Baia di tutti i Santi); oramai si è espansa talmente tanto che si affaccia anche sull’Oceano Atlantico.
Che dire di Salvador? È una meraviglia! La definirei caleidoscopica, per ricchezza di colori e il miscuglio di razze che ha. Se Fortaleza e il Ceará culturalmente hanno radici indigene, a Salvador spicca il retaggio africano; difatti le persone di colore sono la maggioranza, discendenti dagli schiavi importati in massa dall’Africa per lavorare nelle piantagioni. Una volta sull’autobus io e la mia ragazza eravamo gli unici bianchi, ma l’ho notato solo dopo un po’; del resto percepisci forte l’atmosfera brasiliana, esattamente come negli altri posti.

 

2. Storia di Salvador de Bahia

Azulejos portoghesi del convento di San Francesco, quando Salvador de Bahia era capitale del Brasile
Azulejos portoghesi del convento di San Francesco, quando Salvador era capitale del Brasile

Il navigatore Cabral sbarcò qui nel 1500, seguito da Amerigo Vespucci il 1° novembre del 1501; fu lui a chiamare così la baia, omonima alla chiesa di famiglia a Firenze. Però solo nel 1549 la città di Salvador fu fondata dai Portoghesi e presto divenne la 1°capitale del Brasile. La colonizzazione sfruttò immediatamente gli indigeni, per tagliare il legno e lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Notando la loro inadeguatezza e debolezza, già dal 1550 i re portoghesi organizzarono la tratta degli schiavi dall’Africa; 1,5 milioni di africani sbarcarono a Salvador per lavorare nelle piantagioni. Nel ‘600 furono protagoniste le guerre coloniali con l’Olanda, che attaccò e saccheggiò Salvador nel 1624. L’arrivo della flotta ispano-portoghese allontanò gli olandesi nella zona di Olinda e Recife. Vennero sconfitti solamente nel 1661.
La scoperta dell’oro nel 1695 spostò l’attenzione verso le zone interne; il centro di potere slittò verso sud-est, perciò nel 1763 Rio de Janeiro divenne la nuova capitale del Brasile. Salvador rimase comunque una città importante: infatti fu al centro della lotta per l’indipendenza del Brasile e fu assediata per molti anni dai portoghesi. Fu liberata quando il Brasile divenne indipendente nel 1822. Intanto si diffusero le piantagioni di cacao, che soppiantarono le altre; nonostante la scoperta del petrolio, l’economia di Salvador stagnò per tutta la prima metà del Novecento. Qualche industria ed il turismo hanno risollevato la situazione negli ultimi decenni.

 

3. Come organizzarti per visitare Salvador

La Lagoa do Abaeté, oasi naturale di Salvador de Bahia in Brasile
La Lagoa do Abaeté, oasi naturale incantata vicino alla costa

Purtroppo Salvador è una delle città più pericolose del Brasile (come anche Fortaleza, dove sono stato molto). A me non è accaduto nulla, però bisogna girare con gli occhi aperti e prevenire problemi. Gli stessi negozianti del centro storico di Salvador mi hanno consigliato di tenere sempre lo zaino davanti ed evitare le vie laterali e piccole; una volta invece ho dovuto bussare ad un ristorante per farmi aprire, visto che era chiuso a chiave. Io sinceramente non ho avvertito la sensazione di pericolo.
Per questo motivo – oltre a quelli pratici – conviene alloggiare sulla costa atlantica di Salvador, dove ci sono le spiagge e tanti hotel per i turisti; poi dall’Avenida Oceanica con l’autobus arrivi facilmente in centro. Sarà una zona poco autentica, ma è sulla strada per l’aeroporto. Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Golden Park Salvador, con pure una fantastica piscina sul tetto per rilassarsi in tranquillità.

 

4. Cosa vedere a Salvador in un giorno

Vista panoramica con l'Elevador Lacerda e il porto di Salvador de Bahia
Vista panoramica con l’Elevador Lacerda e il porto di Salvador

Ho trascorso ben 4 giorni a Salvador, coi ritmi placidi tipici del Brasile. Per una volta ho soffocato il mio spirito da maratoneta; ma dovendo prendere i mezzi pubblici per spostarsi, devi per forza adattarti ai ritmi locali. Inoltre Salvador de Bahia non è facile da girare: come la mia Bergamo è storicamente suddivisa in due parti tra Cidade Alta (Città Alta) e Cidade Baixa (Città Bassa); su un rilievo facilmente difendibile, la prima è sempre stata sede del potere civile e religioso, mentre la parte bassa attorno al porto è la zona commerciale di Salvador. Collegamento vistoso tra le due parti, c’è l’Elevador Lacerda restaurato negli anni ’30 in stile déco; prende il nome dal mercante Lacerda che costruì il primo ascensore nel 1873. Alto 72 metri, impiega 30 secondi per salire (e pochi reais); nei giorni belli regala una vista magnifica ed è uno dei simboli di Salvador.

