Le 20 statue di Roma più belle da vedere

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La Città Eterna. Basta questo per dire quanto è straordinaria Roma, che da oltre 2500 anni meraviglia il mondo. Da qui sono passati personaggi importantissimi come Giulio Cesare ed Augusto, poi tanti imperatori e re fino agli ultimi papi. Per chi ama l’arte (come me), Roma è una delle città da visitare assolutamente. Roma è piena di meraviglie, in tutti  i campi. In questo articolo voglio porre l’attenzione solamente sulle statue. Tra i musei, piazze e palazzi, ha un’enorme collezione statuaria; difatti Roma possiede alcune delle statue più belle del mondo. Michelangelo e Bernini spadroneggiano, ma anche Canova ha lasciato qui il segno; inoltre pure artisti minori hanno creato capolavori. La Colonna Traiana, l’Arco di Costantino e l’Ara Pacis non le ho considerate, perché sono architetture; ma anche così è stato difficilissimo fare una classifica delle 20 statue di Roma più belle da vedere.

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  1. Bernini alla Galleria Borghese

    Apollo e Dafne di Bernini, tra le statue di Roma più belle da vedere
    Apollo e Dafne, capolavoro tra le statue di Bernini a Roma

    Secondo me le più belle statue da vedere a Roma le trovi alla Galleria Borghese. Questa villa è circondata dal parco di Villa Borghese, dove i Romani passeggiano o si rilassano; tutto il complesso fu voluto dal cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, ad inizio ‘600. La villa fu costruita proprio per ospitare la collezione di opere d’arte del cardinal Borghese; infatti comprò, cercò negli scavi archeologici o requisì una ricca raccolta di opere artistiche eterogenee; inoltre fu un grande mecenate di artisti. Rimanendo alle statue, alla Galleria Borghese trovi due supremi capolavori di Gian Lorenzo Bernini: Apollo e Dafne ed il Ratto di Proserpina. Cammina attorno a 360° ed osserva i particolari: il marmo sembra cotone nella coscia di Proserpina schiacciata dalle dita tese di Plutone; così come la trasformazione di Dafne con le braccia che diventano rami e foglie. Capolavori inarrivabili, che emozionano.

    statue di Roma

  2. La Pietà di Michelangelo

    Un capolavoro di Roma è la statua della Pietà di Michelangelo (o Pietà vaticana)
    Tra le statue di Roma c’è la Pietà di Michelangelo esposta a San Pietro (fonte: wikipedia)

    Un altro capolavoro eccelso che il mondo ci invidia. Parlo della Pietà di Michelangelo (o Pietà vaticana), poiché conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Fu il primo capolavoro di Michelangelo, quello che lo fece conoscere al mondo; commissionata dal cardinale francese Jean de Bilhères, fu conclusa nel 1499 quando l’artista aveva appena 25 anni. Michelangelo si recò di persona nelle cave di marmo di Carrara (la prima volta di una lunga serie). La bellezza dell’opera fu lampante da subito: perciò non fu più destinata alla tomba del cardinale. L’eccezionale naturalismo ed i dettagli anatomici sono straordinari ed anticipano il David; forma piramidale e figura fanciullesca di Maria fecero il resto.
    La Pietà è stata spostata più volte nella basilica; ora si trova nella prima cappella di destra, protetta da un vetro dopo un atto vandalico nel 1972; perciò scattargli foto ed ammirare i dettagli non è semplice.

    statua di Michelangelo Roma
  3. Statua equestre di Marco Aurelio

    Statua di Marco Aurelio a Roma in Piazza del Campidoglio
    La copia della Statua Equestre di Marco Aurelio in Piazza del Campidoglio

