Un meraviglioso labirinto di pietra bianca in cui è bello perdersi: si susseguono ininterrottamente vicoli, arcate, porte, strade strette che sembrano senza uscita; poi pittoreschi balconi e vecchi motorini parcheggiati nelle vie, dove talvolta si apre lo scorcio dritto verso il campanile della cattedrale. Su tutto domina la favolosa pietra bianca che si intona perfettamente con lo stile romanico che spicca. Una piccola piazza o una chiesa appare improvvisa ogni tanto, mentre il mare azzurro attorno contrasta col candore.
È come ti raccontano o appare in qualche film: qui tutti fanno e vendono le orecchiette. Una città operosa e popolare, bellissima e soprattutto brulicante di vita. Avrai capito che sto parlando di Bari, dove tanti bambini giocano ancora a calcio nelle strade; molti si chiamano Antonio (con la “o” chiusissima come tornio) come Cassano: non avrà una basilica, ma è idolatrato quanto San Nicola. Divisa tra Bari Vecchia e l’espansione contemporanea, è una città veramente molto affascinante da scoprire e da fotografare. Poi è pure molto economico visitare Bari. Perché perdersela?
- Introduzione
- Il borgo murattiano
- Lungomare di Crollalanza
- Il Porto Vecchio
- Bari Vecchia
- Dove e cosa mangiare
- Bari di sera
- Conclusioni
Visitare Bari
1. Visitare Bari – Introduzione




Sfiorando in volo il Gargano si avvista la lunga e rettilinea costa pugliese; nel mezzo, una grossa città: Bari. Pochi minuti e si atterra osservando il mare che accarezza la città sulla sinistra.
L’aeroporto è ben collegato: si può arrivare in città con l’autobus, il treno, la navetta e ovviamente in taxi. Ho scelto l’autobus di linea che è più economico e mostra uno spaccato della vera Bari, fatta di piccole case raggruppate, campi con ulivi e cactus, muretti di pietra a secco e macchia mediterranea che lasciano spazio improvvisamente a palazzoni e cemento di una periferia come tante.
Quando si raggiunge il centro lo si capisce subito: le vie sono perpendicolari (anche se non meravigliose come a Barcellona) e in fondo appare il campanile bianco della Cattedrale. La gente frenetica entra ed esce dai tanti negozi, ognuno perso dentro i fatti suoi (come direbbe Vasco). Lascio la valigia al Movida Cavour: vicinissimo a Bari Vecchia e con gran vista dalle finestre. Ci siamo: ora posso cominciare a visitare Bari (senza spendere un euro!)
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2. Il borgo murattiano




L’autobus fila dritto fino alla stazione, in una bella piazza. Siamo nel borgo murattiano, l’espansione ottocentesca della città voluta da Gioacchino Murat. Le vie perpendicolari consentono profonde vedute, come il Teatro Petruzzelli sul fondo a destra.
Frontalmente parte Via Sparano da Bari, la via commerciale e pedonale della città: bar e negozi (anche di lusso). Diversi palazzi eleganti, altri meno e sistemati male; spiccano Palazzo Mincuzzi in decoratissimo stile liberty che non sfigurerebbe sulla Gran Via di Madrid e l’insolita chiesa di San Ferdinando, con arcate razionaliste: non si direbbe nemmeno che lo sia! Dentro non sorprende. Poi angoli di design, con panchine futuriste e ondulate (molto milanesi) che stanno benissimo; bisogna però prestare attenzione alle auto attraversando.
Al termine compare perpendicolarmente Corso Vittorio Emanuele II che dà un taglio netto e cambia totalmente lo stile; ha palme alte e ristoranti come Riva a Spalato (anche se quello croato è più chic) e si respira l’atmosfera popolare e tranquilla, come nel centro storico. È la cornice adeguata a Bari Vecchia che comincia alle spalle dei palazzi di rappresentanza.
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3. Lungomare di Crollalanza




