Scoprire la parte alta del Lago di Como: da Bellano a Colico

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Non è una sorpresa che io amo visitare il Lago di Como, coi suoi paesi arrampicati sull’acqua, i suoi colori e i suoi panorami unici. L’ho percorso tutto per poter ammirare meraviglie disposte lungo le sue sponde: di certo è uno dei posti più belli d’Italia ed è perfetto per una gita fuori porta in Lombardia. Dopo il giro sul Lago di Lecco, continuo l’esplorazione del Lario e della sponda lecchese: ecco come trascorrere una splendida giornata nella parte alta del Lago di Como con consigli sui panorami fantastici, bellezze naturali e luoghi ricchi di storia da vedere.

Itinerario:

  1. Bellano
  2. La Scenic Route 65
  3. Corenno Plinio
  4. L’Abbazia di Piona
  5. Colico e le sue fortezze

Parte alta del Lago di Como

1. Bellano

L'Orrido di Bellano è un posto da vedere assolutamente sul Lago di Como
Le acque colore smeraldo del torrente Pioverna nell’Orrido di Bellano

Arrivare sul Lago di Como da Milano è facile: per raggiungere il versante lecchese basta prendere la Statale 36; passa proprio sotto a Lecco e poi costeggia il lago tra molti chilometri in galleria e alcuni fantastici squarci con il lago a sinistra. Dopo molti km, la prima fermata è quella che mi interessa per raggiungere la parte alta del Lago di Como; rapida giravolta sulla rampa e si prende la strada per scendere a Bellano: all’incrocio con la provinciale tengo la destra e raggiungo la piccola piazza San Giorgio dove parcheggio. Qui c’è la bella chiesa dei santi Nazaro e Celso (che merita una visita rapida) e soprattutto l’ingresso dell’Orrido di Bellano, una delle meraviglie del Lario. Orrido non vuol dire che è brutto: al contrario! Il torrente Pioverna nei millenni ha scavato la roccia creando una roboante bellezza naturale per poi sfociare nel Lago di Como; puoi ammirarla dal percorso sospeso che passa stretto e rasente alle pareti, con gocce che ti cadono persino in testa. Comunque è sicurissimo: anche io che soffro di vertigini non ho paura. Il tragitto è breve e coi raggi di sole che filtrano ancora più bello; il cuore è la cascata che fragorosamente sgorga dalla parete di fronte e rimbomba tra le strette rocce del canyon. Una meraviglia da vedere ma anche sentire!

Lago di Como Cosa vedere in un giorno

2. La Scenic Route 65

Uno dei panorami più belli del Lago di Como si vede dalla Scenic Route 65 sopra Perledo
La meravigliosa vista dal primo belvedere della Scenic Route 65 dopo Perledo

Torno all’auto e faccio una piccola marcia indietro verso sud seguendo la Provinciale 72: appena prima di Varenna al bivio giro per entrare in paese e poco dopo a sinistra per Perledo imboccando la provinciale 65 panoramica – denominata da poco Scenic Route 65 – che si inerpica sulla montagna con molti tornanti, prima lentamente, poi sempre più stretti e in pendenza. Più si sale e più la vista migliora, soprattutto dopo aver passato Perledo: tra guard-rail vicini e alberi, ogni tanto si apre una vista fantastica. Devo aspettare però un pochino per potermi fermare in un punto sicuro sulla destra, il piccolo parcheggio di una terrazza panoramica con vista spettacolare di 180° sul lago: da destra si vede la parte alta del Lario con Menaggio e la sponda comasca, sotto c’è il castello di Vezio (che da qui sembra piccolino e basso) e a sinistra si vede la diramazione con Bellagio sulla punta e più avanti la penisola di villa Balbianello e il resto, con le montagne che fanno da corona al Lago e sembrano vicinissime da poterle toccare. Un panorama incredibile che sarei rimasto ad ammirare per ore. Se chiudo gli occhi c’è l’ho ancora bene impresso nella mente!