    Torniamo indietro agli antichi Romani. Dell’epoca sono giunte a noi tante statue di marmo, ma pochissime statue di bronzo; si contano sulle dita della mano, perché spesso vennero fuse per altri scopi. Questo fa capire quanto è speciale la raffinata Statua Equestre di Marco Aurelio, realizzata nel II secolo d.C. per celebrare l’imperatore. Ma la straordinarietà non finisce qui: immediatamente celebre, la statua bronzea è sempre stata esposta a Roma; anzi, con Michelangelo divenne il centro del rinnovamento della Piazza del Campidoglio. I tre palazzi attorno ed il disegno ellittico della pavimentazione hanno il fulcro nella statua; anche la moneta italiana dei 50 centesimi la celebra! Per tutto questo fu d’ispirazione per le statue equestre del Rinascimento come quella del Gattamelata a Padova o del Colleoni a Venezia (e a cascata le successive).
    Per proteggerla, dal 1990 è conservata nei Musei Capitolini, mentre nella piazza c’è una copia.

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  4. Fontana dei Quattro Fiumi

    Dettaglio del Tevere nella Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini a Roma
    Dettaglio del Tevere nella Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini

    Tra le statue più belle di Roma molte decorano le fontane, simbolo da 2000 anni dell’opulenza di Roma. La fontana più maestosa è la Fontana dei Quattro Fiumi al centro di Piazza Navona. Dove c’era lo stadio romano, in età barocca venne creata una piazza, mantenendone però la forma ellittica. La Fontana di Nettuno e la Fontana del Moro decorano i lati, ma per realizzare l’opera al centro si ricorse ancora al genio di Gian Lorenzo Bernini. Prese un vecchio obelisco del Circo di Massenzio e lo poggiò sopra una struttura cava, scolpita con le allegorie dei quattro fiumi più grandi allora conosciuti: Danubio, Gange, Rio della Plata e Nilo; quest’ultimo ha il volto coperto perché al tempo la sorgente era sconosciuta. Piante ed animali esotici decorano la fontana e danno senso di movimento; questo affascinò i Romani. Stavolta però Bernini fece il progetto, mentre collaboratori realizzarono le sculture.

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  5. Laocoonte

    Tra le statue famose di Roma c'è il Laocoonte dei Musei Vaticani
    La statua di Laocoonte esposta nei Musei Vaticani

    Roma è anche culla di miti e leggende. Alcune di esse sono così celebri da essere giunte fino a noi; una delle più importanti è la Guerra di Troia, importantissima nella Roma antica. Perciò non stupisce aver trovato vicino alla Domus Aurea di Nerone il gruppo scultoreo del Laocoonte. Illustra il sacerdote troiano che disse di non fidarsi dei Greci e non introdurre il Cavallo di Troia; gli dei punirono Laocoonte facendolo divorare coi figli da serpenti marini. Proprio questo è rappresentato nel marmo da 3 scultori di Rodi, copia di un originale greco in bronzo (non pervenuto). La pregevole fattura e il dinamismo della statua colpirono tutti, anche i papi; non esitarono ad esporla nel cortile del Belvedere. Ora è uno dei capolavori dei Musei Vaticani. Assieme puoi ammirare anche l’Apollo del Belvedere, graziosa scultura del 320 d.C. e la statua dell’imperatore Augusto di Prima Porta. 

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  6. Estasi di santa Teresa di Bernini

    L'Estasi di Santa Teresa, capolavoro barocco del Bernini a Roma
    L’Estasi di Santa Teresa, capolavoro barocco di Bernini

    Forse il nome potrebbe dirti poco, ma è una delle opere eccezionali di Gian Lorenzo Bernini: l’Estasi di Santa Teresa d’Avila. Lo stesso artista la definì la sua opera migliore: possiamo fidarci. Incaricato dal cardinale Federico Corner, realizzò la Cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della Vittoria utilizzando massima creatività. È un mix di architettura e scultura dalla spiccata teatralità; infatti dalle nicchie laterali membri della famiglia Cornaro assistono alla scena, come spettatori a teatro; lo stesso fai tu. Al centro un angelo ha una freccia con cui ha appena trafitto Santa Teresa d’Avila; l’angelo ha un ghigno sul volto, tenero o perfido a seconda del punto di vista. La santa è su una morbida nuvola di marmo, con la bocca aperta e occhi chiusi; a molti ha ricordato un orgasmo terreno invece che l’estasi spirituale! Una finestra in alto fa filtrare la luce come un proiettore, riflessa dai raggi di bronzo; così inonda le figure. Marmi policromi incorniciano la scena. Insomma è un capolavoro d’arte barocca! Secondo me è una delle cose da vedere e fotografare a Roma. Peraltro Bernini similmente realizzò l’Estasi di Beata Ludovica Albertoni, in San Francesco a Ripa (zona Trastervere).