4.1 Il Pelourinho

Il Pelourinho è la zona del centro storico di Salvador de Bahia Patrimonio Unesco
Il coloratissimo Pelourinho, uno dei posti da vedere in Brasile!

L’emblema di Salvador è il Pelourinho, la zona del centro storico dichiarata Patrimonio Unesco nel 1985; è la cosa da vedere assolutamente a Salvador de Bahia. Inizialmente indicava una piazza triangolare dove c’era una colonna della fustigazione (questo vuol dire Pelourinho); ora indica tutta la zona alta costruita tra XVIII e XIX secolo in coloratissimo stile coloniale, con stupende chiese barocche e musei. Totalmente abbandonata nel XX secolo, è stata restaurata ed ora è il cuore di Salvador, polo culturale e turistico della città. È uno dei luoghi più indimenticabili che ho visto nei miei viaggi in Brasile; anzi, direi in tutti i viaggi che ho fatto!

4.2 Praça Tomé de Souza

Il Palacio Rio Branco in stile eclettico, da vedere a Salvador in Brasile
Il Palacio Rio Branco in stile eclettico

L’Elevador Lacerda ti porta in Praça Tomé de Souza, dedicata al fondatore della città. Da qui hai una fantastica vista sulla Baia, sull’ascensore e il Forte São Marcelo davanti al porto. Nella piazza trovi la statua di Tomé de Souza e la scritta “Salvador” per fare foto ricordo; sul lato sud c’è il Palacio Rio Branco in stile eclettico, opera dell’architetto italiano G. Conti e ricostruzione dell’antico palazzo dei governatori. Era un posto importante: la corte portoghese quando scappò da Napoleone si rifugiò qui! Ora ospita il Centro Memoria da Bahia e puoi visitarlo rapidamente; l’interno è affascinante, con la grande scalinata in ferro, intonaci rococò, affreschi ed una terrazza per ammirare la vista. Ma è ancora più bella camminando poco oltre, dal mirante (belvedere) con particolare monumento di una croce caduta (Cruz caída).

4.3 Largo Terreiro de Jesus

Ragazzi ballano la capoeira in Largo Terreiro de Jesus a Salvador
Ragazzi ballano la capoeira in Largo Terreiro de Jesus

Essendo una città storica, ci sono molte cose da vedere a Salvador. Lo dimostrano le chiese del Pelourinho, probabilmente le chiese più belle del Brasile; in pochi metri ne ammiri diverse stupende. Infatti percorrendo l’allungata Praça da Sé trovi la barocca Cattedrale della Trasfigurazione del Signore (in portoghese), chiamata anche Catedral Basilica; la facciata calcarea sobria dice poco, ma internamente ha altari in legno ricoperti d’oro.
La zona è destinata alla religione: lo dice la piazza antistante, chiamata Largo Terreiro de Jesus (Terreno di Gesù); attorno ci sono anche la Chiesa Ordem Terceira São Domingos Gusmão e di São Pedro dos Clérigos, entrambe in stile coloniale e con un campanile incompiuto. Invece al centro ha una bella fontana che mi ha ricordato Lisbona e per terra la calçada portoguesa: pietre bianche e nere compongono onde. Qui puoi trovare ragazzi che ballano la capoeira, danza acrobatica tipica di Bahia; infatti furono gli schiavi delle piantagioni che simularono la lotta con elementi di danza. Non è un caso che nell’angolo della piazza l’Università ospita il Museo Afro-Brasileiro, che racconta questo mix culturale unico.