Lago di Como cosa fare

3. Corenno Plinio

Una delle chicche del Lago di Como è il piccolo borgo di Corenno Plinio
Il porticciolo di Corenno Plinio con le case che si affacciano sul Lago

La strada continuerebbe a salire fino al passo di Agueglio e mi han detto che c’è un altro meraviglioso belvedere più in alto, ma sarà per la prossima volta. Torno indietro, riscendendo verso il lago e oltrepasso Bellano e poi Dervio: cosa vedere sul Lago di Como dopo Bellano? Il suggestivo borgo di Corenno Plinio. Lascio l’auto nella prima via che c’è e mi incammino: dopo 50 metri trovo una stradina in sassi che scende con gradini ripidi sulla sinistra; dove porterà? Nel dubbio la prendo senza esitazione 😉 È lunga e raggiunge addirittura la riva del lago, che si spalanca davanti a me dietro ad un eccezionale oleandro rosso che sognavo di fotografare dopo averlo visto in una foto: che bella sorpresa! Tutte le case sul Lario però sono splendide: in pietra viva e con piante che si arrampicano o coccolano i muri, regalando ombra e creando un’atmosfera da fiaba; c’è qualche sedia con un tavolino all’aperto e dopo un altro oleandro si apre la riva con alcune canoe sulla spiaggia sassosa e il porticciolo con piccole barche ormeggiate dietro ai muri costruiti nel lago. Mi ci incammino per ammirare la riva da lì e alzo lo sguardo: lo spettacolo è fantastico! Gli edifici sono costruiti addossati e uno che sovrasta l’altro appoggiandosi al costone roccioso che sale dal lago, un po’ come fosse una favela in stile medievale.

3.1  La parte alta di Corenno Plinio

Corenno Plinio è un tesoro nascosto del Lago di Como
Le pittoresche vie tra le case di Corenno Plinio

Accanto alle case, risalendo per le pittoresche stradine del borgo, ci sono molte piante o vasi di fiori: ortensie o gerani, cactus o piante aromatiche danno un tocco meraviglioso. Sembra di stare fuori dal tempo! Inoltre – sarà che è ora di pranzo – sembra un set cinematografico perché non c’è in giro nessuno: si sente solo talvolta qualche voce uscire da una finestra o i fornelli sfrigolare.
Quando ho oramai percorso quasi tutte le viuzze incontro una donna che – anche se non parla italiano e io sono provato dai tantissimi gradini – mi indica con la mano un posto: seguo il consiglio e girato un angolo si apre una terrazza panoramica sul lago, sotto al castello di Corenno che compare imponente con le sue alte mura; davanti a me c’è tutta la riviera comasca fino a Gravedona col suo Palazzo Gallio. Il castello purtroppo è privato e si può solamente girargli attorno, con un sentiero che si perde poco dopo nel bosco. Torno sui miei passi al livello dell’auto, che scorgo 200m dritta di fronte a me: il borgo è davvero piccolo, una bomboniera! Attorno a una piazza alberata (che inizialmente non avevo visto e dove si può parcheggiare liberamente) si innalza la chiesa di San Tommaso di Canterbury: sulla facciata ci sono tre splendidi monumenti funerari dette “Arche degli Andreani” dal nome della famiglia di feudatari che popolarono il castello, mentre all’interno si trovano affreschi del Trecento-Cinquecento.

3.2  Il pranzo

Sono le 14:00 inoltrate e mi è venuta una gran fame. Chiedo un consiglio a due persone che chiacchierano nella piazza e mi indicano sicuri la Taverna del Castello che si trova vicina alla strada girando l’angolo, appena sotto al castello. Nonostante qualche scudo medievale posticcio sui muri, il locale è moderno e la cucina non è male, soprattutto le scaloppine coi funghi e patate: hanno colmato il mio appetito. Così torno contento all’auto e riprendo la strada verso nord per visitare il resto della parte alta del Lago di Como in giornata.

Lago di Como cosa visitare

4. L’Abbazia di Piona

L'Abbazia di Piona è un luogo misterioso e mistico del Lago di Como
Vista del meraviglioso chiostro medievale dell’Abbazia di Piona

