Lavorare stanca e sta diventando sempre più importante staccare la spina ogni tanto, concedersi una fuga. Un breve periodo in cui ammirare le bellezze dell’Italia, godersi la buona cucina e fare camminate all’aria fresca. Anch’io ne ho bisogno e nel Nord Italia credo che non ci possa essere posto migliore della Liguria: panorami fantastici, colori splendidi, ottimo cibo, tante bellezze da scoprire, sentieri nella natura e un clima mite anche in pieno inverno. Insomma, c’è tutto ciò che serve per trascorrere un weekend di relax lontano dalla frenetica vita quotidiana.
Ma dove in Liguria? Come detto è tutta bella, ma secondo me un posto speciale è la penisola di Portofino, dove si trovano racchiusi in pochi chilometri grandi bellezze e due luoghi che vanno assolutamente visti almeno una volta nella vita.
Dai andiamo… Ti porto a scoprirli in un weekend di relax in Liguria!
- Come raggiungere la Liguria
- Weekend di relax in Liguria – 1° giorno: Recco e Camogli
- Weekend di relax in Liguria – 2° giorno: passeggiata per la penisola di Portofino
- Weekend di relax in Liguria – 3° giorno: Santa Margherita Ligure e Portofino
- Weekend di relax in Liguria – 4° giorno: Rapallo e Bogliasco
Cosa visitare in Liguria
1. Come raggiungere la Liguria
È cruciale scegliere il mezzo di trasporto con cui raggiungere la Liguria: a seconda che si arrivi in auto o in treno ci si apre ad alcune opportunità e allo stesso tempo problematiche. Infatti si trova un po’ nascosta dagli Appennini, ma è facilmente raggiungibile: in autostrada da Torino o Milano, oppure dalla vecchia Aurelia che costeggia il mare, in auto si arriva senza problemi, ma poi si avrà sempre il problema di dove posteggiare e dei costi dei parcheggi stessi; essendo piccoli paesi aggrappati alle montagne, un posto vicino al centro è caro e difficile da trovare. Al contrario in treno non si ha questo problema, ma poi si dipende dalle sue tempistiche, dai cambi e spesso bisogna faticare in salita con la valigia, oltre a precludersi la visita dei piccoli centri montuosi; in ogni caso la Liguria è facilmente raggiungibile in treno, cosa preferibile per chi ha a cuore la lotta all’inquinamento.
Io credo che non ci debba essere una ricetta fissa per tutti: suggerisco di valutare da dove si parte e le tempistiche per poi decidere. Per esempio, io ho scelto l’auto perché mi ha permesso di arrivare in 2:30h, mentre in treno avrei impiegato un’ora soltanto per raggiungere Milano (per poi fare 2 cambi di treno e 1 di stazione): 4-5h sono troppe!
Però una volta arrivato l’auto non l’ho più toccata, mi sono mosso solo a piedi e in treno. Del resto la Liguria è come un’enorme linea della metropolitana che va da Ventimiglia fino a La Spezia, con Genova a metà strada a fungere da cambio: i treni sono frequenti, toccano tutti i principali punti turistici e vanno in un senso o nell’altro; è impossibile sbagliarsi! Per un weekend di relax in Liguria consiglio vivamente di muoversi in treno.
Cosa vedere a Camogli
2. Weekend di relax in Liguria – 1º giorno: Recco e Camogli




Sebbene vicinissime, a causa dei bombardamenti della guerra Recco e Camogli sono come il giorno e la notte. Il prezioso ponte di Recco ha infatti portato alla distruzione dell’antico borgo marinaro, poi ricostruito con criteri moderni e “poco liguri”: palazzoni e cemento lo rendono quasi privo di interesse turistico, ma al tempo stesso Recco è un ottimo punto di partenza per scoprire i dintorni, a cominciare proprio dal famoso vicino. È un modo secondo me di risparmiare se non si può alloggiare negli hotel del centro abitato; infatti Camogli si può raggiungere tranquillamente a piedi, ammirandola dalle colline sovrastanti per poi prendere i ripidi sentieri con i gradini in discesa oppure scendendo subito su via Romagneno che prosegue parallela al mare (che però spesso è nascosto dietro alle case).
