A chi piace fare il turismo sportivo? Io non sono un super fan – lo ammetto – però ogni tanto ci vuole. Specialmente se è un weekend sulla neve in un posto speciale come Cortina d’Ampezzo! Qui la stagione invernale finisce ad aprile, quando chiudono gli impianti. Perciò ho accettato super volentieri l’invito al media tour organizzato dal comprensorio Tofana – Freccia nel Cielo, gli impianti da sci migliori e più famosi di Cortina. Questa località turistica di livello internazionale si sta preparando a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 ed è in assoluto sviluppo: si stanno realizzando idee e progetti, come collegare montagne e piste da sci in modo che gli sciatori possano sciare su tante piste diverse! Però il rispetto della natura e delle Dolomiti che la circondano rimane una missione fondamentale.
Alcuni progetti sono già stati realizzati per i mondiali di sci del 2021. Te li mostro: ti racconto il mio weekend a Cortina sulla neve tra sci, cibo e meraviglie della natura come l’indimenticabile alba dal Rifugio Ra Valles. Non sarà una settimana bianca a Cortina, ma ho vissuto esperienze fantastiche compresse in pochi giorni.
- Raggiungere Cortina d’Ampezzo
- Dove alloggiare a Cortina
- Primo giorno del weekend a Cortina
- Secondo giorno del weekend a Cortina
Weekend a Cortina
1. Raggiungere Cortina d’Ampezzo




Raggiungere Cortina non è difficile, ma il viaggio è lungo. Si può considerare il treno, ma ci vogliono circa 5h da Venezia e 7h da Milano. Invece in auto da Milano sono circa 4:10h senza traffico (ma di solito un po’ ne trovi). Visto che non sono abituato a guidare molto, è stato un po’ pesante fino a Venezia perché l’autostrada è sempre trafficata e devi stare molto attento. Dopo puoi goderti la strada e i panorami, soprattutto quando ti infili nelle montagne del Cadore.
A Belluno finisce l’autostrada e diventa una strada normale a una corsia: se trovi un camion devi stargli tristemente dietro. Ma qui attraversi i paesi del Cadore, uno più bello dell’altro. Nel primo tratto ho trovato diversi cantieri stradali e strade tortuose e vecchie; probabilmente stanno cercando di allargare tutto il tragitto, in vista anche delle Olimpiadi del 2026. Poi tratti ampi e larghi si alternano a vie strette nei paesi. Il bello è che sfiori diverse chiesette pittoresche situate al lato della strada: regalano scorci fantastici e avrei voluto fermarmi per fotografarli tutti!
1.1 Prima impressione di Cortina




L’ultimo tratto è comodo e ampio, circondato da boschi spelacchiati e paesaggi affascinanti tra i costoni delle montagne; le Dolomiti che spuntano sul fondo fanno il resto.
Arrivato a Cortina vedi immediatamente sulla sinistra nella frazione di Zuel di Sotto il Trampolino Olimpico Italia, usato nelle Olimpiadi del 1956 (ma in disuso dal 1990). Il centro è più avanti, dopo altri 3-4 chilometri; tortuoso e un po’ caotico, lo raggiungi passando sotto un cavalcavia in pietra. Trovi anche qui lavori e traffico, siccome le strade sono poche e le auto tante. In vista delle Olimpiadi future ci sta.
A primo impatto è molto affascinante l’eleganza mista allo stile montuoso delle case rustiche in legno; tanta natura circonda il centro abitato, con le montagne a proteggerlo tutt’intorno. Non nevica da almeno un mese, quindi c’è poca neve in valle, ma sulle montagne molta. Per i freddolosi come me meglio così!
vacanza a Cortina
2. Dove alloggiare a Cortina




Per questo media tour il mio alloggio a Cortina è il Park Hotel Franceschi, storico e affascinante hotel 4 stelle. Da fuori le torrette lo fanno sembrare un castello, ha un comodo parcheggio ed un parco; comodissimo parcheggiare davanti con le grosse valigie. Entrando la hall tutta in legno ti trasmette calore e l’atmosfera montana. Idem dicasi per la stanza, confortevole ma non molto grande; però per una persona è perfetta. Splendida la vista dalla mia finestra verso la valle. Comunque la parte più bella dell’hotel sono i saloni curati in stile ampezzano dove spiccano le meravigliose stufe in maiolica dipinte.
Peraltro è in posizione strategica, sia per visitare il centro sia per raggiungere le piste da sci: perciò è l’hotel usato dalla squadra italiana di sci durante la Coppa del Mondo!
2.1 La cena in hotel




Dopo essermi sistemato, sono andato a noleggiare sci e scarponi al Rental Tofana, proprio sotto la stazione dove parte la funivia Tofana – Freccia nel Cielo. Così sono pronto per domani!
Tornato in hotel, ho fatto un aperitivo di benvenuto con gli organizzatori e gli altri partecipanti del tour proprio nello stupendo e accogliente salottino. Poi ci siamo spostati nella sala da pranzo per la cena. Gli antipasti erano liberi a buffet, poi ho ordinato ottimi ravioli ripieni di spinaci, funghi e speck e secondo piatto con capriolo e polenta; per finire alla grande il tiramisù. Tutto buonissimo: ero pienissimo!
settimana bianca cortina
3. Primo giorno del weekend a Cortina




Il primo giorno del weekend a Cortina è stato molto impegnativo. Ci siamo alzati prestissimo per essere alle 6:30 fuori dall’hotel: l’obiettivo iniziale era salire ad ammirare l’alba dal Rifugio Ra Valles. Quando me l’hanno detto, ho fatto i salti di gioia… anche se io sono un dormiglione e di albe ne ho viste pochissime!
È un’esperienza che organizzano due volte al mese (se si raggiunge il numero minimo dei partecipanti) e costa 50€ a testa; stavolta era solamente per noi: è sempre bello sentirsi come un vip!
Con tutta l’attrezzatura per sciare siamo saliti dalla funivia Tofana – Cortina per raggiungere il livello intermedio (Col Druscié); da lì con l’altra funivia il rifugio Ra Valles. Non è la cima massima: ci sarebbe un’ulteriore funivia, aperta però solo d’estate.
3.1 L’alba dal Rifugio Capanna Ra Valles




Abbiamo lasciato Cortina sonnecchiante in valle con le luci dei lampioni accesi e appena arrivati al rifugio abbiamo ammirato un panorama spettacolare! Alle spalle l’alto costone di roccia viva della Tofana; davanti ai nostri piedi tutta la valle con Cortina al centro e attorno la corona formata dalle Dolomiti, col Monte Cristallo dritto di fronte. C’erano già sfumature nel cielo e si vedeva oramai benissimo, anche perché siamo a 2475 metri d’altitudine. L’esterno del rifugio Ra Valles è tondo: sembra quasi un’astronave atterrata sulla montagna. Ha tavoli all’aperto per mangiare con questa vista spettacolare. Essendo presto abbiamo trovato -6°, ma con questo spettacolo della natura non sentivo freddo (anche perché ero ben vestito).
In poco il cielo si è acceso di colori, esaltati dalle strisce formate dalle nuvole: siamo stati fortunati! Verso destra le striature erano addirittura parallele e avevano mille sfumature diverse, dal giallo all’arancione fino al rosso. Ero senza parole: che meraviglia della natura! Ho fatto un video e foto a ripetizione, ma dal vivo era un’altra cosa: sembrava una magia! Pure la neve era diventata rosa!
La colazione al Rifugio Capanna Ra Valles




Essendo le montagne dolomitiche molto alte, il sole ci ha messo molto a sorgere; anzi, mentre i raggi solari erano già arrivati sulle cime a fianco, la punta della montagna davanti copriva il rifugio: solo alle 7:38 è arrivato.
Noi comunque eravamo già dentro al Rifugio Capanna Ra Valles per scaldarci e fare colazione: ci stavano aspettando! Due brioche e cappuccino sono l’ideale per prendere forze per la lunga giornata; comunque era preparato per una colazione per tutti i gusti.
Dai grandi finestroni del rifugio abbiamo continuato ad ammirare il sole che sorgeva, cambiando i colori del cielo. Quando si è alzato i colori si sono uniformati: pure la neve era tornata bianca! Avendo un iPhone, oramai c’era troppa luce per fotografare dritto il sole e cogliere le sfumature. Comunque è stata davvero una delle esperienze più belle della mia vita: momenti unici e indimenticabili! Super consigliata per tutti!
3.2 Show cooking al Masi Wine Bar