Sono pochi chilometri prima di prendere una strada che sale a sinistra, girando attorno ad un rilievo e regalando una gran vista: siamo sulla penisola dell’Olgiasca che si proietta nel lago. Dopo 300 metri la strada torna a scendere, si stringe ed entra in un bosco; il silenzio avvolge l’auto e l’atmosfera si fa mistica: sto per raggiungere l’Abbazia di Piona! La statua di San Benedetto mi accoglie all’ingresso per poi parcheggiare nel cortile successivo. Superando due aiuole dove l’erba è tagliata da un robot elettrico per non turbare la riflessione dei monaci cistercensi, si trova subito la chiesa; la facciata in pietra dice poco, ma entrando si fa un salto nel tempo: due leoni sono alla base dalle acquasantiere all’entrata, mentre gli affreschi rimaneggiati dell’abside mostrano tutto il loro splendore secolare. Peccato che non sia rimasto nulla sulle restanti pareti.
Però lascia a bocca aperta il meraviglioso chiostro: le colonne e le arcate proteggono dalla luce del sole estivo e si può solo immaginare quante volte quelle pietre siano state solcate dai monaci, magari per andare a prendere l’acqua nel pozzo al centro, magari per riflettere, magari per andare al cenobio. Peccato solo che a causa dei turisti quest’atmosfera si sia perduta: non regna il silenzio come mi sarei aspettato e nemmeno aiuta il mercatino con biscotti e souvenir del monastero, né la folla in attesa di un matrimonio che si è radunata fuori dalla chiesa; il resto del giardino, con una copia della statua della Madonna di Lourdes e un viale alberato che scende verso un belvedere sul lago, è leggermente migliore, ma sono deluso: non sembra di stare in un luogo sacro, come recita il cartello all’ingresso. Peccato.

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5. Colico e le sue fortezze

La fortezza di Montecchio Nord è da vedere assolutamente nella parte alta del Lago di Como
I cannoni originali della Fortezza di Montecchio Nord col Lago alle spalle

Riprendo la strada, pochi chilometri ed ecco Colico: destinazione la Fortezza di Montecchio Nord. Le indicazioni sono precise e si raggiunge facilmente. Lascio la macchina poco sotto e camminando verso l’ingresso noto a pochi metri una casa con un daino che bruca l’erba tranquillo e indisturbato: anch’io lo voglio in giardino!
Oggi è il mio giorno fortunato: nella fortezza c’è una rievocazione storica, sono tutti in divisa! Ovviamente della Prima Guerra Mondiale, perché fu costruita (con molte altre) in fretta tra il 1913-14 intuendo la guerra imminente. Questa è l’unica rimasta e ha ancora due cannoni originali che si muovono alzandosi e abbassandosi! Wow! Il responsabile, nella calotta dove si muore di caldo, mostra con orgoglio come funzionano e come venivano maneggiati; spiega che la fortezza aveva scopi difensivi, ovvero sbarrare la possibile avanzata asburgica verso Milano distruggendo ponti e obiettivi sensibili nel raggio di 14km per rallentare i nemici. Non aveva un punto di osservazione, ma le vedette si appostavano e comunicavano dalle due montagne che sovrastano Colico – il monte Berlinghera e il monte Legnone – che si vedono altissime salendo in cima alla fortezza e passeggiando accanto alle canne dei 4 cannoni; da lì si ammira anche il panorama favoloso sul Pian di Spagna col fiume Adda e il fiume Mera che si gettano nel Lago di Como. In realtà nella Prima Guerra Mondiale questi cannoni non servirono, ma nella Seconda fermarono la colonna tedesca che risaliva la sponda comasca dopo la cattura di Mussolini a Dongo.
Comunque pregevole iniziativa la rievocazione storica: ha reso la visita molto interessante (anche per la preparazione delle guide) e dato grandi spunti fotografici; ma chissà che caldo hanno avuto con più di 30° e le divise lunghe!!!

5.1 Il Forte di Fuentes

Un posto da vedere a Colico sul Lago di Como è il Forte di Fuentes con la sua meravigliosa vista
Il sognante panorama dal Forte di Fuentes col Pian di Spagna e il fiume Adda che si getta nel Lago di Como