Verso il mare il borgo murattiano porta ai sontuosi palazzi di corso Cavour che chiudono le vie parallele: la Camera di Commercio, la Banca d’Italia e il Teatro Petruzzelli. Se la via è imponente, alle spalle il Lungomare di Crollalanza è meraviglioso, con i lampioni che si susseguono geometrici, la gente che passeggia o si ferma sulle panchine; entrambi sono ottimi soggetti fotografici. Al centro c’è la grande ruota panoramica, che fa da punto di riferimento; proseguendo verso sud si può raggiungere la torretta, simbolo del museo del Palazzo della Provincia che ospita la Pinacoteca Provinciale; oltre la spiaggia Pane e Pomodoro, amatissima dai baresi.
Il lungomare è un luogo perfetto da visitare al tramonto, con l’atmosfera che diventa magica! Se la ruota panoramica è cara, il Grand Hotel delle Nazioni ha una terrazza per un aperitivo con vista (a 10€); deve essere molto romantico! Altrimenti può bastare ammirare le sfumature che cambiano riflettendosi sulle onde del mare sotto la luce dei lampioni.
4. Il Porto Vecchio




Risalendo invece si raggiunge il Porto Vecchio o molo San Nicola, luogo molto pittoresco. La mattina avviene il rituale dello “sbattimento del polpo”, mentre tutto il giorno le barche attraccate sono perfette da fotografare col sole che picchia forte e il cielo blu; sullo sfondo il Teatro Margherita in stile liberty, adesso sede di esposizioni. A ora di pranzo i pescatori vendono il pesce fresco a 5€ in piatti di plastica rossi pronti da mangiare. Mi son fatto tentare: fanno sgocciolare l’acqua di mare per conservarli e te lo servono; le piccole seppie però non mi hanno entusiasmato.
Invece la sera c’è un chiringuito popolato da facce poco rassicuranti che bevono all’aperto; forse per la luce, ma sembra un posto da Pirati dei Caraibi; sarà il sole a indurire i lineamenti… Posto imperdibile!
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5. Bari Vecchia




Bari Vecchia è l’anima della città. Le mura l’hanno protetta per secoli dentro una penisola circondata dal mare, fino all’espansione ottocentesca che le ha mutato l’aspetto disperdendosi nella piana accanto; gli abitanti di Bari Vecchia però non l’hanno mai gradito e si considerano una cosa distinta; alcuni nemmeno conoscono le vie della nuova Bari! Del resto l’aspetto è totalmente differente: da una parte dominano le persone e i motorini, dall’altra le auto; da una parte vicoli secolari e contorti, dall’altra viali ortogonali; per non parlare dell’atmosfera paesana di Bari Vecchia, totalmente assente nell’ “altra” Bari.
Visitare Bari Vecchia è obbligatorio. Un fascino fuori dal tempo che per certi versi mi ha ricordato Palermo: ma quello è antico decrepito e sontuoso, mentre qui i palazzi sono recenti; un aspetto popolare e pittoresco: ci sono edicole con immagini di santi, venditori all’aperto, qualche cappella, piante ovunque (soprattutto sui balconi); tutto molto ridondante e esagerato, come tipico del Sud. Poi c’è il bianco omogeneo di giorno rassicura, mentre di sera spande la luce e aumenta la visibilità.
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5.1 Le due piazze




Piazza del Ferrarese e Piazza Mercantile aprono Bari Vecchia dal lato del Porto Vecchio. In pietra bianca, assomigliano ai paesi della Puglia che compaiono su Instagram. Piazza del Ferrarese guarda il mare ed era l’antico ingresso cittadino (anche se la Porta Marina non esiste più). C’è qualche cantiere fastidioso che sta recuperando gli antichi mercati, segno che la città si sta rilanciando e tirandosi a lucido. Prende il nome da un mercante e nel centro ha i resti dell’antica via Appia Traiana, mentre poco dopo le tre piccole absidi della Chiesa della Vallisa, dal gusto provenzale, rubano gli sguardi; il neoclassico Palazzo Starita sul fondo infonde magnificenza.
Invece l’adiacente Piazza Mercantile era il centro dei commerci e dove si riuniva il governo cittadino. Dalla forma irregolare, spicca in particolare Palazzo del Sedile, con la loggia coi busti e la torre dell’orologio in mezzo alla piazza; a fianco la colonna della giustizia col leone dove venivano legati i debitori. È la chiave di Bari Vecchia: da qui partono le stradine per arrivare ovunque.
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5.2 Le mura