Se un po’ mi conosci, sai che non riesco a perdermi i fantastici panorami; così ho costeggiato l’Aurelia per vedere Recco e il suo porto dall’alto, con Genova che appare minuscola sullo sfondo, proseguendo poi verso Camogli: dall’alto la chiesa sembra quasi insignificante!
2.1 Camogli
Scendendo tra le viuzze e tenendo il campanile come riferimento, supero anche Corso Mazzini e prendo una grande strada in discesa che si infila tra le case: non è difficile, tutte le vie portano al porto! Ed eccolo difatti di fronte a me, calmo nel mare invernale con le barche dei pescatori attraccate e le reti a riva: l’atmosfera è frizzante ma tranquilla e i turisti si distinguono facilmente dai locali.
Passando sotto ad un’arcata con i negozi, si raggiunge il famoso lungomare di Camogli, una passeggiata con gli alti palazzi colorati che si specchiano sulla spiaggia sassosa e sul mare: è un continuo susseguirsi di ristoranti, bar, focaccierie ed altri negozi; punto focale di tutti gli sguardi è la basilica di Santa Maria Assunta, con il campanile che qui appare alto e che sia staglia sul mare azzurro creando un meraviglioso e unico profilo: impossibile non fotografarlo! Contemplandone la bellezza comprendo perché tutti, italiani e stranieri, amano Camogli: oltre all’eccezionale clima meteorologico – con 13º in pieno inverno – si respira tranquillità e serenità, con le famiglie che portano a spasso i bambini e le coppie che passeggiano abbracciate.
Sembra che non ci sia altro da fare che stare sul lungomare a godersi il sole come fanno le lucertole: niente impegni, niente frenesia, a Camogli sembra non esistere il tempo! Pare che tutti siano al rallentatore… Tutti tranne… me! Dopo aver percorso tutta la passeggiata fotografando il profilo del borgo da ogni punto mi è venuta una gran fame, per cui mi fermo a Lo Spuntino: tavolino all’aperto il 30 dicembre! Ovviamente piatto tipico: siamo in Liguria, trofie al pesto! Deliziose: si scioglievano in bocca e il pesto (senz’aglio) era leggerissimo! Mi offrono pure un amaro fatto con le erbe del luogo.




Poi ricomincio il mio giro: come mi ha consigliato il cameriere, costeggio la chiesa, salendo i gradini all’altezza della fontanella vicino al porto per poi infilarmi tra le case… arrivo ad una splendida terrazza sul mare increspato! Immagino che qui d’estate ci vengano i ragazzi per tuffarsi.
Al di sopra si staglia il castello: per raggiungerlo bisogna passare oltre al sagrato della chiesa dove c’è un’altra terrazza e sulla destra i gradini per la fortezza, che però non sempre è aperta; per fortuna durante le feste natalizie sì perché ha ospitato una mostra di fotografie di Ed Wheeler, artista che si è inserito in celebri opere d’arte vestito da Babbo Natale, inizialmente come biglietto di auguri per gli amici: davvero geniale. Superata quella sala, si accede agli spalti, dove qualche palma e vecchi cannoni danno un tocco da Pirati dei Caraibi, ma qui il tesoro non c’è: solo il panorama sul mare, perché la vista su Camogli è oscurata dalla basilica. Questa invece non ha certamente la ricchezza delle chiese di Genova, ma merita una visita; bello sul sagrato il ricamo con i sassi bianchi e neri raccolti dalla spiaggia che disegnano una stupenda decorazione: è tipico di questa parte della Liguria!
Per il resto non c’è molto altro da vedere a Camogli, considerando che il paese termina alla fine della passeggiata: oltre al Museo Marinaro c’è la passeggiata fino al faro, con le onde che si infrangono sulla barriera frangiflutti e alcuni pescatori si danno da fare. Qualcuno passeggia, qualcun altro chiacchiera, ragazzi si baciano.