    statue del Bernini a Roma

  7. Il Mosé di Michelangelo 

    Il Mosè di Michelangelo è tra le statue di Roma più belle da vedere
    Il Mosè di Michelangelo, severo e maestoso

    Spero che Michelangelo non si offenda; infatti questa è una delle sue opere più celebri, ma testimonia l’enorme ricchezza artistica di Roma. Mettere il Mosè di Michelangelo al 7° posto delle statue più belle di Roma può sembrare una bestemmia, lo so. Si trova nella basilica di San Pietro in Vincoli, che raggiungi con l’affascinante Scalinata dei Borgia passando sotto i palazzi con l’edera. La chiesa prende il nome dalle catene di San Pietro qui conservate, ma è l’opera di Michelangelo che porta visitatori. Pensata come monumentale tomba di papa Giulio II, rimase incompleta; Michelangelo fu spostato su altri lavori. Delle 40 statue ne furono realizzate solo 3; i due Prigioni (a Firenze e Parigi) e Mosè. Lo sfondo ha sei nicchie e statue degli allievi, ma nemmeno lo noti: lo sguardo va tutto su Mosè, severo e maestoso, con le tavole della legge e il volto rivolto a sinistra; sulla testa due strane corna, probabilmente dovute ad un’errata traduzione della Bibbia ebraica. Pare che l’artista, stupito dal realismo, lo colpì con un martello dicendogli: “Perché non parli?”.
    C’è un’altra statua di Mosè a Roma, quello della Fontana del Mosè di Domenico Fontana; anche qui possente e burbero (ma pure sproporzionato).

    statua Michelangelo Roma
  8. La Fontana di Trevi

    Tra le statue di Roma bisogna vedere il dio Oceano della Fontana di Trevi
    L’iconica Fontana di Trevi, tra le statue di Roma da vedere

    Qui nessuna presentazione; la Fontana di Trevi è un simbolo di Roma! Imperdibile per chi visita la Città Eterna; è tradizione gettare una monetina nella vasca per sperare di tornare. Paradossalmente è una delle fontane più recenti di Roma, terminata nel 1762 dopo 30 anni di lavori (e vari progetti, tra cui di Bernini); ma sfrutta l’acquedotto dell’Acqua Vergine, l’unico ancora funzionante da 2000 anni; anzi, due bassorilievi sui lati ne raccontano la costruzione. La Fontana di Trevi è magnifica e maestosa, addossata a Palazzo Poli fino a nasconderlo; le colonne corinzie portano lo sguardo allo stemma di papa Clemente XII sulla sommità. La parte bassa è stupenda: sopra una scogliera di travertino c’è il dio Oceano trainato da due cavalli marini, con una nicchia alle spalle che lo esalta. Scolpito da Pietro Bracci, artisticamente non è eccezionale; ma il luogo è evocativo: dal film La Dolce Vita fa sognare

    statue della fontana di trevi
  9. La Lupa Capitolina

    Statua della Lupa capitolina con Romolo e Remo, simbolo di Roma
    La Lupa Capitolina con Romolo e Remo, simbolo di Roma

    Torniamo in Campidoglio nei Musei Capitolini. La statua di Marco Aurelio non è l’unica meraviglia; anzi sono pieni di statue. Difatti nel Rinascimento alcuni papi collezionarono più opere possibili; poi nel 1734 Clemente XII (sempre lui) aprì ai visitatori: i Musei Capitolini furono il primo museo pubblico al mondo! La statuaria spazia ampiamente (c’è pure una Medusa del Bernini), ma la parte eccezionale riguarda l’arte antica. Una testa gigante dell’imperatore Costantino, il Discobolo, il Galata morente, lo Spinario, tantissimi busti di imperatori e filosofi dell’antichità… Poi la Venere Capitolina del II d.C., copia da Prassitele: ha estrema grazia e pudicità. Ma l’opera più significativa è la Lupa Capitolina, scultura etrusca in bronzo del V secolo a.C. che è il simbolo di Roma; detta Statua della Lupa, si è conservata benissimo: è incredibile! Con la bocca semiaperta e la postura rigida, allatta Romolo e Remo; questa però è un aggiunta di fine ‘400. Pura bellezza.

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  10. Paolina Borghese di Canova

    Paolina Borghese di Canova, capolavoro tra le statue di Villa Borghese a Roma
    Paolina Borghese di Canova, capolavoro tra le statue di Villa Borghese

    Come visto, il meglio dell’arte a Roma insiste sull’età antica e quella rinascimentale/barocca. Ma non solo. Infatti tra le statue più belle da vedere a Roma c’è un capolavoro d’arte neoclassica di Antonio Canova: la statua di Paolina Borghese. Ha fermato per l’eternità l’epoca napoleonica: infatti Paolina è la sorella di Napoleone, come Elisa che governò a Lucca. Paolina sposò il principe romano Camillo Borghese; fu lui che chiamò l’artista per ritrarre la moglie appena sposata. Paolina aveva 25 anni: era all’apice della bellezza; Canova la ritrasse come Venere vincitrice. Sdraiata su un’agrippina, ha il busto nudo e le gambe coperte da un velo leggero che la rende pudica e sensuale allo stesso tempo; invece il seno scoperto dà una carica erotica eccezionale per l’epoca. È uno dei nudi d’arte più famosi del mondo. Si leggono grandi influenze: dalla Venere di Tiziano a quella di Giorgione; ispirò la Grande Odalisca di Ingres. È esposta alla Galleria Borghese. Fantastico come dal punto da cui la osservi cogli dettagli e giochi di luce differenti: lo stesso Canova la ideò per essere osservata da vare angolazioni e perciò creò un ingranaggio per far ruotare la base su cui poggia. Geniale in tutto!

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  11. Bocca della Verità

    Cosa vedere a Roma? La Bocca della Verità, mascherone romano
    La Bocca della Verità, mascherone di età romana

    Non so se può definirsi una “statua”, ma è certamente scolpita ed una delle cose da vedere a Roma. Sto parlando della Bocca della Verità che trovi nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin; siamo accanto ai Templi del Foro Boario, resti dell’antica Roma repubblicana o l’Arco di Giano. Ma i turisti arrivano qui vicino al Tevere per ammirare questo grande mascherone dalle sembianze maschili appeso alla parete, con capelli e barba scolpiti e grandi aperture per occhi, naso e soprattutto la bocca. Proprio la bocca gli ha dato il nome e reso celebre. Probabilmente all’origine era un tombino per scolare l’acqua del fiume, nel medioevo divenne famosissima: già nell’XI secolo è menzionato sulle guide per i pellegrini come un oracolo; poi fu riprodotto per secoli su disegni e stampe. La leggenda vuole che divori la mano dei bugiardi: un utile espediente per verificare la fedeltà coniugale.

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  12. Statua di Vittorio Emanuele II al Vittoriano

    Il Vittoriano di Roma con la statua di Vittorio Emanuele II
    Il Vittoriano con la statua di Vittorio Emanuele II