Riprendo ancora la strada. Ultima tappa di oggi il Forte di Fuentes, per completare le 6 stelle del Lario lecchese. Dal nome, si capisce che fu costruito nel ‘600 dagli spagnoli che governavano la Lombardia; lo scopo era difendere e sbarrare la strada per Milano ai minacciosi Grigioni svizzeri (che però non attaccarono mai). Era una vera cittadella per 300 soldati di guarnigione con piazza d’armi, chiesa e palazzo del governatore, costruita sopra una collina; lasciando l’auto alla base l’ascesa si fa sentire nelle gambe.
Peccato solo che sia stato distrutto per ordine di Napoleone nel 1796 per ingraziarsi gli Svizzeri che consideravano il forte pericoloso, nonostante fosse già in disuso; per questo rimangono gli scheletri degli edifici che fanno solo intuire l’imponenza originaria. Però puoi immaginare il formicolio dei soldati in caserma, passare per la vecchia porta d’ingresso e godere di una vista dall’alto della collina, con l’Adda color verde cristallino che scivola vicino alla riserva naturale del Pian di Spagna: panorama eccezionale anche qui!
Salendo per vedere la parte alta del forte, girato un angolo, qualcosa si è mosso fulmineo scappando da me; non ho fatto in tempo a scattare una foto perché sono stato colto di sorpresa, ma a una decina di metri ho a scorto benissimo il pelo rosso e lucido di una volpe: la coda voluminosa e morbida si è mossa con eleganza in quei due secondi che l’ho potuta ammirare prima che sparisse nel bosco; che incontro magnifico, mi ha riempito di gioia!! Così non ho badato nemmeno alla pochezza della parte alta, senza nemmeno un punto panoramico sulle Alpi attorno e muri di cemento armato per postazioni delle guerre novecentesche.

5.2 Il lungolago di Colico 

Non importa: ridiscendo felice la collina, prendo l’auto e raggiungo contento il centro di Colico.
Sono le 18:30 e ho sete: un aperitivo vista lago è quello che ci vuole! Spritz con pizzette e patatine al Blue River, osservando la gente che passa (tra cui si distinguono nettamente i tedeschi dagli italiani!); più in là le barche pacifiche solcano le acque, con il sole ancora alto. Tutto talmente bello che ne ordino un altro per non spezzare questo incantesimo 😉
Una volta terminato, faccio una passeggiata sul bel lungolago di Colico. La brezza fresca sul volto fa dimenticare gli afosi giorni passati; sono accompagnato a pochi metri da una coppia felice di svassi che fluttuano tra le onde guardandomi. Cosa c’è di meglio per chiudere questa fantastica giornata sul Lago di Como?

 

Spero di essere riuscito a trasmettere le bellezze e l’atmosfera della parte Alta del Lago di Como in provincia di Lecco. Per visitare la parte comasca dell’Alto Lago di Como invece non resta che attraversare l’Adda o prendere il traghetto per Menaggio da Varenna, come ho fatto in un altro giro. Ma tutto il Lago di Como è da conoscere bene per le tante meraviglie: ne ho parlato qui.

Se avessi qualche domanda lascia un commento. Mi segui già sui social? 😉

Cosa vedere nella parte alta del Lago di Como

Ecco altre foto della bellissima giornata:

L'orrido di Bellano è una delle cose più belle della parte lecchese del Lago di Como
La cascata che sgorga dalla roccia nell’Orrido di Bellano
L'orrido di Bellano è una delle cose da vedere sul Lago di Como
Una ragazza ammira la parte alta dell’Orrido di Bellano
Corenno Plinio è una delle meraviglie nascoste del Lago di Como
Il bell’oleandro rosso al termine della stradina di Corenno Plinio
Una delle meraviglie nascoste da vedere del Lago di Como è Corenno Plinio
La bellissima vista da una casa sul lago di Corenno Plinio
Corenno Plinio è un tesoro nascosto del Lago di Como
Le barche sulla spiaggia sassosa della riva di Corenno Plinio
Corenno Plinio è una perla nascosta da vedere sul Lago di Como
Vita quotidiana: le meravigliose stradine di Corenno Plinio con due signore che chiacchierano
L'Abbazia di Piona è una delle cose da vedere nell'Alto Lago di Como
Un’altra foto del chiostro dell’Abbazia di Piona
L'abbazia di Piona regala un fantastico panorama sul Lago di Como e Gravedona
Il meraviglioso panorama che si ammira dal belvedere dell’abbazia di Piona
La fortezza di Montecchio Nord è da vedere quando si visita l'Alto Lago di Como
Il soldati in divisa per la rievocazione storica sul tetto della fortezza di Montecchio Nord
Alla fortezza di Montecchio Nord vicino a Colico si svolgono interessanti rievocazioni storiche
Con questo caldo un momento di pausa e tranquillità è meritato per i figuranti
Il Forte di Fuentes è un tesoro nascosto dell'Alto Lago di Como
La piazza d’armi del Forte Fuentes con i resti delle caserme e il Palazzo del Governatore sul fondo

 

 

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