A causa del vento pomeridiano che si alza non riesco a resistere e ritorno sul lungomare; in particolare l’attenzione viene attirata da un folto gruppo di persone sotto al campanile: le onde creano pozze d’acqua sul cemento dove poter ammirare il sole che si specchia e scivola lentamente verso l’orizzonte, comodamente seduti e scaldati dal sole. Più il sole scende, più i colori si accendono: che posto meraviglioso per godersi il tramonto in dolce compagnia! Io mi scateno nelle foto, anche quando scende la notte!
Ritornando in salita verso Recco ceno al ristorante La Loggia: offre specialità liguri e quindi mi fiondo sui pansóti con sugo di noci e poi carne d’agnello con patate: i primi sono una scoperta clamorosa, una morbidezza di sapori memorabile! La carne invece alla lunga un po’ stanca, anche perché erano porzioni abbondanti. Comunque una gran chiusura di giornata!
Cosa vedere a Portofino
3. Weekend di relax in Liguria – 2º Giorno: passeggiata per la penisola di Portofino




Sveglia e colazione con calma: c’è tempo uggioso e sono a caccia di relax!
Quindi scendo lentamente verso Camogli. Forse troppo: il battello delle 11 verso San Fruttuoso è già partito! Quello seguente oggi nemmeno c’è, quindi niente giro all’abbazia. Per riordinare le idee prendo un cappuccino sul lungomare; così mi accorgo di quanto cemento ci sia sulla spiaggia di Camogli: è l’unica nota stonata, perché dal fondo della spiaggia si vedono bene i pilastri di cemento tra i sassi; è vero che alcuni sorreggono ristoranti o piattaforme panoramiche dove i bambini giocano, ma un’altra è lasciata al suo destino con ringhiere sparse (da chissà quanto) e dalla spiaggia spunta pure un’enorme tubatura!!
Comunque piano B: passeggiata tra i sentieri della penisola di Portofino. In fondo al paese – dopo la stazione – c’è un ponticello con una stradina che si addentra nel bosco, segnalata dai cartelli e le indicazioni bianche e rosse, quelle dei sentieri. Il primo tratto incontra alcune case e frutteti, costeggiando un torrente con le papere e anatre che si fanno il bagno. Poi i gradini aumentano e si alzano: voltandosi si può avere un bel colpo d’occhio su Camogli. Mentre sopra la testa compaiono le reti per raccogliere le olive – di cui le colline sono piene – il sentiero gira in salita verso destra e il fiatone comincia a farsi sentire. Alla fine sono 40 minuti piacevoli che volano quando si incrociano le case di San Rocco, disposte su due file, tra cui interessante focaccieria. Appena dopo c’è la piazzetta della chiesa, ora purtroppo chiusa; da lì però si può godere una splendida vista sulla costa e su Camogli, che appare piccolissima in basso; ci dovrebbe essere anche un altro punto panoramico migliore, perché su Instagram ho visto fantastiche foto da San Rocco.
La fame comunque si fa sentire: approfitto della focaccieria, un negozietto splendido, tanto piccolo tanto pieno di prodotti. Frutta, marmellate, miele, prodotti tipici… e poi il bancone con torte e focacce; non posso esimermi dal provare la focaccia di Recco, quella con il formaggio sopra, che col calore si fonde e rischia di scivolare ovunque. Se non si fanno disastri è un successo! Comunque è buonissima!
Dopo la pausa proseguo la passeggiata, come consigliatomi da un’arzilla signora che veniva dalla parte opposta: consultando il cartellone, riprendo il sentiero panoramico a destra della chiesa; in breve la vegetazione si fa più fitta e comincia sorprendentemente a scendere, anche se in modo agevole. In mezzo alla macchia mediterranea del Parco di Portofino ogni tanto si incontrano alcune case con giardini recintati: certamente ci devono abitare dei simpaticoni amanti della compagnia! 😉 Dopo un pezzetto in piano si raggiunge un’altra chiesetta, quella romanica di San Nicolò, anch’essa chiusa: oggi non sono fortunato!