Da Piazza del Ferrarese una rampa porta sulle mura che ancora circondano questo lato di Bari Vecchia. C’è un bar all’aperto, poi il Fortino di Sant’Antonio, possente fortificazione cinquecentesca in pietra dorata che mi ricorda tanto La Valletta; è chiusa da un catenaccio enorme, non certo momentaneo. Peccato perché da lì il panorama sul mare deve essere unico. Comunque già da fuori c’è una gran vista sul Porto Vecchio, mentre sotto un viale di palme costeggia il lungomare moderno, tempestato di auto in sosta. Proseguendo su Via Venezia si percorre il belvedere dei bastioni, una camminata bellissima sopraelevata rispetto alla città; case deliziose vi si affacciano: davanti a una piena di fiori una signora griglia i pesci all’aperto! In 10 minuti lo si attraversa tutto, passando vicino alla Basilica di San Nicola. Domina la pietra bianca e, non potendo passare le auto, è frequentato da bambini che giocano a calcio. Davvero magnifico!
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5.3 Santa Scolastica




Il percorso termina in una piazza tra le case, chiusa dalla chiesa e dell’ex monastero di Santa Scolastica. La facciata in pietra chiara è barocca, ma modesta: ci sono solo le statue di San Benedetto e due angeli. Purtroppo è chiusa, siccome tutto il complesso è in fase di restauro, con gli annessi museo archeologico e bastione aragonese. Chissà che meraviglia deve essere, sulla punta di Bari Vecchia!
Comunque tutt’intorno è pieno di scorci pittoreschi da fotografare: tra case popolari e archi si trovano cortili pieni di piante e fiori, campanili che spuntano, balconi con gerani. Proprio passato un arco… che sorpresa! In una piazza ci sono i ruderi di Santa Maria del Buonconsiglio, una chiesa romanica di cui restano il pavimento e le colonne romane, circondata come se nulla fosse dalle case. Un museo a costo zero!
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5.4 Il Castello Svevo




L’altro lato di Bari Vecchia dà sul porto, con una strada trafficata circondata da brutti edifici industriali. Bastano pochi minuti a piedi e cambia di nuovo la scena: ecco per magia il Castello Svevo! L’esterno è in pietra giallastra su più livelli, come un tetris. Svettano due torri imponenti delle 4 originarie, mentre nel fossato ci sono opere contemporanee (che mi piacciono sempre poco… figurati se sono peperoncini rossi!). Passato il ponte ammiro la vista dal portale che fa da perfetta cornice. Volevo entrare ma costa 9€: troppo per una gipsoteca, una vista dall’alto e una splendida loggia. I ricordi di Federico II e Isabella d’Aragona sono ormai persi.
Perciò mi accontento di un giro attorno; si vede il portale angioino e si passa un bel giardino ben tenuto, con palme e aiuole geometriche che si coniugano allo stile razionalista del Palazzo delle Finanze oltre la strada. Tanto romanico, qualcosa di medievale e poi ogni tanto elementi razionalisti: questa è Bari.
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5.5 Le orecchiette
Visitando la città, con mia grande sorpresa ho incontrato Manuela Vitulli: ne ho approfittato per chiedere una chicca tipicamente barese; lei gentilissima mi ha consigliato di ammirare le signore che fanno le orecchiette. Si possono trovare facilmente accanto a Piazza Federico II di Svevia e al castello, tra Arco Alto e Arco Basso. Sui loro banchi per strada o nella stanza che si affaccia sulla via le puoi vedere all’opera, plasmandone una dopo l’altra, velocissime! Ne fanno 10-15 kg al giorno. Ovviamente si possono anche comprare: è un regalo perfetto da portare a casa. Le ho prese anche io, anche se ne ho pagate 1 chilo ed erano solo 7 etti. Mi faccio sempre fregare!
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5.6 La Cattedrale di San Sabino