4.4 La chiesa e convento di San Francesco

Baiana davanti alla chiesa e convento di San Francesco do Salvador
Una baiana davanti alla chiesa e convento di San Francesco

Un prolungamento della piazza è chiamato Largo do Cruzeiro de São Francisco, perché ha una grande croce bianca scolpita al centro. Alle spalle il capolavoro barocco di Salvador: la chiesa e convento di San Francesco (in portoghese Igreja e Convento de São Francisco); è una delle chiese più belle di tutto il Sud America! Arrivati già nel ‘500, i francescani crebbero di numero e di importanza per cui fu necessario ricostruire il convento nel 1686; in seguito tra 1708-1723 venne rifatta la chiesa, anche se le notevoli e complesse decorazioni terminarono solo a metà secolo.
La facciata si staglia nella piazza coi due campanili bianchi e imponenti, simmetrici alla grande croce; la parte centrale in pietra chiara contrasta con le coloratissime case in stile coloniale sui lati, coi contorni esaltati dal bianco. Questo scorcio è meraviglioso.

Visita della chiesa e convento di San Francesco

L'interno barocco della chiesa di San Francesco di Salvador de Bahia in Brasile
L’interno meraviglioso della chiesa di San Francesco

L’ordine francescano è noto per la povertà, ma non è questo il caso. Il convento di San Francesco di Salvador è opulento! Te ne accorgi subito nel grande chiostro: le arcate simmetriche hanno un fascino decadente, ma sono decorate da fantastici azelejos bianchi e blu che raccontano storie morali; le piastrelle furono importate dal Portogallo nel 1743 e ricordano immediatamente Porto. Ma è la chiesa che lascia senza parole: le pareti e il soffitto sono ampiamente coperte da lamine d’oro! Il legno intarsiato in stile barocco crea figure eccezionali che riempiono ogni spazio; horror vacui purissimo! Devi avvicinarti per ammirare i dettagli, come putti, ghirlande e stemmi. Che meraviglia: il colore dorato ti riempie gli occhi! Due degli altari laterali sono dedicati a santi di colore (non a caso), ma è l’imponente altare maggiore che ruba tutte le attenzioni.
Come se non bastasse, a fianco c’è pure la Chiesa del Terzo Ordine di San Francesco, con facciata in arenaria riccamente scolpita; pensa che fu ricoperta dall’intonaco e riscoperta solo attorno al 1930!

4.5 Le Baiane

Cosa fare a Salvador de Bahia? Una foto con una baiana in abiti tradizionali
Donne baiane sedute fuori dalla Catedral Basilica

All’uscita incontro una signora in vestito tradizionale; ha una maglia rossa, abbinata ad un vistoso copricapo; poi sotto una larghissima gonna bianca, che contrasta con la pelle nerissima. È una baiana, la donna che abita nello stato di Bahia; è una figura oramai letteraria, che trovi in tanti racconti e canzoni brasiliane. Nel Pelourinho ne incontri molte: alcune posano per una foto in cambio qualche soldo, altre vendono gli acarajé, piatto di street food tipico della cultura afro-brasiliana di Salvador; è pasta di fagioli fritta nell’olio di palma, riempita con un condimento spesso piccante; difatti il termine significa “palla di fuoco”! Io non amo il piccante e non ho osato provarlo, ma scattare una foto con una baiana è una delle cose da fare a Salvador. Se parli il portoghese è bello anche parlarci e ascoltare le loro storie…

4.6 Giro per il Pelourinho

Artista di strada del Pelourinho che dipinge scorci di Salvador
Un artista di strada del Pelourinho

Quanto descritto è racchiuso in sole due piazze, ma il Pelourinho è molto più grande; faccio una passeggiata per conoscerlo tutto; come mi hanno consigliato, prendo solo le vie più larghe, tralasciando quelle laterali. Il Pelourinho è totalmente caratterizzato da coloratissime case in stile coloniale. Vedi tanti venditori ambulanti; io sono rimasto abbagliato dai pittori, che riproducono scorci coloratissimi di Salvador. Ho comprato una piccola tela, ora felicemente appesa in casa: forse il souvenir più bello dei miei tanti viaggi!
Seguo l’itinerario della mia guida cartacea ed in breve giungo in Largo do Pelourinho, la piazza triangolare che ha dato nome al quartiere; è in discesa, perciò davanti si spalanca una meravigliosa vista sui tetti delle case colorate, da cui spuntano i campanili di 2 chiese; la prima è vicina sulla destra: la chiesa di Nossa Senhora do Rosario dos Pretos, costruita dagli schiavi e dal curioso color celeste pallido.