A sto punto proseguo fino a Punta Chiappa, uno dei due vertici della penisola di Portofino, dove arriverà il battello; seguo i gradini che scendono: del resto devo raggiungere il mare che si vede azzurrissimo tra i tronchi degli alberi. Dopo il primo pezzo comunque si spiana e va parallelo al mare ad una decina di metri di altezza incontrando un gruppo di case, al momento tutte deserte, visto che in inverno ristoranti e alberghi chiudono, così come il baretto con il museo marinaro. Sembra una scena da film: non c’è nessuno!
Visto che ricomincia a piovere, decido di non fermarmi al porticciolo, ma proseguire verso la punta vera e propria, che dista 10 minuti, anche se il primo pezzo di risalita me lo sarei risparmiato! Tornato nel bosco ecco un incontro inaspettato: di fronte a me, occupando il sentiero, c’è un caprone con delle corna enormi che mi fissa! Io rimango fermissimo e non indietreggio, così lui, sentendosi tranquillo, si arrampica sul pendio per qualche metro per poi bloccarsi a guardarmi; dietro, che non avevo visto, altre 7-8 capre fanno la stessa cosa; il sentiero comunque si libera e proseguo per altri 2-3 minuti, quando il panorama si apre e compare una cappella, costruita tra i massi e poi Punta Chiappa che chiude il golfo del Paradiso. Peccato il vento più la pioggia fastidiosi, per cui torno velocemente al porticciolo.
Il viaggio di ritorno in battello a Camogli, nonostante il meteo, è piacevole e lentamente si avvicinano le case, mentre la chiesa sembra invisibile. Come lo stuart mi fa notare, c’è un palazzo sopra al porto con una grande striscia bianca verticale: quello è il punto di riferimento per i battelli per entrare nel porto, visto che da lontano anche il faro è piccolissimo. Superato questo, l’acqua diventa calma ed è anche più facile fotografare le case che si stagliano sul cielo nero.
Peccato non aver potuto visitare San Fruttuoso, perché credo che sia davvero un posto meraviglioso, ma anche questa passeggiata mi ha aiutato a staccare e rilassarmi nella natura.
Portofino cosa vedere
4. Weekend di relax in Liguria – 3º Giorno: Santa Margherita Ligure e Portofino




Dopo il meritato riposo e una tranquilla colazione, scendo alla stazione di Recco. In pochi minuti di treno si arriva a Santa Margherita Ligure, che appare assonnata e pigra nonostante un tiepido sole. È davvero un weekend di relax in Liguria: alcuni anziani passeggiano sotto le palme sul lungomare, mentre davanti alle case colorate i bambini giocano sulla spiaggia sassosa… Me la immagino strapiena in estate. Peccato solo le tante sterpaglie e legnetti disseminati per la spiaggia – che probabilmente in inverno non viene pulita – e le strutture ferrose abbandonate nel mare, come ricordo di un’epoca passata; di certo sono amate dai gabbiani che qui prendono il sole!
Le bancarelle natalizie in legno costeggiano la passeggiata lungomare fino alla bianca statua di Cristoforo Colombo, così mi immergo nel borgo, formato da case colorate: basta questo e la temperatura sopra i 15º a mettermi il buonumore! Ad un certo punto le case si aprono ed emerge il barocco santuario di Nostra Signora della Rosa; lo scorcio è fantastico con gli abitanti che si scambiano gli auguri di buon anno. A fianco i tavolini dei ristoranti sono ancora vuoti, ma i negozietti sono animati ed è un piacere passeggiare tra le bellissime vie: anche io voglio colorare la mia casa di rosso con le imposte verdi!
Alla fine la strada converge verso il mare perché c’è un rilievo che si erge nel mezzo del paese; lì a pochi passi dalle onde sorge il piccolo castello di Santa Margherita, oramai in parte diroccato: i pirati saraceni sono un lontano ricordo. Peccato sia chiuso, ma salgo la strada in salita che gli gira attorno: dalla collinetta c’è una bella vista sul porto; questo è il sagrato della graziosa chiesa dei frati Cappuccini, con la facciata a righe bianche e nere che merita una rapida visita.