    Inizialmente questo monumento simbolo dell’Italia unita mi sembrava uno sfregio nel cuore di Roma: una voluminosa e imponente pila di marmo botticino bianco tra antichi edifici in mattoni e palazzi intonacati. Col tempo ho cambiato idea; infatti l’architetto Giuseppe Sacconi creò il Monumento a Vittorio Emanuele II (detto Vittoriano) ispirandosi ad edifici dell’antichità come santuari ellenistici; le colonne lo dimostrano. Fu pensato come un foro aperto alla popolazione, su tre livelli e con scalinate; punto focale, la statua equestre di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia e padre della patria. Inizialmente pensata in trono, poi fu realizzata come il vicino Marco Aurelio; anch’essa in bronzo, ma qui le dimensioni sono ciclopiche: te ne accorgi avvicinandoti. Pensa che per l’inaugurazione 20 persone ci mangiarono all’interno!
    Altre sculture e bassorilievi adornano il monumento, come le due quadrighe che ammiri dalla Terrazza del Vittoriano; da lì il panorama su Roma è mozzafiato!

    statua Vittorio Emanuele Roma

  13. L’arcangelo Michele di Castel Sant’Angelo

    La statua dell'arcangelo Michele spicca su Castel Sant'Angelo a Roma di notte
    La statua dell’arcangelo Michele spicca su Castel Sant’Angelo di notte

    Uno dei monumenti più belli e sottovalutati di Roma: Castel Sant’Angelo. Moltissimi ci passano accanto per raggiungere la Basilica di San Pietro ed ammirano le fortificazioni di questo massiccio edificio circolare in mattoni; sembra quasi una botte. Infatti fu la fortezza dove i papi si rifugiavano in caso di pericolo. Però sorse come Mausoleo dell’imperatore Adriano (quello di Villa Adriana a Tivoli) nel 139 d.C.: lì nacque la forma circolare. Poi divenne castello, prigione e residenza dei papi nel Rinascimento; le sontuose sale affrescate con grottesche per volere di Paolo III sono meraviglia nascosta di Roma! Eccezionale pure la vista dall’alto, dove ammiri la statua dell’arcangelo Michele in bronzo. Anzi gli angeli sono 2: c’è quello cinquecentesco di Raffaello da Montelupo in marmo con ali in bronzo e quello che capeggia l’edificio, l’angelo bronzo minaccioso di Pieter Verschaffelt del 1753. Diversi angeli precedenti furono distrutti da assedi o fulmini.

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  14. Il Galata suicida di Palazzo Altemps

    La statua del Galata suicida di Palazzo Altemps, da vedere a Roma
    La statua del Galata suicida di Palazzo Altemps (foto: Archeologia online twitter)

    Il Campo Marzio era il luogo dedicato agli esercizi militari nella Roma antica. A fine ‘400 fu protagonista di uno sviluppo urbanistico; in quel periodo sorse Palazzo Riario, costruito da Melozzo da Forlì. Lo stemma dei Riario è ancora visibile, ma il palazzo fu venduto più volte. Nel 1568 lo acquistò il cardinale Altemps. Parente di papa Pio IV, cominciò a collezionare sculture greche e romane; possiamo ammirarle tutt’oggi assieme a tesori d’arte di altre importanti famiglie romane. Il cortile, lo scalone e le sale affrescate (come la meravigliosa loggia) sono abbellite da numerose statue antiche. Certamente il pezzo forte è il Galata suicida, copia in marmo del III secolo d.C. di un originale greco di Pergamo. Con grande tragicità, il guerriero sconfitto sta per suicidarsi con la spada; evoca il valore degli sconfitti (e di riflesso dei vincitori).
    Ora Palazzo Altemps è una delle sedi del Museo Nazionale Romano.

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  15. Fontana delle Naiadi in Piazza della Repubblica

    La Fontana della Naiadi in Piazza della Repubblica a Roma coi getti d'acqua
    La Fontana delle Naiadi coi getti d’acqua in Piazza delle Repubblica