Curiosità sul Largo do Pelourinho

La Fundação Casa de Jorge Amado, casa-museo da vedere nel Pelourinho di Salvador
La Fundação Casa de Jorge Amado in Largo do Pelourinho

Il Largo do Pelourinho ha due particolari attrazioni. Quando arrivi alle tue spalle trovi la Fundação Casa de Jorge Amado, casa-museo dell’amatissimo scrittore brasiliano tradotto in 60 lingue. Lui visse in un’altra zona della città, ma molti suoi romanzi sono ambientati nel Pelourinho; perciò questa casa coloniale azzurra ospita copertine ed archivio delle opere, oltre ad un caffè.
Un’altra casa azzurra sulla sinistra ha un balcone con un cartonato ed un’immagine di Michael Jackson; ho pensato: ma che centra qui? In Brasile peraltro le star USA non sono così famose. Ma Michael Jackson girò qui alcune scene del video di They Don’t Care About Us nel 1996. Perciò è diventato anche lui un “figlio di Bahia”: su Google Maps la casa si chiama Casa do Michael (casa di Micheal).
Il Pelourinho ha altro da vedere, come il Museu Tempostal o il Museu Abelardo Rodrigues Solar de Ferrão di arte sacra.

 

5. Secondo giorno di visita a Salvador

La Basílica Santuário Nossa Senhora da Conceição da Praia a Salvador de Bahia
La Basílica Santuário Nossa Senhora da Conceição da Praia, presso il porto.

I miei 4 giorni a Salvador de Bahia sono stati caratterizzati anche dal brutto tempo. Perciò alcune volte ci siamo riparati dall’acqua o abbiamo terminato prima le visite; difficilmente abbiamo avuto un giorno intero per visitare Salvador. Però posso descrivere un itinerario che racchiude cosa vedere a Salvador nel secondo giorno. Parte dalla costa atlantica per seguire il litorale fin dentro la Baia in due luoghi iconici di Salvador: il Forte de Santo Antonio e la chiesa di Nosso Senhor de Bonfim. Qui pulsa il cuore di Bahia: impossibile visitare Salvador e non vederli! L’itinerario include una bella passeggiata tra panorami tropicali e splendidi musei: a Salvador puoi scoprire anche tanta cultura.

5.1 La costa atlantica di Salvador

Spiaggia e mare della costa atlantica di Salvador de Bahia
Spiaggia e mare della costa atlantica di Salvador

Il nostro hotel era vicino alla Praia di Amaralina, una delle spiagge della chilometrica costa atlantica di Salvador. Con la temperatura tropicale di almeno 25° tutto l’anno, puoi sempre andare in spiaggia! Ma non c’è solo l’acqua del mare: poco più all’interno trovi alcune lagune come la Lagoa do Abaeté, un’incredibile piccola oasi naturale; ho visto un cavallo libero sulla sponda di spiaggia bianchissima. Sembrava di stare in mezzo alla natura incontaminata (e non in una metropoli)!
Ogni spiaggia ha caratteristiche diverse dalle altre: la Praia di Itapuã ha barriere coralline e acque calme, quelle di Amaralina e Ondina sono perfette per surf e windsurf, mentre la Praia da Barra è la zona balneare più bella vicina al centro storico. La raggiungo con l’autobus (ônibus in portoghese); sbagliare è impossibile: la strada a più corsie interna scende verso il centro, quella lungo l’oceano risale verso nord.

5.2 Il Forte de Santo Antonio

Cosa vedere a Salvador de Bahia? Il Forte de Santo Antonio o Farol da Barra
Il Forte de Santo Antonio, detto anche Farol da Barra

La Praia da Barra prende il nome dal quartiere Barra, posizionato tra il mare e la baia. A dividerli un piccolo promontorio roccioso dove spicca il Forte de Santo Antonio, fortezza militare del 1535 poi rinforzata nel Settecento, raggiungendo l’attuale forma a stella; nel 1698 fu aggiunto il faro (farol in portoghese), che tuttora è in funzione. All’interno ospita il Museu Hidrografico con strumenti di navigazione e reperti di un galeone portoghese affondato. È un simbolo di Salvador: difatti c’è una scritta “Salvador” davanti dove scattare foto ricordo ed è un punto di ritrovo cittadino, per giri con amici o passeggiate lungomare; anche diverse canzoni brasiliane ne parlano.
Qui verso sera ammiri un tramonto spettacolare, col sole che muore davanti a te e le grandi navi che passano verso il porto di Salvador. Un tramonto favoloso e romantico (anche se un po’ affollato).