La strada continua scendendo sull’altro versante, dove c’è l’altra metà del paese: in realtà un tempo erano due borghi distinti; divisi dalla collinetta, sulla quale si estende Villa Durazzo ed il suo giardino. Vi si accede dal piazzale di un’altra chiesa, quella di San Giacomo, dove sulla destra c’è un cancellino in ferro; passato quello si entra in un altro mondo! Un meraviglioso giardino all’italiana, con siepi, vialetti, statue e fontane, ma con un tocco esotico: le palme di fatti abbondano! Dal balcone si ha una vista fantastica sul golfo del Tigullio; nel punto più alto c’è proprio villa Durazzo, rossa coi profili bianchi e i serramenti verdi, elegante nei suoi 4 piani e nel ciottolato pavimentale bianco e nero che compone fantastici disegni; peccato che sia chiusa per il 1° gennaio, per cui non posso visitare le sale affrescate. Il giardino è molto grande e poi declina verso l’altra parte del paese, che però non è così bella come la prima.
Sarà che è tardi e ho molta fame: spaghetti al pesto e un’insalata di pesce e sono di nuovo in forze.
4.1 Portofino
Sono pronto per l’impresa della giornata: andare a piedi fino a Portofino! Niente di clamoroso, ma ci vogliono 45 minuti di buon passo; si passa davanti a ville in stile liberty che costellano il lungomare dopo Santa Margherita, alcune in stile grottesco. La passeggiata è piacevole, perfetta per un weekend di relax in Liguria, anche perché da metà strada in poi c’è un nuovo marciapiede in legno sul mare. Proprio qui spuntano alcuni speroni di roccia, su cui le onde si infrangono e misteriosamente cresce un pino del Libano; sembra davvero di stare ad altre latitudini!
Poi la strada gira verso destra e si raggiunge il piccolo golfo di Paraggi, una dozzina di case accostate alla spiaggia sabbiosa, oggi deserta; qui il sole è già tramontato, quindi mi devo sbrigare! Appena dopo c’è un grosso dilemma: un cartello indica ai pedoni tra i boschi, mentre la strada per le auto continua in piano; non voglio fare l’italiano medio che ignora le regole e salgo, ma il bel sentiero è molto ondulato e faticoso rispetto al piatto asfalto, dove noto tanta gente che fregandosene passeggia tranquilla. Dal bosco si arriva direttamente nella parte alta di Portofino, costeggiando le recinzioni di una serie di meravigliose ville con la vista che si apre sul mare. Si vede anche più in basso la villa gialla che voglio assolutamente fotografare, ma questo “maledetto” sentiero mi porta sempre avanti. Per fortuna ad un certo punto trovo delle scalette e scendo sulla strada per tornare indietro; nello scenario naturale che sembra incantato la villa si erge a picco sul mare ed è davvero fantastica !
Il sole però lambisce appena la montagna: vado verso il centro. Dopo poco ci sono altri gradini a sinistra e si intravede il mare, per cui li scendo al volo: eccomi nella famosa baia di Portofino, al di sotto dei palazzi coloratissimi. Supero un paio di bar/ristoranti sul filo d’acqua e raggiungo la piazzetta; è meravigliosa come dicono: da un lato il mare, dall’altro le casette che la incorniciano come fosse un’opera d’arte.
Da qui partono tutte le strade del borgo e prendo velocemente quella che porta al castello; la salita è subito ripida ma ne vale la pena, perché il sentiero raggiunge la chiesa di San Giorgio col suo panorama impagabile: dietro si vede il mare aperto, col sole dorato che sta per tramontare, davanti la meravigliosa baia di Portofino, che da qui si vede tutta e sembra una bomboniera che accarezza il mare. Il sagrato, con la sua “classica” decorazione coi sassi bianchi e neri, è il perfetto punto di osservazione per scattare foto e godersi lo spettacolo, anche perché la chiesa è già chiusa e vengo a sapere che il Castello Brown d’inverno apre solo poche ore nel weekend; meglio così, almeno smetto di correre come un matto!