    Roma è una città di sovrapposizioni e ricostruzioni. Lo testimonia bene Piazza della Repubblica, detta anche Piazza Esedra; la chiamano così perché sorge sul luogo dell’Esedra delle Terme di Diocleziano, con eleganti palazzi ottocenteschi che ricalcano la forma a semicerchio della costruzione precedente. Al centro una grande fontana: la Fontana delle Naiadi. Prende il nome da 4 naiadi, ovvero 4 ninfe delle acque scolpite da Mario Rutelli nel 1901. Le ninfe nude in bronzo sono sdraiate su animali marini, ognuna su uno diverso; il cavalluccio marino a rappresentare gli oceani, poi serpente di mare, cigno e lucertola per i fiumi sotterranei. All’epoca le ninfe nude fecero scandalo, ma rappresentano il tasso erotico della Belle Époque. Al centro della fontana nel 1912 fu aggiunto il dio Glauco, simbolo dell’uomo che domina i fenomeni naturali. Comunque i getti d’acqua centripeti e i giochi di luce regalano foto molto interessanti, specialmente al tramonto.

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  16. Angeli di Bernini a Sant’Andrea delle Fratte

    Angelo con cartiglio del Bernini a Roma nella chiesa di Santa Maria delle Fratte
    Angelo del Bernini nella chiesa di Santa Maria delle Fratte

    Torniamo a Castel Sant’Angelo, in particolare sul Ponte Sant’Angelo che attraversa il Tevere. Su questo ponte antico che portava al Mausoleo di Adriano nel 1535 furono posizionate dieci statue. Il secolo successivo papa Clemente IX incaricò Gian Lorenzo Bernini di ridisegnare il parapetto e sostituire le statue; furono mantenute solo quelle di San Pietro e San Paolo, affiancate da 10 statue di angeli che portano gli strumenti della passione. 8 furono realizzate dai suoi allievi, 2 dal maestro; colpito dalla loro bellezza, il papa non volle esporre quest’ultime alle intemperie; oggi puoi ammirare questi due Angeli meravigliosi di Bernini nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte (vicina a Piazza di Spagna). Sono entrambi leggiadri, ma intensi: pura bellezza da vedere a Roma. Mi hanno ricordato le sculture dei Serpotta a Palermo.
    Comunque anche gli angeli del ponte sono molto ammirati e fotografati; pure i gabbiani che si posano li apprezzano!

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  17. Fontana delle tartarughe

    La Fontana delle Tartarughe, bellezza nascosta di Roma
    La Fontana delle Tartarughe, bellezza nascosta di Roma (foto IG @inforzatoantonio)

    Un angolo nascosto di Roma: pensa che la prima volta l’ho cercata e non l’ho trovata; un’altra volta invece ci sono arrivato casualmente! Sto parlando della Fontana delle Tartarughe in Piazza Mattei; alla fine è vicina al Largo di Torre Argentina. Qui la potente famiglia Mattei aveva i propri palazzi e volle creare una fontana per decorare la piazza. Fu costruita tra il 1581 e il 1588 su progetto di Giacomo della Porta; ma l’eleganza della fontana è merito dei 4 efebi in bronzo sostenuti da 4 delfini di Taddeo Landini; slanciati e “leggeri” e tutti identici, ricordano l’arte classica. A questa bellezza rinascimentale un secolo dopo furono aggiunte 4 tartarughe, in equilibrio precario sulla vasca superiore; danno a tutto un fascino particolare ma irresistibile! Certamente è una delle bellezze nascoste da vedere a Roma. È una città che stupisce sempre!

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  18. Le Quattro Fontane

    Ragazza guarda la statua del Tevere alle Quattro Fontane di Roma
    Ragazza guarda la statua del Tevere alle Quattro Fontane (foto IG @menenillas)

    Cosa ti fa pensare che Roma è la città più bella del mondo e che è unica? Per me una cosa come questa. Siamo alle Quattro Fontane, incrocio in salita tra via del Quirinale, via XX Settembre e via della Quattro Fontane (appunto); accanto la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, capolavoro d’architettura barocca del Borromini. Ma proprio l’incrocio tra queste strade strette e trafficate è meraviglioso! Infatti ai 4 angoli ammiri 4 fontane; le due figure maschili rappresentano il Tevere con la lupa e l’Arno; quelle femminili Diana e Giunone. Non ha la maestosità né la precisione dei Quattro Canti di Palermo; qui le nicchie sono ricavate da palazzi preesistenti e diversi, per cui sono di varia dimensione; ad esempio la statua di Diana è praticamente senza sfondo. Ma è una meraviglia di Roma che pochi visitano; peccato perché da qui hai un panorama su 3 obelischi.