5.3 Passeggiata tra i musei

Il Palacete das Artes di Salvador ospita il Museu Rodin Bahia
Il Palacete das Artes che ospita il Museu Rodin-Bahia

Anche io ho percorso la bella passeggiata lungomare… o meglio lungo la baia. Con pochi passi raggiungi un’altra fortificazione, il Forte de Santa Maria; le palme attorno regalano scorci esotici, mentre alcuni cannoni antichi rivolti verso il mare azzurro portano l’immaginazione ai tempi dei corsari.
Continuando la strada sale e rientra; qui trovi una zona ricca di musei, a cominciare dal Palacete das Artes che ospita il Museu Rodin-Bahia con 4 statue dello scultore francese e 62 modelli di studio. Non sono entrato, ma in giardino trovi due statue e ammiri il bellissimo edificio in stile art nouveau: chissà che meraviglia internamente! Oltre ci sono anche il Museu de Arte da Bahia, il Solar do Unhão e il Museo de Arte Sacra all’interno di un ex convento. Di questi ho visitato solo il Solar do Unhão, un mulino da zucchero del Seicento che si è preservato; anzi nel secolo seguente vennero aggiunti una fontana e la Chiesa di Nossa Senhora da Cenceição. Sei sospeso sul mare e tra l’antico ed il nuovo; difatti l’edificio ora ospita il Museu da Arte Moderna.

5.4 La zona del porto

Scorcio del porto di Salvador de Bahia in Brasile
Scorcio del porto di Salvador

Dopo il Solar do Unhão la strada scende di nuovo verso il mare. Prima trovi una grande zona militare della Marina Brasiliana, poi il porto di Salvador protetto da una lunghissima barriera frangiflutti. Alle spalle invece svetta l’Elevador Lacerda e la Basílica Santuário Nossa Senhora da Conceição da Praia, coi due campanili posti a 45°; sarà il cielo grigio che c’era, ma mi ha trasmesso un fascino decadente. Invece a pochi passi dal porto ecco il Mercado Modelo, un vivace mercato d’artigianato su due piani; nell’800 era l’edificio della dogana, mentre ora puoi trovare di tutto, comprese belle idee regalo e souvenir provenienti da tutto il Nord-est del Brasile.
Lo spiazzo dall’altra parte della strada è uno dei punti principali di interscambio di autobus di Salvador. Arrivarci è facile, prendere l’autobus giusto per andare dove vuoi meno; devi stare attento ai numeri!

5.5 Nosso Senhor do Bonfim

Chiesa di Nosso Senhor do Bonfim, da visitare a Salvador
Facciata della chiesa di Nosso Senhor do Bonfim

Per fortuna non abbiamo sbagliato; così raggiungiamo un altro monumento iconico di Salvador, la basilica di Nosso Senhor do Bonfim (Nostro Signore della Buona Sorte). Si trova a circa 10km a nord, in cima ad una piccola collina. È una classica chiesa coloniale del ‘700, con due campanili simmetrici che ricordano la cattedrale di Porto.
Quando stai per entrare in chiesa ti danno dei nastri coloratissimi (fitas): sono dei portafortuna da legare al polso o collocare sulla cancellata all’uscita. Sia la facciata, sia dentro la chiesa è poco significativa artisticamente. Il soffitto in legno è dipinto, mentre gli arredi sono semplici, bianchi e dorati. Ci sono solo alcuni azulejos bianchi e blu e soprattutto la Sala dos Milagres, con tantissimi ex-voto di cera appesi; rappresentano piedi, organi e parti umane che i fedeli donano dopo una guarigione “miracolosa”. Mi ha ricordato il Santuario delle Grazie vicino a Mantova.

La religione Candomblé

Nastri coloratissimi sulla cancellata di Nosso Senhor do Bonfim a Salvador
I nastri coloratissimi (fitas) sulla cancellata di Nosso Senhor do Bonfim

Ma la basilica di Nosso Senhor do Bonfim è importante perché qui emerge l’animo africano di Salvador: infatti la chiesa onora anche Oxalá, divinità suprema della religione Candomblé, fusione tra cattolicesimo e credo africano della costa occidentale. Proprio qui a gennaio avviene il Lavagem do Bonfim, una lunghissima processione attraverso Salvador in abiti bianchi con cerimonia finale fuori dalla chiesa, che ricorda il periodo in cui agli schiavi era proibito entrare. I portoghesi gli imposero la conversione, ma la cultura afrobrasiliana ha mantenuto un pantheon di divinità legate agli elementi naturali; a Bahia è molto importante Yemanjá, la dea del mare. Il culto per questi spiriti ha conservato la musica, i colori ed il ritmo tipicamente africani.
Purtroppo non ho potuto assistere ai loro eventi, ma deve essere affascinante. Invece i nastri coloratissimi li ho portati a casa come souvenir: perciò non sono stato fortunato negli ultimi anni!