L’ora blu intanto rende lo scenario magico: ogni minuto che passa il cielo prende un colore blu più intenso, mentre si accendono le luci che incorniciano le case; continuo a scattare a ripetizione, scendendo anche sul porticciolo per una vista frontale. La Piazzetta rimane comunque animata con persone sedute ai tavolini; mi viene voglia di cappuccino e guardo il costo sul listino: 4,5€!! Wow… Manco fosse d’oro. Vado nel bar vicino…. 6€!!!!! Sapevo che Portofino è cara, ma non pensavo così! Ma gli abitanti come fanno a vivere?!
Così mi faccio un giro per le vie decorate, anche se molti negozi son chiusi. Il borgo è davvero piccolissimo, ma l’atmosfera è speciale.
Sono stanco ma soddisfatto e quindi mi fermo ad una piazzola dell’autobus: arriva tra 5 minuti. Ma quando passa è pieno e l’autista mi fa un cenno di prendere quello dopo… Nooooo!!!! me la devo fare a piedi!!! Non vedo più le ville sul mare e nemmeno le luci della costa dall’altra parte o le stelle accese nel cielo nero, mentre le case sono inghiottite dal buio: del resto la strada è poco illuminata.
Giunto a Santa Margherita mi fermo a cenare: attorno al porto c’è l’imbarazzo della scelta e mi attira la Trattoria dei Pescatori. Prendo gli spaghetti brezza di mare, davvero divini; visto che ho ancora fame anche il tiramisù accompagnato da una birra…. al momento del conto noto che sono costate quasi più queste ultime due del resto! 30€ mi pare esagerato. Per questo percorro un po’ arrabbiato il lungomare e prendo il treno. È stata una giornata lunga, andiamo a riposare.
Santa Margherita Ligure Portofino
5. Weekend di relax in Liguria – 4º Giorno: Rapallo e Bogliasco




Ultimo giorno, ultimi attimi di relax in Liguria.
Riprendo il treno e stavolta scendo alla fermata successiva: Rapallo! Uno splendido paesotto tranquillo, che sonnecchia attorno ad una baia a U ed al suo porto vivace. Uscito dalla stazione, mi infilo nel centro storico: tutto in piano, è attraversato dal frizzante carruggio (via Mazzini) dove famiglie, ragazzi e anziani passeggiano e fanno acquisti; una signora saluta la commerciante ed esce con la borsa piena da un negozio splendido: focaccierie, alimentari, fruttivendoli… son tutti negozietti curatissimi e pieni di merci, da sembrare finti. Vorrei fotografarli tutti! Ammiro questa vivace vita di paese, in cui tutti si salutano e chiacchierano, vivendo e assaporando il momento: penso che per molti posti tutto questo sia oramai solo un lontano ricordo!
Bellissime anche qui le facciate colorate delle case, con molti stemmi e finestre disegnate: le “finte finestre” nacquero nel XVIII secolo per evitare la “tassa delle finestre” imposta dalla Repubblica Genovese. Ad un certo punto di fronte a me appare imponente la torre civica, con l’attigua chiesa di Santo Stefano, dentro piuttosto spoglia.
Continuando a camminare sbuco sull’elegante lungomare, un tempo pieno di hotel e caffé art nouveau che purtroppo sono stati impietosamente sostituiti da freddi hotel moderni, alcuni senza pregi. Il caldo sole di gennaio fa risplendere i colori e qualcuno cerca l’ombra sotto le palme, guardando il mare dalle panchine. A metà c’è un padiglione circolare con fini colonne e affrescato nella cupola: è il Chiosco della Musica, capolavoro liberty dove sono rappresentati i principali artisti e compositori della storia, affiancati dalle rappresentazione delle loro opere; c’è Wagner e le sue Valchirie, Mozart, Verdi, Beethoven, Rossini… per me che me ne intendo poco non facili da riconoscere!
Continuando a camminare si arriva ad un altro luogo simbolo, il castello di Rapallo, circondato dal mare e collegato solo da una passerella. Ora è decorato per natale e fasci di luci lo avvolgono…chissà che meraviglia di notte! È piccolino ma splendido; proprio qui dietro si aprono delle spiaggette sassose dove la gente prende il sole ed un prode sfida il mare entrando in acqua: ma siamo al 2 gennaio!!