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  19. Fontana del Tritone

    La Fontana del Tritone di Bernini in Piazza Barberini nella notte di Roma
    La Fontana del Tritone in Piazza Barberini di notte

    Un’importante famiglia nobiliare italiana furono i Barberini. La zona di via Veneto e della Dolce Vita era il loro quartier generale quando si trasferirono a Roma; tant’è che c’è Palazzo Barberini, via Barberini ed infine Piazza Barberini. Nel Seicento Maffeo Barberini fu eletto papa Urbano VIII. All’epoca qui tutto parlava di loro; nella piazza sono rimaste ben due fontane di Bernini da lui volute: la Fontana delle Api (simbolo della casata) semplice e triste; poi la Fontana del Tritone, nel mezzo. Quattro strani delfini sorreggono una conchiglia, su cui il dio marino Tritone crea il getto d’acqua soffiando dentro una conchiglia più piccola. Alla base lo stemma della famiglia coi simboli papali. Era una sorta di propaganda ante-litteram! Infatti fu realizzata per “pubblica utilità”, dove c’era una vigna.
    Altra notevole opera del Bernini è la Statua dell’elefante che sorregge un obelisco di Santa Maria sopra Minerva, ma scolpita dagli allievi.

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  20. Pasquino e le statue parlanti di Roma

    Pasquino è la statua parlante più famosa di Roma
    Pasquino, la statua parlante più famosa di Roma (foto IG @mdumassi)

    Questa non è proprio bella; anzi è una statua logora e spezzata, irriconoscibile. Probabilmente faceva parte di una scultura ellenistica che rappresentava Menelao che protegge il corpo di Patroclo; quindi ancora dell’Iliade e la Guerra di Troia. Però non è famosa così: la statua è conosciuta in tutta Roma come Pasquino. Collocata in una via medievale nel 1501, prese il nome dal ciabattino che aveva la bottega a fianco; questo Pasquino cominciò ad attaccare alla statua versi satirici sugli avvenimenti; poi il suo esempio fu preso da altri, con massime che apparivano di notte. Perciò Pasquino è la statua parlante più famosa di Roma! Nonostante i papi cercarono di proibirlo, la pratica andò avanti fino all’Ottocento; si aggiunsero Marforio in Campidoglio, il Babuino e il Facchino. Quindi più che un valore artistico, queste statue di Roma hanno un grande valore per la cultura popolare romana. Tuttora Pasquino “parla” ancora occasionalmente.

    statue parlanti Roma

Allora, hai visto quali sono le statue più belle di Roma? Sono davvero tantissime, veri capolavori d’arte. Ovviamente questa classifica riflette il mio pensiero personale; chiunque può avere un parere differente. Anzi è probabile che fra un mese io stesso avrò altre idee! Ho visto tutte queste statue di Roma; dove non c’è una mia foto significa che la mia foto era di bassa qualità: è stato troppo tempo fa!

Spero di averti fatto conoscere alcuni posti nuovi e che tu voglia visitarli presto, per poi condividere gli scatti sui social. 
Commenta se ci sono altri posti che meriterebbero di stare in classifica e seguimi sui miei canali social 😉

 

Video:

Apollo e Dafne della Galleria Borghese

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2 pensieri su “Le 20 statue di Roma più belle da vedere

  1. Felicia

    Roma è una città che non stanca mai.
    Avendo degli amici che vivono là, ci sono stata parecchie volte.
    Un capolavoro davvero e complimenti per il tuo articolo👏👏👏🖐

    1. Srake

      Hai completamente ragione Felicia, è una città meravigliosa; forse la più bella al mondo! Sei fortunata ad avere amici lì… ci andrei una volta all’anno anche io (potendo).

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