Poi il programma prevedeva di scendere al Col Druscié. C’è una pista da sci (la mitica Forcella rossa), ma è “nerissima”, ovvero super difficile. Non sciando da 14 anni, non l’ho fatta. Ma essere il primo a percorrerla fa parte dell’eccezionale esperienza dell’alba da Ra Valles. Comunque già solo a vederla dalla funivia – stretta, ripida e ghiacciata – si capiva che era impegnativa!
Al Col Druscié ci siamo fermati al Masi Wine Bar; che posto figo: ha una terrazza sul tetto dove mangiare e qualche tavolo accanto alla neve, mentre dentro ha molto stile, con bottiglie di vino a vista e design curato; sembra istantaneamente di essere a Milano!
Qui ci hanno portato a vedere uno show cooking in cucina: il cuoco ha impastato velocemente e tagliato degli gnocchi, che poi ha condito con sugo di capriolo, fonduta di formaggio, salsa di cicoria e crumble di cacao… Aveva un aspetto super delizioso! Ma avevamo appena finito di fare colazione… Comunque me li sarei mangiati anche solo col sugo di capriolo.
3.3 Sciare sulle piste di Cortina




Finalmente è il momento di sciare sulle piste di Cortina! Ci ha accompagnato Alberto, maestro della scuola di sci di Cortina (la prima fondata in Italia: nel 1933!).
Abbiamo percorso solo piste blu e rosse, ma in realtà il livello era alto. Sono piste bellissime, lunghe e impegnative; io ho imparato a sciare al Cermis in Trentino, dove alcune nere erano più facili di piste percorse oggi. Essendo la prima volta su quelle piste, non so bene dove ci ha portato: io l’ho seguito fedelmente su e giù come farebbe un cane. Però abbiamo percorso l’Olympia delle Tofane dove gareggiano in Coppa del Mondo (anche se il tratto spettacolare tra due costoni di roccia l’abbiamo solo ammirato); poi siamo arrivati alle Cinque Torri di Cortina, il punto più spettacolare con 5 speroni di roccia dolomitica che ti circondano; qui non credi ai tuoi occhi!
Gli impianti di Cortina




Sciando e girando, ti accorgi che alcune seggiovie e funivie sono nuove, come la Cortina skyline inaugurata nel dicembre 2021. Questa cabinovia collega finalmente gli impianti delle Tofane a quelli delle Cinque Torri sull’altro versante della montagna, così gli sciatori possono sciare tantissimo e su tante piste differenti. Il Trentino Alto Adige è stato l’apripista in ciò. Presto si collegheranno ad altre piste ancora: i mondiali di sci dello scorso anno e le future Olimpiadi del 2026 porteranno molte innovazioni!
In alto ammiri panorami mozzafiato: ti sembra di stare sul tetto del mondo con gli spuntoni di roccia delle Dolomiti che ti circondano. Peraltro in foto la bellezza di questi paesaggi non rende per niente: sembra appiattita e banale, tutto il contrario di ciò che è. Davvero eccezionale! Questa è la meraviglia maggiore di una vacanza a Cortina.
Il mio ritorno agli sci
Sorprendentemente ho impiegato poco a riprendere le sensazioni sugli sci: nonostante i 14 anni di “pausa”, fin dall’inizio ho avuto poche titubanze; mi sono ricordato subito come rallentare e frenare. Quindi ho sciato bene con gli altri, che avevano tutti un ottimo livello. Solo in un paio di momenti si sono sovrapposti gli sci, ma me la sono cavata prontamente. Perciò sono molto soddisfatto! Il maestro mi ha pure fatto un video: non sono bello stilisticamente da vedere, però efficace. Sono contentissimo di essere tornato a sciare e averlo fatto a Cortina!
A fine giornata la stanchezza si faceva sentire e sterzavo soprattutto di gambe, perciò ha cominciato a dolermi il menisco destro. Era giunto il momento di fermarsi e andare a mangiare.
3.4 Pranzo al Rifugio Ra Valles




Alla fine siamo tornati con la funivia al Rifugio Capanna Ra Valles, dove ci aspettavano per mangiare. Abbiamo preso la pizza: buonissima e carica di condimenti (quindi anche il prezzo di conseguenza era elevato: 15€). Questa probabilmente è la pizzeria più in alto al mondo, a ben 2475 metri! Una birra weiss di accompagnamento era il pranzo perfetto. Mi avevano detto che la pizza era ottima: dopo averla provata lo confermo!
Avendo così ripreso le forze, siamo scesi a Cortina con la funivia (anche perché per la poca neve con gli sci non si può).
3.5 Visita di Cortina d’Ampezzo




Dopo aver lasciato rapidamente sci e scarponi in hotel, nel pomeriggio abbiamo fatto una visita di Cortina. Ma cosa vedere a Cortina? Prima una passeggiata tra le vie del centro, dove fortunatamente persistono le case dall’affascinante stile alpino. Poi abbiamo visitato tre musei di Cortina, disseminati tra i negozi e quasi invisibili ai turisti; ma sono molto interessanti.
Passeggiata nel centro di Cortina




In centro a Cortina vedi case e hotel dall’aspetto di chalet di montagna con terrazzi e rifiniture in legno. Mi hanno colpito tantissimo le facciate dipinte degli edifici, come gli stemmi araldici delle famiglie ampezzane sul Comun Vècio, la fantastica casa dell’Aquila Nera tutta affrescata sul centralissimo Corso Italia o l’anacronistico Leone di San Marco sulla casa di Piazza Roma: qui la Repubblica di Venezia dominò solo nel lontano ‘400!
Altrettanto spesso le case hanno alla base negozi di lusso come Rolex, Monclair, gioiellerie o gallerie d’arte (con opere strampalate come un gorilla di un metro!). Beh non è un segreto che Cortina è una destinazione per il turismo d’élite e quindi molti negozi sono mirati per quel target, come ho visto anche a Mykonos. Infatti sono numerose le donne con pelliccia che vedi girare, milanesi o romane (e non solo): venire in vacanza a Cortina é uno status symbol, fa fighi agli occhi di amici e conoscenti; infatti passeggiano come fossero le modelle di una sfilata di moda.
Fortunatamente ci sono anche giovani vestiti in modo sportivo, che vengono per godersi questo paradiso dello sci alpino.
La chiesa di Cortina




Mentre la corona delle Dolomiti circonda Cortina, su tutti gli edifici svetta il grande campanile della Basilica dei santi Filippo e Giacomo, posta al centro del paese. A differenza delle altre chiese vicine del Cadore e quelle minori di Cortina, questa è grande e ricca, costruita tra il 1769 e 1775 su due chiese precedenti. La facciata è semplice, con solo le statue dei due santi. Invece dentro domina lo stile barocco, declinato in un grazioso colore rosa nella volta e imponenti altari in legno che paiono finto marmo; più antichi gli altari laterali, provenienti dalla precedente chiesa. La maggior parte dei dipinti è del pittore tirolese Franz Anton Zeiler, mentre le sculture in legno di Johann Müssack jr; del resto dal 1511 al 1918 Cortina fece parte della contea del Tirolo, sotto gli Asburgo. La chiesa risplende grazie al restauro tra 2007-2009.
Di altro stile invece è il campanile bianco, simbolo di Cortina; pare totalmente diverso dalla chiesa! Eretto a metà ‘800, è elegante e imponente: lo puoi notare bene anche dalle montagne. Non è né in stile tirolese, né in stile cadorino, né in stile veneto: è in stile ampezzano!
Farsetti arte




In un edificio moderno accanto alla chiesa trovi sorprendentemente la Farsetti arte, galleria con importanti artisti del Novecento. È ricavata nella prima stazione della funivia di Cortina (1924): gli spazi sono rimasti inalterati, per cui ha una grande apertura con un affaccio verso la montagna dove partiva la cabina; hanno messo ovviamente delle vetrate, ma puoi uscire per ammirare quel panorama. Questa sede è aperta da solo un anno (e si vede), ma i Farsetti hanno una galleria d’arte a Cortina dal 1964!
Ospita opere contemporanee di artisti come Modigliani, Paul Klee, Mimmo Paladino, Burri, una scultura di Arnaldo Pomodoro, Guttuso, De Chirico, Morandi, Pistoletto… Insomma, è uno dei più importanti musei privati d’Italia ed è gratis!
Pensa che la gente nemmeno lo sa e la conosce: pochi turisti passano da qui, perché non pensano che Cortina possa essere una meta culturale! Invece è un tesoro d’arte contemporanea.
Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”




Altro museo che abbiamo visitato a Cortina è il Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”, a due passi dall’hotel Franceschi. Ha una collezione di fossili del Triassico trovati in zona, dai megalodonti alle ammoniti ai cefalopodi. Rinaldo Zardini è colui che li ha trovati sulle montagne e poi ha fatto la donazione. C’è anche una sezione di farfalle, perché iniziò come appassionato di botanica.
Diciamo che è un museo per intenditori: i fossili di tutti i musei sembrano sempre uguali; però se sei un appassionato ti sorprende e ricostruisce la storia geologica delle Dolomiti. Inoltre se c’è brutto tempo e sei in vacanza a Cortina ci sta visitarlo!
Il Museo delle Regole




A pochi passi trovi il Museo Etnografico Regole d’Ampezzo o più semplicemente il Museo delle Regole. Ma cosa sono? Le regole nacquero nel 1200 per fare un uso collettivo delle risorse agro-silvo-pastorali. Così le terre libere non venivano sfruttate troppo, garantendo il sostentamento futuro. Tutti avevano doveri e diritti come l’erbatico, il legnatico (raccogliere la legna per scaldare casa) o il legname per costruire casa; allo stesso tempo era un dovere avere cariche per gestire le regole. Tuttora esistono e gestiscono il Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo dal 1990: l’88% del territorio di Cortina fa parte delle regole e quindi il presidente ha un potere molto forte. Che storia eccezionale e inaspettata!
Il museo poi cerca di far rivivere la vita antica di Cortina, spiegando i lavori che c’erano, come tagliavano l’erba, ecc…; al piano inferiore la sezione sull’artigianato con vestiti, intagli eccezionali nel legno, le opere in metallo e la filigrana, che era un’arte famosa all’epoca che ora è andata persa.
Noi l’abbiamo visitato un po’ alla svelta, ma scansionando con il cellulare il codice QR puoi avere la spiegazione audio che di certo aiuta ad approfondire e a capirlo di più. Ad esempio puoi sapere che fanno parte delle regole le famiglie che vivono da generazioni a Cortina e una donna se sposa un abitante non originario di Cortina perde il diritto.
3.6 Cena al Ristorante Dolom’eats




Poi – essendo molto stanchi – siamo tornati a riposare un po’ e fare una meritata doccia in hotel.
Per cena siamo usciti a mangiare al Ristorante Dolom’eats all’Aquila, sul centrale Corso Italia. Anche questo posto è molto stiloso e accogliente, sicuramente rinnovato da poco. I piatti sono tipici della tradizione ladina (con qualche intromissione, tipo specialità sarde per via della proprietaria). Io ho scelto come primo piatto casunziei all’ampezzana ripieni di rape rosse, burro fuso e parmigiano: molto delicato (anche troppo), che non centra nulla coi casunsei della mia Bergamo. Come secondo un delizioso goulash con polenta; quello mi ha riempito: non ho preso nemmeno il dolce!
settimana bianca a cortina
4. Secondo giorno del weekend a Cortina




Questo secondo giorno del weekend a Cortina è domenica e fortunatamente posso dormire un po’ di più. Dopo la colazione in hotel (da cui mi aspettavo un po’ di più), preparo la valigia e faccio check out, infilando le valigie in auto. Ma prima di tornare a casa c’è ancora una giornata sulla neve della Tofana di Cortina da vivere!
4.1 L’Osservatorio Astronomico del Col Druscié




Passa forse inosservato (ed è il colmo), ma sulle piste della Tofana di Cortina c’è l’Osservatorio Astronomico del Col Druscié, gestito dai volontari dall’Associazione astrologica Cortina che ha appena compiuto 50 anni. A Cortina c’è pure il planetario: una specie di cinema con un cielo proiettato e simulato; qui è tutto vero! L’astronoma Giulia Iafrate parla con orgoglio delle sue due cupole, per due telescopi; quello piccolo (al momento fermo) è servito per osservare 40 supernove! Quello grande nel 2015 ha sostituito quello originario; in realtà sono 5 telescopi in 1, a seconda di ciò che devi osservare: stelle e pianeti, ma anche il sole di giorno. Infatti non serve solo per ingrandire gli oggetti, ma soprattutto per raccogliere la luce che è troppo bassa per l’occhio umano: ad esempio la costellazione di Orione è grande già a occhio nudo, ma troppo fioca per essere ammirata. Con uno dei cinque telescopi abbiamo osservato il sole: siamo stati fortunati ed abbiamo ammirato una protuberanza enorme del sole (che sembra piccola ma sono milioni di chilometri!); il sole era tutto arancio/rosso vista la lente utilizzata per schermare la luce.
L’osservatorio apre soprattutto per scuole e turisti secondo il calendario di visite sul sito www.cortinastelle.it. Basta prenotarsi per visitarlo. Di giorno è bello, ma di sera (immagino) molto di più: si possono fare pazzesche foto notturne! In quel caso si sale a piedi da Piè Tofana (sono 20 minuti di cammino); in particolare devono essere affascinanti le “astro-cene”, con cena, osservazione e funivia tutto compreso.
4.2 Altra sciata sulle piste di Cortina