Proseguendo si può raggiungere il monastero delle clarisse e poi Villa Tigullio con il museo del merletto e la funicolare per raggiungere il bel Santuario di Monteallegro (con gran vista), ma io ho fame e torno indietro; proprio sul lungomare mi fermo da Moby Dick, dove si può scegliere tra pizze e specialità locali: approfitto dell’ultimo giorno di mare e prendo un ottimo fritto misto, pure a buon prezzo.
Per digerire faccio due passi nell’altra zona del paese, oltre il fiume, ma a parte il medievale Ponte di Annibale e la statua di Colombo non c’è nulla, per cui torno indietro perché sono stanco per andare a piedi fino alla vicina frazione di San Michele di Pagana. E poi ho un’altra destinazione da raggiungere! Quindi ripercorro tutto il lungomare costeggiando il porto, da cui si vedono le case strette sulle colline, e torno a riprendere l’auto e le valigie.
5.1 Bogliasco




Stavolta direzione opposta, verso Genova: dopo 25-30min arrivo a Bogliasco, un altro tipico borgo ligure nato alla foce di un fiume e costruito sulle due colline vicine; come detto, non è semplice posteggiare ma alla fine ci riesco e giro scendo a piedi fino al ponte arcuato che unisce le due parti, con il mare che si spalanca di fronte e qualche surfista che sfida le onde e il freddo.
I raggi del sole già si fanno radenti e le ombre si allungano, mentre c’è in giro poca gente rispetto agli altri borghi; in effetti i sali e scendi lo rendono molto meno turistico, però per questo è molto scenografico: salendo la stradina in lenta salita sulla sinistra si può avere una bellissima vista a picco sul mare, col sole che disegna i profili delle case. Il meglio lo riserva però l’altra parte: la salita è più ripida, ma poi si spiana e si apre un meraviglioso panorama sull’infinito blu del mare e del cielo oramai dorato, con qualche anziano seduto sulle panchine ad ammirare e a sentire i tuffi fragorosi delle onde contro le rocce. Poco sopra c’è la piazza principale del borgo, con la chiesa e una terrazza panoramica da cui ammirare il tramonto mozzafiato: qui quando si esce da messa si vede davvero la meraviglia del Creato! Il cielo si fa rosso e fotografo il sole che si spegne dentro ad un lampione, prima di avviarmi verso l’auto per tornare a casa.
Spero di tenermi a lungo questo ricordo nella testa: solo così potrò aver vissuto a pieno un weekend di relax in Liguria!
Rapallo cosa vedere
Spero che il mio articolo ti possa essere utile. Fammi sapere che ne pensi lasciando un commento e seguimi sui miei canali social 🙂
Santa Margherita ligure cosa vedere
Ecco altre foto del viaggio:
























































































































































Bellissimo tutto le foto e quello che hai.scritto..bravissimo Simo..gli itinerari sono bellissimi..super complimenti!!🔝👍😉⭐
Grazie mille, mi fanno molto piacere gli apprezzamenti, soprattutto da chi conosce i posti e quindi può avere una valutazione critica. Comunque tutto merito di questi posti meravigliosi!
Grazie per i posti bellissimi che ci fai conoscere !Le foto stupende e le descrizioni correlate mi fanno crescere sempre di più la voglia di fare un bel giretto da quelle parti!
Grazie mille Federica per le belle parole! Mi fanno davvero molto piacere. Mettere voglia di visitare quei posti è il mio obiettivo, anche perché sono meravigliosi e meritano di essere visti. Chissà che belle foto che potresti fare anche tu!