 

6. Conclusioni

Favoloso tramonto sulla baia dal Farol da Barra di Salvador de Bahia
Il favoloso tramonto sulla baia dal Forte de Santo Antonio

Nei restanti giorni siamo stati ovviamente in spiaggia e ci siamo rilassati nella piscina sul tetto dell’hotel. Poi un altro giro nel Pelourinho, tanto che ci era piaciuto. Ma quattro giorni in vacanza a Salvador de Bahia volano via rapidi. Chi avesse altro tempo a disposizione può visitare le meraviglie nei dintorni come Morro de Sao Paulo e l’Ilha de Itaparica, la più grande isola della Baia de Todos os Santos. All’interno trovi invece il Parco Nazionale de Chapada Diamantina, bellezza naturale eccezionale. Ci sarei andato volentieri anch’io.
Comunque ciò che ti rimane dentro dopo una visita a Salvador è il tripudio di colori e cultura dalle radici antiche. Il carnevale di Salvador è importante tanto quanto (forse anche più) di quello di Rio de Janeiro. Questo mix culturale è unico al mondo e ha affascinato e ispirato artisti, non solo brasiliani: tra loro c’è pure Mario Venuti con Fortuna.
Ma è normale: dopo aver visitato Salvador te ne innamori; come dicono loro: “Salvador meu amor!”

6.1 Cosa mangiare

Ragazza con acarajé, street food tipico piccante di Salvador de Bahia
L’acarajé è il piatto di street food tipico di Bahia

Non ho parlato del cibo, cosa ovviamente sempre importante. A Salvador de Bahia mangi la tipica cucina del Nord-est del Brasile, con prevalenza di un piatto unico chiamato “carne do sol: si tratta di carne di manzo o capra essiccata al sole (da qui il nome), servita grigliata o saltata in padella; solitamente è accompagnata da riso scotto (l’arroz, che usano come pane), fagioli e farofa (farina di manioca); poi ci sono una fetta di pomodoro e insalata sconditi, solo per bellezza! Ma le zone costiere hanno pure piatti di pesce e crostacei come i gamberetti, di cui i brasiliani vanno pazzi; te li servono pure direttamente in spiaggia, altro che “cocco bello!”. Mangiare ad un passo dal mare è il sogno dei brasiliani: vedi spesso camerieri viaggiare coi vassoi sulla spiaggia per portare il pranzo.
Comunque la cucina di Bahia è la più famosa del Nord-est del Brasile ed ha varie specialità. Ho già parlato degli acarajé, street food ottimo per gli amanti del piccante. Il latte di noce di cocco è sfruttato in molti piatti, anche i tipici stufati di pesce. Insomma devi fidarti e provare questi sapori tropicali, gustosi e saporiti.

 

Hai capito cosa vedere e fare a Salvador de Bahia in vacanza? Spero che ti abbia affascinato e che penserai di visitarla: non te ne pentirai!
Se avessi domande lascia un commento oppure dimmi che ne pensi. Mi segui già sui social 😉 ? 

Cosa vedere a Salvador de Bahia

Muito Obrigado Darlania pra essa viagem maravilhosa!

 

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2 pensieri su “Salvador de Bahia: cosa vedere e fare in 4 giorni

  1. Felicia

    Complimenti!!!
    Scrivi sempre molto bene i tuoi articoli e le foto sono meravigliose!
    Deve essere stato un sogno questo viaggio anche se solo di 4 giorni👏👏👏

    1. Srake

      Grazie per le tue belle parole, sempre. Beh sono stati solo 4 giorni di un viaggio di 3 settimane, per cui quando ero lì non avevo capito bene che meraviglia avevo davanti. Adesso sì e sento la mancanza di quel folklore e quei colori stupendi del Pelourinho. Uno dei posti più belli che abbia mai visto, sicuramente.

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