Terminata questa spiegazione dal sapore di gita scolastica, è il momento di tornare a sciare. Stavolta in solitaria, quindi mi sono concentrato sul migliorare lo stile e divertirmi. Visto che non conoscevo bene le piste sono rimasto sulle due piste blu del Col Druscié; quella a sinistra della funivia ha un lunghissimo raccordo pianeggiante e quindi ho dovuto spingere tantissimo coi bastoncini: per un attimo mi sembrava di fare sci di fondo! La pista a destra (Col Druscié B) è larga, sempre scorrevole e varia, con un muro all’inizio uno e più piccolo alla fine. Una goduria sciare lì: mi sono proprio divertito!
4.3 Pranzo al Masi Wine Bar




La fatica comincia a farsi sentire nelle gambe. Per fortuna è già arrivata l’ora di pranzo! Oggi ci fermiamo a mangiare al Masi Wine Bar al Druscié; visto che ieri abbiamo ammirato lo show cooking, non vedo l’ora di assaggiare queste delizie gourmet! Il menù degustazione offerto dalle Cantine Masi parte da un antipasto gustoso con roast beef di cervo, poi un favoloso risotto all’amarone; beh del resto i proprietari lo coltivano nei loro vitigni: è il loro orgoglio! A seguire un tenero filettino di cervo con composta di mirtillo rosso e polentina (fantastico anche da fotografare) e lo strudel di mele a suggellare il pranzo. Devo ammettere che del risotto avrei fatto il bis (o il tris)!
4.4 Il Lago di Misurina




Scendiamo con la funivia e riconsegno sci e scarponi noleggiati. È quasi ora di tornare a casa; prima però voglio ammirare una delle meraviglie naturali che circondano Cortina: ci sono le Tre Cime di Lavaredo, l’incantato Lago di Sorapis… ma io scelgo il Lago di Misurina. È solo a 10km in linea d’aria, ma per raggiungerlo devi percorrere molte curve e tornanti… pensavo di arrivarci molto più velocemente!
Peraltro il lago è molto più in alto di Cortina; io speravo di fotografare il vecchio Grand Hotel Savoy riflesso nelle acque, ma l’ho trovato ghiacciato e ricoperto di neve! Un cartello vieta di salirci perché il ghiaccio è fine, ma alcuni passeggiano tranquilli; perciò ci salgo anche io. Ovvio che coi riflessi e le Dolomiti dietro è una delle foto da scattare in Veneto, ma anche così è fantastica: c’erano le luci del tramonto e un’affascinante nuvola rossa.
4.5 Il rientro a casa




Nonostante le vie centrali di Cortina siano tranquillissime, l’atmosfera sulle strade si fa elettrica: per tantissimi la domenica significa ritornare a casa. Essendoci un’unica strada e tantissime auto, è spesso un interrotto serpentone di auto che attraversa i paesi del Cadore fino all’autostrada; non sono escluse code! Anzi io ne ho fatte tante, anche per una inspiegabile riduzione di corsie appena entrati in autostrada. Alla fine ho impiegato 5:30h, più o meno. È l’unico neo di questo fantastico weekend a Cortina in inverno tra sciate, ottima cucina, la visita di Cortina e l’indimenticabile esperienza dell’alba dal rifugio.
vacanze a cortina
Spero che il mio racconto ti sia piaciuto e ti invogli a trascorrere un weekend a Cortina.
Se ti è piaciuto l’articolo condividilo, mentre se hai qualche domanda scrivila sotto. Segui già i miei canali social?
Ringrazio per l’esperienza il comprensorio Tofana – Freccia nel Cielo.
Very nice article, just what I was looking for.
Inspiring story there. What occurred after? Good luck!