Sempre lì vicino, in mezzo a una piazza che spunta improvvisa, ecco la Cattedrale. Le case la incorniciano come le quinte di un teatro: vista magnifica! Qualche gradino fa svettare la facciata romanica bianca con uno splendido rosone che sembra un merletto. Dentro è possente con le sue tre navate, ma un po’ spoglia. Ha qualche elemento simile alle chiese della Dalmazia, come il ciborio e la pietra a vista; però un tempo colonne e muri erano dipinti. Ne rimane qualche resto, ma è difficile pensarla tutta colorata! Un grande intarsio in marmi policromi davanti all’altare riprende il rosone della facciata, proprio nel punto illuminato dal sole nel solstizio d’estate.
Al di sotto, la cripta barocca della cattedrale è un affascinante bosco di colonne dove domina il giallo dorato dal gusto romano; ci sono le spoglie di San Sabino e un’icona della Madonna Odegitria.
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5.7 Le vie di Bari Vecchia




Visitare Bari Vecchia significa ammirare le sue vie. Non una in particolare: tutte hanno quel fascino pittoresco da non perdere. Androni, balconi, piante, gente tranquilla che chiacchiera e vecchie insegne creano scorci meravigliosi… spesso pare di essere in un set cinematografico! Possono ricordare quelle del Palazzo di Diocleziano a Spalato, ma ci sono tanti motorini parcheggiati sotto casa o che passano che la rendono unica.
Già la piazza della Cattedrale “nasconde” la chiesa di San Giacomo, con dettagli barocchi meravigliosi come il pavimento settecentesco in terracotta invetriata. Girandogli attorno per ammirare l’alto campanile da una bella piazzetta, imbocco la Strada del Carmine, la via principale di Bari Vecchia; c’è un colorato carretto della frutta sotto ad un’edicola votiva e poi la chiesa del Carmine, con barocco di provincia. Un bar all’angolo dove uomini chiacchierano fiancheggia un arco: superatolo sulla destra si trova Strada San Marco, con l’omonima chiesa: questo era il quartiere dei Veneziani, come dimostra il leone sulla facciata. Dritto invece si giunge nel cuore di Bari Vecchia, Strada delle Crociate con negozi coloratissimi e persone che la rendono viva ad ogni ora; poi altre edicole votive, altre vie contorte e altre chiese come quella di San Gregorio, con stemmi e portici da scoprire sui palazzi e sulle case. Del resto visitare Bari Vecchia è come partecipare a una grande caccia al tesoro!
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5.8 La Basilica di San Nicola




Il punto focale di tutta Bari Vecchia è la Basilica di San Nicola, con la sua grande piazza che appare improvvisa e contrasta con le vie strette. Un arco le divide: fuori negozi, tavolini disordinati e persone che chiacchierano, dentro tranquillità e silenzio. La facciata severa e bianca somiglia a quella della Cattedrale: è divisa in tre parti come le tre navate interne, con il rosone che sembra un oblò. Ci sono però due torrioni mozzi sui lati, mentre il portale coi due tori che sorreggono le colonne è un intarsio di decorazioni e simboli; anche l’antica Porta dei Leoni sul lato sinistro è preziosa. L’interno è sontuoso, col bianco della pietra che risplende; sopra la testa, il soffitto barocco in legno dorato con le storie di San Nicola. La parte del presbiterio è la più interessante; ci sono l’antico ciborio, il pavimento originale e la bellissima cattedra di Elia: si torna al XII secolo!
Il misticismo aumenta nella cripta: 26 colonne dai bellissimi capitelli bizantini custodiscono il corpo di San Nicola sotto all’altare e una grande icona di scuola serba. Del resto San Nicola era un santo orientale: il corpo venne trafugato nel 1087 da Myra (Turchia) da mercanti baresi e la basilica fu costruita per l’occorrenza; se nei secoli i sovrani serbi regalarono preziosi doni, tuttora si trovano tantissimi Est Europei che vengono in pellegrinaggio sulla tomba del santo; stranamente invece non si vedono giapponesi. Meraviglioso anche il pavimento a mosaico bizantino, simile a quello di San Marco a Venezia.
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5.9 I musei




Come hai notato, finora tra chiese e posti all’aperto non ho speso un euro! Del resto Bari è una bellezza a cielo aperto da gustare liberamente. Ma ci sono pure diversi musei meritevoli, come quello della Cattedrale o quello Civico; il museo del Castello Svevo secondo me ha un prezzo esagerato: ho visto molte persone tornare indietro dopo averlo sentito. Infatti si può tranquillamente visitare Bari a costo zero: è così affascinante e unico girare per le sue vie che ho trovato una forzatura racchiudermi tra 4 mura!
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6. Dove e cosa mangiare




Siamo in Italia… mangiare bene è facile! Però ti consiglio qualche posto che ho provato. Per un pranzo rapido è perfetto il Panificio Santa Rita con le sue ottime focacce, unte e con pomodori (lo sapessero i liguri!) a 2,40€. Come detto, poi sono andato al Porto Vecchio: il piatto di pesce take-away non mi ha entusiasmato.
Per la sera invece, Piazza del Ferrarese e Piazza Mercantile sono piene di bar per aperitivi e ristoranti per tutte le tasche: la Pizzeria Il Sedile ti consente di cenare in mezzo alla piazza, proprio davanti al palazzo. Al contrario non consiglio per niente L’Antica Osteria Vini e Cucina in Strada Vallisa; la via è piena di ottimi ristoranti, ma in questo fanno i furbi: non solo ti portano 2-3 cose non richieste (e poi le paghi), ma riso patate e cozze era mediocre! Non ho provato invece l’altro piatto barese per eccellenza, le orecchiette con cime di rape.
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7. Bari di sera




Finito di mangiare, mi sono incamminato per Bari Vecchia, girando a zonzo tra le vie. Un fascio di luce illumina il campanile della Cattedrale, quasi un richiamo per raggiungerla; come a Palermo, la luce gialla domina dando fascino d’altri tempi. La sera nella piazza della Cattedrale l’atmosfera è magica: i bimbi che giocano e le persone che passano sembrano attori di teatro. Altrettanta meraviglia regala il Castello che sembra possente e imprendibile più che mai. Poi volevo rientrare, ma i vicoli labirintici e ingannatori per il buio mi hanno riportato… al Castello Svevo!
Usciti da Bari Vecchia invece ci si orienta facilmente e raggiungo Piazza del Ferrarese e Piazza Mercantile, la sede della movida barese, con il romantico lungomare e gli animati locali dove bere un drink che si riempiono. Questo in settimana: invece il sabato sera i baresi da 14 a 60 anni sono tutti in giro per strada come fosse capodanno! Traffico in tilt, marciapiedi pieni e piazze e lungomare affollatissimo… Era tranquillo fino a poco tempo fa! Che succede se il Bari calcio vince qualcosa?!
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8. Conclusioni




La nuova Bari è una città normale; lungomare a parte, non spicca. Tutto il contrario di Bari Vecchia, un centro storico fantastico che vale il viaggio. Cosa mi è piaciuto di più? La gente che si incontra e si saluta per nome; è un’atmosfera da paese, che si fatica ormai a trovare visto che le metropoli diffondono freddezza e i centri storici si spopolano. Qui invece è forte e tiene viva la città. Poi fotograficamente è meravigliosa: puoi passeggiare 5 volte per la stessa via e trovarla sempre diversa.
I turisti si riconoscono perché sono vestiti meno dei baresi. Col sole di aprile si vedono i russi in infradito, mentre i locali hanno ancora il giaccone, ma sono già più abbronzati di me a agosto; va detto che per le ombrose vie gira l’aria per cui non fa caldo. Tra l’altro quando i baresi parlano in dialetto non si capisce se sono italiani o no.
Mi han detto che nella zona di Bari Vecchia bisogna stare attenti a girare, ma non ho percepito nessun pericolo: era piena di turisti e al contrario mi è sembrata sicurissima.
Due giorni sono più che sufficienti per visitare Bari, ma lasciarla mi ha lasciato quella malinconia che mi viene solo dove lascio un pezzo di cuore. Vorrà dire che tornerò tornare… magari quando sarà finito il restauro di Santa Scolastica!
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Spero di averti fatto venire voglia di visitare Bari. Poi ho visitato Cisternino e la Valle d’Itria, altre destinazioni meravigliose della Puglia. Se hai domande lascia un commento oppure dimmi che ne pensi; mi segui già sui social? 🙂
Un ringraziamento per i preziosi consigli a @its_happymess @_liviaph e @000_vero.
Ecco altre foto di questo viaggio: